Il mare, il buon bere, il mangiare bene e...chi più ne ha, più ne metta

20 ottobre 2022

Il profumo della pizza ad Ischia


La mia estate ischitana, ormai da tempo trascorsa, è come al solito stata piacevole dal punto di vista del relax e del mare.
Sul fronte enogastronomico, altro aspetto molto importante nell’ambito di una vacanza, quest'anno ho voluto concentrarmi su un "tema" da me e da molti un po' trascurato: la pizza ad Ischia.
Bisogna innanzitutto sottolineare che in questa splendida isola si mangiano mediamente delle ottime pizze, degne della migliore tradizione napoletana. Del resto la pizza ad Ischia ha un esponente e ambasciatore importante, il pluripremiato Ivano Veccia che l'ha felicemente "esportata" anche a Roma, nel bellissimo locale denominato Quinto.
Nell’isola verde un giro delle pizzerie è molto piacevole sia dal punto di vista organolettico, sia da quello delle location. In tanti anni girando per pizzerie ho scoperto anche posti bellissimi con panorami mozzafiato. Penso ad esempio alla pizzeria "La Rosa dei Venti" a Fiaiano, dalla quale da una bella e ampia terrazza dall'alto si ammira una vista spettacolare sul Castello di Aragona e su Vivara; alla pizzeria “Onda Verde” dove gli occhi, sempre da un'elegante terrazza, spaziano dalla baia dei Maronti a Sant'Angelo; allo Chalet primavera ad Ischia Ponte dove, les pieds dans l'eau, si può ammirare frontalmente e da vicino il Castello; alla pizzeria Di Meglio dove si è a pochi passi dalla selvaggia baia di San Francesco.


Alla pizzeria da Don Enzo invece il fascino è mangiarsi un’ottima pizza dopo aver percorso impervie curve in strette stradine in salita, giungendo alla località Buonopane, costituita da una sola piazzetta che definirei quasi di montagna, occupata pressoché interamente da questo locale. In cui si entra passando per un tabaccaio...


Location bellissime, quindi, unite anche ad eccellenti pizze dal prezzo assolutamente contenuto in molti casi.
Quest'anno ho avuto conferma dell'ottima pizza margherita del locale “O’ Sole mio” sulla spiaggia dei pescatori, non lontano da Ischia Ponte. Una pizza profumata, con cornicione dalla perfetta consistenza, con ingredienti di buona qualità ben fusi tra loro e dal buon impasto digeribile. Un'altra ottima margherita, stupenda anche in versione mignon, è quella che ho degustato allo Chalet primavera: cornicione molto piacevole, basilico profumato ischitano (che non ha eguali), buon impasto e topping presente ovunque al morso. E poi aggiungiamoci il plus di un panorama mozzafiato, come accennato sopra, e ci vorrete tornare sempre. 


Non lontano da qui sono più che buone anche le pizze e pizzette da asporto di Pirozzi, da anni una garanzia ad Ischia Ponte e non solo.


Spostandoci a Forio, ho avuto modo di degustare anche la margherita della Tinaia, dove in un accogliente giardinetto si mangia una discreta pizza, con cornicione e profumi “comme il faut” e con un impasto morbido e digeribile.


Ho potuto degustare anche la margherita, sempre ottimo benchmark per comparare la qualità della pizza, del già citato Don Enzo a Buonopane, che presenta un impasto soffice, con una buona qualità di pomodoro e mozzarella.


Sul fronte dei prodotti di rosticceria quest’anno ho assaggiato per la prima volta alcuni di quelli da asporto della pizzeria di fronte al vecchio stadio Rispoli (“Mami pizzeria, sfizioseria, bar”). Qui ho potuto gustare un buonissimo fiore croccante ripieno di ricotta fresca bio, un buon arancino rosso e un frittatina di maccheroni nella norma e quindi molto buona.
Concludendo e volendo dare un giudizio finale, sia pur non esaustivo, sulle pizze di Ischia la cosa che più mi ha colpito è il loro profumo, cosa che ritengo molto importante in generale nella loro valutazione finale. Un profumo che sa di buono, di impasto lievitato a regola d’arte e di ingredienti di qualità che col calore sprigionano i loro aromi. E che permettono di “inalare” bontà, stimolando piacevolmente l’olfatto prima ancora che il gusto.
W la pizza ischitana!

