Le franc buveur

Il mare, il buon bere, il mangiare bene e...chi più ne ha, più ne metta

7 agosto 2023

Non capita tutti giorni di fare colazione in un chiostro…

Non si può sapere tutto. E io sono arrivato a Palermo senza sapere. Senza sapere che in questa città molti buonissimi dolci erano preparati anticamente (ma in certi casi anche attualmente) in chiese e monasteri.

L’ho scoperto gradualmente, come del resto si scopre Palermo, scambiando due chiacchiere con gente del luogo e questa notizia mi ha aperto un mondo.

Casualmente il mio B&B nel capoluogo siculo si trovava proprio di fronte al Monastero di Santa Caterina d’Alessandria (tra l’altro una chiesa bellissima che consiglio assolutamente di visitare!) nel cuore del centro storico di Palermo, a due passi da piazza Pretoria.


E’ stato quindi relativamente facile scoprire che, oltre che per la bella chiesa, i motivi della fila che ogni giorno a partire dalle 10 si formava davanti all’ingresso del Monastero era dovuta anche ad altro. E cioè alla presenza in prossimità del relativo chiostro di una dolceria chiamata “I segreti del chiostro che sforna le più buone prelibatezze di Palermo (credo di poterlo dire con certezza).


Ma facciamo un passo indietro per esporvi i motivi per cui tutto ciò è stato possibile.

Anticamente a Palermo, come si legge sul sito I segreti del chiostro, ci si poteva recare nel parlatorio dei monasteri femminili di clausura per acquistare, attraverso una ruota di metallo, i dolci realizzati dalle monache. La loro vendita rappresentava una fonte di reddito importante per la sopravvivenza dei monasteri.

Ogni monastero femminile aveva una sua specialità in cui eccelleva. Le ricette erano segrete e venivano trasmesse solo oralmente, dalle anziane alle giovani suore, perché le monache erano molto “gelose” delle loro preparazioni. E tutte le famiglie aristocratiche della città si rifornivano dalle stesse suore per i loro dolci.

Negli anni ’80 soltanto due monasteri erano ancora in attività: il monastero di Santa Caterina d’Alessandria e il monastero di Sant’Andrea delle Vergini.

Ispirato da questa storia secolare, quindi, il progetto della dolceria “I segreti del chiostro”, certamente ambizioso, ha cercato di recuperare la tradizione della pasticceria conventuale siciliana.

Un'importante eredità che non si vuole quindi perdere, con l’obiettivo ulteriore di trasmetterla alle generazioni future.

La produzione artigianale e la vendita di dolci consentono anche di finanziare le attività di restauro, la mensa della solidarietà e di offrire ai giovani una opportunità di lavoro e di crescita individuale.

I dolci vengono realizzati seguendo scrupolosamente le antiche ricette tramandate dalle monache dei ventuno monasteri di clausura di Palermo. A tal proposito è disponibile in dolceria a Santa Caterina anche un interessante libro al riguardo, con tante ricette di questo tipo, che naturalmente ho acquistato (il libro si chiama “I segreti del chiostro – Storie e ricette dei monasteri di Palermo” – di Maria Oliveri, Il Genio Editore e costa 14 euro).

La mia esperienza presso questa eccezionale “pasticceria d’antan” è stata, ça va sans dire, deliziosa. 

Nelle vetrine del punto vendita si può “mangiare con gli occhi” (prima di tutto) ogni ben di Dio, con un trionfo di colori: biscotti di tutti i tipi, dolcini a base di mandorle, frutta martorana, cassate, altri piccoli dolci dalle forme più varie, minne di vergine e poi magnifiche torte, persino liquori (tra cui uno all’alloro) oltre a granite servite nei gusti più classici.




Last but not least, il loro grande cavallo di battaglia: i cannoli. Questi ultimi sono davvero strepitosi, i migliori di Palermo a mio avviso, ovviamente farciti al momento. 

Con una parte esterna croccante ed artigianale che fa la differenza ed una ricotta freschissima che li fa diventare davvero irresistibili. Si possono ricoprire classicamente con una valanga di granella di pistacchio o gocce di cioccolata o ciliegine o ancora frutta candita.

