Ma è sempre
bello scoprirne di nuovi e non solo in Italia. Quelli francesi, ad esempio,
sono molto interessanti e di recente ne ho assaggiati alcuni del Sud assolutamente
deliziosi.
Ma oggi
vorrei soffermarmi un po' di più su un altro olio extravergine molto
interessante della Francia meridionale.
Mi riferisco all’Huile d’olive de Nyons Dop, un olio d’oliva di colore che varia dal giallo con riflessi verdi al giallo dorato, caratterizzato da aromi di mela verde e di frutta secca e da un gusto di burro, talvolta accompagnato da un odore di nocciole fresche e/o di erba appena tagliata.
Quest’olio d’oliva, è stato il primo ad essere riconosciuto come denominazione d’origine controllata in Francia ed è citato nell’inventario del patrimonio culinario della Francia.
Almeno il 95% delle olive utilizzate per la produzione sono della varietà Tanche, una cultivar a duplice destinazione, ossia destinata sia alle olive da tavola che all’estrazione dell’olio d’oliva.
Le condizioni ambientali della zona di produzione sono ideali per l’ottimale crescita di queste olive, che sono l’unica varietà utilizzata nella regione, a parte alcuni alberi impollinatori. Tale varietà ha infatti bisogno del freddo invernale per limitare l’alternanza ed è sensibile al vento. La sua presenza di lunga data e l’adattabilità a questo territorio sono attestate dalla sopravvivenza di alberi molto vecchi (alcuni esemplari hanno circa 1 000 anni). E le esigenze di tale varietà ne hanno limitato la diffusione al di fuori della zona geografica.
Quest’ultima è situata a nord del Mont Ventoux (definito il “gigante della Provenza”) e a sud dei contrafforti addossati al massiccio alpino che si innalzano da 1.000 a 1.300 m di altitudine e fanno da barriera al vento dominante di maestrale. Inoltre la presenza del Mont Ventoux tra il mare e la zona di produzione limita le forti piogge provenienti da sud ed è per questo che si parla di Prealpi asciutte quando si nomina questa regione.
Nyons è peraltro definita “la piccola Nizza” in riferimento alla durata del soleggiamento (2.500 ore/anno), alla qualità dell’aria (asciutta e sana) e alla mitezza delle temperature.
La produzione di olive nella zona di Nyons è antichissima: i fenici e in seguito i greci insegnarono agli abitanti delle rive dell’Eygues non solo la coltivazione della vite, ma anche quella dell’olivo. Si contano, nel corso dei secoli, numerosissimi riferimenti al commercio dell’olio di oliva e tale produzione costituisce parte integrante del paesaggio e della vita economica della regione.
Se vi capita di assaggiare quest’olio fatemi sapere cosa ne pensate. A me è piaciuto molto. E chissà, forse capiterà di assaggiarlo insieme a qualcuno di voi in occasione di qualche bel viaggetto in Provenza o Costa Azzurra, ora che pian piano si affaccia la primavera e che il tempo si spera vada via via migliorando, invogliando tutti noi a programmare qualche bella visita in terra transalpina…
Mi riferisco all’Huile d’olive de Nyons Dop, un olio d’oliva di colore che varia dal giallo con riflessi verdi al giallo dorato, caratterizzato da aromi di mela verde e di frutta secca e da un gusto di burro, talvolta accompagnato da un odore di nocciole fresche e/o di erba appena tagliata.
Quest’olio d’oliva, è stato il primo ad essere riconosciuto come denominazione d’origine controllata in Francia ed è citato nell’inventario del patrimonio culinario della Francia.
Almeno il 95% delle olive utilizzate per la produzione sono della varietà Tanche, una cultivar a duplice destinazione, ossia destinata sia alle olive da tavola che all’estrazione dell’olio d’oliva.
Le condizioni ambientali della zona di produzione sono ideali per l’ottimale crescita di queste olive, che sono l’unica varietà utilizzata nella regione, a parte alcuni alberi impollinatori. Tale varietà ha infatti bisogno del freddo invernale per limitare l’alternanza ed è sensibile al vento. La sua presenza di lunga data e l’adattabilità a questo territorio sono attestate dalla sopravvivenza di alberi molto vecchi (alcuni esemplari hanno circa 1 000 anni). E le esigenze di tale varietà ne hanno limitato la diffusione al di fuori della zona geografica.
Quest’ultima è situata a nord del Mont Ventoux (definito il “gigante della Provenza”) e a sud dei contrafforti addossati al massiccio alpino che si innalzano da 1.000 a 1.300 m di altitudine e fanno da barriera al vento dominante di maestrale. Inoltre la presenza del Mont Ventoux tra il mare e la zona di produzione limita le forti piogge provenienti da sud ed è per questo che si parla di Prealpi asciutte quando si nomina questa regione.
Nyons è peraltro definita “la piccola Nizza” in riferimento alla durata del soleggiamento (2.500 ore/anno), alla qualità dell’aria (asciutta e sana) e alla mitezza delle temperature.
La produzione di olive nella zona di Nyons è antichissima: i fenici e in seguito i greci insegnarono agli abitanti delle rive dell’Eygues non solo la coltivazione della vite, ma anche quella dell’olivo. Si contano, nel corso dei secoli, numerosissimi riferimenti al commercio dell’olio di oliva e tale produzione costituisce parte integrante del paesaggio e della vita economica della regione.
Se vi capita di assaggiare quest’olio fatemi sapere cosa ne pensate. A me è piaciuto molto. E chissà, forse capiterà di assaggiarlo insieme a qualcuno di voi in occasione di qualche bel viaggetto in Provenza o Costa Azzurra, ora che pian piano si affaccia la primavera e che il tempo si spera vada via via migliorando, invogliando tutti noi a programmare qualche bella visita in terra transalpina…
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