Il mare, il buon bere, il mangiare bene e...chi più ne ha, più ne metta

26 maggio 2017

Un salto a Cipro


Oggi vi propongo una ricetta sfiziosa made in Jamie Oliver, come ho fatto qualche altra volta su questo blog. Una preparazione vista eseguire qualche tempo fa in TV, trovata sul web e da me poi sperimentata con successo.
Adoro la cucina di paesi come la Grecia che propongono piatti semplici, poveri, preparati con poche materie prime prettamente agricole, ma davvero buoni.
E siccome la cucina cipriota non si discosta tanto da questi princìpi, non sorprende che da quella terra provengano piatti gustosi e sfiziosi come quello che vi descrivo oggi.

POLLO ALLA CIPRIOTA

Ingredienti:
(per quattro persone)

2 grossi petti di pollo interi
6-7 pomodori secchi sott'olio
basilico
prezzemolo
Feta sbriciolata (mezzo pacchetto)
la scorza di un limone (bio)
aglio
sale
pepe

Tagliare lateralmente i petti di pollo a metà polpa, in modo da creare due tasche. Salarli e peparli all’esterno e all’interno delle tasche stesse.
Su un tagliere nel frattempo tritare grossolanamente il prezzemolo, il basilico e i pomodori secchi. Aggiungere la scorza del limone grattugiata, uno spicchio d'aglio tritato finemente, poco sale e la feta sbriciolata.
Mescolare bene e col composto così ottenuto farcire abbondantemente i petti di pollo. Chiudere le tasche con degli stecchini o con dello spago da cucina.
Porre i petti di pollo ripieni in una padella antiaderente con poco olio e farli rosolare uniformemente a fuoco vivace. Con un disco di carta da forno, precedentemente imbevuto d’acqua e della dimensione della padella, coprire i petti di pollo avvolgendoli un pò con la carta.
Abbassare la fiamma e far cuocere per circa 30 minuti, girando spesso.
Verso fine cottura, alzare un po’ la fiamma e appoggiare sulla carta forno un peso in modo da pressare il pollo e farlo dorare maggiormente, sempre girandolo da entrambi i lati.
Una volta pronto, far raffreddare i petti di pollo e tagliarli poi a fette spesse Nel fondo della padella spremere il succo del limone, far scaldare e poi versare il sughetto così formatosi sul pollo in modo da renderlo più morbido.
Un piatto direi estivo e mediterraneo che va benissimo per questo periodo della stagione.
E anche un banale petto di pollo può diventare superlativo. Buon appetito!

20 maggio 2017

Cronaca del mio “dopo Strade della Mozzarella” 2017


Come promesso, vi descrivo oggi, anche se un po’ in ritardo, il mio “dopo Strade della Mozzarelladi quest’anno. Il dopo Strade della Mozzarella è sempre divertente, fuori da ogni programma prestabilito e variabile a seconda delle circostanze.
Beh, cominciamo col dire che un dopo Congresso di Paestum che si rispetti inizia sempre con un’ottima colazione nei begli alberghi della zona.
Nel mio caso mi trovavo nello stesso hotel nel quale si era tenuta la splendida cena conclusiva dell’evento, l’ottimo Oleandri Resort.
Qui, oltre ad uno splendido parco con piscina e a delle confortevoli camere, si può godere di una meravigliosa prima colazione, molto curata e da fare con la massima lentezza, dopo i “bagordi” delle giornate precedenti.


Nell’ambito del ricco breakfast dell’albergo, sono ottimi in particolare gli scauratielli cilentani, (una specie di zeppoline fritte, agrumate, dalla forma allungata e intrecciata, da servire con miele), sono buoni tutti i lievitati e i dolci preparati artigianalmente. Vi sono poi delle chicche interessanti, come ad esempio (ovviamente) una deliziosa ricotta di bufala (ottima a prima mattina con lo stesso miele) e delle piccole porzioni di burro di arachidi, che sinceramente non ho visto in molti alberghi in Italia.


Piccolo inciso: in occasione anche di questa prima colazione ho avuto la conferma di quanto soprattutto le donne, osservandone alcune attentamente, apprezzino questo momento della giornata, interpretandolo in modo direi quasi “mistico”. Le donne sono infatti, a mio avviso, le migliori cultrici di questo tipo di pasto, gustandolo con la giusta lentezza e assaporandone e godendone appieno ogni singolo istante.
Tornando alla mia cronaca di viaggio, quest’anno non sono andato, come da tradizione, ad approvvigionarmi presso qualche caseificio locale di chili di mozzarella (ero in treno) ed ho allora optato per una visita ai famosi templi di Paestum che non conoscevo.
Prima però ho fatto una puntatina alla bella spiaggia dell’albergo, situata proprio di fronte, attraversando brevemente una fitta pineta. La spiaggia era deserta, con un bel sole e un po’ di vento. Ma che bello respirare l’aria di mare sdraiato su uno dei pochi lettini disponibili, ammirando a 360 gradi tutto il bel panorama che si presentava davanti…


La visita ai templi e al relativo museo è stata poi davvero mozzafiato e interessante, con tante festose scolaresche a fare da contorno.