La cosa bella di questa dolceria è che dopo aver pagato e ritirato gli acquisti ci si può sedere a consumare la colazione mattutina o i dolci sulle panchine del bellissimo chiostro della cattedrale (preferibilmente scegliendo un posto ombreggiato, in questa stagione così calda).

E in un religioso (è il caso di dirlo) silenzio si possono gustare lentamente le bontà della dolceria: vedrete che ad ogni morso di qualsiasi cosa voi consumiate vi sembrerà di tornare indietro nel tempo e di riscoprire i sapori genuini di una volta.

Avete mai provato un’esperienza del genere? Vi consiglio caldamente di viverla al più presto!

29 luglio 2023

E Le Franc Buveur compie 16 anni


 Da poco il mio blog ha raggiunto l’importante traguardo dei 16 anni di vita.

Tanti auguri a me e al mio blog allora, che tante soddisfazioni mi sta donando in questi anni.

Siamo arrivati quindi quasi alla “maturità” dei 18 anni, durante i quali c’è stata senza dubbio una profonda evoluzione degli strumenti “social” a cui ho voluto associare questo blog.

Oggigiorno forse si scrive meno sui blog e ci si fa conoscere molto di più tramite i social network, ma io sono affezionato al mio diario enogastronomico e di viaggio e su quest’ultimo voglio pienamente puntare anche in futuro. Supportandolo certamente con una divulgazione tramite i “social” più attuale ed in linea coi tempi.

Ma ora è tempo di festeggiare e voglio farlo idealmente con dei magnifici dolci mangiati recentemente a Palermo (città di cui vi parlerò ampiamente a breve): cassate varie, gelo di mellone, cannoli e un gelato di qualità decisamente siciliano, mandarino tardivo di Ciaculli e cioccolata di Modica!


Quale miglior festeggiamento per questi fantastici, bellissimi 16 anni?

28 luglio 2023

L’Olivella: apericena nel cuore dei Castelli Romani

Al ristorante Giardino, la storia della natura e quella delluomo si intrecciano per un’experience allinsegna di cibo, vino ed arte.


Nel cuore dei Castelli Romani, più precisamente in via Colle Pisano, 5 a Frascati, sorge il Giardino l’Olivella. Un ristorante nato proprio all'interno dell’Azienda Agricola L'Olivella, dall’idea di unire l'esperienza del locale La Galleria di Sopra con quella di Magnolia Eventi. Il Giardino L'Olivella vuole essere un punto di riferimento per la ristorazione e l'eventistica della zona, con una filosofia che rispecchia le caratteristiche dell'azienda agricola che lo ospita. Quest’ultima, situata su uno splendido pendio con panorama su Roma, è stata una delle prime a puntare sulla coltivazione biologica sin dagli anni 80/90, producendo vini e oli di alta qualità.

La scorsa domenica 16 luglio il ristorante ha ospitato stampa ed influencer proprio nel suo Giardino. Una lunga tavolata dalla quale gli invitati hanno potuto godere di un ampio apericena e di una vista senza eguali sulla Città Eterna. Ogni portata è stata accompagnata da un buon calice di vino e da un racconto a due voci: chef e sommelier si sono alternati, spiegando ogni piatto ed ogni abbinamento e guidando gli ospiti in un percorso immersivo nel cuore del Giardino l’Olivella e dei suoi sapori. La serata ha avuto inizio con un drink di benvenuto ed è proseguita con una visita alle cantine storiche dell’Azienda Agricola l’Olivella, per poi passare all’apericena a cura del ristorante.

Il tutto è stato contornato da un progetto artistico di rilievo: la mostra collettiva “Tredici Vite - Larte contemporanea abita la terra”. L’esposizione, attraverso le opere di tredici artisti, propone unindagine sul tema della traccia, dellorma. Nellanalisi della traccia luomo si pone al centro, in particolare nel suo rapporto con la natura e con la vita. Il rapporto con la natura e con l’ “aperto” diventa un cardine di una narrazione che spazia da opere ambientali e inserite nel contesto del giardino, della terrazza panoramica e delluliveto ad opere inserite negli spazi della grotta, un percorso sotterraneo che attraversa la tenuta, e racconta la storia del luogo e delle sue pratiche.

