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31 luglio 2022

Nelle Terre del Grechetto, 2022 edition


Finalmente ho potuto prender parte nuovamente all’interessante manifestazione, organizzata nel comune di Civitella d’Agliano in provincia di Viterbo, denominata “Nelle Terre del Grechetto”.
Dopo tre anni di digiuno causa pandemia, questo evento è quindi tornato più in forma che mai per la felicità di operatori del settore, wine lovers e gourmet, che hanno potuto di nuovo apprezzare la versatilità e la longevità di questo vitigno tipico del Centro Italia e della Tuscia viterbese.


Il mio soggiorno a Civitella non poteva che iniziare con una completa degustazione dei meravigliosi vini della storica azienda
Sergio Mottura, che porta in alto il vessillo del Grechetto e del territorio in cui ricade. Una famiglia che ha voluto far conoscere la bellezza e le possibilità inespresse di una terra dalle molte risorse ancora da scoprire.
Tra i vini degustati, tutti biologici, ho potuto apprezzare diverse annate, tutte superlative, delle tipologie “Poggio della Costa” e “Latour a Civitella”.


Mi piace sempre ricordare la storia di quest’ultimo vino: nel 1993 durante una cena a Berlino al tavolo di
Louis Fabrice Latour, grande produttore francese, capitò una bottiglia di Grechetto Poggio della Costa 1992. Il giorno dopo lo stesso Latour, complimentandosi con Sergio Mottura per la qualità del vino, gli chiese il motivo per cui non avesse provato un affinamento in legno; la risposta fu che le prove fatte non avevano dato risultati apprezzabili. Allora Latour gentilmente si offrì di fornirgli qualche barrique della sua produzione già selezionata per vini bianchi e soprattutto il know how per utilizzarli. Nel 1994 è nata così la prima annata di “Latour a Civitella”, che ha ottenuto da allora in poi prestigiosi riconoscimenti.


Molto interessante è stata anche la visita della cantina di Mottura nelle profonde e fresche grotte scavate nel tufo sotto la piazza principale di Civitella, dove riposa l’ottimo spumante che dopo una lunga maturazione (ho assaggiato ad esempio uno strepitoso 2011) acquisisce note interessanti, che lo pongono almeno allo stesso livello di altri importanti metodi classici italiani.



Di Mottura è d’obbligo citare (e assaggiare) anche un altro ottimo vino, questa volta un dolce da meditazione, il Muffo 2016. E’ bello coccolarsi col suo profumo intenso, colore ambrato e sapore armonioso con sentori di miele. Un vino che si abbina molto bene con del formaggio pecorino maremmano o con del foie gras.


Il giorno successivo la mia wine experience nelle Terre del Grechetto è proseguita con una lunga degustazione tecnica di circa 60 vini. Quelli che più mi hanno colpito sono stati numerosi. Ne cito qui alcuni: il Pignoletto Terre di Montebudello La Mancina, il Grechetto Igp Lazio 109 Tenuta La Pazzaglia 2020, l’Igp Umbria 2021 di Moretti Omero, il Grechetto Igp Lazio 3S Trebotti 2021 e i vini di Goretti Colli Perugini Doc 2021 e Grechetto Igt Umbria Il Moggio 2019.


Nel corso nel mio soggiorno a Civitella ho anche potuto visitare l’interessante
Tenuta Casciani, la cui storia inizia nel 1974 partendo da una piccola cantina che nel tempo si è trasformata in un’azienda che oggi conta circa 70 ettari, immersi nella splendida Tuscia viterbese.


Di questi, 37 vengono coltivati a vigneto e il resto impiegato nella coltivazione di olivi, noci, ciliegi e agrumi. L’azienda mantiene un equilibrio tra tradizione e innovazione, impiegando in quest’ultimo caso software e tecnologia per monitorare il benessere delle piante e migliorare pertanto la qualità dei prodotti.


Della Tenuta Casciani ho apprezzato l’olio extravergine, leggermente piccante, profumato e intenso da olive Canino e Leccino e i due vini Igt Lazio “Tentazione” e “Tilium”.



Altri ottimi vini li ho degustati durante la manifestazione anche passeggiando nelle viuzze di Civitella, con tanti banchi di assaggio disseminati nelle sue stradine. Un borgo che vi consiglio assolutamente di visitare: stretti vicoletti in pendenza sfociano in diversi belvedere da cui si possono apprezzare scorci bellissimi, tra una pulita pavimentazione ciottolosa, graziose e infiorate casette, gattini, bottegucce e case vacanze ristrutturate. 



E prima di arrivare nella piazza centrale dominata da una fascinosa torre, si può scorgere in una di queste viuzze un museo molto particolare, denominato
“Il mulino dei mestieri”.


Situato in un vecchio frantoio, racconta tutti gli antichi mestieri che si svolgevano in bicicletta (persino quello del calzolaio). Anche questo è “Nelle Terre del Grechetto”!

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