Il mare, il buon bere, il mangiare bene e...chi più ne ha, più ne metta

5 maggio 2021

Lavanda, un piacevolissimo tsunami viola


 E’ un periodo che amo tanto la lavanda. Sarà per il forte desiderio di viaggiare, sognando quei bei paesaggi del Sud della Francia tinti di viola (in particolare il Dipartimento del Vaucluse in Provenza, ideale per un turismo slow) che tra poco vivranno il loro massimo splendore.
Sarà per la riscoperta del suo profumo inebriante che conferisce un senso di pulito ai nostri armadi e biancheria.
Sarà per l’olio essenziale che se ne ricava, che ha utilizzi prodigiosi in cosmesi e farmacia.
Sarà per il suo inedito apporto alla cucina mediterranea, che la utilizza splendidamente in abbinamento alle carni di agnello, come ingrediente per profumare marmellate, composte e gelati o per realizzare deliziosi muffin o biscotti; senza dimenticare il riuscito connubio con i formaggi caprini… Ricordo addirittura di aver molto apprezzato tempo fa ad una presentazione al Gambero Rosso una magnifica focaccia con burrata, lardo di Colonnata, cipolle e lavanda.


 Amo la lavanda anche per il suo meraviglioso miele, originario soprattutto della Provenza, che devo procurarmi di nuovo assolutamente. Un miele che si abbina alla perfezione ancora con i formaggi caprini (di media stagionatura).
Intanto per soddisfare il mio desiderio di lavanda ho comprato al mercatino di Campagna Amica di Roma Eur una bella e profumata sua piantina, che non avevo mai avuto l’onore di possedere nel mio balcone.


 E voi usate la lavanda? Anche in cucina? Sono curioso di ricevere dal mio competente "parterre" di lettori ulteriori suggerimenti di utilizzo.
A presto!

Ps: dimenticavo di raccontarvi un altro mio bel ricordo legato al post di oggi: i bellissimi campi di lavanda della splendida isoletta di Saint Honorat, situata proprio di fronte a Cannes.

25 aprile 2021

Pasta e piselli sì, ma con crema di fave


La primavera non è condizionata dalla pandemia ancora in corso. Lei va avanti per la sua strada e, pur con un tempo nei giorni passati non certo all’altezza delle sue caratteristiche, comincia a produrre in agricoltura i suoi buonissimi frutti, soprattutto orticoli.
In questa stagione si affacciano sul mercato prodotti che amo tanto, come gli asparagi, i piselli e le fave, mentre sul fronte della frutta come non citare le meravigliose fragole? (a proposito, qualcuno ieri mi ha consigliato di provarle con del buon olio extravergine: farò questo test!).
E’ bello inaugurare la nuova stagione con una classicissima pasta e piselli, che apprezziamo sin dalla fase dello sbaccellamento di questi legumi, come afferma anche Philippe Delerm che annovera questo atto tra i piccoli piaceri della vita.
Questa volta ho voluto preparare una variante della pasta e piselli, inserendo al suo interno anche una crema di fave, che dona maggiore densità e gusto erbaceo al piatto.
Ecco come l’ho preparata:

Sbaccellare le fave e farle andare in una pentola in cui avrete fatto soffriggere della cipolla sminuzzata in olio extravergine. Per ammorbidirle, aggiungere del brodo vegetale oltre ad una-due patate lesse tagliate a cubetti; aggiustare di sale e pepe e portare a cottura. Frullare il tutto e tenere da parte.
Nel frattempo fare un analogo soffritto a quello delle fave anche per la cottura dei piselli, aggiungendo della pancetta. Inserire i piselli sgranati e far tostare. Aggiungere poi dell’acqua e degli odori, come prezzemolo, basilico (se lo trovate con un minimo di profumo) e menta. Salare, pepare e portare a cottura.
Buttare giù quindi in acqua bollente salata della pasta mista e, poco prima della sua completa cottura, unirla ai piselli, accendendo di nuovo il fuoco su livelli medi. Far ben insaporire e aggiungere poi la crema di fave, facendo cuocere ancora brevemente. Far riposare cinque minuti e servire, finendo con un giro di olio buono.
Questa volta ho preferito preparare una pasta e piselli meno densa e un tantino più brodosa. Ovviamente potete renderla più asciutta e cremosa, facendo assorbire di più la parte liquida del piatto con una maggiore permanenza sul fuoco nelle ultime fasi di cottura.
W la primavera e la sua “ricetta totem”, la pasta e piselli!

