Il mare, il buon bere, il mangiare bene e...chi più ne ha, più ne metta

31 dicembre 2019

Tanti auguri a tutti per uno splendido 2020


Tra poche ore finirà il 2019. E’ stato un anno ancora una volta ricco di soddisfazioni per il mio (i miei) blog e ciò mi rende particolarmente felice.
Con questo post auguro a tutti i miei lettori, a me e alla mia famiglia uno splendido, proficuo e brillante 2020.
Cin cin!

PS: “Spelacchio” quest’anno è più bello che mai ;)

21 dicembre 2019

A ticket to…drink (a wonderful coffee)


Napoli, Piazza Garibaldi. Sfugge, prima di tornare a Roma, la sfogliatella da Attanasio per un’obiettivamente impossibile attesa, se non a costo di perdere il treno.
Ma non manca l’opportunità di prendere un caffè pochi metri più avanti, al bar Mexico.
Qui se ne può bere e gustare uno ottimo, servito con tutti i crismi. Bicchiere d’acqua minerale frizzante offerto "in automatico", senza chiederlo (cosa non scontata fuori dai confini campani), tazza ben calda e caffè (di marca Passalacqua se non erro) meraviglioso, cremoso, aromatico e intenso. Il migliore della città, a mio avviso. E a Napoli di caffè buoni se ne trovano a bizzeffe...
Inoltre la particolarità di questo bar, presente anche in alcune altre zone della città, è che in cassa, dopo aver pagato, rilasciano anche un bigliettino corrispondente al numero di caffè o al tipo di consumazione che si va a prendere. Un bigliettino colorato, d’antan, vintage, che ricorda i vecchi biglietti del tram o, in piccolo, le banconote del gioco del Monopoli.
E’ bello vedere davanti alla cassa o al bancone di questo bar questo arcobaleno di foglietti colorati, che rallegrano il consumatore in attesa di gustare un caffè che sarà assolutamente in linea con le (elevate) attese di chi lo consuma.
Buon caffè a tutti e, se vi capita di andare a Napoli, prendetelo possibilmente al bar Mexico!

15 dicembre 2019

Un risotto "francese" con la ramata di Montoro


Quando torno a cucinare e a pubblicare ricette sul mio blog è per me sempre un piacere e siccome non lo facevo da un po’ di tempo, sono ancora più contento J
Prima di parlarvi della preparazione che vi propongo oggi, dovete sapere che sono venuto in possesso recentemente di un discreto quantitativo di cipolle di Montoro (un brand gift dell'ottima Coop Gaia, di cui ho parlato già qualche tempo fa qui, ndr) che costituiscono davvero un prodotto fantastico, profumato, dolce e versatile. Dovrò quindi, con mia grande felicità, preparare sfiziose ricette con questa materia prima che adoro.
La prima idea che mi è venuta in mente a tal proposito è legata a due piatti francesi in cui la cipolla è protagonista e, ispirandomi a questi, ho deciso di realizzarne un risotto.
I due piatti (o meglio un piatto e una focaccia) sono la nota soupe à l'oignon gratinée e la pissaladière.
La prima è una zuppa di cipolle con pane tostato, gratinata al forno con formaggio groviera, mentre la seconda è una sorta di pizza rustica (ottima anche come street food) con cipolla, acciughe e olive nere.
Il risotto che ho ideato è quindi una combinazione di queste due classiche preparazioni della cucina francese. Una tipica del nord della Francia (la soupe) che un tempo si preparava al mattino presto per dare conforto ai lavoratori dei mercati generali parigini di Les Halles e l'altra, più mediterranea, proveniente dal sud del territorio transalpino, in particolare dalla Costa Azzurra.
Dalla soupe à l'oignon ho tratto spunto per il brodo del risotto, mentre dalla focaccia pissaladière ho preso ispirazione per i contenuti dello stesso risotto, oltre che per la sua guarnizione finale.
Ecco a voi dunque la ricetta:

Ingredienti:
(per 4 persone)

Per il brodo:
4 cipolle di Montoro
Olio extravergine di oliva
Burro
Vino bianco secco
Sale, pepe
Brodo vegetale o di pollo

Per le cipolle caramellate:
3 cipolle di Montoro
3 bustine da caffè di zucchero di canna
Olio extravergine di oliva
Vino
Poco brodo
Sale

Per il risotto:
8 tazzine di riso Carnaroli
Brodo di cipolle (di cui sopra)
Olio di cottura delle cipolle caramellate
1-2 filetti di acciughe o colatura di alici
Vino bianco
Burro
Parmigiano

Per la guarnizione:
Olive nere denocciolate
12 filetti di acciughe intere
Cipolle caramellate (di cui sopra)