E veniamo ai protagonisti di questo locale: Andrea Carfagna, fratello dello Chef e restaurant manager, è uno degli esperti di vini del ristorante e un attento selezionatore enologico. La parte degli abbinamenti con i vini dell'azienda agricola viene curata anche da Damian Notarnicola, uno dei proprietari dell'Olivella, nonché responsabile dell’enoteca.

“Il nostro ristorante ha sviluppato una linea gastronomica incentrata sulla valorizzazione dei prodotti dell’azienda agricola, compreso l'orto, a disposizione dei nostri chef, racconta Matteo Davide, Communication manager del Giardino L'Olivella.

La linea gastronomica del ristorante è curata dallo Chef di LaGalleria di Sopra Claudio Carfagna, cuoco visionario e estremamente innamorato del suo lavoro. Per il Giardino L'Olivella si è costruita una proposta legata strettamente alla stagionalità dei prodotti, con un menù che cambia ogni mese circa. Una cucina legata alla tradizione romana e alla valorizzazione dei suoi prodotti tipici, rivisitati in una chiave fresca e creativa.

13 luglio 2023

Bocce, un gioco tipico delle calde terre del Sud


Nelle mie lunghe vacanze trascorse da bambino ad Ischia ricordo sempre di essermi preso del tempo per osservare incuriosito gli anziani che giocavano a bocce.

Tipicamente ciò avveniva nel tardo pomeriggio, quando il sole era meno violento e cominciava a comparire qualche fascia di ombra sul terreno di gioco.

I giocatori erano esclusivamente isolani, con tanta esperienza accumulata in innumerevoli partite, e nei limiti del possibile davano anche abbastanza spettacolo. Mi divertiva vederli giocare.

Sulla scorta di tanto “know-how” accumulato, poi, provavo con gli amici a giocare a bocce in spiaggia, in modo molto più rudimentale, con risultati comunque inaspettatamente accettabili.

Ora recentemente e dopo tanto tempo ho nuovamente assistito ad una partita di bocce nella stessa Ischia, in una bella “location” sul lungomare e in un campo quasi professionale, in terra battuta.



Inevitabilmente quindi la mia mente è tornata nel mio passato di bambino ed è stato piacevole ricordare e rinfrescarmi la memoria sulle regole di un gioco semplice ma comunque tecnico.



Al di là di questo, mi piace anche pensare all’aspetto “filosofico” di questo gioco nelle sue diverse varianti, che si pratica sempre in caldi e luminosi luoghi del Mediterraneo, trabordanti di sole.

Penso ad esempio al gioco “parente” delle bocce e cioè la petanque, che si pratica in tutta la Provenza dove è nato o in Costa Azzurra, ma anche in Corsica, magari in prossimità dei porti, come può accadere a Bonifacio.



Posti dove le mitiche bocce di acciaio sono magistralmente lanciate da caratteristici personaggi con le facce bruciate dal sole, con camicie scollate comode e fresche e il mediterraneo nel DNA quasi come, mi piace pensare, i protagonisti dei romanzi di Jean Claude Izzo, che bazzicava la città di Marsiglia e i suoi dintorni.

