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6 giugno 2019

Mezza giornata a Narni, tra fascinosi sotterranei e… fagioli con le cotiche

Foto gentilmente concessa da Narni Sotterranea https://www.narnisotterranea.it
In seguito al mio recente viaggio a Volterra ho avuto modo di transitare per Narni, incantevole cittadina medievale della Valnerina, raggiungibile anche in circa un’ora da Roma.



Con poco tempo a disposizione non ho potuto visitare tutto il visitabile, ma non mi sono perso una chicca incredibile che vale la pena assolutamente di visitare.
Sto parlando della Narni sotterranea, scoperta tutto sommato di recente (nel 1979), che nasconde “tesori” e misteri davvero affascinanti.
Alla fine degli anni settanta un gruppo di giovani speleologi, spinti da forte curiosità, entrò sotto i resti di un vecchio convento domenicano distrutto dalla guerra. E quello che scoprirono ha dell’incredibile.
Scoprirono innanzitutto l’ingresso in una chiesa del XII secolo, che conserva affreschi tra i più antichi della città (oggi, grazie ad una intrigante ricostruzione virtuale, si possono conoscere le varie fasi storiche che hanno interessato questa chiesa sotterranea). Attraverso un varco nella muratura incontrarono poi un locale con una cisterna romana, probabilmente resto di una domus (in questa sala, grazie a degli effetti speciali, il visitatore può entrare in maniera virtuale negli stretti passaggi dell’acquedotto romano della Formina).
Ciò che è stato ulteriormente scoperto è inoltre una grande sala, dove si tenevano gli interrogatori del Tribunale dell’Inquisizione. Siamo nella cosiddetta Stanza dei Tormenti come si evince dai documenti situati negli Archivi Vaticani e al Trinity College di Dublino, il cui processo di ritrovamento fu rocambolesco e tutt’altro che semplice.

Foto gentilmente concessa da Narni Sotterranea https://www.narnisotterranea.it
Accanto a questa stanza ve ne è una molto più piccola, bassa e angusta, che rappresentava una cella carceraria in cui giacevano i condannati dall’Inquisizione. La prigione presenta una serie di incisioni sulle pareti che hanno permesso di identificare, tramite un analitico studio, il più celebre dei prigionieri che qui sono stati rinchiusi, Giuseppe Andrea Lombardini. I suoi messaggi di giustizia e libertà, sono stati espressi tramite un linguaggio simbolico, che prevedeva diversi segni di tipo alchemico, massonico, cabalistico ed anche graffiti.

Foto gentilmente concessa da Narni Sotterranea https://www.narnisotterranea.it
Insomma vi consiglio proprio di visitare questa parte nascosta di Narni. Ma anche quella “alla luce del sole” merita una visita, attraverso le sue belle stradine medievali e incantevoli chiese.


Purtroppo non ho potuto visitare molto altro e rimanderò ad una prossima occasione, ad esempio, la visita alla rocca di questa cittadina ed una passeggiata nel verde della Valnerina.


Prima di ripartire non mi sono però lasciato sfuggire un buon pranzo in una piccola bottega/salumeria del centro, dove oltre a ottimi formaggi (buonissimo il pecorino affinato nelle bucce di Ciliegiolo) e salumi, rigorosamente da portare a casa come souvenir, ho potuto gustare sfiziosi antipasti come le bruschette al tartufo nero o della buonissima porchetta.


E, visto il clima ancora tutt’altro che mite, ho anche ordinato una spettacolare zuppa di fagioli con le cotiche, per congedarmi davvero in bellezza (e bontà).

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