Il mare, il buon bere, il mangiare bene e...chi più ne ha, più ne metta

31 dicembre 2016

Tanti auguri, in Bizkaian style


Uno dei piatti di pesce che ho preparato in occasione della recente vigilia di Natale è stato quello che vedete nella foto.
Un piatto che ho assaggiato per la prima volta all’enoteca Brylla che mi è piaciuto molto e che quindi ho voluto replicare a casa: il baccalà alla vizcaiana.
La ricetta originale mi è stata fornita dall’ente del turismo di Bilbao, ma ho fatto delle leggere modifiche, tra cui la sostituzione dei peperoni secchi con dei peperoni arrostiti e spellati (pazienza per la stagionalità) e l’utilizzazione di una salsa di pomodoro in scatola al posto dei pomodori freschi.
Un piatto davvero gustoso, da cui deriva una salsina molto buona (adoro la commistione peperoni-pomodori, molto più diffusa in Spagna che in Italia) e che consente di diversificare un po’ rispetto ai soliti piatti a base di baccalà.
E’ un piatto ideale anche per il cenone di Capodanno e già che oggi siamo arrivati al 31 dicembre, non posso che farvi(mi) tanti auguri per uno scoppiettante e favorevolmente sorprendente 2017. Cin cin!

25 dicembre 2016

Auguri di Buon Natale e buone feste


A tutti i miei lettori, un augurio di un goloso Natale e periodo festivo.
A bientôt, les amis!

22 dicembre 2016

City Lego, una magica e colorata città


C’era una volta un olandese, Ole Kirk Christiansen, che nell'ormai lontano 1932 ebbe l’idea di creare dei colorati mattoncini con cui far giocare qualche bambino. Poteva mai immaginare che stava per creare uno dei successi più clamorosi di tutti i tempi, quello dei Lego? Oggi questi celebri mattoncini, da giocattoli comuni sono entrati a far parte dell’immaginario collettivo, fino ad essere considerati vere e proprie “opere d’arte”.
E poiché le opere d’arte si osservano e si apprezzano nelle mostre, vi segnalo che ne è stata aperta al pubblico da poco una, denominata “City Lego”, in cui è rappresentata “la più grande città al mondo costruita appunto con i Lego.
La mostra, inauguratasi lo scorso 8 dicembre, è davvero da non perdere, sia per i grandi che per i più piccoli.
Appena si entra, la visione d’insieme di questa enorme città, costruita con ben 7 milioni dei famosi mattoncini e realizzata da LAB (“Literally Addicted to Bricks”), è davvero mozzafiato e ci fa tornare bambini, in un mondo colorato e che stimola la fantasia. Dopo uno sguardo generale, il visitatore può iniziare pian piano la fase di osservazione dei particolari di questa città. E proprio perché si tratta di una città, evidentemente, le cose da vedere sono innumerevoli e risulta piacevole immergersi in ogni minimo dettaglio.


Ecco allora che si scorge un grosso edificio che non può mancare nelle città moderne e cioè il centro commerciale, con il fioraio, la pasticceria, il negozio di giocattoli; vi è poi il quartiere residenziale con il barbiere, il negozio di animali e persino un investigatore privato che scruta le mappe con la classica lente d’ingrandimento.
Un occhio attento si accorgerà che sono ricostruite anche le vite private degli appartamenti, che sono realizzati nei minimi dettagli e nei quali, ad esempio, si può osservare che qualcuno prepara da mangiare, mentre qualcun altro si rilassa nella vasca a idromassaggio.
I centri urbani come quello che è stato riprodotto sono animati da queste costruzioni e scene di vita, ma numerosi sono i dettagli e le raffigurazioni anche di ambienti naturali, dal campo di grano agli orti, dalla casa in campagna allo splendore e all’immensità del mare, che offre ai visitatori la possibilità di vedere tutto il ben di Dio che c’è al suo interno.




I più disparati scenari convivono dunque, permettendo al visitatore di apprezzare l'abilità costruttiva messa in atto dal gruppo LAB.


Sono presenti ancora sistemi di automazione e illuminazione che arricchiscono e danno vita e movimento alla città, prima fra tutte una coloratissima e bellissima ruota panoramica all’interno di un Luna Park o il treno che gira attorno a una mega costruzione.


