(e, per continuare con la rima,…..quando si usa questa frase con Bond non si sbaglia mai)
Un'insegna Martini a Torino |
Il titolo del post di oggi è ispirato ad un libro che riguarda una serie di racconti di grandi giornalisti e nomi della letteratura italiana contemporanea che hanno per protagonista James Bond, lo 007 di Ian Fleming, ma interpretati in modo ironico e in situazioni particolari.
Ma è anche un titolo, quello che ho deciso di dare al post, che ben si adatta a descrivere le abitudini di James Bond in tema di bere miscelato.
Ma perché in questo post parlo di James Bond? Perché recentemente ho finito di leggere il più importante libro di Ian Fleming “Dalla Russia con amore” che mi è piaciuto davvero molto.
Avevo visto il film con Sean Connery parecchio tempo fa e non lo ricordavo quasi per niente. Quindi per me leggere questo libro è stato quasi come avventurarmi in un racconto di cui non conoscevo la trama ed i contenuti erano, come molti di voi sapranno, davvero avvincenti.
Il libro mi ha preso dalla prima all’ultima pagina e mi è piaciuto per una serie di motivi:
• innanzitutto il modo di scrivere di Ian Fleming: personaggi e ambientazioni ben descritti e linguaggio semplice ma incisivo;
• il contesto che circonda il mondo di James Bond (ma questo già lo sapevo per aver visto altri stupendi film con lui protagonista): belle donne, ambientazioni mondane e chic, buon mangiare e bere, armi “del mestiere” sempre sorprendenti ed originali, ecc;
• il fascino, il mistero e le dinamiche dello spionaggio russo, lungamente descritti nel libro;
• il fascino di un mito: l’Orient Express, treno di lusso che collegava Istanbul a Parigi (io adoro tutto ciò che riguarda l’Orient Express e a tal proposito vi consiglio di leggere un bel libro che si chiama “L'età d'oro del viaggio in treno" di Patrick Poivre d'Arvor, edizioni Ippocampo);
• le citazioni enogastronomiche (non troppe, però, in questo libro) che mi hanno fatto capire che Bond non era solo un buon bevitore ma anche un ottimo gourmand.
James Bond per definizione è un noto estimatore di cocktails, alcuni divenuti famosi proprio grazie a lui, al punto che si parla di Bond cocktails, quasi ad identificarne una categoria.
Oggi allora vi presento un cocktail di origine italiana che Bond beve in questo romanzo e che più volte ha apprezzato durante altre sue avventure: l’Americano.
Ecco la semplice ricetta:
Ingredienti:
• Bitter Campari 1/3
• Martini Rosso 1/3
• Soda water 1/3
Guarnizioni: Fettina d’arancia, scorza di limone
Versare il Campari e il Martini Rosso direttamente in un bicchiere old fashioned (o in un tumbler basso), con alcuni cubetti di ghiaccio e mescolare. Aggiungere la soda water e decorare con mezza fetta d’arancia e la scorza di limone.
Molti autori sostengono che si tratti di un cocktail creato in Italia negli anni Trenta. Il suo nome, come si legge nel libro dei cocktail IBA, è forse dovuto alla moda di americanizzare tutto e non è proprio corretto in quanto tra gli ingredienti non c’è nulla di americano. Infatti il vermouth è piemontese, mentre il Bitter Campari è milanese; inoltre anche la soda water fu inventata a Milano.
Immagine tratta dal libro "Cocktails" Guide Compact De Agostini |
Ma si dice anche che il nome di questo cocktail pre-dinner fu dato in onore del pugile Primo Carnera che vinse negli anni ’30 al Madison Square Garden di New York il titolo dei pesi massimi.
*****
Sempre a proposito di libri e racconti, ve ne segnalo uno molto più piccolo che ha vinto recentemente il Premio enoletterario Santa Margherita attribuito nell’ambito di una serata piacevolissima a cui ho partecipato e di cui trovate il resoconto qui e qui. Il racconto vincitore, contenuto in 4.000 battute, di Antonello Farris è veramente degno di questo premio, molto gradevole e direi commovente.
Oltre a voi lettori e frequentatori del web, il racconto sarà letto da un pubblico in qualche modo inconsueto e cioè da chi acquisterà le più note bottiglie di vino S.Margherita, sulla cui retroetichetta ci sarà proprio il racconto stesso, contenuto in cinque mini-pagine….