Preparare il brodo del risotto nel seguente modo: in una pentola grande far fondere il burro insieme all'olio extravergine. Tagliare finemente le cipolle (le cipolle di Montoro non fanno quasi per niente lacrimare gli occhi e questo è un altro loro grande valore aggiunto) e aggiungerle nei due grassi, girando di tanto in tanto. Sfumare quindi con del vino bianco che farete evaporare, salare e pepare. Coprire poi con abbondante brodo e far cuocere per 45 minuti.
Nel frattempo preparare le cipolle caramellate: tagliare le cipolle e farle stufare in una padella in olio extravergine. Dopo poco sfumare con del vino bianco, aggiungere poco brodo, sale (non molto) e lo zucchero di canna. Far cuocere lentamente fin quando le cipolle non assumano un colore bruno e risultino leggermente appiccicose e caramellate. Metterle da parte, separandole dal loro olio di cottura.
Procedere quindi con la cottura del risotto, inserendo sul fondo di una casseruola l’olio di cottura di cui sopra e un paio di filetti di alici o della colatura di alici, che farete “sciogliere”. Tostare il riso e aggiungere man mano il brodo di cipolle come per un normale risotto. Nel corso della cottura aggiungere anche mezzo filetto di alici o poca colatura di alici (attenzione: non mettetene molte/a perché la preparazione poi può risultare eccessivamente salata!).
Portare a cottura il risotto e mantecare con burro e parmigiano fuori fuoco.
Impiattare, guarnendo il risotto con la cipolla caramellata, qualche filetto di acciuga e le olive nere sparse qua e là.
Il risotto assumerà un bel colore giallo oro, con cui contrasta bene il colore bruno delle cipolle caramellate e delle acciughe e il nero delle olive.
Risulta poi al palato davvero gustoso, con un piacevole equilibrio tra la dolcezza delle cipolle e la sapidità delle acciughe e delle olive nere. Proprio un esperimento riuscito grazie, devo dire, all'ottimo e differenziato apporto delle magnifiche cipolle di Montoro!

10 dicembre 2019

Un magnifico ed elegante brunch al Plaza


Verso la fine di novembre scorso è stato inaugurato il brunch dello splendido, sontuoso e storico Grand Hotel Plaza.
Il brunch si tiene dalle 13.00 alle 16.00 tutte le domeniche nel bellissimo ed affrescato Salone Mascagni dell'hotel, ed è aperto agli ospiti e al pubblico fino alla fine di marzo.


Qui il noto chef Umberto Vezzoli propone un’esperienza originale, con piatti golosi ma al tempo stesso in linea con uno stile di vita sano. Ciò è possibile anche attraverso i sapori, i colori e i profumi delle radici, ricche di proprietà benefiche e provenienti da varie parti del mondo.


L’ampio menù del brunch prevede tantissime sfiziosità. Per cominciare, si possono gustare formaggi e salumi di qualità (abbinati a confetture di zenzero e mostarde a base di ortaggi), torte salate con verdure e il buonissimo salmone affumicato con insalata di rucola e uova strapazzate.



Le uova sono servite egregiamente anche sotto forma di omelette con verdure ripassate e, restando sul tema vegetale, si può optare anche per del farro saltato con funghi, broccoli e zucca.


Il tema delle “radici del mondo” è curato in una sezione a sé del menù: l'insalata di scorzonera con cavolo viola all’aceto di mele, le melanzane farcite di carote e daikon e la quinoa con cipolla rossa, germogli di soia e ancora carote sono solo alcuni esempi di piatti offerti, che soddisfano la gioia del palato ma anche della vista. Spicca, a tale ultimo proposito, lo splendido e roseo hummus di rapa rossa e burrata al sesamo nero.
Nel brunch è possibile ordinare anche un piatto a scelta dalla cucina, come la pappa al pomodoro con riso venere agli aromi o il goloso arrosto di vitello con cavolo viola e castagne.
Non può mancare l’angolo del pasticciere, con tante torte (ad esempio l’ottima pere e cioccolato) e altri dolci come i muffin alle carote e rapa viola, la mousse all’arancia e la tarte tatin al caramello. Per chi vuole dosare meglio le calorie a fine pasto, il brunch offre, in alternativa ai dessert, anche una bellissima tagliata di frutta fresca.


In accompagnamento al tutto, la selezione della cantina (Bottega Bellavista, Chardonnay e Cabernet Sauvignon Le Contesse) e le centrifughe detox.
In riferimento a quest’ultime, l'offerta prevede una confortevole scelta che contempla ad esempio la centrifuga di ananas, kiwi e curcuma e di mela verde, sedano e zenzero. Senza dimenticare una piacevole acqua aromatizzata agli agrumi.
Vale davvero la pena quindi di vivere l’esperienza del brunch (e non solo) in questo elegante hotel in pieno centro a Roma, dove sarete accolti con tutti i crismi tra stucchi, vetrate liberty, cornicioni dorati e giganteschi lampadari in cristallo, all’interno di un palazzo con quasi un secolo e mezzo di storia.