Il mare, il buon bere, il mangiare bene e...chi più ne ha, più ne metta

27 ottobre 2011

Un risotto Roquefort ed uva che si abbina almeno a “3 Bicchieri”


Un altro risotto. Che dire, adoro i risotti. E la Francia. E l’autunno. Mixare il tutto e viene fuori questo delizioso risottino che ci fa entrare ancor di più nella stagione autunnale, quando comincia a far freddo, si ha il piacere di indossare il maglione e di fare qualche zingarata enogastronomica nelle interessanti sagre di questo periodo.
I contrasti tra dolce e salato sono una cosa che ho scoperto tardi, ma che adoro. Ed allora eccone un altro esempio.
Il Roquefort, poi, è uno dei miei formaggi francesi preferiti e, visto che di uva in questo periodo ce n’è di molto buona, ho pensato di realizzare questo piatto.
In un tegame soffriggere della cipolla con del buon burro e poco olio extravergine, far tostare il riso e versare poco a poco del brodo vegetale. Da metà cottura in poi aggiungere un po’ alla volta dei pezzetti di Roquefort (poco più di un etto in tutto per 3-4 persone) e soltanto alla fine, insieme ad altro Roquefort, degli acini di uva tagliati a metà e privati dei semini interni. Mantecare fuori fuoco con del burro e del parmigiano e servire questa bontà :-)
Con quale vino abbinare questo buon risotto? Beh, migliore risposta non potevo trovare recandomi alla bellissima presentazione della Guida Vini d’Italia del Gambero Rosso che la scorsa settimana ha visto premiare i migliori vini del nostro paese, con il massimo riconoscimento dei “3 Bicchieri”.
Il mio risotto si può abbinare bene con un vino, anche a detta di qualche sommelier, che non copra troppo i sapori forti del risotto. Quindi o un bianco “di struttura” che possa ben integrarsi ma non coprire troppo il gusto del piatto, come uno dei tanti Verdicchi dei Castelli di Jesi premiati; o un rosso non troppo strutturato, come il sardo Feudi della Medusa Norace '08 che presenta una certa percentuale di Cannonau (componente più forte) ma anche di altre uve come il Syrah che attenuano la “potenza” di questo vino e fanno di più apprezzare il sapore del risotto.


La presentazione della Guida è stata molto interessante ed ha coinvolto ben 375 aziende premiate. La Guida, che ha compiuto 25 anni, fotografa un’Italia del vino in continua crescita ed evoluzione.



Sempre interessante, soprattutto in tempo di crisi, la sezione dei Tre Bicchieri sotto i 15 euro, con proposte di vini sempre più buoni e di prezzo sempre più corretto. Sedici di questi vini costano addirittura sotto i 10 euro...
Di estremo interesse anche l'aumento del numero dei Tre Bicchieri Verdi, a dimostrazione di una crescente sensibilità ambientale delle aziende e di chi premia.
E poi mi ha colpito un altro dato: quasi il 17% dei premiati sono aziende che “debuttano” nel club dei Tre Bicchieri. E' un record, a conferma dell'estrema attenzione della Guida del Gambero e del suo giovane team di esperti alle realtà emergenti dell'enologia italiana.
Ulteriori informazioni sulla Guida, video e foto le trovate a questi link.

20 ottobre 2011

Il risottino “di Trenitalia”


