Bilbao è una città molto interessante, ma può capitare di non comprenderla subito appieno. Appena si arriva nel capoluogo della Biscaglia a tratti sembra di avere a che fare con un luogo “normale”, banale, se non bruttino. E magari si è accolti anche, come mi è capitato, da un cielo grigio che non giova ad un favorevole primo giudizio sulla città.
Ma poi, scoprendola meglio, non si può fare a meno di apprezzarla. Dalla Plaza Moyua, dove si approda dall'aereoporto, una non lunga passeggiata sulla commerciale Gran Vìa conduce all’esterno della stazione centrale. E qui si ha un primo, stupendo colpo d'occhio, con la facciata decorata in stile liberty che guarda il fiume Nervion e con una scritta vintage che ricorda un antico collegamento con Santander.
Poco più avanti si scopre il fascinoso teatro Arriaga e la parte vecchia della città, denominata Casco Viejo.
Qui siamo in una sorta di Trastevere bilbaina, con tante viuzze caratteristiche e una miriade di incantevoli localini che di sera si riempiono di gioventù festosa.
Sono questi i bar e le taverne dove si gusta l'autentica cucina basca e di Bilbao, con tanti pinxtos (o tapas, ma è meglio chiamarle nel primo modo...) e meravigliosi piatti tipici di carne e di pesce, accompagnati dal vino locale, il txakoli.
In questo quartiere è gradevole passeggiare sotto i portici dell’attraente Plaza Nueva e fermarsi in uno o più locali che si affacciano su di essa, osservando e apprezzando lentamente, oltre che lo sfizioso cibo, anche la vivacità della gente basca. Nella stessa zona sono anche da vedere delle belle chiese, tra cui quella di San Nicolás.
Per gli amanti della gastronomia altra tappa imperdibile, sempre nei pressi del quartiere del Casco Viejo, è una visita al mercato della Ribera.
Palazzi "colorati" nei pressi del mercato della Ribera |
Il vicino mare in particolare regala tante ottime varietà ittiche,
tra cui il Bonito del Norte un tonno molto caratteristico e gustoso. Oltre a
molto altro pesce azzurro, tra cui le note acciughe della zona.
In Spagna mi colpisce sempre la cultura locale per le olive da mensa e quindi ho ancora una volta molto apprezzato in questo mercato i relativi banchi, ricchi di tantissime varietà di questo prodotto. Le olive sono offerte o al naturale o preparate in tanti sfiziosi modi (compresi i pintxos di olive, ripiene di numerosi e gustosissimi ingredienti).
Olive "da passeggio" |
La passeggiata ha la sua conclusione, perché lì è doveroso fermarsi parecchio, presso il museo Guggheneim, decisamente il simbolo di Bilbao. Un museo, inaugurato nel 1997 e progettato dal nordamericano Frank O. Gehry, che contiene al suo interno molte opere di arte moderna e contemporanea tra cui quelle di David Salle, Jeff Koons, Louis Bourgeois e Robert Rauschenberg. Ma vale la pena di vedere il Guggenheim anche solo da fuori, composto da tante curve di titanio e con la presenza esterna di altri capolavori oggetto di mille foto e “selfie”. Come quello del cane Puppy, una splendida scultura floreale di Jeff Koons situata appena fuori al museo. O del gigantesco ragno di Louise Bourgeois, anch'esso affiancato alla nota esposizione permanente.
E' poi da segnalare anche il limitrofo ponte La Salve, con il suo appariscente ed enorme arco rosso. E in lontananza si può ammirare l’altissimo grattacielo della società Iberdrola.
Da rilevare che presso il Guggenheim è possibile godere di esperienze indimenticabili, oltre che culturali, anche di tipo enogastronomico. Il suo bar, il suo bistrot e soprattutto il suo ristorante stellato Nerua (chef Josean Alija) offrono infatti cibo e bevande di elevata qualità. Al bar in particolare si possono gustare pintxos molto buoni come il famoso bilbaino con uovo sodo ripieno e gamberi o quelli con bisque di crostacei, accompagnati benissimo in estate da un gazpacho di pomodoro e anguria.
Da non perdere anche l’esperienza al bistrot del ristorante stellato, dove mi ha colpito l’impeccabile servizio e la qualità delle materie prime, servite in sfiziosi piatti di una cucina in stile mediterraneo, ricca anche di piacevoli effetti scenografici.
Camminare per Bilbao è la cosa migliore, come avrete intuito, per scoprire pian piano una città sempre più moderna (di tanto in tanto si scoprono strutture innovative progettate da architetti noti in tutto il mondo). L'efficiente metropolitana in ogni caso è sempre a disposizione per collegare il centro con le zone un po’ più lontane. E l’accesso a ciascuna fermata è del tutto particolare, attraverso una sorta di tubo di vetro disegnato da Norman Foster, tramite il quale si scende nelle “viscere della terra”.
Un atipico "salottino" in strada |
Per gli amanti del calcio un'esperienza da non perdere è assistere ad una partita della squadra locale, l’Athletic Bilbao, nel “tempio” del calcio spagnolo ed internazionale, lo stadio San Mamés (su questo tema ho parlato approfonditamente in questo post), distante non tantissimo dal centro.
Vicino al San Mamés meritano una visita il Museo delle belle arti e il limitrofo Parco Casilda Iturrizar. Sempre nei pressi dello stadio, inoltre, partono degli autobus che collegano nel modo più veloce e confortevole Bilbao con vicini ed incantevoli posti di mare, oltre che con la bella San Sebastian e con la francese ma sempre autenticamente basca Biarritz. Ma di quest'ultima e del suo meraviglioso oceano vi parlerò nel prossimo post.
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