Sono inoltre tantissimi i personaggi che popolano questa fantastica metropoli: oltre alle persone che si occupano dei differenti lavori, si nascondono tra le scene della quotidianità anche alcuni famosi personaggi dei fumetti e dei supereroi. Mi sono divertito quindi a cercarli, come del resto è suggerito dai grandi pannelli presenti all’interno della mostra. Non li ho trovati tutti, ma ho potuto individuare ad esempio Batman con la sua Bat-mobile e i suoi nemici, Spiderman, Superman, Capitan America, Iron Man, l’incredibile Hulk, i Simpson…


Una vera e propria “caccia al personaggio”, quindi, che ha messo alla prova non solo me, ma ogni divertito e appassionato visitatore. Tutti o quasi muniti di macchine fotografiche e smart-phone con i quali magari poi “postare” sui “social” in tempo reale le foto dei propri eroi preferiti.
Passando dalla teoria alla pratica, la mostra prevede infine anche la possibilità, soprattutto per i bambini, di creare costruzioni di fantasia con i Lego in due apposite sale.


La mostra è stata prodotta e organizzata da Arthemisia Group e Kornice ed è ospitata presso il Guido Reni District.


Le prossime feste di Natale possono essere un’ottima occasione per visitare questa bella mostra, per la quale avete comunque tempo fino al 29 gennaio 2017. Andateci e non ve ne pentirete!

CITY LEGO
c/o Guido Reni District
Via Guido Reni, 7 - Roma

Orari di apertura
Dal lunedì al giovedì 9:30 – 19:30
Venerdì e sabato 9:30 – 22:00
Domenica 9:30 – 20:30
(La biglietteria chiude un’ora prima)

Aperture straordinarie
24 dicembre chiusura alle 17:30 (ultimo ingresso ore 16:00)
25 dicembre apertura alle 15:00 – chiusura alle 20:30 (ultimo ingresso ore 19:00)
26 dicembre apertura alle 10:00 chiusura alle 19:30 (ultimo ingresso ore 18:30)
31 dicembre chiusura alle 19:30 (ultimo ingresso ore 18:00)
1 gennaio apertura alle 11:00 – chiusura alle 20:30 (ultimo ingresso ore 19:00)

16 dicembre 2016

"Pacchetti" di pesce bandiera indorati e fritti


Da qualche tempo compro con una certa frequenza il pesce bandiera, un prodotto molto leggero, saporito e senza spine (una volta tolta quella centrale) che si presta a tante gustose ricette.
Evidentemente è un pesce che ha destato l'attenzione non solo mia ma anche del grande pubblico e di affermati chef, visto che in pescheria ora è venduto a prezzi sensibilmente superiori ad alcuni/molti anni fa.
A proposito di grandi chef, bisogna dire che questo bel pesce di colore argenteo ha grandi interpreti, per la sua preparazione, nelle più pregiate cucine del sud Italia, dove sapienti mani lo lavorano e cucinano alla perfezione in mille modi.


Per quanto mi riguarda, nei miei molto più umili fornelli, questa volta ho voluto usare il pesce bandiera come una sorta di "contenitore" (e che contenitore!) di altri cibi. Cibi semplici ma buonissimi.
In pratica ho inserito tra due rettangoli di pesce bandiera (di circa 10 cm di lunghezza) del buon fiordilatte e un'acciuga sotto sale, impanando e friggendo il tutto. In alternativa si può inframezzare soltanto del fiordilatte, precedentemente imbevuto in colatura di alici, ottenendo un risultato più delicato ma altrettanto efficace.

Più nel dettaglio, ecco la ricetta dei "Pacchetti" di pesce bandiera indorati e fritti:

Ingredienti:
(per 4 persone)

un pesce bandiera sfilettato e spinato
un fiordilatte grande, di buona qualità
12 acciughe dissalate
farina q.b.
pangrattato q.b.
2-3 uova
abbondante olio per friggere

Tagliare il pesce bandiera in rettangoli da circa 10 cm. Cominciare quindi a comporre i pacchetti, ponendo al centro di ciascun rettangolo (con la parte senza pelle rivolta verso l'alto) del fiordilatte (non troppo) e un'acciuga dissalata. Chiudere il pacchetto con l'altro pezzo pesce bandiera con la pelle rivolta verso l'alto. Compiere la stessa operazione con le altre coppie di rettangoli di pesce. Infarinare per bene ciascun pacchetto, passarlo nelle uova sbattute e leggermente salate e poi nel pangrattato, sigillando bene tutti i lati. Chiuderli con uno stecchino grande e friggerli in abbondante olio, finché non saranno dorati.
Prima di mangiarli togliere lo stecchino, visto che la frittura li avrà compattati per bene.
Godetevi ora l'esperienza gastronomica, attendendo però che i pacchetti diventino tiepidi. Servirli insieme a qualche buona bollicina e non preoccupatevi più di tanto dell'estetica laddove da qualche pacchetto fuoriesca e strabordi della goduriosa e filante mozzarella (per mozzarella in questo caso, ovviamente, intendo il surrichiamato fiordilatte)...