Prima di ripartire, ho avuto il tempo di fermarmi ad un bar ristorante nelle vicinanze che, pur non offrendo piatti “stellati”, aveva nel menù piatti di discreta qualità, come gli abbondanti scialatielli che vedete nella foto.


Un’ora circa di treno ed eccomi a Napoli. Nella mia città natale mi sono innanzitutto recato a Mergellina per provare a sperimentare il nuovo locale 50 Panino di Ciro Salvo. Tentativo non riuscito perché nell’orario in cui sono arrivato (primo pomeriggio) il locale era chiuso. Non mi sfuggirà una prossima volta!
Se non altro, trovarmi in quella zona è stata comunque una buona occasione per fare una bellissima passeggiata sul lungomare fino ad arrivare in pieno centro. Costeggiando il mare, una splendida giornata consentiva di apprezzare al meglio i colori della città. Lo stesso mare, dal canto suo, mostrava vanitoso Capri, dei canottieri intenti ad allenarsi, il profilo appuntito di Posillipo, delle placide barchette solo lievemente ondeggianti…


Nel percorso di avvicinamento al centro, sempre sul lungomare, si scorgevano pian piano i primi venditori di taralli, mentre una targa su un marciapiede ricordava Pino Daniele.
Giunto finalmente a Piazza Plebiscito, ho scoperto che mezza città dedica giustamente delle mostre al grande Totò, per la celebrazione dei 50 anni dalla sua morte e ovviamente lo fa anche il Palazzo Reale. Qui c’è quindi una mostra da non perdere, che si può visitare fino a luglio prossimo.


In centro a Napoli è iniziato il mio shopping culinario, con acquisto doveroso di taralli (i venditori descritti in precedenza me ne hanno fatto venire una voglia incredibile!) ‘nzogn e pepe e di una buona pastiera dallo storico Leopoldo.
Poi una merenda pomeridiana con crocché e frittatina di maccheroni era d’obbligo e per finire non poteva mancare un buon caffè dallo storico Gambrinus (bollente comme il faut anche la bella tazzina dove è stato servito).



E’ infine, purtroppo, arrivata l’ora del ritorno alla stazione centrale per rientrare a Roma, ma prima ho avuto modo di apprezzare ancora la bella metropolitana partenopea. Alla fermata Toledo, in particolare, ho potuto ammirare il Crater de luz, un grande cono che attraversa in profondità tutti i livelli di questa stazione del metrò.


Mi hanno colpito le profondissime scale mobili e l’interno del cono, che presenta uno splendido cielo stellato dal blu intenso.


Dopo tante stelle Michelin ammirate a Paestum, il fine vacanza (studio) non poteva essere che questo….

6 maggio 2017

Dieci candeline per le Strade della Mozzarella


Anche quest'anno sono stato alle Strade della Mozzarella. Per il terzo anno consecutivo. Ma per chi organizza questo bellissimo evento, l'edizione 2017 ha segnato un traguardo molto più importante, poiché si sono raggiunti i dieci anni di tale manifestazione. Un Congresso che riserva ai suoi ospiti sempre bellissime sorprese e interessanti interventi di elevato contenuto.
Sono arrivato a Paestum il secondo giorno della manifestazione e, come al solito, ho potuto seguire presentazioni molto formative di numerosi chef di grande livello nazionale e internazionale.
Il primo intervento che ho potuto apprezzare è stato quello di Paolo Casagrande, divenuto ormai un importante esponente della cucina catalana grazie al suo ristorante a Barcellona. Casagrande ha presentato un insalata di mare innanzitutto molto bella a vedersi ma anche buonissima, con (ovviamente) della mozzarella di bufala, una spuma di peperone verde piccante e della salsa tonnata, oltre a degli ottimi crostacei crudi.



Ho poi scoperto un relatore che non conoscevo, Ed Schoenfeld, proprietario di un ristorante cinese di qualità a New York, il Red Farm.




Il piatto proposto, delle eliche con funghi shiiake e salsiccia, mi ha davvero sorpreso per le sue interessanti consistenze e per i suoi profumi, con dei funghi di grandi dimensioni molto aromatici e particolari, profondamente diversi dalle varietà che si trovano in Europa.




