Il mare, il buon bere, il mangiare bene e...chi più ne ha, più ne metta

31 maggio 2020

Una vignarola “riccia”


Non c’è primavera senza una buona vignarola, piatto tipico della cucina romana che utilizza tutte le primizie della stagione che precede l’estate.
E’ una preparazione campagnola, dalle mille sfumature di verde, con tanti ingredienti che affollano i banchi del mercato in questo periodo: i piselli, le fave, i cipollotti, la lattuga, i carciofi…
Amo molto questo piatto che è preparato magistralmente qui a Roma da alcuni ristoranti e trattorie tipiche. Come ad esempio Cesare al Casaletto, che ne fa una versione abbondante e sontuosa.


La mia prima vignarola, altrettanto buona, l’ho invece mangiata in un ristorante in centro nei pressi di Piazza di Spagna, “Alla Rampa”, un locale che tanto tempo fa frequentavo spesso con i miei genitori. E’ lì che ho cominciato ad amare questo piatto.
Di tanto in tanto preparo la vignarola anche a casa, trasformandola in un primo piatto condendoci la pasta. L’ho fatto anche questa volta, ma utilizzando un formato un po’ particolare e che amo molto, le reginelle o mafaldine, che dir si voglia.
Dicevo alcuni post fa che un piatto acquisisce un sapore tutto suo e specifico, a parità di condimento, a seconda del formato di pasta, e anche in questo caso questa affermazione è più che mai vera. In effetti con le reginelle ho ottenuto una vignarola del tutto particolare e inedita.
Ecco come l’ho fatta: ho messo in padella dell’olio extravergine. Vi ho fatto appassire dei cipollotti tagliati finemente, insieme a della pancetta a dadini.
Quando la cipolla è diventata trasparente, ho aggiunto spicchi di carciofi, piselli e fave fresche, mescolando e insaporendo con sale e pepe. Ho aggiunto dell’acqua ed ho lasciato quindi cuocere a fuoco basso per circa mezzora o comunque fino a quando le verdure non sono risultate tenere/al dente. Va detto che a questo piatto andrebbe aggiunta anche la lattuga, come sottolineavo più su, ma stavolta non l’ho utilizzata.
Ho scolato quindi la pasta al dente, facendo finire la sua cottura nella padella della vignarola e mantecando con abbondante pecorino romano.
Un piatto sontuoso e ricco, pur con la semplicità di ingredienti campagnoli, che si adatta alla perfezione anche a questo tipo di pasta, con la parte dentellata e riccia di queste fettuccelle che cattura ed arpiona goduriosamente l’opulento condimento.
Bon appétit!

21 maggio 2020

Parliamo di Francia (e anche del pain perdu)


Lo scorso weekend si è tenuto un evento on-line (diretta Facebook) molto interessante, organizzato dall’Associazione Italiana Travel Blogger, avente come tema la Francia.
Insieme alla responsabile dell’Ufficio stampa del turismo francese in Italia Barbara Lovato e alla brava conduttrice Simonetta Clucher tutte le persone collegate hanno potuto effettuare una sorta di viaggio virtuale, visto che molto si è detto delle più belle zone da visitare nel territorio transalpino.
Nel corso dell’incontro sono stati affrontati anche alcuni problemi pratici, in relazione all’inevitabile impatto sul turismo francese della pandemia che stiamo vivendo e soprattutto in merito alle modalità con cui si cerca di attuare la lenta uscita (si spera) dal Covid 19.
Potete trovare qui l’intera diretta, per chi l’avesse persa.
La diretta è stata anche l’occasione per lanciare la rivista “Explore France 2020” (disponibile on line qui ed anche in edicola, in allegato alla rivista “Bell’Europa” di maggio), incentrata quest’anno sul tema del turismo “verde” e all’aria aperta, utile oltretutto anche per una maggiore facilità di contrasto della pandemia.
E’ stato poi affrontato il sempre gradito tema della gastronomia, con riferimento non solo ai tanti prodotti di qualità e a denominazione di origine francesi (molto interessante, tra questi, anche il riferimento al miele d’oltralpe, ndr), ma anche a tante ottime ricette da preparare a casa, in attesa di gustarle dal vivo, in occasione di futuri viaggi in Francia.
Tra queste, oggi vi propongo quella del pain perdu, una ricetta di recupero perché riutilizza in modo virtuoso e senza sprechi il pane raffermo.
Per molti francesi questa preparazione, una merenda dolce buonissima, evoca ricordi legati all’infanzia.
Il pain perdu si ottiene intingendo il pane raffermo in una miscela di latte, zucchero e uova e friggendo poi il tutto in padella con del burro (con aggiunta successiva di zucchero vanigliato). Trovate qui la ricetta, che mi sono divertito a realizzare a casa, con le dosi esatte degli ingredienti.
Un piatto meraviglioso, godurioso e della memoria, caratterizzato oltretutto da una grande semplicità, la quale spesso è sinonimo di bontà, tanto più quando ad essa sono associati teneri ricordi di fanciullezza.

