Nelle
scorse settimane sono stato invitato a degli show cooking on-line organizzati
dalla Camera di Commercio di Rieti e Viterbo in collaborazione con la sua Azienda speciale Centro Italia. Insieme ad altri
foodblogger e giornalisti mi sono cimentato nel realizzare in diretta delle
ricette tipiche di questi magnifici territori, sotto la supervisione di uno
chef di quelle zone.
Le ricette sono state eseguite dopo aver ricevuto a casa
gli ingredienti necessari per la loro messa in opera.
Il
tutto rientra in un progetto che prende il nome di "Turismo e
Cultura" che ha l’obiettivo di promuovere le eccellenze enogastronomiche
dei territori dell’Alto Lazio e i prodotti e piatti tradizionali di queste zone,
ancora poco noti e valorizzati.La “food experience” legata
all’assaggio di eccellenti ingredienti e preparazioni locali (alcune a me note
ma altre molto meno) mi ha inoltre stimolato la curiosità di scoprire e
approfondire, si spera in un futuro prossimo, luoghi e tradizioni delle
province di Rieti e Viterbo, situati nel cuore del medioevo laziale.
Gli
appuntamenti on-line sono stati cinque ed oggi vi parlerò dei primi due.
Più
nel dettaglio, lo scorso 21 novembre abbiamo preparato tutti insieme la buonissima Acquacotta
della Tuscia.
Piatto tipico
della cucina viterbese, l'acquacotta è nata come piatto unico e rappresentava una preparazione
povera e semplice per i butteri e per i contadini, che portavano con sè solo un
fiasco d'acqua ed un pezzo di pane duro dei giorni precedenti. Il nome gli
venne dato da un buttero, chiamato Ultimo, che un giorno provò a riscaldare
l'acqua inzuppandoci della cipolla e alcune erbe raccolte per strada.
Ecco come si
prepara:
Ingredienti
1 patata a
persona
1 uovo a
persona
1 spicchio d’aglio
a persona
peperoncino
fette di pane
di grano duro raffermo
mentuccia
fresca
cicoria di
campo
barba di
finocchio
cime di rapa
coste di
broccolo
erbe spontanee
pomodoro
borragine
olio extravergine
di oliva della Tuscia
sale
Sbollentare la
cicoria per qualche minuto prima di iniziare con la cottura di tutti gli ingredienti.
Prendere poi una pentola con coperchio, inserire al suo interno acqua e sale e
aggiungere le patate sbucciate e tagliate a metà, 3 o 4 spicchi di aglio interi,
il peperoncino, i pomodori a pezzi e tutte le verdure. L'acqua deve coprire il
tutto. Accendere il fuoco e lasciar cuocere a fiamma bassa per 35/50 minuti.
Durante la
cottura prestare attenzione a mantenere una certa quantità di liquido, aggiungendo
acqua e sale secondo necessità. A fine cottura deve restare abbastanza acqua,
anche se non troppa, per poterci inzuppare il pane. Poco prima di servire, preparare
all’interno dell’acquacotta l'uovo in camicia, in modo da utilizzare il calore
del brodo per cuocerlo.
Infine
impiattare, inserendo il pane invecchiato di alcuni giorni sul fondo del piatto,
irrorandolo con olio extravergine della Tuscia (davvero ottimo quello dell'azienda agricola Luca Di Piero!).
Versarci sopra poi l’acquacotta incluso l'uovo e condire ulteriormente e
abbondantemente con lo stesso olio extravergine.Un piatto
davvero sorprendente per i suoi profumi e sapori, ideale da consumare in queste
umide serate di fine autunno.
Ma degustare sul
posto questa squisitezza è ancora più piacevole. Potrete farlo nei ristoranti o
negli agriturismi di un territorio molto ampio che comprende i Monti Cimini e i
Monti Volsini, i laghi vulcanici di Vico e di Bolsena, e che coinvolge sorgenti
di acque termali, foreste e faggete, una pianura denominata Maremma Laziale e
una costa che giunge quasi fino all'Argentario.
Altra
splendida ricetta che abbiamo eseguito è quella dei tozzetti viterbesi alle nocciole.
Si tratta di
biscotti secchi a base di nocciole (la varietà è la "Tonda gentile romana") dei Monti Cimini, in provincia di Viterbo.
La
produzione e la diffusione dei tozzetti nel viterbese si può far coincidere con
la grande espansione dei noccioleti intorno agli anni '50-'60, quando la
superficie agricola dedicata a questa coltura passa dai 2.000 ai 20.000 ettari.I
tozzetti sono sinonimo di festa: non mancano mai sulle tavole e in
occasione di matrimoni, battesimi, cresime e comunioni.
Ecco
come si preparano:
Ingredienti
5
uova
150
cl di olio extravergine di oliva
400
gr di zucchero
scorza
di un limone bio
300
gr di nocciole
1
bustina di lievito
Farina
qb
Tritare
grossolanamente le nocciole e metterle da parte. Sgusciare le uova, tenendone
uno per spennellare successivamente i tozzetti, metterle in una terrina e sbatterle brevemente. Unire la buccia
di limone grattugiata e pian piano lo zucchero. Mescolare. Continuando a farlo,
unire l'olio, il lievito e le nocciole. Aggiungere quindi la farina, poca alla
volta, e amalgamare fino ad ottenere un impasto omogeneo né duro né morbido,
simile a quello del pane.
Rovesciare l'impasto su una spianatoia di legno precedentemente
spolverata con la farina, impastare e formare due filoncini lunghi una trentina
di centimetri, larghi cinque e alti un paio. Appiattirli leggermente, quindi
sistemarli su una teglia con carta da forno, spennellare con un tuorlo d'uovo e
infornare a 180° per 25/30 minuti. Mentre i filoncini sono in forno, controllare
cottura e doratura: quando saranno lievemente dorati sfornarli, farli raffreddare
leggermente e, ancora tiepidi, tagliarli leggermente in diagonale, formando dei
tozzetti larghi un paio di centimetri. Ripassarli in forno per 5/10 minuti
finché non saranno biscottati.
Dove
degustare sul posto questi magnifici tozzetti e apprezzare la strepitosa
qualità delle nocciole al loro interno?
Come
accennato, i Monti Cimini sono il luogo ideale, tra l’altro bellissimi da
visitare con la loro stupenda e maestosa faggeta, tra le più imponenti
dell'Italia centrale, dichiarata Patrimonio Naturale dell'Umanità dall'UNESCO
nel 2017.
Non
resta quindi che fare un'escursione a piedi, in bici o a cavallo, e poi cercare
forni, ristoranti e pasticcerie che offrono questi buonissimi biscotti secchi, che si
possono trovare ad esempio nei comuni di Capranica, Ronciglione,
Soriano nel Cimino, Vallerano.
Buona
passeggiata e buon appetito!