Non
c’è primavera senza una buona vignarola, piatto tipico della cucina romana che
utilizza tutte le primizie della stagione che precede l’estate.
E’ una preparazione campagnola, dalle mille sfumature di verde, con tanti ingredienti che affollano i banchi del mercato in questo periodo: i piselli, le fave, i cipollotti, la lattuga, i carciofi…
Amo molto questo piatto che è preparato magistralmente qui a Roma da alcuni ristoranti e trattorie tipiche. Come ad esempio Cesare al Casaletto, che ne fa una versione abbondante e sontuosa.
E’ una preparazione campagnola, dalle mille sfumature di verde, con tanti ingredienti che affollano i banchi del mercato in questo periodo: i piselli, le fave, i cipollotti, la lattuga, i carciofi…
Amo molto questo piatto che è preparato magistralmente qui a Roma da alcuni ristoranti e trattorie tipiche. Come ad esempio Cesare al Casaletto, che ne fa una versione abbondante e sontuosa.
La
mia prima vignarola, altrettanto buona, l’ho invece mangiata in un ristorante
in centro nei pressi di Piazza di Spagna, “Alla Rampa”, un locale che tanto
tempo fa frequentavo spesso con i miei genitori. E’ lì che ho cominciato ad
amare questo piatto.
Di tanto in tanto preparo la vignarola anche a casa, trasformandola in un primo piatto condendoci la pasta. L’ho fatto anche questa volta, ma utilizzando un formato un po’ particolare e che amo molto, le reginelle o mafaldine, che dir si voglia.
Dicevo alcuni post fa che un piatto acquisisce un sapore tutto suo e specifico, a parità di condimento, a seconda del formato di pasta, e anche in questo caso questa affermazione è più che mai vera. In effetti con le reginelle ho ottenuto una vignarola del tutto particolare e inedita.
Ecco come l’ho fatta: ho messo in padella dell’olio extravergine. Vi ho fatto appassire dei cipollotti tagliati finemente, insieme a della pancetta a dadini.
Quando la cipolla è diventata trasparente, ho aggiunto spicchi di carciofi, piselli e fave fresche, mescolando e insaporendo con sale e pepe. Ho aggiunto dell’acqua ed ho lasciato quindi cuocere a fuoco basso per circa mezzora o comunque fino a quando le verdure non sono risultate tenere/al dente. Va detto che a questo piatto andrebbe aggiunta anche la lattuga, come sottolineavo più su, ma stavolta non l’ho utilizzata.
Ho scolato quindi la pasta al dente, facendo finire la sua cottura nella padella della vignarola e mantecando con abbondante pecorino romano.
Un piatto sontuoso e ricco, pur con la semplicità di ingredienti campagnoli, che si adatta alla perfezione anche a questo tipo di pasta, con la parte dentellata e riccia di queste fettuccelle che cattura ed arpiona goduriosamente l’opulento condimento.
Bon appétit!
Di tanto in tanto preparo la vignarola anche a casa, trasformandola in un primo piatto condendoci la pasta. L’ho fatto anche questa volta, ma utilizzando un formato un po’ particolare e che amo molto, le reginelle o mafaldine, che dir si voglia.
Dicevo alcuni post fa che un piatto acquisisce un sapore tutto suo e specifico, a parità di condimento, a seconda del formato di pasta, e anche in questo caso questa affermazione è più che mai vera. In effetti con le reginelle ho ottenuto una vignarola del tutto particolare e inedita.
Ecco come l’ho fatta: ho messo in padella dell’olio extravergine. Vi ho fatto appassire dei cipollotti tagliati finemente, insieme a della pancetta a dadini.
Quando la cipolla è diventata trasparente, ho aggiunto spicchi di carciofi, piselli e fave fresche, mescolando e insaporendo con sale e pepe. Ho aggiunto dell’acqua ed ho lasciato quindi cuocere a fuoco basso per circa mezzora o comunque fino a quando le verdure non sono risultate tenere/al dente. Va detto che a questo piatto andrebbe aggiunta anche la lattuga, come sottolineavo più su, ma stavolta non l’ho utilizzata.
Ho scolato quindi la pasta al dente, facendo finire la sua cottura nella padella della vignarola e mantecando con abbondante pecorino romano.
Un piatto sontuoso e ricco, pur con la semplicità di ingredienti campagnoli, che si adatta alla perfezione anche a questo tipo di pasta, con la parte dentellata e riccia di queste fettuccelle che cattura ed arpiona goduriosamente l’opulento condimento.
Bon appétit!
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