1 aprile 2021

Bucatini crema di aglio, olio e peperone (…ncino)


Faccio spesso la mia spesa nei supermercati Conad che trovo molto buoni sia dal punto di vista della qualità media dell’offerta che dei prezzi praticati a noi consumatori.
Quando mi reco in questi punti vendita prendo sempre una copia del loro magazine mensile “Bene Insieme”, che leggo con interesse perché al suo interno si possono trovare ricette molto intriganti ed in linea con una visione moderna della cucina.
Gli spunti sono tanti e in certi casi mi capita di cimentarmi in qualche ricetta che viene proposta. Come nel caso del piatto di oggi che, come spesso accade, ho personalizzato poi con qualche variante.
Si tratta di un primo che si basa sull’idea di creare un aglio, olio e peperoncino in una versione un po’ modificata, una versione 2.0 come direbbe qualcuno.
Cioè a dire: al posto dell’aglio, comunque presente anche in altra consistenza e potenza, si utilizza una crema di aglio molto più neutra e dal gusto meno deciso; l’olio appare in modo indiretto in più parti della ricetta, mentre il peperoncino è certamente protagonista, ma con un’intrusione anche di una crema di peperone.
Sono quindi presenti aglio, olio e peperoncino che conferiscono forza e sapore al piatto, ma concorrono all’equilibrio dello stesso anche una crema di aglio e di peperone, che smussano leggermente l’incisività dei primi ingredienti citati.
La preparazione di questo piatto può risultare all’inizio un po’ noiosa perché occorre sbollentare per ben tre volte in acqua bollente per alcuni minuti 4 spicchi d’aglio sbucciati e circa mezzo peperone tagliato a listarelle. L’acqua va quindi cambiata tre volte.
Fatta quest’operazione, occorre frullare l’aglio con dell’olio extravergine e del latte tiepido (non molto) ottenendo una crema abbastanza densa che dovrà essere leggermente salata. Con i peperoni sbollentati si creerà un’altra crema, frullando gli stessi sempre con dell’olio extravergine, poco sale e un pizzico di peperoncino. Tenere da parte le due salse.
Successivamente in una padella con poco olio far appassire mezzo spicchio d’aglio tagliato in piccoli pezzi. Aggiungere la crema d’aglio precedentemente ottenuta e far ben amalgamare il tutto a fuoco lento. Nel frattempo cuocere al dente i bucatini e saltarli nella padella con la crema all’aglio, aggiungendo poca acqua di cottura. Impiattare versando qua e là, sopra i bucatini insaporiti di crema all’aglio, la crema di peperone che avrete riscaldato. Cospargere tutto il piatto di una generosa dose di polvere di peperoncino. Guarnire con qualche ciuffetto di prezzemolo e servire subito.
Un piatto davvero equilibrato, sorprendente e goloso che rivisita in maniera originale uno dei miei piatti preferiti, l’aglio, olio e peperoncino.
Buona Pasqua a tutti!

Ps sul tema crema all’aglio date un’occhiata anche a quest’altra splendida ricetta.

15 marzo 2021

Assaggiando il chamichov plav, un piatto armeno delle feste


 Ogni tanto è bello cercare qualche ricettina etnica che interrompa la continuità della variegata scelta che offre la cucina italiana.
La ricetta che vi propongo oggi va in questa direzione ed è stata da me raccolta seguendo l’interessante gruppo Facebook “Il mondo a tavola - Dalla cucina etnica alle cucine del mondo” di Vittorio Castellani.
Si tratta di una ricetta tradizionale armena, il chamichov plav, un piatto delle feste composto da riso basmati e diversi tipi di frutta secca.
E’ un piatto che può essere mangiato tal quale, ma che si presta egregiamente ad accompagnare carni dal sapore deciso come quelle di agnello. Non la considererei pertanto una pietanza da servire come dessert nonostante la sua prevalente componente dolce, ma piuttosto una componente di una preparazione salata, visto che accompagna spesso carne o pesce dal gusto sapido.
Ecco come si prepara:

Ingredienti per 4 persone

200 gr di riso basmati
1 bustina di zafferano
20 gr di uva sultanina
20 gr di mandorle
20 gr di albicocche secche
20 gr di datteri (sono ottimi a mio avviso i “Deglet Nour” - il termine vuol dire “Dita di luce” - algerini)
Burro chiarificato (ma si può usare anche il burro normale, o meglio quello démisel)
Sale

Lavare il riso in abbondante acqua corrente e farlo cuocere al dente in acqua leggermente salata, aggiungendo lo zafferano durante la cottura.
Tagliare la frutta secca a cubetti e ammorbidirla nel burro a fuoco medio/basso  per alcuni minuti, fin quasi a caramellarla; aggiustare di sale.  Unire il riso “zafferanato” alla frutta secca e saltarlo velocemente in un’ampia padella prima di servirlo.

E’ un piatto ottimo e semplice da realizzare che a mio avviso si può accompagnare egregiamente a un agnello alla cacciatora per restare su preparazioni più legate alla nostra cultura culinaria ma anche, come giustamente si sottolineava nel gruppo Facebook, a degli spiedini di kebab con salsa allo yogurt.
Bon appétit!

15 febbraio 2021

Consigli flash di viaggio: Procida


Come tutti saprete, di recente Procida è stata nominata capitale della cultura italiana per il 2022.
E’ un riconoscimento importante per un’isola che è meno nota delle due sue “sorelle maggiori” (Ischia e Capri) nel Golfo di Napoli, ma che merita davvero questo riconoscimento.
Procida è forse rimasta ancora un po’ indietro rispetto a più noti e limitrofi luoghi di villeggiatura e non è ancora approdo del turismo di massa, ma questa è una fortuna per chi ci va e può godersela appieno.
Ci sono pittoresche baiette e villaggi di pescatori, belle e ampie spiagge con mare pulito e blu e un’enogastronomia di tutto rispetto.
Ho passato a Procida un’estate tanto tempo fa quando in questa bell’isola feci un “campo” del WWF. Ho potuto così scoprire un’isola affascinante che vale la pena di essere visitata per tanti motivi:
 
-   È l’isola a cui sono legati i bellissimi romanzi “L’isola di Arturo” di Elsa Morante e “Graziella” di Alphonse de Lamartine
-   E’ l’isola dove è stato girato parte del film “Il Postino” con Massimo Troisi, in particolare nel porticciolo della Corricella dove è suggestivo cenare o prendere un caffè nel contesto di un fascinoso borgo e villaggio di pescatori
-   Si possono fare bagni bellissimi in ampie baie, ideali anche per giocare a pallavolo in mare, con l’acqua bassa al punto giusto, come facevo io con i miei amici tanti anni fa
-   Sono davvero bellissime le casette dai mille colori pastello che caratterizzano alcune zone dell’isola, come alla Corricella
-   È famosa per i suoi splendidi limoni, che devono essere mangiati possibilmente nella cornice di splendidi limoneti. Quando dico mangiati non sbaglio: si mangiano proprio, conditi con olio, sale, prezzemolo, peperoncino e menta (qui il post in cui ne ho parlato)


-   Nei buoni bar e pasticcerie si possono degustare delle magnifiche “lingue” alla crema di limone, davvero da non perdere quando si è a Procida
-   Restando in tema culinario, in quest’isola si mangia davvero bene: una cucina di mare con i sapori autentici mediterranei e del Sud combinati in modo sapiente, ma che è espressione e sintesi, come del resto accade a Ischia, anche dei prodotti della campagna che si trova nell’entroterra. Ricordo con piacere a tal proposito che una signora del posto cucinava per l’albergo dove soggiornavo e per il pranzo da portare in spiaggia preparava dei panini buonissimi con il meglio dei prodotti dell’orto, cucinati benissimo!
 
Unico neo di Procida a mio avviso, e spero vivamente abbia registrato miglioramenti nel tempo in questo senso, è la circolazione eccessivamente caotica di tantissimi motorini: senza di essi sarebbe la mia isola preferita. 
In ogni caso vi consiglio, appena sarà possibile, di visitare quest’isola (anche prima del 2022, si spera) che dai mesi primaverili in avanti esprime il meglio di sé, con i suoi fantastici colori, profumi e sapori.