16 ottobre 2022

Le tante attrazioni di Villeneuve Loubet


Oltre che per la presenza del bellissimo Museo Escoffier dell’Arte Culinaria (qui 
il mio post al riguardo) il villaggio di Villeneuve Loubet presenta molti altri motivi di attrazione turistica e si è rivelato per me una piacevole scoperta.


Situato nel cuore della Costa Azzurra e vicino alle sue principali località (Nizza, Cannes, Antibes),
Villeneuve-Loubet ha conservato tutta la sua autenticità e accoglienza tra spiagge, zone boschive e un villaggio storico provenzale di grande interesse.


La mia permanenza a Villeneuve Loubet è cominciata con la visita all’interessantissimo
Museo Escoffier situato nei pressi della sede del comune. Successivamente, insieme a dei rappresentanti dell’Ufficio del turismo locale, ci siamo inerpicati sulle elevate pendenze del centro storico, antico feudo signorile situato a 3 km dalla costa, che rappresenta uno dei tesori nascosti della Costa Azzurra. 


Ci troviamo ai piedi della fortezza medievale, sulle rive del fiume Loup, dove batte il cuore della storica Villeneuve.


Un villaggio davvero grazioso, con le sue pittoresche stradine, i suoi balconi fioriti, la sua chiesa restaurata e i suoi ristorantini. La vita qui segue il ritmo delle stagioni, soprattutto in estate, quando è possibile partecipare a spettacoli all'aperto, serate rinascimentali, eventi musicali e gastronomici. 


Da visitare nel centro storico è anche La Maïoun dei Granouïé, il museo di storia locale.
Ad arricchire il patrimonio culturale della cittadina è anche la soprarichiamata fortezza medievale, costruita intorno al 1230. La fortezza ha conservato il suo magnifico torrione pentagonale, le mura di cinta e le cannoniere dell'inizio del XVI secolo. Da vedere anche il suo magnifico parco, con numerose piante esotiche.
Villeneuve-Loubet è da considerarsi anche una cittadina costiera unica e a misura d'uomo, poiché i 2/3 della sua superficie sono costituiti da spazi verdi, tra cui due parchi naturali.
E’ attraversata dal Loup, un piccolo fiume costiero che nasce nelle Prealpi di Grasse e finisce il suo corso ai piedi del villaggio, prima di gettarsi nel Mediterraneo. Ed è bello immergersi nel verde del Parco Naturale delle Rives du Loup, uno spazio ben conservato che collega, costeggiando il fiume, il villaggio al mare. E’ un luogo ideale per passeggiare vicino alla costa, con i suoi sentieri ben curati e aree picnic. Un posto magico, autentico, selvaggio e tranquillo.
L’altro parco, quello di Vaugrenier, offre agli escursionisti una piacevole fuga dalla vita frenetica della costa con i suoi sentieri ombreggiati, uno stagno naturale, un osservatorio ornitologico, un percorso benessere e un parco giochi per i più piccoli. Gli amanti di storia e architettura potranno ammirare anche il castello di Villeneuve, un piccolo gioiello del XVI secolo costruito da Andrea Palladio e visitabile su appuntamento.
La parte mare di Villeneuve-Loubet si estende su 4 km di costa, con una stazione balneare che si sviluppa attorno a Marina Baie des Anges, un complesso architettonico composto da porto, spiagge, basi nautiche, club di vela, negozi e ristoranti, tra cui lo stellato La Flibuste.


Ottimo anche il ristorante Les Terrasses du Syracuse, dalla meravigliosa cucina mediterranea che ho avuto l’opportunità di assaggiare nel corso della mia visita.


