Il mare, il buon bere, il mangiare bene e...chi più ne ha, più ne metta

22 gennaio 2015

La mia Lisboa golosa


 “…e Lisbona scintillava nell’azzurro di un brezza atlantica,
sostiene Pereira”
Antonio Tabucchi da “Sostiene Pereira”
 
Eccomi a parlarvi, come promesso, del mio viaggetto di inizio anno nella splendida capitale del Portogallo, Lisbona.
Ve ne parlerò come di solito amo parlare dei miei viaggi, senza entrare in approfondimenti “pesanti” ed eccessivamente culturali e sbilanciandomi e concentrandomi di più, guarda un po’, sull’offerta enogastronomica che propongono i luoghi.


Beh, innanzitutto devo dire che, come a volte capita con le persone, un giudizio, che spesso rimane confermato anche dopo, si può dare già dalla prima impressione che si è avuta della città. Ebbene, Lisbona mi ha colpito e sedotto subito per la sua luce. Sarà che durante il mio soggiorno le giornate sono state splendidamente soleggiate, sarà che è una città che si affaccia sul Tago (Tejo in portoghese) con appena dietro l’oceano, che consentono una diffusione “a specchio” della luce, sarà che questo tipo di città, come quelle del mediterraneo, la luce ce l’hanno dentro….E poi di Lisbona mi ha intrigato molto questo suo aspetto a tratti retrò, decadente, che può ricordare tante grandi città del nostro Sud.


La città si sviluppa in tanti piccoli quartierini, tutti molto caratteristici e pittoreschi. Come il Bairro Alto (dove c’è da sostare innanzitutto al cafè A Brasileira, al cui esterno campeggia la statua di Pessoa) che la sera diventa una vivacissima zona dove poter prendere un drink ascoltando della buona musica. A tal proposito ho visitato locali davvero carini, a volte simili a vere e proprie case, dove poter bere una ginjinha, un tipico liquore alla ciliegia, un buon porto invecchiato o un Madeira, facendo piacevoli chiacchiere.

 
Di Lisbona è d’obbligo citare anche la stupenda, ampia, piena di vita e di luce Praça do Comércio, l’enorme piazza centrale, che si affaccia sul Tago dove alla mezzanotte tra il 2014 e il 2015 dei fuochi spettacolari coloravano il cielo.
 

Bellissime poi sono le viuzze, i vicoli, le piazzette intorno al castello di Sao Jorge, nel tipico quartiere dell’Alfama, dove ho potuto mangiare uno street food tipico di Lisbona, le sardine alla griglia. Lì vicino non perdete la bella cattedrale, la più antica della città, e nemmeno un giretto nel mitico 28, il tram giallo che attraversa i posti più belli di Lisbona e che nel suo percorso inevitabilmente non può escludere ripide discese e salite o strade strettissime.


I quartieri più tipici regalano sempre al visitatore degli stupendi azulejos, piastrelle e ceramiche tipiche, dal colore generalmente bianco e azzurro (di qui il nome). Sul tema degli azulejos, inoltre, c’è da visitare anche uno splendido museo.


Dal lato del cibo, non si può non assaggiare il baccalà, preparato in mille modi. E visto che a me piace tanto, l’ho mangiato spessissimo. Anche in ricette inconsuete (come mi aspettavo), ma pure alla griglia o servito sotto un ampio letto di cipolle stufate o ancora con tante verdure e patate, cotto nella cataplana.



Della cataplana parlerò in un post a parte, ma per ora vi basti sapere che è una pentola, di solito in rame, a forma di conchiglia che si chiude ermeticamente e in cui i cibi si cuociono sostanzialmente a vapore. I vantaggi sono quindi: cotture più brevi, sapori che si concentrano e non si disperdono e si evita l’utilizzo di troppi grassi che effettivamente non sono necessari.
Di cataplane di baccalà ne ho assaggiate a Lisbona, ma in essa si può cuocere di tutto. Un utilizzo classico è cucinarci i frutti di mare. In un ottimo ristorante (quello del museo della Cerveja; a proposito: la birra a Lisbona è proprio buona!) in Praça do Comércio ho mangiato ad esempio una splendida cataplana di cozze super grandi e super buone.
 

Ed anche un fantastico ed enorme polpo con verdura e patate (a Lisbona lo sanno proprio ben cucinare: anche se di frequente è enorme, è morbidissimo!).


E già che mi trovo a parlare di questo ristorante, non posso non citare delle mitiche e a mio avviso imperdibili crocchette di baccalà, con all’interno un cuore di formaggio fuso di capra: una vera delizia!
Del resto i formaggi portoghesi sono molto buoni e saporiti: ho assaggiato qua e là dei notevoli formaggi di capra ed uno di latte misto capra-pecora, il Queijo Picante da Beira Baixa, una fantastica Dop che ben si accompagna con marmellate e confetture.
Tra gli altri locali da visitare, può essere carino andare a mangiare del pesce fresco in qualche buon ristorantino nei docks sotto il Ponte 25 aprile, con vista sul Cristo (simile a quello di Rio) o cenare ascoltando il fado in qualche locale tipico (cercando di evitare, se possibile, quelli troppo turistici). Il fado è come un monumento che deve essere visitato. Non si può non sentirlo e non è poi così triste, come si dice o si può pensare.
Sempre in tema di cose golose, vale la pena di fare anche una piccola deviazione fuori porta, non lontano da Lisbona. Oltre a vedere la bella Cascais, villaggio di pescatori che ha anche un bel faro, Estoril (da quel poco che ho visto dal bus mi sembra molto carina, con anche un bel casinò), Cabo da Roca, Sintra, occorre recarsi anche a Belem. Qui merita di esser vista la sua torre e il suo monastero, ma per noi foodies vi è un’imperdibile tappa: l’antica pasteleria di Belem.
 

Dovete sapere che ovunque a Lisbona si preparano delle tartellette ripiene di crema (pasteis) che sono sempre discretamente buone. Ma questi stessi pasteis sono n-mila volte più buoni in questo locale. Friabili, sfogliosi, con una crema mai mangiata così buona, tiepidi, con una crosticina appena bruciacchiata, sono un vero spettacolo! Se sono entusiuasta io che non amo troppo i dolci… Si possono mangiare “nature” o con aggiunta di cannella o zucchero a velo. La ricetta è segretamente custodita da questo storico locale, che risale ben al 1837. Andateci e non ve ne pentirete!


Per ora è tutto e ci sentiamo presto per altri post sull’interessantissima cucina portoghese.

8 commenti:

Gracianne ha detto...

On voit que tu as beaucoup aime la ville, et le pays. Ca donne vraiment envie d'aller y faire un tour.

Lefrancbuveur ha detto...

@Gracianne: tout à fait!

Gabriella ha detto...

Lisbonne est une ville dont je ne me
lasserai jamais et de Tabucchi également
qui a toujours été partagé entre l'Italie
et le Portugal.

Lefrancbuveur ha detto...

T'as raison, Gabriella. Pendant ces jours je suis en train de lire "Sostiene Pereira", un livre exceptionnel! Merci de ton commentaire ;)

Gabriella ha detto...

"Pereira prétend" est mon livre préféré de Tabucchi, (des livres traduits en français.)

Lefrancbuveur ha detto...

@Gabriella: c'est un livre delicieux, qui j'ai rélu avec un très grand plaisir ;)

le Officine Gourmet ha detto...

j'ai des mes plus boneux souvenirs de quelle voyage .merci beacoup Enrico:)

Lefrancbuveur ha detto...

@officinegourmet: grazie a te, Giulia!