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23 novembre 2019

Una cena al Circus


Recentemente sono stato a cena al 47 Circus Roof Garden, il bellissimo ed elegante ristorante del Forty Seven Boutique Hotel di Via Petroselli a Roma, che a partire dal nuovo anno diventerà un albergo a 5 stelle.
Siamo nella zona del Circo Massimo, in un affascinante contesto immerso nella storia di Roma tra l’Aventino, il Palatino, il teatro di Marcello e il Campidoglio.


L'albergo, molto originale e funzionale, è un hotel dai toni moderni che dispone di tutti i comfort e servizi per rendere il più gradevole possibile un soggiorno a Roma. Dal centro wellness per godere di una pausa relax, alla palestra per tenersi in forma anche quando si è fuori casa, al nuovissimo bistrot "Parole in Libertà", che porta in tavola la cucina della tradizione, basata su sapori autentici, ben bilanciati e con l’utilizzo di materie prime di elevata qualità.
Ma è nel roof garden all'ultimo piano dell’albergo che si può vivere appieno una food experience da ricordare. Qui vi è il 47 Circus Roof Garden (il nome è ispirato al Circo Massimo, ma non solo), un ristorante che presenta una splendida vista sulle meraviglie della capitale, come il Tempio di Vesta e la Bocca della Verità che permettono di immergersi, da una prospettiva unica, nell’atmosfera suggestiva dell’antica Roma.


Il ristorante è guidato dal resident chef campano Antonio Gentile, con la supervisione dell'esperto chef Gabriele Enrico. E’ interessante descrivere brevemente la storia di Antonio, un giovane talentuoso che ha scoperto la cucina un po' per caso. Una sera, infatti, si è trovato a sostituire lo chef del ristorante in cui lavorava come cameriere ad Ercolano, suo paese di origine, e da quel momento non ha più abbandonato i fornelli. E’ entrato da meno di un anno nella famiglia del 47 Circus Roof Garden e già rappresenta l'anima e la parte essenziale della sua cucina.


Una cucina che combina in un giusto mix tecnica, qualità delle materie prime, territorio, tradizione, innovazione e che non manca di proporre rimandi golosi alle origini dello chef.
Tutti questi elementi, ma anche l’ambiente e l’esclusività della location, hanno contribuito all’inserimento di questo ristorante nella "Guida ai Ristoranti d’Italia 2020 del Gambero Rosso", nella quale il locale ha ottenuto il prestigioso riconoscimento delle due forchette.
Con queste premesse, la mia cena presso questo ristorante non poteva che essere deliziosa. Il nuovo menù d’autunno prevede tra gli altri degli sfiziosi amuse bouche di benvenuto, tra cui degli ottimi frittini di carne alla genovese (cotta come da tradizione) e delle crocchette di mozzarella, salsa di alici e prosciutto d’anatra affumicato in casa.



Tra gli antipasti sono assolutamente da provare le noci di capesante arrostite con patate, sedano e polvere di liquirizia, oltre che un piatto che ricorda anche cromaticamente la stagione in cui ci troviamo attualmente, l’autunno: foie gras d'anatra con nocciole, topinambur e funghi porcini, serviti goduriosamente e scenograficamente con il loro infuso. Un piatto dai colori caldi davvero buono e goloso.


Deliziosi, tra i primi, i tortelli di genovese con pastinaca, salsa di mozzarella di bufala e polvere di olive nere, come pure gli spaghettoni su crema di friarielli, alici, provolone del Monaco e briciole di taralli (proprio quelli che si mangiano sul lungomare a Napoli). Tutti piatti quindi di chiara origine e legame con la tradizione campana.
I secondi contemplano ricche preparazioni come lo stracotto di guancetta di vitellone, patate al limone, rape e mela caramellata, mentre per un “atterraggio” graduale verso il lato dolce del menù si passa per un pre-dessert che pulisce la bocca, comprendente anche un gelato al mandarino.


Prima del dolce si può gustare comunque anche una selezione di formaggi di qualità accompagnati da noci, albicocche disidratate, marmellate e miele.
Nell’ambito dei dessert è da menzionare il cioccolato bianco caramellato con arachidi salate e lamponi o la pavlova scomposta con marron glacé e mandarini.


In abbinamento ai piatti vi è una buona carta dei vini, con ricercate etichette della regione, nazionali e internazionali e con un buon assortimento anche di proposte al calice. Ottimi anche i cocktails, preparati sapientemente dalla talentuosa bartender Beatrice Oliviero.
Importante segnalare anche la professionalità del servizio, molto attento e pronto a fornire informazioni addizionali sulle pietanze offerte.
Una "food experience" consigliatissima quindi, col valore aggiunto di una splendida location nel cuore e tra la storia di Roma. Cosa volere di più?

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