10 maggio 2020

Rivalutando il povero sedano


Oggi vi propongo un post se vogliamo atipico, dedicato ad un prodotto agricolo abbastanza poco considerato, il sedano.
Viene regalato quando il fruttivendolo ci dà “gli odori”, non è mangiato praticamente mai, anche se è sempre utilizzato, nel brodo vegetale, è un po’ antipatico da pulire… Insomma un mezzo disastro.
Eppure sono un fan del sedano per tanti motivi. Ad esempio ha il pregio di conferire molto sapore al brodo vegetale (per verificarlo, provate a fare un brodo di solo sedano: vedrete che sapore delicato ed aromatico che ha!), è ideale nei soffritti ed è davvero rinfrescante e pulisce bene la bocca sotto forma di gelato (lo avete mai provato?).
Per valorizzare questa materia prima un po’ snobbata è opportuno preparare delle buone ricette dove finalmente il sedano rappresenta un elemento centrale.
Ve ne propongo allora due molto interessanti: il sedano al forno con burro e parmigiano e un sedano in umido con tante erbe aromatiche, olive, capperi e acciughe.
Nel primo caso vi servono (per 4 persone):

2 piedi di sedano
100 gr. di burro
4 cucchiai di parmigiano
½ bicchiere di vino bianco

Esecuzione:

Pulire e lavare i sedani. Tagliarli in modo che raggiungano la lunghezza di 10 cm. Farli bollire in acqua salata fino a lessarli.
In una teglia unta di burro disporre in modo regolare i sedani lessati e cospargerli di prezzemolo e parmigiano abbondante.
Aggiungere poi il vino e dei fiocchetti di burro e far cuocere in forno a temperatura medio-alta fino a doratura.
Un piatto molto gustoso, che esalta davvero il sedano. Tanto più con l’accoppiata vincente burro-parmigiano.

Altra ricetta. Ingredienti:

erbe aromatiche varie (maggiorana, origano secco, prezzemolo)
olive nere di Gaeta q.b.
capperi dissalati q.b.
acciughe, 2-3
una cipolla
olio extravergine di oliva
2 piedi di sedano

Esecuzione:

Far andare in un tegame la cipolla in olio extravergine. Aggiungere il sedano pulito, lavato e tagliato a bastoncini della lunghezza di 10 cm (più o meno). Inserire poi la maggiorana, l’origano, il prezzemolo, le olive nere denocciolate e i capperi.
Far cuocere ancora un po’ e, prima di spegnere, aggiungere le acciughe, che farete leggermente sciogliere.


Questo piatto produce un sughetto impareggiabile. Vedrete che “scarpetta” che farete!
Non mi resta che augurare buon sedano a tutti e… non trattatelo male, mi raccomando ;)

2 maggio 2020

Un viaggio virtuale nella Parigi di Simenon e Maigret


Ho scoperto per caso alcuni giorni fa su Rai3 un’interessante trasmissione, "Punto di Svolta, in cui si parlava dello scrittore Simenon (la trovate qui).
Un romanziere che adoro, di cui ho letto tantissimo, capace di descrivere come nessun altro le atmosfere e i personaggi delle sue opere, facendo immergere il lettore nel miglior modo possibile nel cuore della narrazione. Con Simenon infatti, come si sottolineava giustamente nella trasmissione, “vediamo subito ogni cosa, percepiamo i colori, sentiamo i rumori, avvertiamo gli odori”…
Il suo personaggio a cui siamo più affezionati, il Commissario Maigret, rispetto ad altri detective rivolge un’attenzione specifica alla gente normale, les petit gens, ed è stato definito un “riparatore di destini”. Una persona cioè che, intuendo il destino di chi sta percorrendo strade sbagliate, cerca di correggerlo.
Simenon ha descritto in tanti romanzi con grande dovizia di particolari la sua Parigi e quella del Commissario Maigret, l’atmosfera della capitale francese, la sua “aria”.
La Parigi di Maigret è fatta sì di luoghi inventati, ma anche e soprattutto di ambientazioni reali.
A cominciare dal numero 36 del Quai des Orfevres, nei pressi di Notre Dame, sede del Palazzo di Giustizia ed un tempo della Polizia Giudiziaria, palcoscenico principale delle inchieste del Commissario Maigret.
La trasmissione ci accompagna poi in altri fascinosi luoghi della Ville Lumière, raccontandoci al tempo stesso i momenti salienti della vita di Simenon.
Approdiamo allora nella bellissima, elegante e geometrica Place de Vosges, dove lo scrittore di Liegi risiedette e fece risiedere per un breve periodo Maigret, apprezziamo i grandi boulevard di Montparnasse, il fascino di Saint Germain des Près con lo storico locale “Les Deux Magots”, il verde e le fontane dei Giardins du Luxembourg, lo charme del Canal Saint Martin...


Vi consiglio quindi vivamente di vedere questa puntata, se non altro per rivedere e rivivere una città bellissima, vivace, brulicante di gente, nella speranza di poterci tornare il più presto possibile e di viverla in prima persona.
Della Parigi di Simenon e Maigret ho parlato anche in questo post, mentre un “dipinto” da non perdere a tal proposito è il pezzo che scrisse Gianni Mura nel lontano 2006 (lo trovate qui).
Ognuno porta con sè una propria Parigi ma noi, amanti di Simenon, la vediamo e gustiamo in tutti i sensi decisamente con gli occhi attenti e bonari del Commissario Maigret…

Ps 1: a proposito di Canal Saint Martin ho ritrovato tra vecchi dvd quello relativo al noto film “Hotel du Nord”, uscito nel 1938 e diretto da Marcel Carné, con Arletty.
L’insegna “Hotel du Nord” è presente tuttora in questa zona di Parigi, che vi invito a visitare se non la conoscete.


Ps 2: sempre a proposito di Maigret recuperate su Raiplay il lungometraggio “Maigret a Pigalle” con il grande Gino Cervi. Vedrete una Parigi quasi anni ’70 davvero piacevole e dalla calda atmosfera. E che belle macchine si vedono in giro in questo film, tra cui la mitica 2CV. Buona visione!