Come
promesso, vi descrivo oggi, anche se un po’ in ritardo, il mio “dopo Strade della Mozzarella” di quest’anno.
Il dopo Strade della Mozzarella è sempre divertente, fuori da ogni programma
prestabilito e variabile a seconda delle circostanze.
Beh, cominciamo col dire che un dopo Congresso di Paestum che si rispetti inizia sempre con un’ottima colazione nei begli alberghi della zona.
Nel mio caso mi trovavo nello stesso hotel nel quale si era tenuta la splendida cena conclusiva dell’evento, l’ottimo Oleandri Resort.
Qui, oltre ad uno splendido parco con piscina e a delle confortevoli camere, si può godere di una meravigliosa prima colazione, molto curata e da fare con la massima lentezza, dopo i “bagordi” delle giornate precedenti.
Beh, cominciamo col dire che un dopo Congresso di Paestum che si rispetti inizia sempre con un’ottima colazione nei begli alberghi della zona.
Nel mio caso mi trovavo nello stesso hotel nel quale si era tenuta la splendida cena conclusiva dell’evento, l’ottimo Oleandri Resort.
Qui, oltre ad uno splendido parco con piscina e a delle confortevoli camere, si può godere di una meravigliosa prima colazione, molto curata e da fare con la massima lentezza, dopo i “bagordi” delle giornate precedenti.
Nell’ambito
del ricco breakfast dell’albergo, sono ottimi in particolare gli scauratielli
cilentani, (una specie di zeppoline fritte, agrumate, dalla forma allungata e
intrecciata, da servire con miele), sono buoni tutti i lievitati e i dolci
preparati artigianalmente. Vi sono poi delle chicche interessanti, come ad
esempio (ovviamente) una deliziosa ricotta di bufala (ottima a prima mattina
con lo stesso miele) e delle piccole porzioni di burro di arachidi, che
sinceramente non ho visto in molti alberghi in Italia.
Piccolo
inciso: in occasione anche di questa prima colazione ho avuto la conferma di
quanto soprattutto le donne, osservandone alcune attentamente, apprezzino questo
momento della giornata, interpretandolo in modo direi quasi “mistico”. Le donne
sono infatti, a mio avviso, le migliori cultrici di questo tipo di pasto,
gustandolo con la giusta lentezza e assaporandone e godendone appieno ogni
singolo istante.
Tornando alla mia cronaca di viaggio, quest’anno non sono andato, come da tradizione, ad approvvigionarmi presso qualche caseificio locale di chili di mozzarella (ero in treno) ed ho allora optato per una visita ai famosi templi di Paestum che non conoscevo.
Prima però ho fatto una puntatina alla bella spiaggia dell’albergo, situata proprio di fronte, attraversando brevemente una fitta pineta. La spiaggia era deserta, con un bel sole e un po’ di vento. Ma che bello respirare l’aria di mare sdraiato su uno dei pochi lettini disponibili, ammirando a 360 gradi tutto il bel panorama che si presentava davanti…
Tornando alla mia cronaca di viaggio, quest’anno non sono andato, come da tradizione, ad approvvigionarmi presso qualche caseificio locale di chili di mozzarella (ero in treno) ed ho allora optato per una visita ai famosi templi di Paestum che non conoscevo.
Prima però ho fatto una puntatina alla bella spiaggia dell’albergo, situata proprio di fronte, attraversando brevemente una fitta pineta. La spiaggia era deserta, con un bel sole e un po’ di vento. Ma che bello respirare l’aria di mare sdraiato su uno dei pochi lettini disponibili, ammirando a 360 gradi tutto il bel panorama che si presentava davanti…
La
visita ai templi e al relativo museo è stata poi davvero mozzafiato e
interessante, con tante festose scolaresche a fare da contorno.
Prima
di ripartire, ho avuto il tempo di fermarmi ad un bar ristorante nelle vicinanze
che, pur non offrendo piatti “stellati”, aveva nel menù piatti di discreta
qualità, come gli abbondanti scialatielli che vedete nella foto.
Un’ora
circa di treno ed eccomi a Napoli. Nella mia città natale mi sono innanzitutto recato
a Mergellina per provare a sperimentare il nuovo locale 50 Panino di Ciro
Salvo. Tentativo non riuscito perché nell’orario in cui sono arrivato (primo pomeriggio)
il locale era chiuso. Non mi sfuggirà una prossima volta!
Se non altro, trovarmi in quella zona è stata comunque una buona occasione per fare una bellissima passeggiata sul lungomare fino ad arrivare in pieno centro. Costeggiando il mare, una splendida giornata consentiva di apprezzare al meglio i colori della città. Lo stesso mare, dal canto suo, mostrava vanitoso Capri, dei canottieri intenti ad allenarsi, il profilo appuntito di Posillipo, delle placide barchette solo lievemente ondeggianti…
Se non altro, trovarmi in quella zona è stata comunque una buona occasione per fare una bellissima passeggiata sul lungomare fino ad arrivare in pieno centro. Costeggiando il mare, una splendida giornata consentiva di apprezzare al meglio i colori della città. Lo stesso mare, dal canto suo, mostrava vanitoso Capri, dei canottieri intenti ad allenarsi, il profilo appuntito di Posillipo, delle placide barchette solo lievemente ondeggianti…
Nel percorso di avvicinamento al
centro, sempre sul lungomare, si scorgevano pian piano i primi venditori di
taralli, mentre una targa su un marciapiede ricordava Pino Daniele.
Giunto finalmente a Piazza Plebiscito, ho scoperto che mezza città dedica giustamente delle mostre al grande Totò, per la celebrazione dei 50 anni dalla sua morte e ovviamente lo fa anche il Palazzo Reale. Qui c’è quindi una mostra da non perdere, che si può visitare fino a luglio prossimo.
Giunto finalmente a Piazza Plebiscito, ho scoperto che mezza città dedica giustamente delle mostre al grande Totò, per la celebrazione dei 50 anni dalla sua morte e ovviamente lo fa anche il Palazzo Reale. Qui c’è quindi una mostra da non perdere, che si può visitare fino a luglio prossimo.
In
centro a Napoli è iniziato il mio shopping culinario, con acquisto doveroso di
taralli (i venditori descritti in precedenza me ne hanno fatto venire una
voglia incredibile!) ‘nzogn e pepe e di
una buona pastiera dallo storico Leopoldo.
Poi una merenda pomeridiana con crocché e frittatina di maccheroni era d’obbligo e per finire non poteva mancare un buon caffè dallo storico Gambrinus (bollente comme il faut anche la bella tazzina dove è stato servito).
Poi una merenda pomeridiana con crocché e frittatina di maccheroni era d’obbligo e per finire non poteva mancare un buon caffè dallo storico Gambrinus (bollente comme il faut anche la bella tazzina dove è stato servito).
E’
infine, purtroppo, arrivata l’ora del ritorno alla stazione centrale per
rientrare a Roma, ma prima ho avuto modo di apprezzare ancora la bella
metropolitana partenopea. Alla fermata Toledo, in particolare, ho potuto
ammirare il Crater de luz, un grande cono che attraversa in profondità
tutti i livelli di questa stazione del metrò.
Mi hanno colpito le profondissime
scale mobili e l’interno del cono, che presenta uno splendido cielo stellato
dal blu intenso.
Dopo tante stelle Michelin ammirate a Paestum, il fine vacanza
(studio) non poteva essere che questo….
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