Il mare, il buon bere, il mangiare bene e...chi più ne ha, più ne metta

29 novembre 2018

Bordeaux, una città in equilibrio tra storia e modernità


L’anno scorso la Lonely Planet l’ha collocata in testa alla classifica delle città più attraenti e di tendenza. Sempre nel 2017 è stata decretata come il luogo della Francia in cui si mangia meglio al ristorante. Qualche anno fa, inoltre, è stata designata come sesta città più ciclabile al mondo. Tutti questi riconoscimenti, e altri ancora, sono stati attribuiti a Bordeaux, una città che ho subito apprezzato per la sua arte di vivere, i suoi ritmi poco frenetici, il suo clima mite e il suo fervore culturale. E che colpisce innanzitutto per la sua oggettiva bellezza, con splendide architetture, strade pedonali, intriganti piazzette e vicoli, le belle passeggiate nei parchi e lungo il fiume.


Inizierei a descrivervi Bordeaux dal posto di fronte al quale alloggiavo e cioè il bellissimo e maestoso Grand Théâtre, edificato all’epoca di Luigi XVI dall’architetto parigino Victor Louis. Esso dispone di una delle più belle sale spettacolo del XVIII secolo al mondo e tuttora accoglie numerosi concerti sinfonici, balletti, opere, anche di livello internazionale.


Da qui una breve passeggiata in direzione della Garonne, il fiume che bagna Bordeaux, conduce alla splendida Place de la Bourse, una piazza dalle maestose facciate ottocentesche, presenti piacevolmente anche nella parte centrale del lungo fiume. Da visitare in questa piazza è anche il Museo Nazionale della Dogana, situato in un magnifico palazzo, che racconta la storia di questa istituzione ancora poco conosciuta.


Proprio di fronte a Place de la Bourse, sempre lungo il fiume, è da non perdere lo spettacolo del miroir d’eau, uno specchio d’acqua artificiale (il più grande al mondo, sembra) che a seconda degli orari della giornata offre divertenti giochi di luce, di acqua e persino di nebbia. Ed è quasi superfluo sottolineare che rappresenta il luogo più gettonato per scattare originali foto della città.



Alle spalle di Place de la Bourse, si trova poi il quartiere Saint Pierre, forse quello che amo di più. Situato nel cuore della città vecchia, è un luogo vivace, pieno di viuzze strette acciottolate e ristorantini caratteristici. In questo quartiere si attraversa la deliziosa Place du Parlement e si giunge poi alla medievale chiesa di Saint Pierre, costruita nel 14° e 15° secolo, nel luogo in cui vi era anticamente un porto romano.



Qui le navi, cariche di merci pregiate, si mettevano al riparo prima di ripartire verso le diverse province. Nella stessa zona figuravano in gran numero i commercianti. I nomi delle vie conservano ancora oggi il nome dei mestieri che vi si praticavano: la rue des Argentiers (orefici) e quella des Bahutiers (mercanti di bauli) sono solo alcuni esempi.

Proseguendo ancora, si arriva quasi naturalmente alla bellissima Porte Cailhau, che faceva parte delle mura della città. Fu costruita nel 1494 e dedicata alla vittoria di Carlo VIII nella battaglia di Fornovo.


Andando poi in direzione opposta al fiume, si giunge alla bella Cattedrale della città, quella di Saint André, in stile gotico.



Inoltre la torre Pey Berland, un campanile separato dalla stessa cattedrale, offre una vista panoramica unica su tutta Bordeaux. A pochi passi vi è anche Palazzo Rohan, sede attuale del municipio.



Un altro quartiere bello da visitare è quello cosmopolita situato più a sud, intorno alla chiesa di Saint Michel. Oltre a belle piazzette e negozi etnici è qui da vedere anche la Grosse Cloche, uno storico campanile dal peso di 7.800 kg.




In questa zona merita una visita anche il Marché des Capucins, denominato la “pancia di Bordeaux", caratteristico e popolare mercato che offre una vasta gamma di prodotti freschi di qualità.



Bordeaux è piena di novità e in fervente innovazione anche e soprattutto nelle sue zone più periferiche, dove l'architettura contemporanea prende il sopravvento. Non si può non citare la Cité du Vin, (una stupenda cittadella su otto piani in cui tutto ruota intorno al vino, non solo quello francese) e il ponte Jacques Chaban-Demas.



