«Les Templiers font partie
de l’histoire de Biot,
c’est notre histoire,
elle nous appartient»
Jean-Pierre Dermit, sindaco di Biot
Tra la fine di marzo e i primi di aprile sono stato invitato ad un evento
davvero unico nel suo genere nella cittadina di Biot, in Costa Azzurra, situata
tra Cannes e Nizza e non lontana dal mare.
Sono stato a Biot per partecipare ad una bellissima festa medievale che celebrava i Templari, che più di 800 anni fa approdarono in questo borgo di charme del Sud della Francia.
La manifestazione 2023 denominata appunto “Biot et les Templiers” mancava da ben nove anni sia per problemi legati alla pandemia sia per scelte dei sindaci che hanno preceduto quello attuale, Jean-Pierre Dermit, che al contrario l’ha fortemente voluta, in continuità con le edizioni precedenti.
Sono stato a Biot per partecipare ad una bellissima festa medievale che celebrava i Templari, che più di 800 anni fa approdarono in questo borgo di charme del Sud della Francia.
La manifestazione 2023 denominata appunto “Biot et les Templiers” mancava da ben nove anni sia per problemi legati alla pandemia sia per scelte dei sindaci che hanno preceduto quello attuale, Jean-Pierre Dermit, che al contrario l’ha fortemente voluta, in continuità con le edizioni precedenti.
Questo evento (il secondo svolto all'aperto sulla Costa Azzurra dopo il
Carnevale di Nizza) si è tenuto per la prima volta nel lontano 2009 e da allora
il numero di visitatori è aumentato esponenzialmente, raggiungendo
nell’edizione 2023 le 100 mila presenze, un numero che testimonia un
successo che va ben oltre le aspettative.
E questa festa medievale (una delle più belle di Francia) ha acquisito nel
corso del tempo una rilevanza internazionale per la completezza dei suoi programmi
e per la fedele riproduzione di personaggi e ambienti, posizionandosi come manifestazione
storica di riferimento nell’ambito degli eventi medievali.
Ma che collegamento c’è tra i Templari e Biot? Brevemente cerco di
spiegarvelo.
L'Ordine dei Templari si espanse poi grazie a molteplici donazioni e a una
rigorosa organizzazione interna. I Templari si stabilirono quindi in "maison",
in seguito chiamate "commanderies” in cui vivevano in modo monastico,
quando non dovevano adempiere alla loro missione di protezione.
Nel 1209, il conte Alfonso II di Provenza consegnò all'Ordine dei Templari
un atto di donazione (in esposizione durante la manifestazione al locale Museo della
Ceramica) che li autorizzava all’utilizzo di parte delle terre di Biot.
Attraverso le donazioni, il territorio dei Templari di Biot si estese parecchio
e divenne importante, soprattutto dal 1226 al 1260.
I Templari d'Occidente furono successivamente criticati in quanto, pur
rispettando la vita e le regole monastiche, accusati di vivere nell'opulenza a
causa delle molte ricchezze accumulate.
Chi puntava ad acquisire i loro averi li fece arrestare, come accadde anche a
Biot per ordine di Carlo II lo Zoppo, conte di Provenza.
La presenza dei Templari a Biot ne ha determinato la fisionomia attuale in quanto il suo perimetro territoriale è stato progettato grazie alle acquisizioni dei Templari e alcuni edifici che tuttora esistono appartenevano agli stessi Templari.
L’evento
Tornando alla tre giorni di Biot, devo dire che il mio "Biot et les
Templiers" è stato vissuto molto dal "di dentro".
Innanzitutto con i miei compagni di viaggio abbiamo noleggiato costumi
dell'epoca per immergerci ancor di più nell'atmosfera medievale. Io ho vestito
i panni di un uomo di chiesa, probabilmente un cardinale, dal drappo color
rosso violaceo.
La presenza dei Templari a Biot ne ha determinato la fisionomia attuale in quanto il suo perimetro territoriale è stato progettato grazie alle acquisizioni dei Templari e alcuni edifici che tuttora esistono appartenevano agli stessi Templari.
Per le stradine del borgo, rivestite di gagliardetti, bandiere e stendardi,
si succedevano piccole bancarelle, in ciascuna delle quali erano rievocati
antichi mestieri, con possibile partecipazione attiva del pubblico.
Ogni tanto si scorgevano in piccole piazzette guerrieri a duello o uomini e
donne in costume che danzavano a ritmo di musiche dell’epoca.
Tra le cose più spettacolari sono da menzionare poi le sfilate dei templari
lungo il villaggio, in particolare quelle con le torce (ne sono state
distribuite più di 2.000), andate in scena non appena faceva buio. Vederle da
lontano aveva forse ancor più fascino che da vicino, donando un tocco di magia
oltre che di misticismo.
Senza dimenticare i fuochi di artificio, che hanno incendiato di colori il
cielo di Biot la prima sera dell’evento.
Al campo della Fontanette giù al villaggio, si sono tenute dimostrazioni di
tiro con l'arco in presenza di un maestro arciere e di iniziazione alla
catapulta.
Biot e les Templiers 2023 è quindi stato tutto questo, uno spettacolo
davvero emozionante e da non perdere, che vi consiglio di vivere nella prossima
edizione.
Cote d’Azur France
Turismo francese
2 commenti:
Bello il tuo racconto, bravo Enrico. Fai voglia di andare, o nel nostro caso tornare, a Biot!
@Roberta: merci!
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