Video by Tourisme Bretagne
Mi
ritrovo ancora una volta, con piacere, a parlare della Bretagna su questo blog.
E’
la regione che amo di più tra quelle francesi, perché coniuga tante mie
passioni come il mare che qui è profondamente diverso dal Mediterraneo, la
natura che si esprime a quelle latitudini alla sua massima potenza, la
gastronomia, i frutti di mare, la forte vocazione velistica.
Nel
video introduttivo a questo post avrete avuto modo di capire, sia pur in pochi
minuti, quanto attraente possa essere questo spazio di terra collocato a nord
ovest della Francia: c’è appunto il mare e l’oceano che imprimono la loro forza
positiva e benefica, ci sono incantevoli borghi, impervie rocce a picco sul mare,
fari, alghe, ostriche, verde, leggende, cultura. C'è insomma davvero tutto per
una vacanza indimenticabile.
Ho
scritto molto in questi anni di Bretagna, dicevo. E allora nel post di oggi mi
vorrei concentrare su alcuni aspetti specifici legati alla Bretagna. In particolare quelli connessi
ai suoi tanti fari, che hanno uno charme impareggiabile, e ai pittoreschi villaggi
di pescatori, che punteggiano alcune zone costiere (tutti i luoghi consigliati sono localizzati nella cartina che segue).
Consiglio di
visitarlo quando il tempo non è bellissimo, perché ha un fascino incredibile
(la Bretagna è bella anche e soprattutto quando il tempo è piovoso!) tra venti
forti, acque color pece e alte onde che avvolgono impetuosamente le scogliere e
il faro stesso. In ogni caso con il bel tempo, il panorama, dalla Pointe du Raz
all’isola di Ouessant, è altrettanto spettacolare.
Proprio
ad Ouessant, isola posta
alla confluenza tra Oceano Atlantico e Mar del Nord che consiglio vivamente di
visitare, è possibile ammirare tantissimi altri fari, presenti in gran numero e
fondamentali perché il tempo ed il mare non sempre sono clementi in questa
zona. Qui è da menzionare l’antico (in funzione dal 1700) faro dello Stiff composto da due torri, una con la sua lanterna,
l’altra con le scale. Lo Stiff si affaccia sulle onde e sul mare di Iroise a 90
metri di altezza ed è stato recentemente ristrutturato. Ad Ouessant, inoltre,
merita una visita il Museo dei Fari e segnali marittimi.
E’
bellissimo anche il faro, stavolta collocato
lato Mar del Nord, posto alla fine dell'itinerario che collega l’elegante Perros Guirec e Ploumanac’h, antico villaggio di pescatori, a Trégastel,
percorrendo a piedi un affascinante sentiero chiamato “sentier des douaniers”. E' il faro della Cote de Granit Rose, dallo speciale colore marrone/rosa che ben si accorda con quello delle scogliere.
Sono
da menzionare anche altri due fari che non conosco ancora. Uno è il faro dell'Ile Vièrge, un gigante di
granito alla cui sommità si giunge dopo aver salito ben 365 gradini. Ci
troviamo a Plouguerneau sul Mar del Nord, ed il faro in questione, da cui godrete
di una magnifica vista, è il più alto d’Europa.
Ultima
segnalazione riguarda il faro di Trézien,
che si affaccia sull’Atlantico e si erge a 500 metri dalla riva, non lontano
dalla Punta del Corsen, ai piedi della quale si incontrano le acque della Manica
e dell’Atlantico. Centoottantadue gradini portano il visitatore nel punto più
alto del faro, ad un’altezza di 37,2 metri dai quali in lontananza si possono
scorgere i contorni dell’arcipelago di Molène e Ouessant.
Alcuni pittoreschi villaggi di pescatori della Bretagna
Con
i loro colori pastello, le loro stradine e pontili i piccoli porti bretoni
hanno oggettivamente uno charme senza pari. Ve ne descrivo brevemente alcuni,
tra i più pittoreschi della regione, quasi tutti situati nella costa atlantica.
Saint-Goustan - Il porto
di Saint-Goustan,
a Auray nel golfo del
Morbihan ha conservato il suo carattere medievale, con il suo ponte
di pietra, le sue banchine in pavé e le sue case a graticcio. Situato in fondo
al fiume Loc’h, questo antico porto di pesca e di commercio si presta a lente
passeggiate percorrendo le sue pendenti stradine, ritrovo di artisti, con caffè
e crêperie che lo animano allegramente.
Doëlan è un altro
luogo da consigliare. Ben custodito dai suoi due fari, uno rosso e uno verde,
il porto di Doëlan si colloca in un profondo estuario della costa sud, tra verdi
colline, su cui risaltano le casette bianche, e il mare. Qui si pratica una
consolidata attività di pesca su piccola scala. Non perdetevi allora, a fine
pomeriggio, il rientro dei pescherecci, con la possibilità di acquisto di pesce
e crostacei.
Sauzon è poi
l’emblema di un porticciolo bretone. Situato a nord-ovest della splendida isola
di Belle-Île-en-Mer,
Sauzon colpisce immediatamente il visitatore per le sue banchine punteggiate di
gabbie e reti da pesca, che si abbinano a case color pastello, dipinte con la
stessa vernice utilizzata per le barche. Non mancano dei bei velieri, da ammirare
preferibilmente con la calma che qui regna fuori stagione.
A
Camaret, situato alla punta di una
penisola protesa nell’Atlantico è da visitare il cimitero delle barche, testimoni
di un passato legato alla pesca all’aragosta. Lungo le banchine, caffè e
ristoranti dalle facciate colorate vi attendono per una pausa, di fronte a
graziose imbarcazioni e alla danza dei gabbiani.
Da
Dahouët, porticciolo non lontano da
Saint Brieuc sul Mar del Nord, si partiva un tempo per raggiungere Terranova e
l’Islanda, per la pesca dei merluzzi. Oggi questo porto non ha perso nulla del
suo fascino: godetevi ad esempio una passeggiata lungo la banchina di
Terras-Neuvas, costeggiata dalle ricche case degli armatori. E per tornare
indietro nel tempo, imbarcatevi sulla Pauline, scialuppa dalle vele rosse e
simbolo del porto.
Potrei
parlare ancora molto della Bretagna, ma per oggi mi fermo qui. Chiudo solo
dicendo che ora che pian piano vi sono speranze più concrete di tornare a
viaggiare, non vedo l'ora di ricominciare a farlo proprio in questa splendida
terra. Chissà che ciò non accada proprio quando dalla Bretagna alla fine di
questo mese partirà il mio amato Tour de France...
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