8 dicembre 2016

Le novità del Carré, tra il Natale e il nuovo menù invernale


Sono tornato al Carré Français, di cui vi ho già parlato più volte in questo blog. Stavolta ci sono andato per provare il nuovo menù invernale che, devo dire, è davvero interessante e goloso.
Prima di illustrarvi questo menù, però, vorrei far cenno all'offerta di questo locale in occasione delle feste natalizie. Carré Français offre infatti tante idee regalo originali e di classe e la possibilità di personalizzare i cesti-regalo, inserendo al loro interno ciò che più preferite (e le proposte in tal senso sono infinite, dai paté alle confetture, ai biscotti, dai formaggi ai vini, dai liquori alle birre...).


Sul fronte dei dolci natalizi, il locale ha in assortimento dei classicissimi francesi delle feste come il Bûche de Noël (l'immancabile tronchetto, così coreografico, dalle decorazioni belle e raffinate, posto al centro di tutte le tavole francesi di Natale) e la Galette des Rois, preparazione a base di una sorta di pasta sfoglia e crema di mandorle. Come noto a chi mi legge, quest'ultimo dolce al suo interno contiene un oggetto che, per tradizione, appena entrato in possesso di chi lo trova, gli "conferirà" la "qualifica" di re del giorno. Per quanto riguarda i Bûches de Noël (letteralmente il bûche è il “ciocco” di legno), saranno prodotti in edizione limitata e vi consiglio quindi di comprarli per tempo, anche perché oltre ad essere buoni portano anche fortuna ;-).
Questi ed altri dolci sono realizzati dal nuovo responsabile della boulangerie e pâtisserie del locale, Jean-Marc Harrault. Jean-Marc è giovane, ha 31 anni ed è nato in Bretagna da una famiglia di mugnai. Vanta esperienze importanti, avendo lavorato a Parigi per oltre dieci anni presso Michel Galloyer (il cui brand, “Le Grenier à Pain", ha vinto più volte la competizione sulla “miglior baguette”). Ha poi proseguito la sua carriera al famoso Hotel Ritz di Place Vendôme a Parigi e da circa un mese ha accettato di venire a Roma su proposta del Carré Français. Sul fronte boulangerie, tra l'altro, Jean-Marc sta ideando dei pani speciali per accompagnare il salmone affumicato (immancabile sulle tavole delle feste) e i pâté. I pani sono alle nocciole del Piemonte, ai pistacchi e mandorle (di provenienza siciliana) e all’uvetta.
Tornando al nuovo menù invernale del Carré (a cura del giovane Chef Tiziano Noro, in collaborazione con lo stellato Yorann Vandriessche), segnalo tra le entrées delle ottime ostriche di Bretagna servite con limone, pane integrale e burro salato e le sempre splendide, classiche, escargots alla bourguignonne. 



In un periodo più freddo come quello attuale non può mancare tra gli antipasti anche la mitica soupe à l'oignon gratinée e sono sempre presenti anche delle buonissime quiches.


Tra i piatti principali figurano delle preparazioni “monumento" della cucina francese, come il boeuf bourguignon o l'Hachis Parmentier (brasato alla birra, con purè e groviera gratinata). Di grande bontà e opulenza è anche lo stinco di agnello con fagioli, veramente da non perdere, che mi ricorda qualche piatto della storica Brasserie Lipp di Parigi. Sempre a proposito di piatti di terra, sia pur non principali, è da ricordare anche l' "ardesia" di foie gras con toasts e composta di cipolle e lo sfizioso petto d'anatra con scalogno confit al vino rosso e miele. Tra i piatti di mare, invece, è d'obbligo citare una ottima zuppa di pesce, servita con patate novelle e baguette croccante.


Deliziosi, per finire, i dolci tra cui la tarte tatin o tanti altri dessert che possono essere scelti dalla relativa "vetrina" (tarte au citron, profiterolles, Saint Honoré, ecc.).