In questa zona è presente una struttura composta da quattro edifici molto particolari, a forma di vela, opera dell’architetto Jean Marchand.

Foto Ufficio del Turismo di Villeneuve Loubet

Occorre infine sottolineare che Villeneuve-Loubet è stata la prima località della Costa Azzurra a costruire piste ciclabili, con la consapevolezza del potenziale del suo territorio e dell'impatto che avrebbe avuto sull'ambiente. Il comune tra le altre cose ha creato una rete ciclabile e pedonale che collega il mare con l'entroterra. Villeneuve-Loubet è anche il punto di partenza del circuito turistico che collega il porto di Marina Baie des Anges a quello di Nizza, su una pista ciclabile sicura e continua di circa 14 km. Ad oggi, Villeneuve Loubet offre più di 25 km di piste ciclabili, a cui si aggiungono i percorsi nei parchi naturali.
Insomma c’è molto da fare a Villeneuve Loubet, una località ideale per le famiglie e che consente a tutti di svolgere tante attività, da quelle sportive e più movimentate a quelle più rilassanti, in modo da impiegare al meglio il tempo da trascorrere in vacanza.
 
Per ulteriori informazioni:

https://www.villeneuve-tourisme.com/
https://cotedazurfrance.fr/
https://www.france.fr

9 ottobre 2022

Un luogo da non perdere per i foodies: il Museo Escoffier dell’Arte Culinaria


Nel mio recente soggiorno in Costa Azzurra ho avuto modo di visitare un posto davvero interessante, che non può mancare nel bagaglio esperienziale di chi si occupa di gastronomia: il
Museo Escoffier dell’Arte Culinaria.
Ci troviamo a Villeneuve Loubet, un caratteristico paesino non lontano dal mare e situato nei pressi di Nizza ed Antibes.
Visitare questo museo, casa natale di Escoffier, è un’opportunità unica, anche perché costituisce l'unico Museo dell’Arte Culinaria in Francia.
Cercherò innanzitutto, in sintesi, di raccontarvi chi era Auguste Escoffier (1846-1935). Fu certamente un grande chef, considerato il padre della cucina moderna, ma definirlo soltanto chef e grande cuoco è altamente riduttivo.


Visionario e innovativo introdusse, ispirandosi alle gerarchie militari, le norme di organizzazione in cucina che sono ancora oggi attuate, creando il sistema della “brigade” con la presenza di “chefs de partie” per una migliore razionalizzazione del lavoro nei ristoranti. Pensò persino a specifici utensili per agevolare i diversi compiti in cucina.


Fu inoltre il primo a pensare al modo di conservazione degli alimenti ed a pasti veloci e equilibrati.
Introdusse poi il concetto di menù a prezzo fisso e sosteneva l’importanza della convivialità a tavola, in cui il benessere del cliente è la priorità per attrarre gli ospiti.
Escoffier, soprannominato dal Principe di Galles "Il re dei cuochi e il cuoco dei re”, fu anche scrittore e autore di molti libri e articoli. Lascia in eredità alle generazioni future la famosa “Guide Culinaire” con più di 5.000 ricette, quelle fondamentali della cucina moderna.


Ha formato altresì più di 2.000 cuochi, portabandiera della cucina e dei prodotti francesi nel mondo, senza dimenticare che insieme a César Ritz (colui dal quale prese il nome il famoso hotel parigino) diede un grande impulso all’industria alberghiera di lusso internazionale.
Ma quello che sappiamo di meno di questa persona è che era un uomo generoso, solidale con i bisognosi e di grande cuore, donando il suo tempo per ascoltare gli altri. Creò tra l’altro anche la prima associazione mutualistica per cuochi in Gran Bretagna, per aiutare i suoi colleghi che si trovavano in difficoltà.
Una vita così interessante e la storia così affascinante di questo poliedrico personaggio possono essere ampiamente approfondite presso questo Museo.


