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23 novembre 2018

Bordeaux S.O Good, una ricetta vincente anche per il 2018


Vi avevo già parlato qualche tempo fa di una interessante manifestazione, il Festival S.O Good, che riguarda l’enogastronomia del Sud Ovest della Francia e che si tiene nella bella e attraente città di Bordeaux.
Ebbene, la settimana scorsa vi ho con grande piacere preso parte e devo dire che tale evento, giunto quest’anno alla sua quinta edizione, è risultato decisamente all’altezza delle aspettative e ancora una volta di grande successo.
Un successo ottenuto, come in una buona ricetta, da tanti deliziosi "ingredienti" che hanno reso unico questo Festival: un patron e chef di prestigio, Pierre Gagnaire, un paese invitato d’onore, l’Italia, una grande Halle Gourmande con le eccellenze del Sud-Ovest, una città in festa, uno spazio riservato ai bambini, un insieme di iniziative culturali itineranti, una notte dei banchetti a sorpresa e insolita e 125 chef che insieme hanno composto una splendida orchestra gastronomica.
S.O Good si è aperto con una speciale “Soirée d’ouverture” dedicata alla Dolce Vita, nel centralissimo Palazzo della Borsa. 


E’ stata in particolare riprodotta una tipica piazza italiana, con tanto di fontana e tavolini al centro, e molte golosità nostrane (tra cui una impareggiabile mozzarella di bufala) e relativi produttori disposti lungo i suoi lati.
Gustosi cibi e vini quindi, ma anche un raffinato ambiente e una deliziosa scenografia, che ha riprodotto ed evocato il periodo di rinascita e creatività che l’Italia ha vissuto negli anni ‘50. Il tutto in un’atmosfera piacevole, con classici della nostra musica in sottofondo e riproduzioni cinematografiche di noti film italiani.


Un altro importante momento di questo Festival bordolese ha riguardato la visita alla Grande Halle Gourmande, un punto di ritrovo del pubblico goloso della città e non solo. Situata sul lungo fiume (Garonne), con una bella vista sulle sue fascinose acque, in essa si sono potuti degustare tanti piatti e prodotti di qualità, anche a marchio Dop e Igp.


Tra il primo e il secondo piano della struttura, in particolare, sono stati collocati otto villaggi tematici, con produzioni provenienti in gran parte dalla grande regione della Nouvelle-Aquitaine. 


Ad esempio nel villaggio “du terroir” si è celebrato il Sud-Ouest della Francia, con degustazioni di cibi deliziosi come il foie gras (ottimo quello dell’azienda Lafitte), il confit de canard, i vini di Bordeaux, le terrine, i paté, le speciali carni e mele del Limousin.



Molto interessante anche il village de l’Atlantique, con i prodotti del mare in pole position, in primis le stupende ostriche allevate nei dintorni di Bordeaux, vicino Arcachon. 


Ma anche quelle fantastiche dell’Ile de Ré, a cui faceva capo nel relativo stand, oltre che un produttore di alghe, anche una piccola fattoria con deliziosi formaggi di capra di più o meno elevata stagionatura.


Interessante è risultata anche la visita al villaggio dei Pirenei, con possibilità di acquistare e degustare formaggi di montagna, squisiti jambon di Bayonne, tapas basche, birre artigianali e persino acque minerali che sgorgano da queste montagne.



Nell’anno in cui il nostro paese era ospite d’onore non poteva poi mancare il villaggio italiano, con tanti prodotti di alta qualità, tra formaggi, salumi, oli e tartufi.
Sempre a proposito di Italia, il Festival di Bordeaux ha registrato un grande successo di pubblico anche in occasione dello show cooking che ha avuto come protagonisti tre chef bistellati del nostro paese, Anthony Genovese, Antonio Guida e Stefano Baiocco.


Piatti convincenti e gustosi, tecnicamente ben eseguiti, con ingredienti tipicamente italiani come il pecorino, i broccoli o il riso. Preparazioni che tra l'altro hanno ottenuto l’autorevole riconoscimento di Pierre Gagnaire, importante chef francese e patron della manifestazione.


Si tratta di piatti semplici ma molto eleganti - ha affermato Gagnaire - che rappresentano molto bene tutto il territorio italiano. Inoltre i tre chef conoscono molto bene la Francia e la sua gastronomia avendoci lavorato per anni e sono quindi molto interessanti, nella loro cucina, queste contaminazioni franco-italiane". Gagnaire si è soffermato anche sulle tendenze della cucina francese sottolineando che “sta emergendo una nuova generazione di chef 30-35enni che pratica una cucina d’autore, preparando i piatti con inusuale passione.
Il ricco "menù" di Bordeaux So Good ha previsto anche piacevoli degustazioni di piatti tipici, in occasione di golose cene. Sia in riferimento ai tanti ristoranti partner dell’evento, sia in occasione di originali e speciali banchetti organizzati in diverse parti della città.


Quanto al primo aspetto, ho avuto modo di apprezzare la cucina di due ottimi locali del centro, la Maison Darnauzan (dove ho gustato un ottimo foie gras con piment d'Espelette) e il bistrot Le Gabriel. Presso quest'ultimo, collocato nella bella piazza della Borsa proprio di fronte al famoso "miroir d’eau", si può gustare una gioiosa "cuisine du marché" (ottimo, ad esempio, lo sgombro arrostito con vellutata di cavolfiori e salsa fumée) che privilegia l’autenticità dei prodotti.


In riferimento ai sopracitati banchetti, si tratta invece di cene a tema, ambientate in spazi insoliti, con menù firmati da diversi chef. Nell'ambito della manifestazione, ne sono stati organizzati tantissimi, tra cui quello sui piatti dell’infanzia, quello che omaggiava Paul Bocuse, quello dedicato ai prodotti del Bassin d’Arcachon e quello musico-gastronomique.
Ed è proprio a quest'ultimo che ho preso parte, in una location molto particolare, il Conservatorio della città, dove ottimi piatti si sono alternati a mini concerti eseguiti dagli allievi dello stesso Conservatorio, in diverse aree della struttura.


Del resto, come nella musica, gli chef cercano gli accordi perfetti tra i vari ingredienti, provando a suscitare emozioni nei loro ospiti. Sono senz’altro riusciti in questo intento gli chef bordolesi protagonisti della cena, Paul Gouzien, Hugo Lederer, Mathieu Goguet e Thierry Lalet. 


Il banchetto, con una splendida vista sull'Abbazia di St Croix, ha previsto infatti piatti buonissimi, come l'ombrina con salicornia e funghi porcini su vellutata allo zafferano e l'anatra arrosto in salsa al rosso di Bordeaux con riso al salto.



In definitiva, anche quella di quest'anno è stata un'edizione del S.O Good davvero ricca di emozioni, che consiglio vivamente a tutti gli amici gourmet per le future edizioni. E che mi ha permesso anche di apprezzare le bellezze e l'arte di vivere della città di Bordeaux e dei suoi dintorni. Ma di questo vi parlerò presto nei prossimi post. Seguitemi!

Per ulteriori informazioni:

Bordeaux S.O Good
Ufficio del Turismo di Bordeaux
Ufficio del Turismo francese

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