Il menù consente comunque di consumare anche pranzi più veloci e sfiziosi. A tal proposito vi segnalo che in esso figura una vera e propria "mini-carte" delle uova, con goduriose omelette, uova alla coque, al tegamino e strapazzate. E non possono mancare, evidentemente, crepes, galettes, croques o tartine.
Insomma, come ho in tante circostanze ribadito, al Carré si può godere di una "food experience" davvero golosa, che diventa ancora più speciale quando è "arricchita" dalla magica atmosfera del Natale, che ben si percepisce e si può vivere in questo bel locale.

2 dicembre 2016

Settemari parte alla grande con Libera Iovine


Libera Iovine è una chef che ho sempre ammirato per la sua cucina schietta, mediterranea, di mare ma anche di terra, in cui la materia prima è protagonista. E' una donna isolana, di Procida, ma ha espresso forse la sua cucina migliore nell'isola che più amo, Ischia, dove con il ristorante “Melograno”, ha donato la prima stella Michelin a questa splendida località di mare. Ha lavorato anche in un posto che adoro, Pietratorcia, sempre a Ischia e la dimostrazione che amo la sua cucina è testimoniata, ad esempio, anche dal fatto che ho provato a realizzare (indegnamente) una sua splendida ricetta, le mafaldine alla crema di scarole (la trovate qui).


E' inutile quindi sottolineare che ritrovare Libera Iovine come chef di un locale appena inaugurato di gestione Settembrini, a sua volta un punto di riferimento della ristorazione capitolina di pregio, non poteva che essere per me una piacevolissima sorpresa.
Nel quartiere Prati infatti – precisamente in via Avezzana - ha aperto recentemente Settemari, un nuovo ristorante improntato sulla cucina di qualità a base di pesce, caratterizzato dall’alternanza ai fornelli di chef capaci di interpretare al meglio lo “stile Settembrini”. E la chef Libera Iovine ha dato il via al progetto. “Ho accettato con molto piacere – afferma la chef – l’invito per “varare” questo interessantissimo locale. Roma è una piazza ricca di suggestioni e Settemari una sfida assolutamente stimolante. Mi sono inoltre da subito trovata in piena sintonia con la filosofia del ristorante”.
Settemari è stato concepito quindi come un porto di mare, in continua e positiva evoluzione. La cucina di Settemari vuole essere semplice, fortemente legata alla tradizione marinara mediterranea, con profumi e aromi che esprimano tutta la forza della materia prima e con sapori netti e cotture leggere. A recitare un ruolo da protagonista è il territorio, grazie ai migliori arrivi dalle aste di Fiumicino, Terracina e Anzio. A pranzo è prevista una carta snella, comprensiva di un sushi di grande qualità rivisitato alla mediterranea (presente anche quello soltanto vegetariano), con la possibilità di optare per un menù business lunch, veloce e gustoso. La sera l’offerta è più ampia, a partire dal menu degustazione di sette portate. E’ disponibile anche una versione più stringata, di quattro portate, denominata il Piccolo mare. Non mancano i piatti del giorno, secondo la stagionalità degli ingredienti, ferma restando la possibilità di ordinare alla carta.


Punto di riferimento del locale, posto al centro della sala, è il grande bancone-isola, dove avviene la preparazione, in “diretta”, di sushi e altre portate. Anche in questo caso le parole d’ordine sono freschezza della materia prima, raffinatezza e leggerezza. Sempre al banco, per l’aperitivo o un break pomeridiano, vengono preparati estratti e frullati con latte vegetale, originali e gustosi.
Nella cena di inaugurazione del locale, la brava chef Libera ha dimostrato ancora una volta, se ce ne fosse bisogno, il suo talento. Ottimo e delicato l'antipasto di mazzancolle, verdure in agrodolce, erbe amare e maionese di gamberi e veramente buone le seppie, con carciofi, purè di patate viola e mentuccia.



Tra i primi sono state proposte delle sfiziose orecchiette con broccoli, cozze e vongole e delle mezzemaniche al ristretto di zuppa e briciole agliate.


Per secondo, una buona ricciola ricoperta con pan brioche alle bucce di agrumi e caponata siciliana. 


Strepitosa infine la pastierina della chef, profumata, delicata e piacevole.


Interessante infine la carta delle bevande (vini e birre), studiata alla perfezione per accompagnare tutti i piatti proposti dal locale.

SETTEMARI
Via Giuseppe Avezzana, 19/21
00195 Roma - Tel. 06 32111583
Aperto tutti i giorni dalle ore 12.30 alle 24.00
Chiuso domenica sera e lunedì a pranzo