Quest’ultimo è un piccolo gioiello risalente al XVIII secolo. Nelle dieci sale in cui si articola appaiono ricordi del maestro, oggetti e utensili dell’epoca, prodotti di sua invenzione, lettere, fotografie, sculture in zucchero e cioccolato (proprio nei giorni scorsi ne sono state donate di nuove, grazie alla generosità di alcuni pasticcieri e cioccolatieri di Grasse, Cannes e Nizza), una grande e fornita biblioteca e un centro di ricerca sulla gastronomia, aperto a tutti su appuntamento. 


Ovviamente si possono visitare anche il suo salotto, l’ufficio, la cantina, il girarrosto, il potager.


Molto interessante è anche la sala dedicata ad una notevole collezione di menù, che permettono di compiere un viaggio nella storia della gastronomia. Dalla nascita dei menù nell’ottocento agli anni 2000, passando per menù storici come quello in occasione dell'incoronazione del Re Edoardo VII di Inghilterra.


Nei mesi estivi la visita al Museo si conclude con l’assaggio della famosa e buonissima Pesca Melba, ricetta inventata da Escoffier e dedicata alla cantante australiana Nellie Melba che lo sedusse con la sua ammaliante voce.



Da rilevare che esiste anche un’associazione denominata "I Discepoli di Escoffier” che conta più di 25.000 soci. Nata a Nizza nel 1954, si è sviluppata in Francia e all’estero con l’obiettivo di trasmettere elevate conoscenze culinarie e favorire la loro evoluzione.

Un ristorante di un discepolo di Escoffier a Villeneuve Loubet

Di grande interesse è anche la Fondazione, che nacque grazie a Joseph Donon, discepolo di Escoffier che la volle creare in sua memoria. Oggi la Fondazione ha l’obiettivo preminente di rafforzare la formazione e la comunicazione sull’arte culinaria. “Viaggiando molto mi sono reso conto di quanto fosse conosciuto Escoffier nel mondo - afferma Michel Escoffier, Presidente della Fondazione e pronipote di Auguste - ed allora ho voluto riscoprire il mio patrimonio familiare e ho profuso tutti i miei sforzi per trasmetterlo e coltivarlo. Il mio obiettivo è quello di trasferire il patrimonio di Auguste Escoffier ai giovani. Mio nonno ha permesso alla cucina di passare dal medio evo ai tempi moderni. Come la moda, la cucina è in perpetua evoluzione e deve prendere in considerazione i cambiamenti nel modo di vita delle persone. Le cose che non cambieranno, invece, sono i fondamenti della cucina”.
Quegli stessi fondamenti della cucina che sono contenuti nella sopracitata Guide Culinaire, che con grande orgoglio ho acquistato alla fine della mia visita al museo. 


In pratica una "bibbia" della gastronomia francese e un riferimento importante per tutti i migliori chef francesi nel loro percorso di carriera. Ed è particolarmente gratificante averla comprata proprio nel luogo in cui il suo autore ha vissuto. Ora la mia biblioteca enogastronomica si arricchisce di un volume prezioso in lingua originale, che mi consentirà anche di sbizzarrirmi nella preparazione di tantissime sfiziose e gloriose ricette
. Stay tuned!
 
Per ulteriori informazioni:

6 ottobre 2022

Mougins, uno splendido villaggio tra mare e montagna


Come molti di voi sapranno, sono stato recentemente a Mougins per il Festival enogastronomico Les Etoiles de Mougins
. Di questo Festival vi ho dato conto nello scorso post ma oggi vorrei parlarvi più approfonditamente di questo villaggio di charme che merita davvero una sosta.
Situato tra mare e montagna, a un tiro di schioppo da Cannes, il villaggio di Mougins si inerpica sulla sua collina, svelando lentamente il suo fascino attraverso delle incantevoli piazzette e stradine che si dipanano intorno al campanile.


E’ molto piacevole passeggiare nel paesino, ammirando le pittoresche e fascinose facciate, le graziose casette sempre adornate di fiori o soffermarsi nei negozietti e gallerie d'arte che qui sono molto numerose.