Inoltre da circa dieci anni progetti alternativi fioriscono nelle aree urbane incolte della città, con la presenza sempre più frequente di artisti (anche di graffiti), scultori, designer, pittori.


Alcune informazioni pratiche e curiosità

Bordeaux rappresenta una destinazione turistica molto comoda da raggiungere, sia da Parigi (da cui si arriva in circa 2 ore di treno veloce) sia attraverso i numerosi voli dall’Italia (anche tramite l’ottima Air France).
Per dormire a Bordeaux vi consiglio due alberghi in particolare, centralissimi e davvero confortevoli: l’Hotel de Normandie, situato a pochi metri da un altro noto monumento della città, quello dedicato ai Girondins. E' un albergo a 4 stelle, accogliente ed elegante, gestito dalla stessa famiglia da quattro generazioni, con una buona e ricca prima colazione; segnalo poi l’Hotel Intercontinental, lussuoso albergo che offre una splendida vista sul Grand Théâtre. Si tratta di un 5 stelle sontuoso, elegante, comodo, dotato di una deliziosa Spa e di uno splendido ristorante 2 stelle Michelin, con lo chef Gordon Ramsey in regia. Anche la prima colazione qui è un'esperienza da non perdere, come pure usufruire delle sue super confortevoli camere.


Per girare Bordeaux vale la pena di muoversi a piedi o in bicicletta che è la cosa che, possibilmente, preferisco (per questa città tra l'altro passa anche il Cammino di Santiago, ndr). Ma vi consiglio anche di visitarla utilizzando le efficientissime linee di tram che rappresentano un vero vanto della città e un'autentica attrazione turistica. Dei serpentoni nuovissimi e all’avanguardia tecnologica si snodano per le vie del centro in modo rapido, confortevole e silenzioso, nell’assoluto rispetto dell’ambiente.



Quando si è a Bordeaux vale la pena di visitare l’antica libreria indipendente Mollat, la più grande di Francia, che si colloca nei locali dove alloggiò anche Montesquieu. Su 2.500 metri quadrati di ampiezza, hanno il loro adeguato spazio, tra gli altri, libri di letteratura, di viaggio, di scienza e fumetti.

Da vedere, a pochi passi dal Grand Théâtre, anche la bella Galleria Bordelaise (che ricorda i famosi passages parigini) dove figurano eleganti esercizi commerciali e anche, per gli amanti del genere, un bellissimo negozio di modellismo e automobiline da collezione…

Per ulteriori informazioni:

Ufficio del Turismo di Bordeaux
Ufficio del Turismo francese

23 novembre 2018

Bordeaux S.O Good, una ricetta vincente anche per il 2018


Vi avevo già parlato qualche tempo fa di una interessante manifestazione, il Festival S.O Good, che riguarda l’enogastronomia del Sud Ovest della Francia e che si tiene nella bella e attraente città di Bordeaux.
Ebbene, la settimana scorsa vi ho con grande piacere preso parte e devo dire che tale evento, giunto quest’anno alla sua quinta edizione, è risultato decisamente all’altezza delle aspettative e ancora una volta di grande successo.
Un successo ottenuto, come in una buona ricetta, da tanti deliziosi "ingredienti" che hanno reso unico questo Festival: un patron e chef di prestigio, Pierre Gagnaire, un paese invitato d’onore, l’Italia, una grande Halle Gourmande con le eccellenze del Sud-Ovest, una città in festa, uno spazio riservato ai bambini, un insieme di iniziative culturali itineranti, una notte dei banchetti a sorpresa e insolita e 125 chef che insieme hanno composto una splendida orchestra gastronomica.
S.O Good si è aperto con una speciale “Soirée d’ouverture” dedicata alla Dolce Vita, nel centralissimo Palazzo della Borsa. 


E’ stata in particolare riprodotta una tipica piazza italiana, con tanto di fontana e tavolini al centro, e molte golosità nostrane (tra cui una impareggiabile mozzarella di bufala) e relativi produttori disposti lungo i suoi lati.
Gustosi cibi e vini quindi, ma anche un raffinato ambiente e una deliziosa scenografia, che ha riprodotto ed evocato il periodo di rinascita e creatività che l’Italia ha vissuto negli anni ‘50. Il tutto in un’atmosfera piacevole, con classici della nostra musica in sottofondo e riproduzioni cinematografiche di noti film italiani.


