Oltre
a cucinare (molto), durante questo periodo di clausura mi sto dedicando nel
tempo libero, tra le altre cose, a mettere in ordine alcune librerie che ho in
casa.
Un vantaggio che deriva da questa operazione, oltre a riprendere libri che si è avuto il piacere di leggere, è anche quello di riscoprire pubblicazioni dimenticate e/o che non si trovavano più.
Sono stato contento in particolare di ritrovare un paio di vecchi libretti che ho riletto con grande interesse.
Uno di questi è una collezione di cartoons sul cibo e la ristorazione (“Mouthfool” - A gourmet collection of culinary cartoons) di Enzo Apicella. Enzo era un caro amico di famiglia ed è stato un grande fumettista, designer, pittore e giornalista che ha vissuto per tanti anni a Londra, progettando tra l’altro gli interni di tantissimi noti ristoranti e pizzerie.
Tra i suoi diversi libri di vignette (pubblicate anche su giornali come The Observer, The Guardian, The Economist, il quotidiano del partito Radicale e Liberazione) mi ero quasi dimenticato di questo volumetto, che ha a che fare proprio con una materia a me evidentemente molto cara, quella relativa al variegato mondo del food.
Le vignette contenute in questo libro sono molto sfiziose ed argute e, come afferma George Melly, colui che ha scritto la relativa introduzione, presentano “the right lenght to keep us calm and amused during one of those suspiciously long waits between courses” J
Un vantaggio che deriva da questa operazione, oltre a riprendere libri che si è avuto il piacere di leggere, è anche quello di riscoprire pubblicazioni dimenticate e/o che non si trovavano più.
Sono stato contento in particolare di ritrovare un paio di vecchi libretti che ho riletto con grande interesse.
Uno di questi è una collezione di cartoons sul cibo e la ristorazione (“Mouthfool” - A gourmet collection of culinary cartoons) di Enzo Apicella. Enzo era un caro amico di famiglia ed è stato un grande fumettista, designer, pittore e giornalista che ha vissuto per tanti anni a Londra, progettando tra l’altro gli interni di tantissimi noti ristoranti e pizzerie.
Tra i suoi diversi libri di vignette (pubblicate anche su giornali come The Observer, The Guardian, The Economist, il quotidiano del partito Radicale e Liberazione) mi ero quasi dimenticato di questo volumetto, che ha a che fare proprio con una materia a me evidentemente molto cara, quella relativa al variegato mondo del food.
Le vignette contenute in questo libro sono molto sfiziose ed argute e, come afferma George Melly, colui che ha scritto la relativa introduzione, presentano “the right lenght to keep us calm and amused during one of those suspiciously long waits between courses” J
La
vecchia versione che ho io ha una copertina dai colori molto accattivanti. In
seguito credo sia stata fatta qualche ristampa, con una prima pagina mi sembra di vedere molto meno piacevole, ma cercate comunque di procurarvi questa divertente raccolta.
Un'altra chicca che ho trovato è uno di quei libretti che un tempo si vendevano “a mille lire”. Una collana che molti di voi ricorderanno, che comprendeva tantissimi titoli e argomenti.
Ebbene, uno di questi libricini che ho ritrovato riguarda i mestieri di strada (in molti casi scomparsi) degli ambulanti napoletani. Una pubblicazione (scritta da Umberto Franzese) idealmente piena di colori, che immerge il lettore in un pittoresco mondo, fatto di gestualità e grida di richiamo ritmate musicalmente, come in un grandissimo mercato all’aperto, disperso nei più vari angoli delle strade della città partenopea.
Un'altra chicca che ho trovato è uno di quei libretti che un tempo si vendevano “a mille lire”. Una collana che molti di voi ricorderanno, che comprendeva tantissimi titoli e argomenti.
Ebbene, uno di questi libricini che ho ritrovato riguarda i mestieri di strada (in molti casi scomparsi) degli ambulanti napoletani. Una pubblicazione (scritta da Umberto Franzese) idealmente piena di colori, che immerge il lettore in un pittoresco mondo, fatto di gestualità e grida di richiamo ritmate musicalmente, come in un grandissimo mercato all’aperto, disperso nei più vari angoli delle strade della città partenopea.
Aiutato
dal rappresentante più anziano della mia famiglia, mio padre, ho cercato con lui
di ricostruire i suoi ricordi su questi antichi mestieri, abbinandoli a quanto
scritto nel libro. Ne è venuto fuori un esercizio molto piacevole, con una
perfetta coincidenza qualche volta dei suoi racconti con ciò che è specificato nella pubblicazione; che in certi casi coinvolge mestieri che nei mercatini, e forse anche
fuori di essi, riemergono e sopravvivono tuttora a Napoli.
Mi sono divertito un mondo a leggere alcune colorite espressioni di questi venditori. Ve ne cito alcune (chi non capisce, mi chieda pure la traduzione):
- venditore di nespole: “teneno a faccia gialla e ‘o core ‘e zuccaro”
- venditore di cocomeri: “jamm’, cu ‘na lira magne, bive, te lava ‘a faccia e te scite ampress à matina”
- venditore di carne cotta: “tengo ‘o musso, ‘o pere ‘e puorco e ‘o callo ‘e trippa”
Il libro è infarcito di queste divertenti citazioni e vi invito a cercarlo, perché è veramente interessante. E perché uno dei mille colori di Napoli è rappresentato anche dalle autentiche esibizioni di questi simpatici e caratteristici venditori…
Ps Nel prossimo post vi parlerò di altre “scoperte” fatte in questo periodo di quarantena. Stavolta sul fronte video… Stay tuned…
Mi sono divertito un mondo a leggere alcune colorite espressioni di questi venditori. Ve ne cito alcune (chi non capisce, mi chieda pure la traduzione):
- venditore di nespole: “teneno a faccia gialla e ‘o core ‘e zuccaro”
- venditore di cocomeri: “jamm’, cu ‘na lira magne, bive, te lava ‘a faccia e te scite ampress à matina”
- venditore di carne cotta: “tengo ‘o musso, ‘o pere ‘e puorco e ‘o callo ‘e trippa”
Il libro è infarcito di queste divertenti citazioni e vi invito a cercarlo, perché è veramente interessante. E perché uno dei mille colori di Napoli è rappresentato anche dalle autentiche esibizioni di questi simpatici e caratteristici venditori…
Ps Nel prossimo post vi parlerò di altre “scoperte” fatte in questo periodo di quarantena. Stavolta sul fronte video… Stay tuned…
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