Finalmente
ho potuto prender parte nuovamente all’interessante manifestazione, organizzata
nel comune di Civitella d’Agliano in provincia di Viterbo, denominata “Nelle
Terre del Grechetto”.Dopo
tre anni di digiuno causa pandemia, questo evento è quindi tornato più in forma
che mai per la felicità di operatori del settore, wine lovers e gourmet, che hanno
potuto di nuovo apprezzare la versatilità e la longevità di questo vitigno
tipico del Centro Italia e della Tuscia viterbese.
Il
mio soggiorno a Civitella non poteva che iniziare con una completa degustazione
dei meravigliosi vini della storica azienda Sergio Mottura, che porta in alto il vessillo
del Grechetto e del territorio in cui ricade. Una famiglia che ha voluto far
conoscere la bellezza e le possibilità inespresse di una terra dalle molte
risorse ancora da scoprire.Tra
i vini degustati, tutti biologici, ho potuto apprezzare diverse annate, tutte
superlative, delle tipologie “Poggio della Costa” e “Latour a Civitella”.
Mi
piace sempre ricordare la storia di quest’ultimo vino: nel 1993 durante una
cena a Berlino al tavolo di Louis
Fabrice Latour, grande produttore francese, capitò una bottiglia di
Grechetto Poggio della Costa 1992. Il giorno dopo lo stesso Latour,
complimentandosi con Sergio Mottura per la qualità del vino, gli chiese il
motivo per cui non avesse provato un affinamento
in legno; la risposta fu che le prove fatte non avevano dato risultati
apprezzabili. Allora Latour gentilmente si offrì di fornirgli qualche barrique
della sua produzione già selezionata per vini bianchi e soprattutto il know how
per utilizzarli. Nel 1994 è nata così la prima annata di “Latour a Civitella”, che
ha ottenuto da allora in poi prestigiosi riconoscimenti.
Molto
interessante è stata anche la visita della cantina di Mottura nelle profonde e
fresche grotte scavate nel tufo sotto la piazza principale di Civitella, dove riposa
l’ottimo spumante che dopo una lunga maturazione (ho assaggiato ad esempio uno
strepitoso 2011) acquisisce note interessanti, che lo pongono almeno allo
stesso livello di altri importanti metodi classici italiani.
Di
Mottura è d’obbligo citare (e assaggiare) anche un altro ottimo vino,
questa volta un dolce da meditazione, il Muffo 2016. E’ bello coccolarsi col
suo profumo intenso, colore ambrato e sapore armonioso con sentori di miele. Un
vino che si abbina molto bene con del formaggio pecorino maremmano o con del
foie gras.
Il
giorno successivo la mia wine experience nelle Terre del Grechetto è proseguita
con una lunga degustazione tecnica di circa 60 vini. Quelli che più mi hanno
colpito sono stati numerosi. Ne cito qui alcuni: il Pignoletto Terre di
Montebudello La Mancina, il Grechetto Igp Lazio 109 Tenuta La Pazzaglia 2020, l’Igp
Umbria 2021 di Moretti Omero, il Grechetto Igp Lazio 3S Trebotti 2021 e i vini
di Goretti Colli Perugini Doc 2021 e Grechetto Igt Umbria Il Moggio 2019.
Nel
corso nel mio soggiorno a Civitella ho anche potuto visitare l’interessante Tenuta Casciani, la cui storia
inizia nel 1974 partendo da una piccola cantina che nel tempo si è trasformata
in un’azienda che oggi conta circa 70 ettari, immersi nella splendida Tuscia viterbese.
Di questi, 37 vengono coltivati a vigneto e il resto impiegato nella
coltivazione di olivi, noci, ciliegi e agrumi. L’azienda mantiene un equilibrio
tra tradizione e innovazione, impiegando in quest’ultimo caso software e
tecnologia per monitorare il benessere delle piante e migliorare pertanto la
qualità dei prodotti.
Della
Tenuta Casciani ho apprezzato l’olio extravergine, leggermente piccante,
profumato e intenso da olive Canino e Leccino e i due vini Igt Lazio “Tentazione”
e “Tilium”.
Altri
ottimi vini li ho degustati durante la manifestazione anche passeggiando nelle
viuzze di Civitella, con tanti banchi di assaggio disseminati nelle sue
stradine. Un borgo che vi consiglio assolutamente di visitare: stretti
vicoletti in pendenza sfociano in diversi belvedere da cui si possono apprezzare
scorci bellissimi, tra una pulita pavimentazione ciottolosa, graziose e
infiorate casette, gattini, bottegucce e case vacanze ristrutturate.
E prima di
arrivare nella piazza centrale dominata da una fascinosa torre, si può scorgere
in una di queste viuzze un museo molto particolare, denominato “Il mulino dei mestieri”.
Situato in un vecchio frantoio, racconta tutti gli antichi mestieri che si
svolgevano in bicicletta (persino quello del calzolaio). Anche questo è “Nelle
Terre del Grechetto”!
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