Pensate che in questo piccolo paesino sono più di 30 le gallerie e atelier d’arte, che mantengono viva la tradizione artistica del villaggio, introdotta nel XX secolo da Picabia e altri numerosi maestri. Ma a Mougins è transitato anche e soprattutto Picasso, che era molto legato a questo paese nel quale acquistò una grande casa nel 1961 con la sua ultima moglie.


L’offerta culturale di Mougins oscilla tra passato e creazioni contemporanee. E’ da visitare il Museo d’Arte Classica, un’esposizione permanente privata dotata di collezioni uniche, ma anche il Centro della fotografia, che accoglie mostre temporanee di artisti provenienti da tutto il mondo.


Fino al 25 settembre scorso, poi, chi ha visitato Mougins ha potuto apprezzare le opere dell’artista Giuseppe Carta, 
pittore e scultore italiano riconosciuto a livello internazionale. 


La sua arte segue il filo conduttore della natura e dei frutti della terra, simboli di bellezza, di vita, di rinascita. I frutti abbracciano la terra attingendo a tutti i suoi colori: il rosso vivace dei peperoncini, il giallo luminoso dei limoni, il verde brillante delle olive, il violaceo delle melanzane, l’arancione delle arance.


Tra le viuzze di Mougins ho particolarmente apprezzato la rue des Orfèvres, una minuscola stradina piena di bottegucce di artisti e artigiani, altrettanto numerose come un tempo. Tra queste vi era quella di Bernardin Bareste, che nel 1666 era l’unico orafo della regione e coniava le monete d’oro per l’Abbazia di Lérins, situata su una bella isola di fronte a Cannes.
I visitatori possono apprezzare Mougins anche tramite qualche simpatica proposta proveniente dall’Ufficio del turismo: è possibile ad esempio scoprirla in 2CV da collezione oppure avere in prestito gratuito delle bocce per giocare sulla bella Place des Patriotes e godere del bellissimo panorama dell’entroterra.


E in luglio e agosto, mentre si gioca, si può profittare della “formula aperitivo”, servito con prodotti locali.
Del resto Mougins è sinonimo di alta gastronomia. 


Tutto cominciò negli anni 50, quando Célestin Véran, cuoco della marina francese e poi pescatore a Cannes, intuì immediatamente che il turismo si sarebbe sviluppato. Trasformò la sua barca in un “taxi de la mer”, e mentre pescava trasportava ricchi turisti inglesi che passavano l’inverno in Costa Azzurra. Pian piano i suoi clienti presero l’abitudine di “salire” a Mougins per assaggiare la sua famosa bouillabaisse e scoprirono la dolcezza della vita del villaggio e la freschezza delle piccole piazze ombreggiate.


E poi come non citare lo chef Roger Vergé, “inventore” della “Cuisine du Soleil”, che si trasferì a Mougins aprendo il notissimo ristorante “Le Moulin de Mougins” che in poco tempo guadagnò le tre stelle Michelin e attirò artisti e celebrità da tutto il mondo in occasione dei loro viaggi in Costa Azzurra.
Trainata da Roger Vergé e altri noti chef, via via la reputazione gastronomica internazionale di questo villaggio è cresciuta sempre più. Nel 1992, Mougins aveva 7 stelle Michelin ed era il villaggio più stellato di Francia. Oggi una cinquantina di ristoranti di cucina locale, di qualità, contribuiscono alla sua reputazione gastronomica, sia in Francia che all’estero.
Tra questi rientra a pieno titolo anche il ristorante “Le Jardin” dello splendido Hotel de Mougins in cui si può godere di una piacevole cucina gourmet, ricercata e mediterranea.



Vi consiglio poi caldamente anche di soggiornarvi e godere di tutti i comfort di questo hotel, un quattro stelle poco fuori dal centro storico, con camere comode e accoglienti, uno splendido giardino con piscina e una prima colazione molto curata, ricca, variegata e golosa.
 
Per ulteriori informazioni:
 
https://cotedazurfrance.fr/
https://mouginstourisme.com
https://www.france.fr