Sarà per le etichette più accattivanti, per l’associazione a momenti convivialmente “più caldi”, ai luoghi dove è molto consumata che amo tanto (penso al Belgio, alla Germania, ma anche alla Francia). Mi affascinano poi le abbazie dove venivano e vengono tuttora prodotte ottime birre. Le birre che preferisco sono in estate sicuramente le “blanches”, freschissime, dissetanti, di colore chiaro e un pò torbide. In generale amo invece quelle trappiste e artigianali che prevedono una innumerevole varietà di tipologie a volte molto originali, molto più a misura di esperto assaggiatore. Altre birre molto interessanti sono le birre bretoni. L’estate appena passata ne ho degustate di buonissime, anche alle alghe o all’acqua di mare che si abbinano perfettamente anche a piatti a base di pesce, mangiati magari davanti a coste selvagge a picco sul mare tormentate da vento e pioggerelle sottili. Trovo comunque in generale che la birra si abbini ai cibi in modo più perfetto dei vini. Sarà solo una mia sensazione o impressione personale? Per finire direi che il modo migliore per essere vicini "spiritualmente" a tutti coloro che saranno all’Oktoberfest e di inneggiare alla birra sia di leggere le parole di Philippe Delerm sulla birra (e sulla “prima sorsata di birra”), contenute in un suo libro di grande successo che non parla solo di birra ma che consiglio vivamente di leggere o di rileggere a chi già l’ha fatto.
Il mare, il buon bere, il mangiare bene e...chi più ne ha, più ne metta
28 settembre 2008
Tempo di Octoberfest, quindi…a tutta birra!
Sarà per le etichette più accattivanti, per l’associazione a momenti convivialmente “più caldi”, ai luoghi dove è molto consumata che amo tanto (penso al Belgio, alla Germania, ma anche alla Francia). Mi affascinano poi le abbazie dove venivano e vengono tuttora prodotte ottime birre. Le birre che preferisco sono in estate sicuramente le “blanches”, freschissime, dissetanti, di colore chiaro e un pò torbide. In generale amo invece quelle trappiste e artigianali che prevedono una innumerevole varietà di tipologie a volte molto originali, molto più a misura di esperto assaggiatore. Altre birre molto interessanti sono le birre bretoni. L’estate appena passata ne ho degustate di buonissime, anche alle alghe o all’acqua di mare che si abbinano perfettamente anche a piatti a base di pesce, mangiati magari davanti a coste selvagge a picco sul mare tormentate da vento e pioggerelle sottili. Trovo comunque in generale che la birra si abbini ai cibi in modo più perfetto dei vini. Sarà solo una mia sensazione o impressione personale? Per finire direi che il modo migliore per essere vicini "spiritualmente" a tutti coloro che saranno all’Oktoberfest e di inneggiare alla birra sia di leggere le parole di Philippe Delerm sulla birra (e sulla “prima sorsata di birra”), contenute in un suo libro di grande successo che non parla solo di birra ma che consiglio vivamente di leggere o di rileggere a chi già l’ha fatto.
22 settembre 2008
Polpette…viola
Con le melanzane si fa poi la mitica parmigiana, che senza dubbio è “il piatto” in assoluto che preferisco, anche perché cucinato magistralmente da mia madre (alla parmigiana occorre che dedichi un “religioso” post a parte, che non tarderà ad arrivare).
La ricetta però che oggi vi propongo, utilizzando questa splendida materia prima è molto semplice, ottima da antipasto ma anche da aperitivo, e stupirà i vostri eventuali ospiti:
Polpettine di melanzane
Ingredienti:
4 melanzane
2 uova
pangrattato
aglio
prezzemolo
parmigiano grattugiato
provolone piccante
Tagliare a dadini le melanzane e farle cuocere in acqua bollente salata per 5 minuti.
Scolarle e strizzarle per bene. Impastare le melanzane così ottenute con le uova, il parmigiano, l'aglio tagliato molto fine, il prezzemolo ed un pò di pangrattato.
Formare delle polpettine ed in ciascuna di esse inserire un pezzetto di provolone piccante. Passarle successivamente nel pangrattato e friggerle finché non saranno dorate.
Servirle ben calde e …. buon appetito!!!!
