Il mare, il buon bere, il mangiare bene e...chi più ne ha, più ne metta

11 luglio 2018

Chambéry, l’arte di vivere alla francese con un pizzico di italianità


“Se c’è al mondo una cittadina dove si gusta la dolcezza di vivere in rapporti piacevoli e sicuri, questa è Chambéry!”
Jean-Jacques Rousseau


Sono stato nei giorni scorsi nell’affascinante cittadina di Chambéry, in cui mi ero già recato altre volte ma solo di passaggio, visitandola quindi soltanto superficialmente.
Chambéry, capoluogo del dipartimento della Savoia, è un centro dinamico ed a misura d’uomo che si trova in una posizione geografica favorevole, essendo poco distante da Lione e da Ginevra, dalle principali stazioni sciistiche alpine e dall’Italia. Dotata di infrastrutture di una grande città, vanta tuttavia soltanto 65mila abitanti (135mila considerando anche i suoi dintorni) e presenta un’altitudine di circa 300 metri sul livello del mare.
Celebrata da Rousseau, Stendhal e Lamartine, Chambéry è innanzitutto una città ricca di arte e di storia, da scoprire tutto l'anno.



Ma oltre ai suoi monumenti e musei principali, nasconde tesori apparentemente poco visibili. 





Addentrandosi nelle sue stradine, che è la cosa migliore che vi consiglio di fare, è possibile scoprire, insieme ai caldi colori del suo centro storico, fascinose e misteriose viuzze segrete, vicoli incantevoli e stretti passaggi pedonali (traboules). 






O si possono ammirare le facciate di palazzi privati di ispirazione piemontese, che nascondono affascinanti cortili, stili architettonici particolari e magnifiche rampe di scale a chiocciola.






Inoltre notevoli oggetti d’arte in ferro battuto ornano le dimore signorili del centro storico ed è possibile quindi scoprire belle cancellate, balconi e imposte.

In molte parti della città si possono scorgere sorprendenti sfondi a trompe-l’oeil, tra cui quelli della Cattedrale di San Francesco di Sales, che detiene la più grande raccolta di pitture di questo genere in Europa.
Chambéry è stata la capitale del Regno di Piemonte e Sardegna. La sua storia è quindi intimamente legata a quella italiana: per ben sei secoli, Chambéry e la sua regione, Torino e il Piemonte sono stati riuniti sotto Casa Savoia. Qui si respira pertanto aria d'Italia, di dolce vita, che sorprende e seduce il visitatore. Un'influenza che si tocca con mano anche nel Musée des Beaux Arts, che raccoglie tra le altre una prestigiosa collezione di dipinti italiani dal XIV al XVIII secolo.
Nel logo della città è presente il Castello dei Duchi di Savoia, con il gioiello della Sainte-Chapelle, che ha custodito anche la Sacra Sindone prima del suo trasferimento a Torino. Il Castello, attualmente sede della Prefettura e della Provincia della Savoia, rientra senza alcun dubbio tra le cose da non perdere a Chambéry, riunendo in sé un insieme notevole di costruzioni edificate dal XIII secolo ai giorni nostri. Nell’ala medievale, le sale dell’antica Camera dei Conti raccontano la storia del castello.



Nel cortile interno si trova poi la sopra citata Sainte Chapelle con le sue splendide vetrate del XVI secolo e i suoi trompe l’oeil. 






Nella Torre Yolande è installato infine il Grande Carillon, uno dei più grandi esistenti al mondo, con 70 campane.

Altro monumento da vedere assolutamente è la Fontana degli Elefanti, eretto per omaggiare il generale di Boigne (1751-1830) che, dopo aver acquisito gloria e fortuna nelle Indie, divenne il grande benefattore di Chambéry, sua città natale. Tale fontana è soprannominata les 4 sans culs perché in essa sono riprodotti quattro elefanti col di dietro troncato. In essa figura anche la statua in bronzo del generale e una colonna; l’opera comprende quindi tre monumenti in uno: una fontana, una colonna e una statua.



Il centro storico di questa cittadina ha saputo aprirsi anche all'arte e all'architettura contemporanea. Nel quartiere Curial ve ne è un esempio, con un’antica caserma del periodo napoleonico che negli ultimi decenni è stata riadattata, sorprendendo per la sua modernità ed i suoi contrasti. Sono state inoltre progettate diverse altre opere (mediateche, città delle arti e della musica, centri congressi) da architetti contemporanei rinomati, come Mario Botta, Aurelio Galfetti, Yann Keromnés e Jean-Jacques Morisseau.

A Chambéry sono attualmente in corso importanti lavori di rifacimento come quelli relativi all’ampliamento della stazione ferroviaria che promette grande efficienza e servizi e ad alcune strade del centro. In effetti Chambéry è una delle prime città di Francia a privilegiare le zone pedonali, offrendo comfort e sicurezza ai visitatori, liberi così di dedicarsi allo shopping nei suoi numerosi negozi di qualità o di godersi le terrazze dei caffè e dei ristoranti (di questi vi parlerò in un post a parte).



Tra le curiosità da segnalare, va detto che Chambéry è attraversata da tre fiumi e pertanto il suo suolo estremamente paludoso ha fatto sì che l’antico centro venisse interamente costruito su palafitte di larici. La cattedrale poggerebbe ad esempio su 30mila palafitte! Inoltre sembrerebbe che diversi secoli fa i gamberi di fiume abbondassero in zona e si ipotizza che il nome Chambéry derivi da Camberium, che significa proprio gambero di fiume in latino.

Chambéry gode di un’ottima ricezione alberghiera, adatta a tutte le tasche. Segnalo l’Hotel des Princes un piacevole tre stelle centrale e confortevole, che si ambienta in un ex convento e, volendo soggiornare al top, l’albergo a cinque stelle migliore di Francia per due anni consecutivi (Trivago National Awards 2017 e 2018), il Petit Hotel Confidentiel.



Il capoluogo della Savoia e i suoi dintorni si prestano, sia d’estate che d’inverno, per la pratica di numerosi sport: sci alpino e di fondo, trekking, bicicletta, parapendio. Anche perché Chambéry si sviluppa in un ambiente naturale unico nel suo genere: è circondata da laghi e montagne a cominciare da quella che domina la città, impreziosita da una croce, che prende il nome di Nivolet. Questa cima precede il massiccio delle Bauges, noto per le stazioni sciistiche di Savoie Grand Revard e Aillons-Margériaz e per il suo ambiente naturale protetto.

Ma dei dintorni di Chambéry e delle sue bellezze naturali, distanti dalla città solo pochi kilometri, vi parlerò nel prossimo post. Stay tuned!

Per ulteriori informazioni:

Ente Turismo Francese in Italia
Grand ChambéryAlpes Tourisme

Nessun commento: