Anche quest’anno ho preso parte alla bella manifestazione Volcanic Wines svoltasi, come nel 2014, tra Orvieto, Pitigliano e Montefiascone.
Questo evento è nato qualche anno fa dall’accordo tra numerosi Consorzi di tutela di vini di qualità (qualche esempio: quello del Soave, del Bianco di Pitigliano, dell’Orvieto, oltre all’Enoteca Provinciale della Tuscia) di diversi territori italiani, con lo scopo di promuovere i vini provenienti da suoli magmatici.
La natura del terreno sul quale sono impiantati i vitigni assume un’importanza fondamentale. Il suolo, infatti, è in grado di influenzare notevolmente la qualità e lo sviluppo delle colture, in virtù della sua specifica composizione chimica. Ne vengono fuori vini accomunati da grande mineralità, ricchezza di potassio e dalla qualità drenante dei terreni da cui derivano; ma anche vini dalle caratteristiche molto differenti, come ho ancora una volta potuto constatare nella manifestazione di quest’anno.
Il mio weekend di Volcanic Wines 2015 è cominciato ad Orvieto dove nel bel chiostro del Palazzo del Gusto abbiamo iniziato la degustazione di ottimi vini del territorio.
Tra questi, ho avuto la conferma della grandezza e della bontà dei vini di aziende come Barberani, Decugnano dei Barbi, Cantine Bigi, ma ho anche scoperto l’interessante Cantina Altarocca, situata ai piedi dello sperone tufaceo di Rocca Ripesena, non lontano da Orvieto. Un’azienda convertita al biologico che offre anche attività di alloggio e ristorazione e di cui ho particolarmente apprezzato il Bianco d’Altarocca, uno Chardonnay di grande struttura e personalità, dal profumo leggermente speziato, con dolci sentori di legno e dal sapore sapido, minerale, con note di frutta matura e tropicale.
Gli ottimi vini bianchi e rossi assaggiati nelle degustazione ben si abbinavano agli splendidi salumi e formaggi locali (adoro i pecorini umbri) offerti in accompagnamento, oltre che ad una splendida porchetta e alle buonissime lumachelle orvietane.
Queste ultime sono dei rustici a forma concentrica o di lumaca con cui è stato amore a prima vista (o meglio, assaggio). Sono preparate con farina 0, strutto, lievito, acqua, olio extravergine, sale, pepe, pancetta e pecorino e sono davvero buone. Dovrò presto provare a prepararle in casa!
Dopo una bella visita allo splendido Duomo di Orvieto, condotta da una guida molto preparata che ci ha spiegato tra l’altro che questa chiesa fu edificata nel 1290 e finita di costruire solo dopo oltre tre secoli, siamo giunti a Montefiascone.
Qui abbiamo alloggiato nello splendido hotel-ristorante con vista lago La Carrozza d’Oro, presso il quale abbiamo anche cenato.
Una cena a base di pesce di lago (con l’aggiunta dell’immancabile e sempre buona porchetta) che è stata supportata degnamente da tanti ottimi vini vulcanici. Come ad esempio quelli dell’azienda Menti Vini o della Fattoria La Maliosa. Interessanti anche i vini dolci, tra cui non posso non citare il mio amato passito secco ischitano Giardini Arimei e la Malvasia delle Lipari Passito 2012 di Fenech.
Il giorno dopo abbiamo cominciato la giornata con la visita alle splendide cave di tufo di Sorano, in un suggestivo paesaggio immerso nel verde, a cui si accede a tratti tramite affascinanti stradine strette e alberate.
E’ seguita poi un altrettanto bella visita tra le strade di Pitigliano, attraversando anche il quartiere ebraico, pieno di viuzze caratteristiche, e approdando infine per il pranzo alla storica cantina di Pitigliano.
Qui, insieme ad ottimi vini, abbiamo degustato una gustosissima e cremosa zuppa di fagioli (con olio a crudo e pepe, naturalmente!) come solo in Toscana sanno fare, e poi tanti ottimi salumi e formaggi, serviti volendo anche con del buon miele.
Da rilevare che in questa stessa cantina abbiamo stappato ed assaggiato anche un grandioso spumante locale di ben 25 anni di età!
Il pomeriggio è stato dedicato poi alla visita della bella Cantina Sasso Tondo che, come l’anno scorso, ci ha offerto una squisita ospitalità con degustazione di ottimi vini, tra cui l’Isolina Bianco di Pitigliano Superiore Doc 2010 e 2011.
Il nostro interessante tour si è concluso con una degustazione guidata molto interessante presso la splendida Rocca di Montefiascone.
La degustazione è stata condotta autorevolmente da Armando Castagno, giornalista e critico nel settore del vino da oltre quindici anni.
Tra i vini degustati mi ha colpito un prodotto che conoscevo poco, il Lessini Durello Doc Spumante Brut Settecento33 della Cantina di Soave. Un vino che ha avuto una crescita quantitativa e qualitativa enorme nel corso degli anni, di grande finezza al naso, con una netta nota minerale, duro, ma lineare e fresco.
Altro grande vino che mi è piaciuto molto è l’Ischia Doc Bianco Pietra Brox 2013 Giardini Arimei prodotto in prossimità della splendida baia di Citara su terreni di tipico tufo verde, vinificato prima in palmento e poi in acciaio. Un vino molto sapido, con piacevoli note di dattero e di frutta matura.
Tra i rossi, ho molto apprezzato il Cesanese di Olevano Romano Doc Vignalibus 2012 dell’azienda Proietti, ben strutturato, con note di frutti rossi, di lavanda e di ciliegia.
Per finire, ottimo anche il Colli Euganei Docg Fior D’arancio Passito 2010 Cà Lustra, con sentori di fiori d’arancio, miele d’arancio, caramella d’orzo e un cenno di zafferano…
Terminata la degustazione, è iniziata la cena, nell’esatto momento in cui sul lago di Bolsena, dall’alto della Rocca, si ammirava un tramonto davvero mozzafiato.
La cena ha previsto alcune specialità della Tuscia, tra cui degli ottimi legumi, e una buonissima trippa alla romana di giusta piccantezza e sapidità.
Il mio tour di quest’anno si è concluso qui. Come lo scorso anno, ho apprezzato molto questa iniziativa, che in questa edizione ha coinvolto anche più di venti giornalisti provenienti dal Nord Europa, che hanno scoperto non solo il vino di piccole zone ma dalle grandi potenzialità, ma anche il paesaggio, la storia dei luoghi, la cultura legata al territorio.
In definitiva questo Progetto dimostra che una valida collaborazione e una condivisione degli obiettivi permettono di lavorare efficacemente, come ha sottolineato anche Edoardo Ventimiglia presidente del Consorzio di Tutela del Bianco di Pitigliano e Sovana. E condivido molto la dichiarazione di Enzo Barbi, presidente del Consorzio dei vini di Orvieto che sostiene che “Volcanic Wines è la dimostrazione che anche nel mondo del vino è possibile fare sistema, lavorando su progetti validi, e ciò diventa un bel segnale per tutte le denominazioni”.
Un doveroso ringraziamento deve andare infine a Carlo Zucchetti e a tutto il suo staff per l’impeccabile, come sempre, organizzazione di questa manifestazione.
Nessun commento:
Posta un commento