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11 aprile 2023

Un viaggio nel tempo con i Templari di Biot


«Les Templiers font partie 
de l’histoire de Biot, 
c’est notre histoire, 
elle nous appartient»
 
Jean-Pierre Dermit, sindaco di Biot
 
Tra la fine di marzo e i primi di aprile sono stato invitato ad un evento davvero unico nel suo genere nella cittadina di Biot, in Costa Azzurra, situata tra Cannes e Nizza e non lontana dal mare.
Sono stato a Biot per partecipare ad una bellissima festa medievale che celebrava i Templari, che più di 800 anni fa approdarono in questo borgo di charme del Sud della Francia.
La manifestazione 2023 denominata appunto “Biot et les Templiers” mancava da ben nove anni sia per problemi legati alla pandemia sia per scelte dei sindaci che hanno preceduto quello attuale, Jean-Pierre Dermit, che al contrario l’ha fortemente voluta, in continuità con le edizioni precedenti.


Il sindaco di Biot, anche lui in abito d'epoca

Questo evento (il secondo svolto all'aperto sulla Costa Azzurra dopo il Carnevale di Nizza) si è tenuto per la prima volta nel lontano 2009 e da allora il numero di visitatori è aumentato esponenzialmente, raggiungendo nell’edizione 2023 le 100 mila presenze, un numero che testimonia un successo che va ben oltre le aspettative.


E questa festa medievale (una delle più belle di Francia) ha acquisito nel corso del tempo una rilevanza internazionale per la completezza dei suoi programmi e per la fedele riproduzione di personaggi e ambienti, posizionandosi come manifestazione storica di riferimento nell’ambito degli eventi medievali.


Ogni edizione prevede una tematica particolare che quest’anno era “
L’eredità del XIII secolo”, mentre nel 2013 ad esempio è stata quella a me cara e molto affascinante della gastronomia medievale.


In occasione di questa settima edizione, Biot si è ancora una volta trasformata in una vera e propria cittadina ai tempi dei Templari, consentendo a tutti (piccoli e grandi, addetti ai lavori e non) di immergersi nel cuore del Medioevo e immedesimarsi nella vita quotidiana di quest’epoca, per vivere un incredibile viaggio (indietro) nel tempo. Una festa popolare, gratuita per tutti, che ha deliziato ogni partecipante.
Ma che collegamento c’è tra i Templari e Biot? Brevemente cerco di spiegarvelo.
 
Un pò di storia
 
Bisogna premettere che quello dei Templari era un ordine religioso e militare che operò durante il XII e XIII secolo per accompagnare e proteggere i pellegrini in cammino verso Gerusalemme, vittime di pericolosi attacchi e omicidi.


A tal fine in un primo momento fu creato un ordine chiamato "
Les Pauvres Chevaliers du Christ", che successivamente fu molto apprezzato dal re Baldovino II di Gerusalemme, che li accolse nel suo palazzo e assegnò loro il Tempio di Salomone. Fu così che questi Cavalieri divennero Cavalieri Templari o Templari.
L'Ordine dei Templari si espanse poi grazie a molteplici donazioni e a una rigorosa organizzazione interna. I Templari si stabilirono quindi in "maison", in seguito chiamate "commanderies” in cui vivevano in modo monastico, quando non dovevano adempiere alla loro missione di protezione.
Nel 1209, il conte Alfonso II di Provenza consegnò all'Ordine dei Templari un atto di donazione (in esposizione durante la manifestazione al locale Museo della Ceramica) che li autorizzava all’utilizzo di parte delle terre di Biot. 


E presto i cavalieri dei Templari poterono gestire autonomamente la loro nuova "
maison", situata nel vecchio castello di Biot. Le entrate finanziarie, furono così molto più alte di quelle di altre maison.
Attraverso le donazioni, il territorio dei Templari di Biot si estese parecchio e divenne importante, soprattutto dal 1226 al 1260.
I Templari d'Occidente furono successivamente criticati in quanto, pur rispettando la vita e le regole monastiche, accusati di vivere nell'opulenza a causa delle molte ricchezze accumulate.
Chi puntava ad acquisire i loro averi li fece arrestare, come accadde anche a Biot per ordine di Carlo II lo Zoppo, conte di Provenza.
La presenza dei Templari a Biot ne ha determinato la fisionomia attuale in quanto il suo perimetro territoriale è stato progettato grazie alle acquisizioni dei Templari e alcuni edifici che tuttora esistono appartenevano agli stessi Templari.
 
