Come
promesso, vi parlerò in questo post del mio (personalissimo) dopo Strade della Mozzarella 2018.
Innanzitutto
una cosa da precisare è che per la prima volta quest’anno sono arrivato a
Paestum in macchina. Se da un lato ciò è stato un po’ faticoso per via della
distanza non esattamente breve tra Roma e questa zona, dall’altro mi sono
potuto muovere più facilmente e senza vincoli nei momenti extra-Congresso,
potendo raggiungere senz'altro in modo più agevole i posti di cui di seguito vi
parlerò.
Ma
inizierei questo racconto di viaggio spendendo due parole sul luogo in cui ho
alloggiato durante la mia permanenza a Paestum.
Si
tratta del bellissimo Hotel Royal,
struttura a 4 stelle, di design, molto confortevole e piacevole, che non costa
nemmeno molto durante quel periodo (fine maggio).
Belle,
moderne, comode e pulite le camere, a cui si abbina un attraente parco con
piscina; inoltre all’interno dell'albergo si può cenare in un ristorante non
"normale", ma stellato. Cosa volere di più? D'altronde l'albergo si
autodefinisce SPA del cibo...
Il
ristorante stellato, di cui nei pressi della reception si può osservare la
cucina a vista, è l’Osteria Arbustico che offre ai suoi clienti le preparazioni
del bravo chef Cristian Torsiello.
Non mancherò di assaggiare i suoi piatti in
un’altra occasione, vista questa volta la concomitanza con la cena finale del
Congresso. Nella camera di albergo era comunque presente la carta del
ristorante (per i clienti dell’hotel vi è anche uno sconto del 10%) che
presentava golosissimi piatti da provare assolutamente come la quaglia alla
brace, cipolla caramellata e zabaione all’aceto, i raviolini di carciofi e
brodo di calamari arrosto e gli scampi topinambur, vermouth e spinaci.
Questo
albergo offre anche una buona prima colazione, che include prodotti
lattiero-caseari della zona come (ovviamente) la mozzarella di bufala, alcuni
formaggi locali e lo splendido yogurt di Vannulo.
Proprio
da Vannulo mi sono recato dopo
essermi congedato dal Royal. Dovete sapere, per chi non la conoscesse, che
l’azienda biologica Vannulo è una tenuta bellissima immersa nel verde, dove
vengono allevate le bufale e dove si producono magnifici prodotti provenienti
dal loro latte. Anche le pelli degli stessi animali vengono lavorate in
laboratori presenti nella stessa azienda, con relativa vendita di prodotti di
pelletteria.
Da
Vannulo si va per una piacevole visita agli animali e ai loro
"alloggi", per ammirare il variegato orto e soprattutto per degustare
e acquistare i fantastici prodotti biologici aziendali.
Fare
colazione da Vannulo è un'esperienza da vivere, con gelati, yogurt cremosi e
altri splendidi prodotti da prima colazione (sono ottimi anche i budini, non perdeteli!).
E se avete già fatto colazione in albergo, sarete costretti a ripeterla, non si
può proprio resistere e rinunciare…
Poi
viene il momento dell’acquisto dei prodotti in caseificio. Idealmente occorrerebbe
prenotare il giorno prima gli acquisti di mozzarelle, ovoline, trecce, perline,
ma sono stato fortunato e, pur non facendomeli tenere da parte, ho trovato i
prodotti che cercavo, tra cui una fantastica ricotta di bufala.
Da
Vannulo volendo si può anche mangiare nel ristorante dell'azienda, che offre
una cucina interessante e che ovviamente attinge all’orto e ai prodotti del
caseificio.
La mia
tappa successiva a Vannulo è stata una visita ad una località di mare del
bellissimo Cilento, distante da Paestum (o meglio da Capaccio) circa una
mezz'ora: Santa Maria di Castellabate.
Quest’ultimo
è un posto in qualche modo doppio: c’è una parte mare, Santa Maria di
Castellabate, e una parte alta (molto alta), Castellabate, entrambe da visitare
assolutamente.
Santa
Maria di Castellabate è una località molto carina con un bel corso, ma
soprattutto con una spiaggia centrale molto "charmante". Le casette
colorate in riva al mare, l’atmosfera da villaggio di pescatori, i ristorantini
praticamente in acqua e la Vergine del mare a custodire e proteggere abitanti e
turisti, la rendono molto attraente.
In più una giornata con del sole non del
tutto splendente e con poca gente come è capitata a me conferiva a questo luogo
un non so che di magico e di placida calma.
Nei ristoranti/bistrot ci si può
fermare anche solo per un cartoccio di alici o calamari fritti, assaporando
lentamente il paesaggio semplice ma intrinsecamente marinaro, quindi ricco di
significati per i veri amanti del mare.
Da
Santa Maria di Castellabate la salita verso Castellabate richiede circa un
quarto d’ora di macchina, su tornanti a tratti estremamente ripidi e pendenti.
Man mano che si sale su, si comincia a percepire che in cima il panorama sarà
davvero mozzafiato. E arrivando al centro storico di questo antico borgo non si
può non avere la conferma di ciò.
La vista è emozionante, con ampie baie e
rocce a picco sul mare. Si rivede molto dall’alto anche quello che si è visto
poco prima a livello del mare a distanza di pochi metri.
Una vista quindi consigliatissima
e da non perdere, a cui occorre aggiungere anche la visita del delizioso borgo,
reso famoso anche dal film "Benvenuti al Sud".
Un
borgo pulito, ordinato, con vicoli e vicoletti punteggiati da botteghe e
localini che poi sfociano in una piazza principale molto ordinata, che
definirei quasi un salottino.
Qui vengono ricordate scene del film in
prossimità dei locali e delle enoteche che dominano la piazzetta, in cui non
mancano frequentatori stranieri. Un panorama bello (di terra e non di mare stavolta)
si può ammirare anche da qui.
E'
giunta poi purtroppo l'ora di rientrare a Roma, ma un caffè a Caserta per
spezzare il viaggio ci stava tutto. Ho scelto l'emergente bar-pasticceria
Hackert, premiato dall'ultima Guida dei Bar d'Italia del Gambero Rosso come
migliore locale dell'anno. In effetti i dolcini offerti, uno alla mela annurca
e l'altro denominato polacca (tipico della vicina Aversa, con crema e amarena),
non erano per niente male e hanno reso meno pesante il restante tratto di
strada che mi ha riportato a casa...
Ps
A Caserta per chi ha più tempo vale la pena di fermarsi (a breve distanza
dall'autostrada) per ottime esperienze culinarie in un ristorante e in una
pizzeria che si trovano uno accanto all'altra: "Le Colonne" di
Rosanna Marziale e "I Masanielli" di Francesco Martucci.