Ps: a proposito di prodotti dal colore viola in cucina, vi devo presto raccontare di alcune ottime patate viola (è proprio così…), di una particolare varietà che ho assaggiato quest’estate a Cancale in Bretagna sotto forma di puré e come ripieno di fiori di zucca. Anche di queste patate si parlerà prossimamente su questi schermi!
15 settembre 2008
Salone del gusto_Torino
8 settembre 2008
Ouessant
L’isola di Ouessant è un posto incredibilmente affascinante.
E’ un’isola alla confluenza tra due mari, quello del Nord e l’Oceano Atlantico ed è pervasa, quasi in ogni periodo dell’anno, da una pioggerellina salata e da forti venti che tormentano le sue coste.
Il relativo braccio di mare è quindi, per le notevoli correnti che lo attraversano, una zona molto temuta dai navigatori che si aiutano con i numerosi fari che circondano l’isola per superare queste acque impervie.
Anche io ho avuto difficoltà a visitare l’isola…L’anno scorso ero in Bretagna e ci volevo andare, ma le condizioni del mare abbastanza difficili me lo avevano impedito.
Anche quest’anno il mare non faceva sconti ma sono riuscito a vederla, grazie anche a un’imbarcazione davvero all’altezza della situazione che, nonostante il mare agitato, ha retto benissimo ad una tempesta o quasi!
Il tragitto per mare, soprattutto al ritorno, faceva quasi spavento, con onde altissime ma ci confortava la buona tenuta della nave e la tranquillità (?!) delle persone a bordo.
Una volta raggiunta l’isola, abbiamo assistito a dei panorami mozzafiato, resi ancora più affascinanti dalle onde che si infrangevano su selvagge scogliere.
Il faro di Creach, uno dei più potenti esistenti
I bellissimi fari dell’isola erano circondati da spuma, onde, pioggia, vento, e un po’ di nebbia: uno scenario che metteva a sistema quasi tutti gli agenti atmosferici!
A tratti sembrava di stare in un posto irreale, con tutto il fascino che ne deriva.
Purtroppo credo che le foto non rendano l’idea di quello che si poteva vedere ad occhio nudo.
Anche l’interno dell’isola è molto bello: case di pescatori, prati verdi, muretti a secco, pecore. All’interno dell’isola c’è anche un piccolo paesino molto caratteristico, Laimpol, con negozietti, creperie e una chiesetta.
Infine, come ricordo culinario di Ouessant ho comprato delle alghe essiccate del luogo che pare (non le ho ancora utilizzate) siano ottime su insalate, grigliate di pesce e, secondo me, spolverizzate su risotti alla marinara o primi di mare!
Poi vi farò sapere…
3 settembre 2008
La fraschetta del mare
Si tratta di un posto non eccezionale ma neanche brutto e vi dirò che presenta anche un porto abbastanza carino e alcuni angoli di spiaggia "non malaccio".
Inoltre in tutti i ristorantini si mangia mediamente bene e a prezzi abbastanza contenuti (salvo eccezioni…).
A tal proposito oggi voglio parlarvi di una trattoria di mare che veramente vale la pena di essere visitata. L’idea del locale è di valorizzare un tipo di pesce normalmente snobbato dai più, che è quello cosiddetto azzurro, poco costoso e “nobile”.
Come valorizzarlo al meglio? Tramite il suo impiego in ricette tradizionali della cucina locale o in generale dell’antica cucina marinara.
In questo modo si offrono al cliente piatti ottimi, di pesce freschissimo e a prezzi veramente contenuti, visto che il pesce azzurro costa poco.
Una cena composta da almeno 5-6 antipasti buonissimi e un primo di pesce (vi assicuro il tutto abbondantissimo e di qualità!) costa appena 16 euro!
Tra gli antipasti ad esempio ho mangiato una bruschetta con alici, pomodoro e mozzarella, la palamita in bianco con piselli, dei lattarini fritti, dei polipetti in umido…
Tra i primi piatti sono in genere previsti gnocchetti con gamberi e zucchine, spaghetti alle telline e altri primi di mare ancora.
Insomma un posto dove andare per una cena informale, ma dove si trova dell’ottimo pesce fresco di giornata (ogni giorno il menù cambia in base al pescato), azzurro come il mare!