Un altro importante momento di questo Festival bordolese ha riguardato la visita alla Grande Halle Gourmande, un punto di ritrovo del pubblico goloso della città e non solo. Situata sul lungo fiume (Garonne), con una bella vista sulle sue fascinose acque, in essa si sono potuti degustare tanti piatti e prodotti di qualità, anche a marchio Dop e Igp.


Tra il primo e il secondo piano della struttura, in particolare, sono stati collocati otto villaggi tematici, con produzioni provenienti in gran parte dalla grande regione della Nouvelle-Aquitaine. 


Ad esempio nel villaggio “du terroir” si è celebrato il Sud-Ouest della Francia, con degustazioni di cibi deliziosi come il foie gras (ottimo quello dell’azienda Lafitte), il confit de canard, i vini di Bordeaux, le terrine, i paté, le speciali carni e mele del Limousin.



Molto interessante anche il village de l’Atlantique, con i prodotti del mare in pole position, in primis le stupende ostriche allevate nei dintorni di Bordeaux, vicino Arcachon. 


Ma anche quelle fantastiche dell’Ile de Ré, a cui faceva capo nel relativo stand, oltre che un produttore di alghe, anche una piccola fattoria con deliziosi formaggi di capra di più o meno elevata stagionatura.


Interessante è risultata anche la visita al villaggio dei Pirenei, con possibilità di acquistare e degustare formaggi di montagna, squisiti jambon di Bayonne, tapas basche, birre artigianali e persino acque minerali che sgorgano da queste montagne.



Nell’anno in cui il nostro paese era ospite d’onore non poteva poi mancare il villaggio italiano, con tanti prodotti di alta qualità, tra formaggi, salumi, oli e tartufi.
Sempre a proposito di Italia, il Festival di Bordeaux ha registrato un grande successo di pubblico anche in occasione dello show cooking che ha avuto come protagonisti tre chef bistellati del nostro paese, Anthony Genovese, Antonio Guida e Stefano Baiocco.


Piatti convincenti e gustosi, tecnicamente ben eseguiti, con ingredienti tipicamente italiani come il pecorino, i broccoli o il riso. Preparazioni che tra l'altro hanno ottenuto l’autorevole riconoscimento di Pierre Gagnaire, importante chef francese e patron della manifestazione.


Si tratta di piatti semplici ma molto eleganti - ha affermato Gagnaire - che rappresentano molto bene tutto il territorio italiano. Inoltre i tre chef conoscono molto bene la Francia e la sua gastronomia avendoci lavorato per anni e sono quindi molto interessanti, nella loro cucina, queste contaminazioni franco-italiane". Gagnaire si è soffermato anche sulle tendenze della cucina francese sottolineando che “sta emergendo una nuova generazione di chef 30-35enni che pratica una cucina d’autore, preparando i piatti con inusuale passione.
Il ricco "menù" di Bordeaux So Good ha previsto anche piacevoli degustazioni di piatti tipici, in occasione di golose cene. Sia in riferimento ai tanti ristoranti partner dell’evento, sia in occasione di originali e speciali banchetti organizzati in diverse parti della città.


Quanto al primo aspetto, ho avuto modo di apprezzare la cucina di due ottimi locali del centro, la Maison Darnauzan (dove ho gustato un ottimo foie gras con piment d'Espelette) e il bistrot Le Gabriel. Presso quest'ultimo, collocato nella bella piazza della Borsa proprio di fronte al famoso "miroir d’eau", si può gustare una gioiosa "cuisine du marché" (ottimo, ad esempio, lo sgombro arrostito con vellutata di cavolfiori e salsa fumée) che privilegia l’autenticità dei prodotti.


In riferimento ai sopracitati banchetti, si tratta invece di cene a tema, ambientate in spazi insoliti, con menù firmati da diversi chef. Nell'ambito della manifestazione, ne sono stati organizzati tantissimi, tra cui quello sui piatti dell’infanzia, quello che omaggiava Paul Bocuse, quello dedicato ai prodotti del Bassin d’Arcachon e quello musico-gastronomique.
Ed è proprio a quest'ultimo che ho preso parte, in una location molto particolare, il Conservatorio della città, dove ottimi piatti si sono alternati a mini concerti eseguiti dagli allievi dello stesso Conservatorio, in diverse aree della struttura.


