Lo
scorso weekend si è tenuto un evento on-line (diretta Facebook) molto
interessante, organizzato dall’Associazione Italiana Travel Blogger, avente
come tema la Francia.
Insieme alla responsabile dell’Ufficio stampa del turismo francese in Italia Barbara Lovato e alla brava conduttrice Simonetta Clucher tutte le persone collegate hanno potuto effettuare una sorta di viaggio virtuale, visto che molto si è detto delle più belle zone da visitare nel territorio transalpino.
Nel corso dell’incontro sono stati affrontati anche alcuni problemi pratici, in relazione all’inevitabile impatto sul turismo francese della pandemia che stiamo vivendo e soprattutto in merito alle modalità con cui si cerca di attuare la lenta uscita (si spera) dal Covid 19.
Potete trovare qui l’intera diretta, per chi l’avesse persa.
La diretta è stata anche l’occasione per lanciare la rivista “Explore France 2020” (disponibile on line qui ed anche in edicola, in allegato alla rivista “Bell’Europa” di maggio), incentrata quest’anno sul tema del turismo “verde” e all’aria aperta, utile oltretutto anche per una maggiore facilità di contrasto della pandemia.
E’ stato poi affrontato il sempre gradito tema della gastronomia, con riferimento non solo ai tanti prodotti di qualità e a denominazione di origine francesi (molto interessante, tra questi, anche il riferimento al miele d’oltralpe, ndr), ma anche a tante ottime ricette da preparare a casa, in attesa di gustarle dal vivo, in occasione di futuri viaggi in Francia.
Tra queste, oggi vi propongo quella del pain perdu, una ricetta di recupero perché riutilizza in modo virtuoso e senza sprechi il pane raffermo.
Per molti francesi questa preparazione, una merenda dolce buonissima, evoca ricordi legati all’infanzia.
Il pain perdu si ottiene intingendo il pane raffermo in una miscela di latte, zucchero e uova e friggendo poi il tutto in padella con del burro (con aggiunta successiva di zucchero vanigliato). Trovate qui la ricetta, che mi sono divertito a realizzare a casa, con le dosi esatte degli ingredienti.
Un piatto meraviglioso, godurioso e della memoria, caratterizzato oltretutto da una grande semplicità, la quale spesso è sinonimo di bontà, tanto più quando ad essa sono associati teneri ricordi di fanciullezza.
Insieme alla responsabile dell’Ufficio stampa del turismo francese in Italia Barbara Lovato e alla brava conduttrice Simonetta Clucher tutte le persone collegate hanno potuto effettuare una sorta di viaggio virtuale, visto che molto si è detto delle più belle zone da visitare nel territorio transalpino.
Nel corso dell’incontro sono stati affrontati anche alcuni problemi pratici, in relazione all’inevitabile impatto sul turismo francese della pandemia che stiamo vivendo e soprattutto in merito alle modalità con cui si cerca di attuare la lenta uscita (si spera) dal Covid 19.
Potete trovare qui l’intera diretta, per chi l’avesse persa.
La diretta è stata anche l’occasione per lanciare la rivista “Explore France 2020” (disponibile on line qui ed anche in edicola, in allegato alla rivista “Bell’Europa” di maggio), incentrata quest’anno sul tema del turismo “verde” e all’aria aperta, utile oltretutto anche per una maggiore facilità di contrasto della pandemia.
E’ stato poi affrontato il sempre gradito tema della gastronomia, con riferimento non solo ai tanti prodotti di qualità e a denominazione di origine francesi (molto interessante, tra questi, anche il riferimento al miele d’oltralpe, ndr), ma anche a tante ottime ricette da preparare a casa, in attesa di gustarle dal vivo, in occasione di futuri viaggi in Francia.
Tra queste, oggi vi propongo quella del pain perdu, una ricetta di recupero perché riutilizza in modo virtuoso e senza sprechi il pane raffermo.
Per molti francesi questa preparazione, una merenda dolce buonissima, evoca ricordi legati all’infanzia.
Il pain perdu si ottiene intingendo il pane raffermo in una miscela di latte, zucchero e uova e friggendo poi il tutto in padella con del burro (con aggiunta successiva di zucchero vanigliato). Trovate qui la ricetta, che mi sono divertito a realizzare a casa, con le dosi esatte degli ingredienti.
Un piatto meraviglioso, godurioso e della memoria, caratterizzato oltretutto da una grande semplicità, la quale spesso è sinonimo di bontà, tanto più quando ad essa sono associati teneri ricordi di fanciullezza.
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