Il mare, il buon bere, il mangiare bene e...chi più ne ha, più ne metta

30 aprile 2019

Il mio risotto lucano


Oggi vi propongo una ricetta gustosissima. E gran parte del merito della sua ottima riuscita è dovuta ad un riso di alta qualità che ho avuto modo di conoscere da poco e che mi è piaciuto davvero tanto.
Si tratta del riso Lungo A Gloria semi lavorato dell’azienda vercellese Riso in fiore. E’ un prodotto quindi non raffinato del tutto, la cui delicata lavorazione a pietra con un solo passaggio di sbiancatura rende il prodotto ricco di fibra, mantenendo al tempo stesso il gusto originale del riso. Il riso in tal modo conserva la sua gemma fino all'80% e tutte le proprietà organolettiche e nutrizionali contenute negli strati più esterni dei chicchi, rendendoli più sgranati e saporiti. Questo riso dispone anche di un'elevata resa industriale e di una bassa percentuale di granelli difettati.
Da rilevare che questo prodotto è a residuo zero (ovvero esente da qualsiasi traccia di prodotti fitosanitari), essendo coltivato in agricoltura sostenibile e conservativa, con utilizzo di energia rinnovabile ed essiccazione di tipo "dolce". Inoltre è al 100% made in Italy, con l’intera filiera tracciata.
In cucina è particolarmente indicato per risotti e minestre, ma anche per dolci e timballi, grazie alla presenza di una percentuale abbastanza elevata di amido.
Le caratteristiche del prodotto non si riflettono in una cottura molto più lunga dei normali risi, poiché in 25-30 minuti è cotto.
Con questo tipo di riso, ottimo quindi proprio per le elevate caratteristiche qualitative appena descritte, ho scelto di preparare un piatto che adoro in tutte le sue espressioni, un risotto. Un risotto in questo caso che si ispira ad un mio recente viaggio in Basilicata, in seguito al quale ho portato con me tanti gustosi prodotti tipici, come la salsiccia piccante (lucanica) e i peperoni cruschi.
Vi presento allora oggi il mio risotto lucano. Ecco come l’ho preparato:

Ingredienti per 4 persone

Una cipolla
Uno spicchio d’aglio
½ salsiccia lucana piccante
Una manciata di peperoni cruschi sminuzzati
600 grammi di ceci lessati
8 tazzine da caffè di riso Lungo A Gloria Riso in fiore semi integrale
Brodo vegetale q.b.
Olio extravergine
Burro
Poco pecorino
Sale
Pepe

Fase 1 - Preparazione dei ceci

Lessare i ceci in acqua dopo averli lasciati a mollo per una notte.
In una casseruola porre mezza cipolla e l’aglio sminuzzati, insieme a dell’olio extravergine. Far soffriggere per alcuni minuti. Aggiungere la salsiccia lucana tagliata a piccoli pezzetti, lasciandone da parte alcuni per la guarnizione finale del piatto. Inserire anche alcuni peperoni cruschi.
Far insaporire il tutto ancora qualche minuto ed aggiungere i ceci lessati. Inserire poi dell’acqua fino a quasi coprirli, salare, pepare, mescolare bene e far cuocere per circa 20 minuti o poco più. Se l’acqua dovesse essere quasi totalmente assorbita, aggiungerne poca durante la cottura.
Prelevare quindi una parte dei ceci (avendo cura di non prendere anche la salsiccia piccante) e frullarli con un frullatore a immersione. Tenere da parte la crema così ottenuta e anche pochi ceci interi per la guarnizione finale del piatto.

Fase 2 - Cottura del risotto

In un’altra casseruola porre una dose generosa di burro, la restante cipolla e poca crema di ceci. Far soffriggere per qualche minuto.
Inserire il riso e farlo tostare. Aggiungere a poco a poco il brodo vegetale come per un normale risotto, aggiungendo di tanto in tanto anche la restante crema di ceci e i ceci interi cotti insieme alla lucanica. Portare a cottura. Fuori fuoco, mantecare con poco olio extravergine e pecorino.
Servire guarnendo con la salsiccia piccante e i ceci interi messi in precedenza da parte e i restanti peperoni cruschi.

All’assaggio il riso, di colore ambrato e dalle diverse sfumature di rosso, mi ha sorpreso per la sua particolare cremosità e al tempo stesso per la consistenza dei chicchi, ben al dente e che rimangono ben distinti e piacevolmente sgranati tra loro.
Inoltre il risotto sembra essere in grado, a mio avviso, di assorbire meglio degli altri risi il sapore degli ingredienti e materie prime utilizzate.
Un riso quindi che vi consiglio assolutamente di provare, magari proprio attraverso questa mia ricetta. Buon appetito!