Del resto, come nella musica, gli chef cercano gli accordi perfetti tra i vari ingredienti, provando a suscitare emozioni nei loro ospiti. Sono senz’altro riusciti in questo intento gli chef bordolesi protagonisti della cena, Paul Gouzien, Hugo Lederer, Mathieu Goguet e Thierry Lalet. 


Il banchetto, con una splendida vista sull'Abbazia di St Croix, ha previsto infatti piatti buonissimi, come l'ombrina con salicornia e funghi porcini su vellutata allo zafferano e l'anatra arrosto in salsa al rosso di Bordeaux con riso al salto.



In definitiva, anche quella di quest'anno è stata un'edizione del S.O Good davvero ricca di emozioni, che consiglio vivamente a tutti gli amici gourmet per le future edizioni. E che mi ha permesso anche di apprezzare le bellezze e l'arte di vivere della città di Bordeaux e dei suoi dintorni. Ma di questo vi parlerò presto nei prossimi post. Seguitemi!

Per ulteriori informazioni:

Bordeaux S.O Good
Ufficio del Turismo di Bordeaux
Ufficio del Turismo francese

15 novembre 2018

Terra, l’ennesima innovazione (riuscita) di Eataly


Forse non sapete che sono un assiduo frequentatore di Eataly qui a Roma. Sin dalla sua apertura, che ormai risale a tanti anni fa, mi reco spesso a fare la spesa o a mangiare qualcosa presso questa bella struttura situata nel quartiere Ostiense. E nel corso del tempo ho sempre apprezzato la continua ricerca dell’ottimizzazione degli spazi e la costante proposta di idee innovative, sempre gradite dal cliente gourmet.
In quest’ottica non sorprende che Eataly abbia ancora una volta cambiato, in meglio, parte della sua offerta ristorativa aprendo “Terra”, la griglia by Eataly, come recita il relativo slogan.
Terra si trova al secondo piano della sua sede romana ed è un luogo totalmente nuovo, che si inserisce con grande personalità all’interno del progetto di rinnovamento che ha interessato i suoi spazi.
Un progetto già lanciato in America, che ha l'obiettivo di dare vita ad una nuova food experience, con servizio, menù, architettura e brand pensati per creare un'offerta dal respiro internazionale, nel rispetto della filosofia di Eataly.
Ad ispirare il format vi sono degli elementi primari, la terra, il fuoco, la natura, evocata non solo dal nome ma anche dall’ambiente, con un’architettura verde e naturale. Dall’ingresso alla sala, gli spazi conducono il cliente in un luogo di oltre cento coperti pensato proprio per accogliere, intrattenere e donare benessere. E in cui si crea un rapporto diretto fra il cliente e il prodotto, la sua provenienza e la sua lavorazione.


Una lavorazione comunque non invasiva, che rispetta le materie prime. Terra pone infatti al centro dell’offerta una cucina alla griglia (di tre metri di lunghezza, totalmente a vista sulla sala) che spazia dal pesce alla carne, dalle verdure al pane ma che non necessita di eccessive manipolazioni, bensì di cotture semplici ma sapienti che non tolgono nulla alla golosità e alla genuinità, anzi.


La cottura alla griglia è una sfida molto intrigante: fa emergere la bontà del prodotto e l'abilità dello chef - commenta Enrico Panero, Executive Chef di Eataly. Altro aspetto strategico è la freschezza delle materie prime che da Terra è garantita dal breve percorso dai banchi della pescheria o della macelleria alla tavola". Si offre così al cliente la possibilità di vedere e quindi scegliere cosa mangiare.
Particolare attenzione viene poi posta alla selezione accurata e trasparente dei fornitori di carne, pesce, verdure e pasta. La carne, ad esempio, è selezionata tra i migliori produttori italiani, tra cui l'associazione di allevatori piemontesi La Granda, il pesce proviene dalle ottime cooperative dei pescatori di Anzio e Civitavecchia e così via.
Nel menù del locale, come già sottolineato, giocano un ruolo da protagonista la carne e il pesce alla griglia (ottimi la tagliata di Fassona, il galletto alla diavola e il pesce spada, ad esempio) ma non sono da meno le bruschette col pane cotto alla brace, i cartocci di frutti di mare con aromi e spezie e i fritti.


Sono offerti inoltre buoni primi piatti e verdure di stagione (tra cui sono strepitose le patate arrosto) e tra i prodotti dell’orto è da non perdere un goloso uovo in camicia con cremoso al parmigiano e tartufo nero.


Per chiudere, vi è anche un goloso carrello dei gelati (ottimo quello al pistacchio di Bronte e al melograno e cioccolata).


Una proposta che si completa con l’aggiunta di un bar all’ingresso del locale, che dà spazio sia ai crudi di pesce che ai cocktails.
Non mancano ottimi vini, selezionati tra le 25 mila etichette della grande enoteca di Eataly, con una carta trasversale di 300 referenze dedicata al panorama laziale ed italiano, con bianchi, rossi, rosé e bollicine che accompagnano ed esaltano degnamente i piatti offerti.

Terra Eataly
Aperto lun-dom:
12.30 – 15.00
19.00 – 23.00
Per prenotazioni:
tel. 349.9357311 - terra@eataly.it
facebook.com/terrarome
instagram.com/terrarome

1 novembre 2018

Itinerari religiosi a Ischia, alla scoperta delle sue parti più nascoste


Anche se con un certo ritardo, vorrei parlarvi oggi di alcuni itinerari inediti effettuati la scorsa estate a Ischia. Dei percorsi che hanno interessato diverse zone dell'isola, che hanno un fil rouge di tipo religioso e che al tempo stesso consentono di scoprire dei posti molto belli dal punto di vista naturale. Si tratta di luoghi che in tanti anni di vacanze ad Ischia non avevo addirittura mai visitato e sono contento di averlo finalmente fatto, oltre che di raccontarvelo qui sul mio blog.
Iniziamo questo piccolo tour con la visita al bosco della Madonna di Zaro. Per arrivarci si deve innanzitutto giungere nella bella zona di San Montano nei pressi di Forio, dove tra l'altro sono presenti il bel Parco termale del Negombo, gli incantevoli giardini della Mortella e la baia di San Francesco, non distante da questa zona. Percorrendo la strada che porta al Santuario, si attraversano delle tranquille strade tramite le quali si giunge ad un belvedere mozzafiato da cui si ammira il lungomare di Forio e la chiesetta del Soccorso, che chiude la baia.



Il percorso prosegue poi lungo strette stradine, ai lati delle quali si intravede appena il mare. Ci si comincia quindi ad immergere in un bellissimo bosco, che dona refrigerio in estate e in cui filtra davvero poca luce, anche nelle giornate più luminose.
Si giunge infine al luogo dove sembra che nel 1994 vi siano state delle (prime) apparizioni della Madonna.



La Chiesa non ha ancora ben accertato tali accadimenti, ma in ogni caso sul luogo affluiscono sempre tante persone e pellegrini per pregare, partecipare a messe all'aperto e a speciali ricorrenze legate alle apparizioni. Io ci sono stato una mattina d'estate e in quel momento non era presente quasi nessuno. La sensazione di quiete e di spiritualità è stata bellissima!

Altro luogo religioso meno noto nell'isola, ma interessante da visitare è il Santuario della Madonna di Montevergine della Schiappone, nei pressi del comune di Barano.



E' un santuario da cui si accede inerpicandosi lungo una stretta strada ombreggiata, parecchio pendente, costeggiata da una discreta vegetazione.




Una passeggiata di circa un quarto d'ora fa giungere ad una chiesa che ad onor del vero sembra più una chiesetta che un vero e proprio santuario.






Dal sagrato della chiesa si può ammirare un discreto panorama collinare, ma proseguendo si approda a sentieri costeggiati da vigne che sfociano in imperdibili viste a strapiombo sul mare (si può anche ammirare la collina della Sgarrupata e l’antico borgo contadino di Piano Liguori).

Un'altra chiesetta interessante si trova nella piazzetta principale della frazione di Campagnano, non lontana da Ischia Porto, a partire dalla quale, percorrendo qualche centinaio di metri, si può ammirare dall'alto il Castello di Aragona e il bel mare che gli ruota intorno; dalla piazzetta, inoltre, si accede al più noto ristorante del luogo, "La Capannina", dove si può gustare un ottimo coniglio all'ischitana.





Un luogo religioso di gran fascino è poi la già citata chiesetta del Soccorso a Forio, dove anni fa Giovanni Paolo II si recò quando venne a Ischia e che rappresenta un posto a cui sono legate alcune interessanti leggende (per chi fosse curioso di approfondire, trovate in rete agevolmente quella sul crocifisso e della Madonna col bastone).




Di altre chiese(tte) ischitane vi ho infine parlato qui e qui.

Questa isola non finisce davvero mai di stupirci!