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3 maggio 2015

Viaggio nel mondo della cipolla ramata


Vi ho raccontato nello scorso post le mie sensazioni ed emozioni riguardanti il mio piacevole weekend in Irpinia, dove sono stato recentemente.
Vi avevo anche promesso di parlarvi più approfonditamente di un’azienda la cui visita ha rappresentato per me davvero una bella esperienza ed una delle cose che ricordo con più piacere di questo blog-tour.
Detto fatto, ed eccomi a illustrarvi i “tesori” dell’azienda agricola Gaia, situata a Montoro in provincia di Avellino e specializzata in modo particolare nella produzione di una cipolla dalle caratteristiche davvero peculiari, definita cipolla ramata. E per me che sono un amante di tutti i tipi di cipolle e di tutti i piatti a base di cipolla visitare un’azienda di questo tipo non poteva che essere istruttivo e interessante.
La cipolla ramata, dicevo. Tale cipolla è chiamata in questo modo perché la parte esterna che la ricopre presenta dei riflessi ramati. A differenza delle normali cipolle, inoltre, non è forte ma delicata, dolce, profumata e dall’aroma intenso. Si presta inoltre ad essere utilizzata in preparazioni caratterizzate da lunghe cotture, essendo dotata di una fibra tenace e particolarmente resistente.


La Cipolla Ramata di Montoro viene commercializzata con un marchio collettivo geografico, la cui funzione è quella di assicurare la provenienza del prodotto da un territorio ben preciso ed è quindi uno strumento di valorizzazione per il produttore e di garanzia per il consumatore. A tutela di quest’ultimo, infatti, il marchio garantisce ed implica il rispetto di un disciplinare di produzione e rigorosi controlli.
Ma la produzione agricola dell’azienda non si limita solo alle cipolle e si estende anche ad altri prodotti, tra cui delle buonissime insalate bio, che vengono vendute come prodotti di IV gamma sul mercato tedesco, presso l’esigente catena REWE. Il prodotto viene commercializzato ancora da lavare - spiega Antonio Barbato, proprietario e responsabile commerciale dell’azienda - in modo da garantire una shelf-life più ampia, a differenza del prodotto già lavato.
Il fatto che l’azienda produca prodotti bio denota sensibilità e rispetto per l’ambiente. Non è un caso quindi che tutti i mobili, le sedie e gli espositori presenti all’interno dell’azienda siano realizzati con materiale riciclato, grazie ad imballaggi in cartone ondulato proveniente al 100% dalla raccolta differenziata dei comuni campani. E, anche per questi motivi, l’azienda ha ricevuto nel 2014 l’Irpinia Innovation Award come impresa innovativa.
Una delle cose più interessanti di Gaia è la sua predisposizione ed orientamento verso un nuovo concetto di agricoltura, che prevede una serie di attività collaterali alla mera attività produttiva. Con l'inaugurazione di Gaia Farm e Showroom, l’Agricola Gaia ha voluto creare un ambiente all'interno dell'azienda aperto tutti i giorni per offrire i prodotti di qualità sia suoi, sia dei suoi fornitori qualificati: prodotti tipici irpini e più in generale campani come pomodori, pasta, conserve, ovviamente anche a base di cipolle, confetture, vini, formaggi, salumi, ma anche prodotti per la cura del corpo ricavati da prodotti dell'agricoltura…


Gaia, inoltre, dedica ampio spazio alla ristorazione di qualità, proponendo e offrendo dalla sua cucina (a vista) piatti tradizionali o più innovativi, a base dei suoi prodotti (cipolla in primis) e di altre materie prime locali a Km zero.


Altre proposte interessanti sono la cucina didattica, i menù che vanno incontro alle esigenze e alle mode dei giovani e l’organizzazione di specifici eventi.
Nell’ottimo pranzo che ho avuto il piacere di degustare durante la mia visita, abbiamo consumato un intero pasto con piatti a base di cipolle, tutti buonissimi e ben abbinati anche ad un ottima birra locale, la Serro Croce.


Qualche esempio: anelli di cipolla in pastella (croccantissimi e leggerissimi!), la parmigiana di cipolle e… sua maestà la genovese.

Onion rings in frittura....

.... e....dopo la frittura
Sono un cultore della genovese e devo dire che qui ho mangiato una delle migliori genovesi di sempre. Anche in questo caso la ricetta adottata è quella tradizionale che richiede una lunghissima cottura, ma il risultato finale con le cipolle di Montoro è favoloso, vi assicuro. Il tutto impreziosito dagli ottimi ziti del locale Pastificio Vicidomini. 


Al di là di quello che mi è stato offerto, sbirciando sul sito dell’azienda o nei tweet di Antonio Barbato si scorgono sempre, nel menù che propone questo ristorante, piatti davvero sfiziosi, oltretutto a prezzi davvero contenuti.

Le preparazioni a base di cipolle sono anche dolci: crostata con composta di cipolle/1
Il Pan Ramato con cipolle candite/2

Vengono infatti offerte tante altre prelibatezze, come le pizze montanare con cipolle di Montoro e la zuppa di cipolle con caciocavallo irpino (una sorta di soupe à l’oignon gratinée alla francese ma più densa e con ingredienti locali).
Vi consiglio anche di consultare la sezione ricette del sito, dove troverete tante altre golosissime e interessanti preparazioni, anche a cura di grandi chef campani come Gennaro Esposito, Paolo Barrale o Antonio Pisaniello.
Durante il pranzo presso l’azienda Gaia, ho avuto il privilegio di aver di fronte la moglie del proprietario, potendo così raccogliere molte idee interessanti per ricette che preparerò utilizzando la cipolla di Montoro.
Ma per ora non posso svelarvi nulla. Posso solo dire che troverete prossimamente sul mio blog tante sorprese a tal proposito…
Intanto, tornando a Roma dopo il mio bel tour in terra di Irpinia, ho impiegato le tante cipolle che ho portato a casa per provare a replicare due ricette già assaggiate a Montoro: la parmigiana di cipolle e gli ziti alla genovese, e l’esame è più che riuscito.



Ho infine notato con piacere che anche altri colleghi foodblogger, pur non amanti delle cipolle in generale, sono poi rientrati a Roma con un carico indicibile di cipolle di Montoro e con il serio problema di come trasportarle a casa, anche tramite i mezzi pubblici. Sarà un caso? Penso proprio di no… ;)

2 commenti:

Lalla ha detto...

Bellissima testimonianza! E' esattamente così ..una cipolla unica che ti lascia il segno. E…vero, nessun preconcetto con le cipolle…da questo punto di vista nulla ha a che fare con le cipolle ;-). Provare per credere .

Lefrancbuveur ha detto...

@Lalla: grazie del commento ;)