E’ da poco finita l’estate. Da calendario, perché il caldo c’è ancora e lo dimostra il fatto che ho fatto un bellissimo bagno ad Ischia (in occasione dello splendido evento Ischia Safari) una decina di giorni fa e non è escluso che ne possa fare ancora in questi primi giorni di ottobre.
Durante
l’estate, che comunque rimpiango perché purtroppo da tempo non sono più in
vacanza, un must in tavola per me sono le melanzane, che in questa stagione si
esprimono al meglio e che amo mangiare in tanti modi e preparazioni diverse.
In questo
post vi voglio quindi parlare di tanti piatti a base di melanzane, degustati
durante le ultime vacanze estive o comunque nei periodi ad esse limitrofi.
Ovviamente
quando si parla di melanzane il pensiero va subito alla mitica parmigiana, che
quest’anno ho mangiato poco a casa e più spesso fuori, con ottimi risultati sensoriali
e degustatori perché spesso assaggiata nella sua terra di origine, la Campania.
Ottime
parmigiane quest’estate le ho assaggiate ad esempio ad Ischia nell’ottimo
ristorante/pizzeria Chalet Primavera verso Ischia Ponte e a Roma al Forno
della soffitta a Via Piave, dove questa magnifica preparazione viene cotta
nel forno a legna in un tegame di terracotta. Fatela un po' raffreddare perché scotta
tantissimo, ma che buona! Ottima anche la versione siciliana della parmigiana,
con ripieno anche di uova sode e prosciutto cotto della mitica
pasticceria/rosticceria Mizzica a Via Catanzaro a Roma.
In estate amo mangiare le melanzane anche preparate “a funghetto”, cioè a dire dei cubetti di melanzana fritti e insaporiti con pomodoro fresco e basilico. Ne ho assaggiato un piatto delizioso (col valore aggiunto di un meraviglioso basilico ischitano) in riva al mare a San Francesco ad Ischia presso il ristorante La Rondinella che prepara tanti altri golosi piatti, principalmente a base di pesce.
Adoro mangiare anche gli involtini di melanzane, farciti di prosciutto e formaggio, come ho fatto nello scorso mese di luglio da Calise, sempre ad Ischia o gustare questo buonissimo ortaggio sotto forma di mitiche polpette, che ho potuto degustare da Ciro Purpetta (appunto) in zona Porta Pia a Roma. Qui le polpette vengono preparate insieme ad un sughetto “a pezzi” di pomodoro fresco con il prodotto finale che presenta una croccantezza esterna e una morbidezza interna che davvero lo rendono irresistibile.
Amo poi le melanzane come ingrediente di ottime caponate estive, che si possono mangiare in tante buone trattorie di Palermo (come ho fatto io qualche mese fa), dove ho notato che in questo piatto l’utilizzo dell’aceto è solo accennato in certi casi (come piace a me), mentre in altri è addirittura nullo.
Sempre a Palermo ho molto apprezzato uno strepitoso timballo di anelletti, in un luogo normalissimo (un bar) e in una piazza normalissima. E questo timballo mi ha portato alla mente lo stesso timballo assaggiato chissà quando rivestito di fette di melanzane fritte. Un piatto lussuoso, elegante, d’altri tempi, che si presenta benissimo e che mi/ci riporta alle cucine dei monzù (o monsù), cioè a dire raffinati cuochi francesi che nel XVIII e XIX secolo deliziavano il palato di nobili famiglie del Sud (Sicilia e Campania in testa)con preparazioni originali e complesse, provenienti dalle migliori scuole d’oltralpe e internazionali.