Della
mia ormai lontana vacanza a Siracusa vi dovevo parlare anche a livello più
generale o meglio delle cose non specifiche di cui vi ho già raccontato, e
quindi mi appresto a farlo.
Beh,
che dire… Innanzitutto devo sottolineare che Siracusa è una città che si scopre
poco a poco. Arrivando in città dall’aeroporto di Catania, si scorge all’inizio
soltanto trascuratezza e caos tipico delle città del Sud.
Pian
piano, però, questa città si manifesta al visitatore, mostrando il suo lato
ellenico e più nobile, sia attraversandola nelle sue zone meno lontane dal
centro, sia inoltrandosi nella splendida penisola di Ortigia. Affascina
pensare, mentre si cammina, che Siracusa è stata tra le più grandi polis del
mondo greco ed è la città che ha dato i natali ad Archimede…
Siracusa, inoltre, merita di essere visitata per l’interessantissimo Parco archeologico e il Teatro Greco ed è anche il luogo dove è stata edificata più di recente una chiesa (non molto bella e troppo moderna, a mio avviso) dedicata alla Madonna delle lacrime.
Di motivi per andare a Siracusa ve ne sono quindi a bizzeffe, ma consiglierei di andare a Siracusa innanzitutto per visitare Ortigia, un gioiello collegato tramite un ponte al resto della città e che si protende nel mare azzurro.
Anche Ortigia non si mostra immediatamente in tutta la sua bellezza a chi comincia a percorrere le sue strade, ma basta insinuarsi un po’ nelle sue tante viuzze per innamorarsene sempre di più.
Siracusa, inoltre, merita di essere visitata per l’interessantissimo Parco archeologico e il Teatro Greco ed è anche il luogo dove è stata edificata più di recente una chiesa (non molto bella e troppo moderna, a mio avviso) dedicata alla Madonna delle lacrime.
Di motivi per andare a Siracusa ve ne sono quindi a bizzeffe, ma consiglierei di andare a Siracusa innanzitutto per visitare Ortigia, un gioiello collegato tramite un ponte al resto della città e che si protende nel mare azzurro.
Anche Ortigia non si mostra immediatamente in tutta la sua bellezza a chi comincia a percorrere le sue strade, ma basta insinuarsi un po’ nelle sue tante viuzze per innamorarsene sempre di più.
Un dedalo di stradine strette, piene di ristorantini
e localini molto graziosi e fini, ideali per rilassate e romantiche cene per
coppie innamorate.
Ad Ortigia vi consiglio di fare una passeggiata lungo tutto il suo perimetro, che costeggia e si affaccia sul mare (al tramonto è incantevole!), perché così ammirerete lo specchio d’acqua cristallino e la splendida costa, che ricorda le cittadine marinare della Puglia e quindi della Grecia.
Ad Ortigia vi consiglio di fare una passeggiata lungo tutto il suo perimetro, che costeggia e si affaccia sul mare (al tramonto è incantevole!), perché così ammirerete lo specchio d’acqua cristallino e la splendida costa, che ricorda le cittadine marinare della Puglia e quindi della Grecia.
E’
bello anche, ogni tanto, dal lungomare riinoltrarsi nelle viuzze interne, dove
potrete scorgere ancora enoteche graziose o anche semplicemente dei negozietti
che vendono street food locale, come un semplice e ottimo cartoccio di pesce
fritto, magari accompagnato da del buon vino bianco locale. A proposito di
street food è da provare anche il gustosissimo e ricchissimo panino con carne
di cavallo che, superata l’iniziale ritrosia, è proprio buono!
Tornando
alla nostra passeggiata lungo il mare, a un certo punto appare un faro, che
nella notte, ad intermittenza, aggiunge, oltre che fascino, maggior chiarore a
quello fornito dalle tante lucette dei ristoranti e delle case che punteggiano
la costa.
Stanchi della camminata? Beh per riposarsi e fermarsi a cena non c’è che l’imbarazzo della scelta. Un posto da non perdere è sicuramente il ristorante Don Camillo, di cui ho già parlato qui, ma buono è anche un altro locale che si trova nel quartiere ebraico di Ortigia e che prende il nome di Oinos. Cucina classica e tipica (buona la pasta alla siracusana, con acciughe fresche e pangrattato), con specialità di pesce fresco, tonno in primis, che si abbina benissimo, in uno dei piatti proposti, con i peperoni.