Prima di parlarvi della ricetta di oggi o meglio per introdurla, vorrei fare un piccolo inciso sulla modalità di “acquisizione” delle ricette che pubblico sul mio blog.
Innanzitutto vorrei vantarmi un pò del fatto che, a differenza di alcuni blogger, non spendo un patrimonio in costose riviste patinate di cucina per prendere idee di ricette.
Né tantomeno compro (salvo eccezioni, ovvio) quantità industriali di libri di illustri chef nazionali ed internazionali.
La mia cucina nasce soltanto dalle ricette tradizionali di cui possiedo ampia documentazione o da creazioni mie personali. A volte inoltre prendo ispirazione da piatti assaggiati al ristorante o visti preparare in tv su qualche canale tematico, come il Gambero Rosso Channel. O naturalmente sul web dai blog che più apprezzo (e anche su questo dovrò un bel giorno decidermi a scrivere qualcosa).
Alle volte una ricetta pubblicata nasce da uno spunto preso da un libro di lettura, da un romanzo, a cui fa seguito un’approfondita attività di ricerca (anche su internet) che poi porta alla realizzazione e pubblicazione della ricetta.
Altra (e forse ultima) fonte d’ispirazione è la casuale venuta in possesso di un giornale, di una rivista o di qualcosa di simile che, pur parlando d’altro, propone anche ricette che spesso risultano essere sfiziose e stuzzicanti da realizzare.
La ricetta di oggi nasce proprio da quest’ultima modalità di acquisizione dell’idea. Ero in treno e, visto il lungo viaggio, ho impiegato parte del tempo a sfogliare il magazine mensile di Trenitalia.
Interessante più del previsto, devo dire. Tra le altre cose, ho trovato anche delle sfiziose ricette di Vissani e quella che segue è una di queste….

Risotto mele, curry e banane

Ingredienti:

200 gr. di riso
1 banana
1 mela
15 gr. di scalogno tritato
50 cl di brodo vegetale
40 gr. di parmigiano
1 noce di burro
1 spicchio d’aglio
1 foglia di alloro
curry, olio, sale e pepe q.b.

In una casseruola far soffriggere nell’olio extravergine lo scalogno e l’aglio insieme ad una foglia di alloro (utilizzo poco l’alloro, al contrario di Vissani ma devo dire che è un ingrediente fantastico da usare in cucina per la sua capacità di profumare così tanto ogni piatto). Versare successivamente il riso e farlo tostare. Aggiungere quindi il brodo come un normale risotto. A metà cottura incorporare del curry e 20 grammi di parmigiano ed aggiustare di sale e pepe. Poco prima della fine della cottura aggiungere la mela tagliata a dadini, ancora poco curry e, se occorre, aggiustare di sale. Mantecare fuori fuoco con burro ed altro parmigiano e guarnire (cosa che non ho fatto, però) con delle rondelle di banana.
Una ricettina sfiziosa e semplice con cui iniziare fantasticamente le prime uggiose e fresche giornate d’autunno (o quelle in cui vi sono nubifragi, come oggi a Roma :-))

14 ottobre 2011

Panini di caprese fritti


Il titolo probabilmente vi farà pensare a molte diverse preparazioni, ma la foto forse può aiutarvi.
Si tratta di un sandwich fatto di fiordilatte con all’interno pomodorini e basilico (una caprese, in sostanza) che viene impanato e fritto.
Vi piace l’idea? A me sì e devo dire che anche all’assaggio il risultato è stato davvero sorprendente e squisito.

Ecco nel dettaglio la ricetta:
Tagliare un fiordilatte a fette di medio spessore; nel frattempo tagliare a rondelle sottili dei pomodorini pachino, in modo da ottenere dei dischetti non troppo “alti”.
Condirli con poco olio extravergine e sale.
Formare dei “panini” composti in questo modo: su una fettina di fiordilatte porre le rondelle di pomodoro e qualche piccola fogliolina di basilico (o basilico tagliato a pezzetti). Chiudere “a panino” con un’altra fettina di fiordilatte.
Successivamente infarinare, facendo attenzione a farlo anche sulle parti “aperte”. Passare poi i “panini” nelle uova sbattute (un paio) avendo sempre cura di sigillare delicatamente le parti soggette a fuoriuscita di ripieno. Passare infine il tutto nel pangrattato. Un segreto può essere quello (cosa però che non ho fatto questa volta) di aggiungere al pangrattato dell’origano secco in modo da connotare ancora di più di “capresità” il piatto.
Anche in questo caso vi raccomando di assicurarvi che il pangrattato rivesta e cementi bene tutte le pareti del panino.
In olio caldo infine friggere brevemente i panini di fiordilatte da entrambi i lati, fino a doratura finale.
Far raffreddare e servire tiepidi. Uhhm che goduria!

Ps: ...e non dimenticate di preparare una golosa frittatina con l’uovo sbattuto avanzato!

9 ottobre 2011

Lignano, Spritz e San Daniele


Il caldo che ancora incombe sulla nostra penisola (ancora per poco, pare) mi fa ancora pensare alle vacanze che ormai da oltre un mese sono finite.
Dovete sapere che prima di rientrare al lavoro sono stato per alcuni giorni in terra di Friuli, regione in cui fino ad allora non ero mai stato.
Del mio soggiorno a Trieste vi ho già parlato. Ma sono stato anche in un noto luogo di mare, la mitica Lignano Sabbiadoro. Posto famoso per il turismo europeo, oltre che nazionale.



Un luogo che era un pò come mi aspettavo, anche se non immaginavo fosse così ricco di eleganti negozi, locali e grandi alberghi.

Il bel faro di Lignano Sabbiadoro alla punta, vicino alla laguna di Marano
Il mare non è certo lo stesso delle belle isole del mediterraneo, ma per pochi giorni può essere considerato senz’altro accettabile. Ottima inoltre l’organizzazione degli stabilimenti balneari, pieni anche grazie al grande caldo.
In questa simpatica cittadina ho trovato ovviamente anche dei buoni locali dove mangiare qualcosa di goloso.
Per l’aperitivo si può sostare in una delle piazze principali dalla prosciutteria Baricentro (se non ricordo male, questo è il nome) dove in abbinamento al classico (soprattutto per quelle zone) spritz si può assaggiare un dolcissimo prosciutto San Daniele.


Per i miei gusti il San Daniele normalmente è di gran lunga superiore al pur ottimo Prosciutto di Parma, per parlare soltanto dei due più noti prosciutti nazionali.
Tra i ristorantini del luogo, segnalo senz’altro lo storico “Agosti“ (Via Tolmezzo, 42 Tel. 0431 71215) dove ho mangiato originali e gustosissimi piatti a base di pesce...



...come le fettuccine al ragù di fasolari, godendo al tempo stesso della vista del passeggio sul corso principale.

7 ottobre 2011

Hit week chef contest e Tre Bicchieri


Facendo seguito al post in cui avevo parlato del concorso “Hit week chef contest” segnalo che la scorsa settimana si è svolta alla Città del Gusto del Gambero Rosso la serata finale, che ha visto in gara i quattro finalisti che hanno cucinato per i presenti i piatti con cui hanno concorso al premio finale.
I vincitori sono stati Alessandra Lo Curto con i "Tagliolini neri con gamberi e seppie marinate allo zenzero", freschi e dal sapore del mare e Antonio Bompan, con il "Coniglio in tortello", piatto molto saporito e ricco.



Non mi è dispiaciuto nemmeno il piatto "mediterraneo" di una finalista non vincitrice, Cristina Arturi, e cioè gli “Gnocchetti di melanzane al pesto e pomodorini confit”, anche se gli gnocchetti erano troppo soffici.


Buono anche il dolce dell’altra finalista Michela Lareddola, denominato “Il cannolo, le spezie ed il pistacchio”.


I due premiati ora potranno cucinare a Los Angeles nel corso della Hit Week e riceveranno un buono per un corso d’inglese.
Un altro resoconto della serata lo trovate al seguente link .

Sempre a proposito di eventi del Gambero Rosso, sabato 22 ottobre (ore 15.00 – 20.00) la Città del gusto di Roma ospiterà una grande degustazione di vini: protagoniste le etichette premiate con i Tre Bicchieri dalla Guida Vini d’Italia 2012.
Si potranno inoltre conoscere i produttori e acquistare, in anteprima nazionale, la guida. Prezzo della degustazione: 60 euro, prezzo abbonati speciali: 50 euro.
Io ci sarò e voi?