21 aprile 2019

Sulle orme di Van Gogh con Airbnb

Foto credits https://www.holland.com/it/turismo.htm
Chi mi conosce bene sa che amo molto l'arte impressionista e non a caso anche il nome del mio blog è legato in qualche modo a questo periodo (si veda qui il motivo).
Ora, come noto, uno degli impressionisti (o meglio post impressionisti) più famosi è senz'altro Vincent Van Gogh, in relazione al quale il 30 marzo scorso si è celebrato il 166esimo anno dalla sua nascita.
Per l'occasione, dal 21 settembre 2019 al 12 gennaio 2020 il Museo Het Noordbrabants di Den Bosch aprirà le porte agli appassionati del più grande artista moderno che la regione del Brabante possa annoverare. La mostra Van Gogh's Inner Circle: gli amici, la famiglia e i modelli offre una prospettiva unica sulla vita personale di Van Gogh, indagando in profondità nel carattere tormentato e solitario dell’artista, attraverso le sue relazioni con amici e familiari.
Questa mostra però non è l’unica occasione per approfondire i dettagli dei suoi primi anni di carriera. In onore di Van Gogh, Airbnb ha lanciato tre nuove "esperienze a impatto sociale" in collaborazione con Van Gogh Brabant (parte della Van Gogh Heritage Foundation), con lo scopo di incoraggiare i visitatori a seguire le tracce dell’artista nella regione del Noord-Brabant, molto pittoresca ma poco conosciuta (fu proprio in questa regione tra l’altro che Van Gogh visse e trasse ispirazione per le sue prime opere).
Una di queste esperienze si svolge a Nuenen e riguarda una passeggiata nei luoghi del giovane Van Gogh. In particolare Hans, guida al museo locale Vincentre, accompagnerà i visitatori nel museo, facendoli entrare nel personaggio di Van Gogh, rivelando i primi passi della sua carriera e spiegando tutti i segreti del suo primo capolavoro, "I mangiatori di patate", dipinto proprio qui. La visita proseguirà con aneddoti e curiosità per le strade di Nuenen scoprendo angoli nascosti, i paesaggi che Vincent vide e dipinse, che solo grazie alla guida si vengono a scoprire. In particolare nel tour, che dura due ore e mezzo, si vedranno la chiesetta di Van Gogh, la sua casa, la little weawerhouse, la dimora di Margot Begemann (con la quale Vincent visse una travagliata relazione amorosa) e la scultura dei mangiatori di patate.
È un'esperienza da non perdere, che io in qualche modo ho già vissuto sempre in tema Van Gogh quando ho visitato il luogo in cui ha trascorso gli ultimi anni della sua vita, Auvers sur Oise in Francia. Visitando ad esempio la chiesa del paese e la sua camera da letto, che corrispondono a suoi importanti quadri e capolavori.
Tornando ad Airbnb, questa organizzazione ha anche annunciato una donazione di 30.000 dollari alla Van Gogh Heritage Foundation, parte del programma di Airbnb Community Tourism Programme, un fondo lanciato nel 2017 per supportare progetti locali ed innovativi che promuovano le comunità, uniscano le persone e preservino il patrimonio locale. La donazione ha lo scopo di attrarre più visitatori nei tre centri che conservano il patrimonio di Van Gogh (Nuenen, Zundert ed Etten-Leur) e rappresenta la somma più alta mai donata da un partner nel turismo. La provincia del Noord-Brabant si è inoltre impegnata a versare 75.000 dollari, garantendo alla Fondazione un totale di 105.000 dollari.
La donazione di Airbnb aiuterà quindi a conservare il patrimonio di Van Gogh e favorirà l'incremento del turismo in Olanda.
Vorrei contribuire alla causa e quindi vorrà dire che "mi sacrificherò" visitando questi luoghi :)) Lo farete anche voi? Penso proprio che ne valga la pena…

13 aprile 2019

Magazine France.fr 2019: innovazione, savoir-faire e creatività


E’ stato presentato recentemente a Roma, nella splendida cornice dell’Ambasciata di Francia a Palazzo Farnese, il magazine 2019 (France.fr) di Atout France Italia, completamente rinnovato nella grafica e nello stile, più agile, dinamico e creativo.
A fare gli onori di casa è stato l’Ambasciatore Christian Masset, insieme a una buona rappresentanza dei partner che hanno contribuito alla nuova edizione della rivista, primi fra tutti i rappresentanti turistici della Valle della Loira, quest’anno protagonisti per le celebrazioni per i 500 anni dalla morte di Leonardo da Vinci.
I principali temi della rivista sono stati esposti dal Direttore di Atout France Italia-Grecia Frédéric Meyer, che ha sottolineato come il 2019 in Francia sia importante per il Rinascimento e Leonardo, ma anche dal punto di vista dell’innovazione, del savoir-faire, della gastronomia, della cultura e del design. Il direttore ha sottolineato anche gli ottimi risultati conseguiti dal turismo in Francia, che si conferma la prima destinazione al mondo, con prospettive positive anche per il 2019.
Sfogliando la rivista, che fornisce davvero un'ampia panoramica sulla ricca offerta turistica francese, si comincia con una cover story dedicata a Leonardo e alla Valle della Loira, dagli scenografici castelli all’innovazione contemporanea.
Il magazine effettua poi un tour virtuale per tutta la Francia, da Parigi alla Costa Azzurra, dall’Alsazia a Nantes, passando per Le Havre, Etretat, Bordeaux, la Corsica, i parchi naturali e i monumenti nazionali, in un mix perfetto di natura, cultura e life-style.
L'aspetto interessante di questo numero della rivista, come del resto accadeva anche in altre edizioni, è scoprire ed esplorare la Francia sotto interessanti angolazioni "di nicchia", non banali e classiche. Ecco allora che è possibile scoprire architetture di tendenza, guide e app su misura, insolite terrazze parigine, musei inconsueti (come quello delle scritture del mondo a Figéac in Occitania), hotel con nuove idee di ospitalità, ristoranti ambientati in luoghi atipici (il Beaupassage a Parigi ne è solo un esempio). E a tale ultimo proposito, per quanto riguarda le sempre a me care specialità gastronomiche, sono presenti nel magazine interviste a personaggi ben noti come lo chef tristellato Pierre Gagnaire, Pierre Hermé, il “re dei macarons” e ad Anthony Genovese, due stelle Michelin, definito il più “francese” degli chef italiani.
La rivista contiene quindi nel suo insieme tantissime idee e proposte, accompagnate da un'agenda degli appuntamenti e una selezione di dieci eventi fra i tanti presenti nel 2019. Tra questi figurano anniversari importanti come i 250 anni dalla nascita di Napoleone, i 150 dalla nascita di Matisse, i 100 anni dalla morte di Renoir e l’apertura (avvenuta ieri, ndr) di Eataly Parigi, che rafforza il legame, anche nel segno della cultura del cibo, tra Italia e Francia.
Tra gli altri eventi ricordo anche quello sportivo della Coppa del Mondo di calcio femminile (dal 7 giugno al 7 luglio 2019) che sta registrando un crescente successo di pubblico e che spero proprio di seguire dal vivo.
Per chiudere, qualche numero riguardante il magazine che vi consiglio vivamente di consultare. France.fr è stampato in 100.000 copie, anche in versione on line da sfogliare e scaricare dal sito france.fr (qui il link diretto). E' allegato alle riviste Marie-Claire e Dove di aprile ed è distribuito in tutte le istituzioni francesi in Italia, negli show room Roche Bobois (il legame col suo design è più che pertinente), nelle lounge Air France e nella prima classe del nuovo TGV Milano-Parigi. Sarà distribuito infine anche negli Eataly di Torino, Milano e Roma, in occasione delle animazioni per festeggiare l’apertura del nuovo punto vendita a Parigi.

Per ulteriori informazioni:
Barbara LovatoResponsabile Ufficio Stampa e P.R.
ATOUT FRANCEEnte per lo Sviluppo del Turismo Francese
Via Tiziano, 32 Milano
Tel: +39 02 58 48 655 - france.fr

7 aprile 2019

Cannes, una vetrina del lusso alla francese


Il mio recente weekend a Cannes è stato molto piacevole per l’elevato comfort fornito dall’albergo in cui alloggiavo (qui e qui trovate ampi reportages), ma ovviamente anche per la bella località in cui risiedevo, destinazione di prestigio e luogo di ritrovo del jet set internazionale.
Vorrei quindi oggi fornirvi qualche chicca su cosa vedere e fare in questo affascinante angolo di Costa Azzurra dove il sole splende tutto l’anno, anche sulla scorta di miei precedenti soggiorni a Cannes negli anni passati.
Farei partire questo itinerario proprio dall’hotel Barrière Le Majestic dove ultimamente ho alloggiato. Uscendo dall’albergo, quasi subito di fronte si trova il Palazzo del Festival del Cinema, sede dell'evento clou di questa cittadina, che si tiene in primavera (la prossima edizione ci sarà fra circa un mese, tra il 14 e 25 maggio), con tutte le più importanti star del cinema che approdano sulle sue rive.