Stanchi della camminata? Beh per riposarsi e fermarsi a cena non c’è che l’imbarazzo della scelta. Un posto da non perdere è sicuramente il ristorante Don Camillo, di cui ho già parlato qui, ma buono è anche un altro locale che si trova nel quartiere ebraico di Ortigia e che prende il nome di Oinos. Cucina classica e tipica (buona la pasta alla siracusana, con acciughe fresche e pangrattato), con specialità di pesce fresco, tonno in primis, che si abbina benissimo, in uno dei piatti proposti, con i peperoni.
Ma
tra le viuzze di Ortigia si possono scoprire anche dei ristoranti con specialità
non solo di mare, con piatti tipici di terra ad esempio della zona dei monti
Iblei. Ottima, per citarne uno, la pasta con un pesto di basilico, menta, finocchietto,
pinoli e pistacchio di Bronte.
Per un dopo cena si può bere qualcosa di fresco nei simpatici chioschetti posti all’inizio di Ortigia, dove è quasi d’obbligo consumare una limonata al sale (con limoni rigorosamente di Siracusa, of course), fresca e dissetante, da sorseggiare con calma negli informali tavolini posti accanto ai punti vendita.
Per un dopo cena si può bere qualcosa di fresco nei simpatici chioschetti posti all’inizio di Ortigia, dove è quasi d’obbligo consumare una limonata al sale (con limoni rigorosamente di Siracusa, of course), fresca e dissetante, da sorseggiare con calma negli informali tavolini posti accanto ai punti vendita.
Anche
di mattina Ortigia è bellissima. Innanzitutto vi consiglio la visita al mercato,
sulle cui caratteristiche vi rimando al mio recente post che trovate qui.
Bellissima poi la Piazza del Duomo e alcuni musei, tra cui quello interessantissimo del papiro, con utili informazioni sullo studio, sulla conservazione e sulla divulgazione delle testimonianze della cultura del papiro stesso, su cui Siracusa ha avuto ed ha un ruolo di rilievo.
Bellissima poi la Piazza del Duomo e alcuni musei, tra cui quello interessantissimo del papiro, con utili informazioni sullo studio, sulla conservazione e sulla divulgazione delle testimonianze della cultura del papiro stesso, su cui Siracusa ha avuto ed ha un ruolo di rilievo.
Chi
si reca a Siracusa in estate non può fare a meno di visitare le sue splendide
spiagge, distanti solo pochi km (vi consiglio però, per andarci, di prendere
una macchina a noleggio per essere più autonomi anche sugli orari di rientro).
Ho
avuto modo di visitare quelle di Fontane Bianche e Arenella e devo dire che la
scelta non è stata per niente sbagliata. Spiagge splendide e ben attrezzate, nel
cui mare ci si può inoltrare a nuoto o col pedalò (ma anche dalla terraferma)
in mille fascinose calette. E fare dei deliziosi bagni in scogliosi e
tranquilli angoli di paradiso…
Sempre
per qualche piccola evasione fuori porta, vale la pena di prendere il treno e
arrivare, dopo una mezzoretta, a Noto.
Noto
è una splendida espressione del barocco siciliano e ammirarla di giorno col
sole accecante e che sembra lustrare le sue bellissime chiese è un’esperienza
da fare.
Lungo il corso principale, poi, una tappa d’obbligo per i gourmet è il mitico Caffè Sicilia, con il suo pasticciere Corrado Assenza che prepara ogni genere di bontà.
Lungo il corso principale, poi, una tappa d’obbligo per i gourmet è il mitico Caffè Sicilia, con il suo pasticciere Corrado Assenza che prepara ogni genere di bontà.
Anche
una semplice brioche qui è squisita (io ne ho gustata una con granita di gelsi),
ma c’è tanto (molto) altro da assaggiare. "Ci vorrebbe una vacanza di 15 giorni a Noto per poter ogni giorno
assaggiare una specialità diversa del locale” mi dice divertita la ragazza
che mi ha servito la granita. E c’è veramente da crederle!
Se
anche a Noto vi viene voglia di mare, anche qui “cascate bene”, per così dire: nelle vicinanze c’è la riserva di
Vendicari che è un'altra zona incantevole e dal mare caraibico.
Credo di avervi raccontato l’essenziale. Tornerò in questa zona perché ci sono ancora tantissime cose da fare e da vedere. Anche a Siracusa stessa.
Che ne dite allora di una capatina il 13 dicembre, in occasione della grande festa di Santa Lucia, patrona della città?
Credo di avervi raccontato l’essenziale. Tornerò in questa zona perché ci sono ancora tantissime cose da fare e da vedere. Anche a Siracusa stessa.
Che ne dite allora di una capatina il 13 dicembre, in occasione della grande festa di Santa Lucia, patrona della città?
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