Nella Ville Lumière si può andare per tante ragioni, tra cui evidentemente quelle legate allo charme della città e alla bellezza dei suoi monumenti.
Ma quando, come succede a me, capita di tornarci tante volte, c’è sempre qualche ottimo motivo o “scusa” per riandarci ancora in (tante, innumerevoli) altre occasioni.
Con questo pretesto, vi racconto quello che non vi ho ancora detto dell’ultimo mio viaggio a Parigi e che può rappresentare senza dubbio una ragione per tutti voi per andarci/tornarci.
Comincerei col dire quindi che a Parigi si può andare per:
- vedere la bellissima rue Mouffettard
E’
una stupenda via, conosciuta anche grazie all’amico foodblogger Max. Piena di negozi che vendono le
più svariate prelibatezze enogastronomiche, si trova non lontano da
Montparnasse e dal quartiere Saint Germain. Percorrerla è un vero piacere: trovate
pescherie ricche di ogni ottimo coquillage
delle coste bretoni, della Normandia e atlantiche (huîtres e Saint Jacques in
testa), oltre che delle freschissime sardine o invitanti escargot, anche già ripiene e pronte da infornare;
macellerie che vendono carni fresche (anche con marchio di garanzia Label Rouge) che sarebbe un piacere consumare se solo si possedesse una casetta dove cucinarle; negozi che vendono foie-gras proveniente dalle tipiche zone di produzione, oltre a rosticcerie che fanno venire l’acquolina in bocca (o l’eau à la bouche, come si dice da quelle parti); e poi piccoli e pittoreschi caffè, librerie, negozietti di dischi, di fumetti… Vi segnalo infine anche il vivace mercato di questa pittoresca rue. Insomma, andateci e vi divertirete, ve lo assicuro!
macellerie che vendono carni fresche (anche con marchio di garanzia Label Rouge) che sarebbe un piacere consumare se solo si possedesse una casetta dove cucinarle; negozi che vendono foie-gras proveniente dalle tipiche zone di produzione, oltre a rosticcerie che fanno venire l’acquolina in bocca (o l’eau à la bouche, come si dice da quelle parti); e poi piccoli e pittoreschi caffè, librerie, negozietti di dischi, di fumetti… Vi segnalo infine anche il vivace mercato di questa pittoresca rue. Insomma, andateci e vi divertirete, ve lo assicuro!
- gustare un Paris-Brest in qualche buona pasticceria o boulangerie
Il Paris Brest è un dolce che, ahimè, non si trova facilmente in Italia. E’ a forma di ruota di bicicletta e nacque a suo tempo per onorare una mitica e storica gara ciclistica che prendeva questo nome. E’ un dolce buonissimo che amo molto, a base di pasta choux, ripieno di crema e guarnito con mandorle a scaglie. Provatelo in qualche buon posto di Parigi, come la la Pâtisserie des rêves, con Philippe Conticini che è stato eletto inequivocabilmente re di questa specialità.
- andare a vedere una limitrofa tappa del Tour de France
Parigi
val bene anche qualche piccola deviazione fuori porta. Mi ricordo anni fa di
aver fatto una deliziosa gita a Chatou,
dove passa la Senna, a vedere il luogo (fantastico in estate) dove è stato
dipinto Le dejeuner des canotiers di
Renoir; o di aver visitato la cittadina dove Van Gogh dipinse molti dei suoi
capolavori (Auvers sur Oise). Ma voi
sapete anche che io sono fou per il
ciclismo e quindi nelle mie sortite estive a Parigi inserisco sempre una tappa limitrofa
del Tour de France. L’anno scorso sono stato, con poco più di un’ora di TGV, a
Tours all’inizio dei Pays de la Loire.
Tours non è una cittadina bellissima, ma ha comunque alcuni posti che meritano di essere visitati, come la Cattedrale o la zona che guarda la Loira.
Tours non è una cittadina bellissima, ma ha comunque alcuni posti che meritano di essere visitati, come la Cattedrale o la zona che guarda la Loira.
A parte le belle emozioni del Tour de France, potete comprare del buon Muscadet e degustare alcune tipicità locali. Tra di esse, le Rillettes de Tours (della carne di maiale cotta a lungo nel suo grasso che diventa poi spalmabile) e delle stupende brioche in cui si inietta (avete capito bene!) un ripieno di formaggio fresco e salmone o alla crema di formaggio erborinato.
Degustatele (anche dolci, ovviamente) nella storica Briocherie de la Gare che delizia gli abitanti locali sin dal 1907.
- andare a Paris Plage
Durante
il periodo estivo viene creata artificialmente sul lungo Senna una bellissima e
lunga spiaggia con tanto di sabbia, ombrelloni e sedie a sdraio. E’
un’iniziativa molto bella, a cui sono legati innumerevoli eventi in continua
crescita di anno in anno. Per ogni informazione, date un’occhiata qui.
- andare a visitare le “maison” del caviale
Dietro
Place de la Madeleine ci sono (oltre al mitico Fauchon) dei lussuosi negozi
(quasi uno accanto all’altro) che vendono caviale pregiato. Si entra nel regno
del luxury food, in cui non dispiace
affatto immergersi per un po’. Qualche nome? Prunier e Caviar Kaspia che hanno
anche, in loco o meno, i rispettivi ristoranti.
In quest’ultimo si può acquistare anche dell’ottimo salmone selvaggio al taglio, oltre che evidentemente della vodka di qualità da abbinare perlopiù al caviale, questo magico e lussurioso cibo, che era molto apprezzato dagli zar. Sta a voi (e al vostro portafoglio) poi valutare se effettuare qualche acquisto, non esattamente a buon mercato…
In quest’ultimo si può acquistare anche dell’ottimo salmone selvaggio al taglio, oltre che evidentemente della vodka di qualità da abbinare perlopiù al caviale, questo magico e lussurioso cibo, che era molto apprezzato dagli zar. Sta a voi (e al vostro portafoglio) poi valutare se effettuare qualche acquisto, non esattamente a buon mercato…
- visitare la bella chiesa di Sant’Eustachio a Les Halles…
…e
ricordarsi che qui un tempo c’era un grande mercato generale agroalimentare. E
chi ci lavorava, nel freddo della notte, si ristorava con una soupe à l’oignon gratinée che proprio
qui è nata. Nella chiesa, molto bella, ci sono opere che ricordano la “forte” presenza di questo storico
mercato, in un quartiere di cui parlò diffusamente anche Zola ne “Il ventre di Parigi”.
Beh,
vi ho dato soltanto alcuni spunti. Sta a voi poi “costruirvi” altre
innumerevoli tappe di una Parigi fuori dagli itinerari convenzionali. Raccontatemi
la vostra Parigi segreta, perché non si finisce mai di imparare in questa
stupenda città, ed io sono tutt’orecchi per annotarmi qualche posticino
sfizioso dove poter fare tappa in qualche mio prossimo viaggio. Da
soli, fuori dalle guide, come sapete, a volte si fanno scoperte eccezionali!
Ps: ah dimenticavo: può sembrarvi esagerato (sshh, non dite che ve l’ho detto, lo confido solo a voi) ma per me a Parigi si può andare anche per mangiare un Croque Monsieur come si deve ;-)
Ps: ah dimenticavo: può sembrarvi esagerato (sshh, non dite che ve l’ho detto, lo confido solo a voi) ma per me a Parigi si può andare anche per mangiare un Croque Monsieur come si deve ;-)
Ad esempio quello con la besciamella al sidro, buono al punto tale che non ho potuto resistere a dare un goloso morso prima di fare la (doverosa, per un foodblogger) foto che vedete …
Au revoir!