Una delle cose più interessanti delle mie Strade della Mozzarella 2017 è stato l’intervento tenutosi nella Sala Blu, con un intrigante gelato salato abbinato ad un risotto cotto col siero di mozzarella, insieme a del cipollotto fresco e burro acido. Protagonisti Simone De Feo, della Gelateria Capolinea di Reggio Emilia e lo chef milanese Alberto Citterio. In particolare il piatto, dagli accattivanti sapori mediterranei, combinava un risotto tutto sommato neutro intervallato da una fettina sottile di mozzarella (per evitare lo scioglimento del gelato) sulla quale è stato posto un gelato dal gusto di pomodoro e erbe aromatiche.



Un piatto davvero notevole, che gioca su un accostamento caldo-freddo, che senz’altro costituirà un punto di partenza per qualche mio esperimento culinario che si basa su questo concetto.

E’ seguita una relazione di uno dei miei chef preferiti, Philippe Léveillé, che ha proposto un divertente piatto denominato “Volevo essere un pomodoro”, nato come aperitivo al suo ristorante e poi prepotentemente entrato in carta.


Mozzarella, gamberi crudi marinati e gelatina di pomodoro combinati insieme in modo perfetto, anche in una geniale e scenografica presentazione.



Molto piacevole e pieno di verde è stato poi il piatto dello chef belga Kobe Desramaults, una sorta di zuppa molto piacevole e salatina (nel senso buono del termine) con cubetti di mozzarella, fave, asparagi bianchi ed erbe aromatiche reperite nelle immediate vicinanze di Paestum.



Come lo scorso anno, ho trovato molto gradevole anche frequentare gli atelier situati sulla bella terrazza dell’Hotel Savoy. Qui ho potuto gustare gli ottimi piatti a base di pasta fresca di Paolo Gramaglia (ristorante President, Pompei), una amatriciana come si deve dello chef Nabil Hadi Hassen di Roscioli...





...e le creazioni di Cristoforo Trapani del “La Magnolia” presso l’hotel Byron a Forte dei Marmi.



Quest'ultimo ha presentato tra le altre cose un'ottima interpretazione della frittura d'autore, costituita da degli spaghetti mantecati in una crema di calamaro fritto frullato, salsa di soia, colatura di alici, limone, acqua di provola e calamaro spillo al nero di seppia. Un piatto di mare a tutto tondo, che devo dire è stato uno dei più interessanti tra quelli che ho potuto assaggiare.





Tra i prodotti in degustazione, oltre a delle deliziose mozzarelle, ricotte e provole di bufala, ho molto apprezzato i pomodori semi secchi dell’azienda “Così com’è” (Finagricola) di Battipaglia. Altro grandioso prodotto assaggiato è stato il fiordilatte di Agerola dell'azienda Fiordagerola, ben umido, aromatico, latteo. Quando è così buono azzardo a dire che lo preferisco addirittura alla mozzarella di bufala campana! Tra i vini, mi sono piaciuti ancora una volta quelli dell'azienda locale San Salvatore, tra cui l'ottimo bianco Pian di Stio.
Le Strade della Mozzarella si sono concluse alla grande con una cena finale tenutasi presso lo splendido hotel Oleandri Resort. Il tema era quest'anno dedicato ai “ruoti” (cioè a dire i tegami che vanno in forno) della tradizione campana. Un nome che non può non evocare in me pranzi della domenica, mangiate in famiglia e con amici stretti e soprattutto rustici e golosi piatti che rimangono impressi da quando sono piccolo nella mia memoria gastronomica.





I ruoti, circa una decina in tutto, erano i più vari, dalla pasta al forno, alle frittate di maccheroni, dalla parmigiana di alici, alla pasta e patate arreganata. Quest'ultima, presentata dallo chef Michele De Martino, ha raccolto il consenso di molti e sicuramente il mio.




Di rilievo, nell'ambito della cena, anche le sublimi carni alla brace della Braceria Bifulco di Ottaviano.



Braci che hanno lasciato il posto anche a una padellata finale di mazzancolle, curry, pomodorini ed aromi vari del bravo chef indiano Gaggan Anand.


Auguri infiniti quindi alle Strade della Mozzarella per i suoi 10 anni e un ringraziamento di cuore ad Albert Sapere, Barbara Guerra e Bruna Sapere per questa sempre riuscitissima manifestazione.
A presto su questi schermi, poi, vi racconterò il mio "dopo Strade della Mozzarella". Stay tuned ;)