La buona cucina marinara non è cosa da tutti. Soltanto i bravi chef sanno trattare la materia prima pesce con la dovuta cura, senza troppo "maltrattarla" e mantenendola il più possibile vera, autentica, senza troppe elaborazioni e aggiunte. Il pesce, quando è fresco, è infatti già buono di suo e non necessita che di poche e semplici trasformazioni che consentono di preservare il suo grande sapore che viene dal mare. Apprezzo quindi sempre molto i locali che propongono una cucina che segue questa filosofia.
Ebbene, ho da poco scoperto con grande piacere un ristorante di pesce che si trova nella zona di Ponte Milvio a Roma che sposa questo approccio e che quindi mi è piaciuto subito.
Il suo nome è Molo 10 e si può definire più precisamente un’osteria di pesce, in quanto il locale non ha l'aria dei raffinati e chic ristoranti di mare che si trovano a volte nella capitale, ma piuttosto somiglia quasi ad una taverna di pescatori di qualche borgo marinaro.
Reti da pesca alle pareti, quadri che evocano l'ambiente marino o che raffigurano pesci surrealisti e umanizzati, personale vestito "alla marinara" con le classiche righe orizzontali bianche e blu...
Una volta entrati da Molo 10 si ha la
sensazione di trovarsi quasi in un luogo di mare e per un attimo ci si
dimentica di essere nella caotica capitale, anche perché il locale si trova in
una via poco affollata che permette di godere di un’atmosfera rilassante e
curata, molto apprezzata dai clienti.
La cucina ruota evidentemente intorno al pesce, sempre fresco e di qualità, che viene elaborato con elegante semplicità da Vincenzo Ciano, chef di origini calabresi che si è stabilito a Roma dopo aver viaggiato fra Europa, America e Oriente.
Punti cardine di questa osteria di pesce sono il rispetto del prodotto e la volontà di valorizzare la materia prima. Ciò implica anche una minuziosa attenzione alla provenienza del pesce, che per lo più arriva dalla zona di Anzio, dal basso Lazio o da pescherie di fiducia a cui si rivolge Roberto, oste sempre presente, nonché direttore e volto di riferimento per la clientela.
La cucina ruota evidentemente intorno al pesce, sempre fresco e di qualità, che viene elaborato con elegante semplicità da Vincenzo Ciano, chef di origini calabresi che si è stabilito a Roma dopo aver viaggiato fra Europa, America e Oriente.
Punti cardine di questa osteria di pesce sono il rispetto del prodotto e la volontà di valorizzare la materia prima. Ciò implica anche una minuziosa attenzione alla provenienza del pesce, che per lo più arriva dalla zona di Anzio, dal basso Lazio o da pescherie di fiducia a cui si rivolge Roberto, oste sempre presente, nonché direttore e volto di riferimento per la clientela.
La cucina dello chef Vincenzo Ciano rispetta la tradizione con qualità e semplicità e si concretizza in piatti puliti e lineari, che fanno emergere nettamente i sapori delle singole materie prime, con qualche sconfinamento nella cucina fusion che non guasta per nulla. In ogni piatto dello chef si ritrovano infatti i sapori della tradizione esaltati da ciò che le diverse culture dei vari luoghi del mondo visitati gli hanno lasciato.
Per cominciare un pasto da Molo 10 sono da non perdere i ricchi antipasti misti di crudi, cotti e caldi che arrivano fino ad un massimo di dieci portate. Tra questi, tutti sfiziosissimi, è da menzionare il polpo verace alla griglia con patate arrosto o l'ottimo sgombro con vignarola o ancora il tonno scottato con chips di topinambur.
Buono anche il fritto misto, che comprende anche delle squisite palline di fiori di zucca, acciughe e provola.
Tra i primi sono assolutamente da provare gli spaghetti alle telline e lime (veramente al top!) o le linguine gamberi rossi e mollica tostata. Interessanti anche i tonnarelli con scampi, fiori di zucca e pecorino di fossa.
Anche i secondi contemplano proposte molto stuzzicanti, come la cernia alla griglia con salmoriglio, la catalana di crostacei o i filetti di rombo speziato con spaghetti di soia e verdure.
Si chiude in bellezza con ottimi dolci tra cui un millefoglie con crema chantilly e fragoline di bosco, un cheese cake con biscotto croccante ai lamponi e dei profiterol con crema al rum.
Molto interessante anche la carta dei vini, con buone bollicine e Champagne e una selezione di etichette di molte regioni italiane soprattutto, ovviamente, relative ai bianchi. Segnalo in particolare l'ottimo Gewurtztraminer Alto Adige Doc Elena Walch e i vini bianchi a me cari come il Biancolella d'Ischia e quelli di Marisa Cuomo Furore Bianco e Fior d'Uva.
Insomma vi consiglio di fare una visita presso questo buon locale, ideale per tutti coloro che cercano una cucina di pesce di qualità a prezzi giusti senza allontanarsi da Roma.
2 commenti:
anche io attraccherò presto lì! ahahahahah
Un abbraccio SILVIA
@Silvia: allora... buon attracco ;)
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