L’evento
 
Tornando alla tre giorni di Biot, devo dire che il mio "Biot et les Templiers" è stato vissuto molto dal "di dentro". Innanzitutto con i miei compagni di viaggio abbiamo noleggiato costumi dell'epoca per immergerci ancor di più nell'atmosfera medievale. Io ho vestito i panni di un uomo di chiesa, probabilmente un cardinale, dal drappo color rosso violaceo.


Mi sono poi molto divertito ad osservare i diversi "personaggi" mascherati presenti per le viuzze di Biot, tutti perfettamente immedesimati nel loro ruolo: crociati con armatura e spade, altri soldati dell'epoca, truppe di diversi ordini provenienti da molti paesi (soprattutto Francia, Italia e Spagna), lebbrosi davvero orribili a vedersi, mercenari, uomini di Chiesa, scudieri e arcieri. Nei negozi del paese inoltre anche il personale era vestito a tema (in un piccolo supermarket alla cassa c'era addirittura un boia...).



Per le stradine del borgo, rivestite di gagliardetti, bandiere e stendardi, si succedevano piccole bancarelle, in ciascuna delle quali erano rievocati antichi mestieri, con possibile partecipazione attiva del pubblico.


Di qua e di là recinzioni in legno e balle di fieno (se ne sono contate tre tonnellate) erano accatastate a riprodurre un ambiente rurale.
Ogni tanto si scorgevano in piccole piazzette guerrieri a duello o uomini e donne in costume che danzavano a ritmo di musiche dell’epoca.


Interessante anche il mercato medievale (con ben 60 stand incentrati principalmente sulla gastronomia e l'artigianato), situato nella parte bassa della cittadina, dal quale si scorgeva una bella vista sugli accampamenti dei diversi ordini, con tanto di ricostruzione fedele della vita da campo.



A proposito di gastronomia erano presenti cinque “taverne” che offrivano piatti della cucina medioevale (abbiamo quindi assaggiato soprattutto carne: guancia di vitello in umido, anatra con fagioli, pollo al dragoncello, ecc.). 


Non sono mancate birre e hypocras, un vino a cui sono aggiunte spezie e miele. Anche i ristoranti hanno offerto menù di ispirazione medievale.
Tra le cose più spettacolari sono da menzionare poi le sfilate dei templari lungo il villaggio, in particolare quelle con le torce (ne sono state distribuite più di 2.000), andate in scena non appena faceva buio. Vederle da lontano aveva forse ancor più fascino che da vicino, donando un tocco di magia oltre che di misticismo.


Foto Ufficio del turismo di Biot

Senza dimenticare i fuochi di artificio, che hanno incendiato di colori il cielo di Biot la prima sera dell’evento.


Foto Ufficio del turismo di Biot

Al campo della Fontanette giù al villaggio, si sono tenute dimostrazioni di tiro con l'arco in presenza di un maestro arciere e di iniziazione alla catapulta.


Bellissimi, davanti a spalti gremiti, anche gli spettacoli con gli uccelli rapaci: più volte al giorno, poiane, falchi, aquile e avvoltoi hanno volato nel cielo di Biot con esibizioni mozzafiato.


Sullo stesso terreno si sono svolti spettacoli e tornei con cavalli addestrati al combattimento che ci hanno fatto ancor di più immergere nell’epoca medioevale. Per tacer di dimostrazioni di maneggio della spada e di conio di monete.


Foto Ufficio del turismo di Biot

Biot e les Templiers 2023 è quindi stato tutto questo, uno spettacolo davvero emozionante e da non perdere, che vi consiglio di vivere nella prossima edizione.


Finita la festa, però, Biot rimane un borgo molto attraente e ricco di tanti altri (forti) motivi per andarci o ritornarci. Ve ne parlerò nel prossimo post. 
Seguitemi!
 
Per ulteriori informazioni:
 
Biot tourisme
Cote d’Azur France
Turismo francese
 
Invitato da Ufficio del Turismo Francese in Italia

2 commenti:

Roberta Gamberettarossa ha detto...

Bello il tuo racconto, bravo Enrico. Fai voglia di andare, o nel nostro caso tornare, a Biot!

Lefrancbuveur ha detto...

@Roberta: merci!