8 giugno 2023

Explore France 2023, tradizione, territorio e sostenibilità


È stato recentemente presentata negli incantevoli saloni dell’Ambasciata di Francia l’edizione 2023 del magazine Explore France*.
Il numero di quest’anno dipinge una Francia rispettosa dell’ambiente e della sostenibilità, al giorno d’oggi elementi imprescindibili per il mondo del turismo e su cui le istituzioni d’oltralpe puntano particolarmente, in sintonia con le esigenze dei turisti, sempre più attenti a questi temi.
Quindi vacanze green e ad elevato contenuto ecologico, che ben si legano a concetti come tradizione, terroir, territorio, che vengono più volte richiamati sfogliando questa interessante rivista.
In questo senso la gastronomia e la ristorazione ricoprono un ruolo importante e nel magazine non a caso figura un interessante articolo sulla chef pluristellata Hélène Darroze, strettamente legata al territorio del Sud-Ovest della Francia, come anche vengono evidenziati i profili di tre chef che fanno della commistione culinaria Italia-Francia un emblema della loro cucina: il piemontese Ugo Alciati, il napoletano Domenico Candela e il francese Thibaut Spiwack che seguono percorsi professionali nel rispetto del territorio e dei suoi prodotti. Interessante anche l’intervista al noto personaggio televisivo in ambito food Csaba Dalla Zorza, che tra l’altro in occasione della presentazione della rivista ha catturato l’attenzione dei tanti presenti con un coinvolgente intervento sul suo rapporto con la Francia e la sua cucina che “le ha cambiato la vita”. Da leggere inoltre nel magazine la storia di Les Fa’bulleuses, sette donne del vino unite per creare uno champagne comune.
Nella rivista grande spazio quest’anno viene riservato agli eventi sportivi, in particolare alla Coppa del Mondo di Rugby che dall’8 settembre al 28 ottobre si disputa in dieci città francesi, occasione ideale per scoprire anche questi capoluoghi e il relativo territorio.
E naturalmente non possono mancare in Explore France tematiche e luoghi che offrono una panoramica dell’offerta per una vacanza in Francia, secondo lo spirito del “Sogna in grande, vivi slow”, la filosofia della campagna lanciata nel 2023. Nel magazine si parla allora di tante aree, dalla Corsica green alla Valle della Loira, che presenta un progetto nel segno del Rinascimento insieme alla regione Toscana, dalla Nouvelle-Aquitaine, che punta a diventare la regione più sostenibile di Francia, al Var, che quest’anno celebra l’anno della cultura, fino ad arrivare ai luoghi della creatività (Biot, Vallauris, Limoges) che trasformano materiali naturali in oggetti d’arte. E poi le città, tra cui mi incuriosisce quella di Le Havre, che può essere scoperta in modo inedito in un itinerario del gusto.
Senza dimenticare naturalmente Parigi, che si può visitare in modo inedito sulle tracce della serie “Emily in Paris”, ma può essere anche apprezzata recandosi in musei spettacolari, come l’Hotel de Marine, il Carnavalet completamente ridisegnato, il Louvre che ospita quest’anno i tesori del museo di Capodimonte, l’impressionista Maison Caillebotte (sconfinando di poco fuori porta) e il Museo Picasso, diretto da Cecile Debray.
A proposito di Picasso nel magazine si parla anche di Mougins dove l’artista morì 50 anni fa e che per l’occasione ha preparato un programma su misura, con visite guidate e mostre dedicate.
La Francia può essere scoperta anche in modo attivo lungo i tanti percorsi di cicloturismo. Viene dato ampio spazio in particolare agli spostamenti sostenibili, agli itinerari in bicicletta, agli hotel nella natura, alle startup dedicate, agli acquisti nei mercati, alle interessanti crociere fluviali e nei canali, che voglio presto sperimentare.
E per chi vuole assistere a gare professionistiche ciclistiche, nel mese di luglio prossimo non si può mancare a bordo strada per seguire il Tour de France!

*Il magazine Explore France ha una tiratura di 35.000 copie ed è distribuito come allegato al numero di giugno di Bell’Europa e con il Corriere della Sera agli abbonati del servizio Ore sette a Milano. La distribuzione è inoltre assicurata nelle principali boutiques Roche Bobois, nella libreria Hoepli di Milano, sui treni TGV Italia-Francia oltre che attraverso la rete istituzionale francese di Ambasciata, Consolati, Alliances e Instituts Français. La versione digitale del magazine è invece disponibile qui.
 
Per ulteriori informazioni:
Barbara Lovato Ufficio Stampa e P.R. Atout France
barbara.lovato@atout-france.fr
www.france.fr/it