Ci si trova in piena Croisette, il noto lungomare di Cannes, caratterizzato da una elegante successione di palme, un ampio marciapiede pedonale che guarda l’estesa spiaggia di sabbia fine, arricchito anche da eleganti negozi, ristoranti alla moda, lussuosi alberghi a cinque stelle e casinò.



E’ bello fare una lenta promenade lungo la Croisette, osservando lo spensierato e gioioso passeggio delle famiglie e lo sgambettare dei bambini, magari in giornate di caldo sole provenzale come quelle che mi hanno accolto a metà marzo. Molte persone, poi, sono solite accomodarsi a ridosso della spiaggia su colorate sedie di ferro a leggere un libro o una rivista o semplicemente a prendere il sole.



A Cannes vale la pena di percorrere anche un'altra strada elegante, più commerciale della Croisette, per fare un po’ di shopping. E' una parallela al lungomare e si chiama rue d'Antibes, con tanti bei negozi di abbigliamento, soprattutto sportivo e da mare, librerie e profumerie dalle fragranze provenzali (Fragonard su tutte).

Tornando sulla Croisette all’altezza del Majestic e percorrendo la stessa nella direzione opposta a quella dei grandi alberghi, si arriva facilmente al vecchio porto con tante belle e lussuose imbarcazioni e pescherecci assiepati gli uni agli altri.


Qui lo scenario cambia di molto e ristorantini, ampi bar e mercatini caratterizzano questa zona, dove si può scorgere anche il palazzo del Comune. Nelle vicinanze del quale anziani signori si dilettano a giocare a petanque (un gioco di bocce molto diffuso nel Sud della Francia) in sabbiose aree di gioco.

Siamo in piena città vecchia, zona dalla quale partono dei graziosi e colorati minibus elettrici che percorrono le strade principali della cittadina.


A pochi passi da qui, si trova poi a mio avviso la via più carina e incantevole di Cannes, quella situata sulla collina del Suquet: una stretta stradina in salita costeggiata da tanti romantici ristorantini tipici provenzali.



In cima si giunge alla chiesa di Notre Dame de l’Esperance e alla torre del Suquet e si può godere di una splendida vista sul mare e su tutta la cittadina.



Non lontano dal Suquet vi è anche il colorato e vivace mercato di Forville, ricco di tanti banchi di frutta e verdura, di erbe aromatiche e di Provenza, oltre che di venditori di formaggi, di carni e di pesce.



Io ci sono recentemente andato insieme allo chef dell'hotel Le Majestic Pierrick Cizeron e a un simpatico gruppo di travel blogger.


Nello stesso mercato si può trovare dello street food interessante come la socca, una sorta di farinata ligure cotta al forno a legna, buonissima condita semplicemente con del sale e del pepe.



Quando si è in vacanza a Cannes vale la pena di fare un'escursione alle isole Lerins (Sainte Marguerite e Saint Honorat) situate proprio di fronte alla Croisette. Con un breve tragitto in barca, si può scoprire questi luoghi bellissimi dal mare blu cobalto/turchese. Ho potuto visitare anni fa Saint Honorat, dedicata al santo che vi si ritirò nel IV secolo. Quest’isola è “macchiata” al suo interno da colorati campi di lavanda e in essa risiedono, presso la sua principale abbazia, dei monaci che tra l’altro producono un ottimo vino.
Sempre tanti anni fa ho avuto modo di soggiornare in una zona più periferica di Cannes che si chiama La Bocca. E’ un quartiere dove c’è tutto, il bel mare con tanti baracchini sulla spiaggia dove mangiare a pranzo panini e tipicità (come il pan bagnat); vi sono bei mercati rionali dove trovare tutte le erbe e i magnifici prodotti ortofrutticoli della zona; vi sono semplici panetterie piene di stupendi prodotti, tra cui il mio preferito, la pissaladière (una focaccia con cipolle, acciughe e olive nere, tutti ingredienti che ricordano molto, ancora una volta, la vicina Liguria).
Non si può non andare a Cannes, infine, senza trascorrere una serata al Casinò. Ve ne sono vari lungo la Croisette e anche un non esperto come me può divertirsi un mondo a giocare alla roulette o al blackjack. E se si vince (anche soltanto poco, come mi è capitato ultimamente), la soddisfazione, vi assicuro, è ancora più elevata...;)

Per ulteriori informazioni:

Ufficio del Turismo francese
Ufficio del Turismo di Cannes