Recentemente ho scritto una recensione per l’interessante sito Cibando su un ottimo ristorante del centro di Roma che davvero vi consiglio: La Pollarola.
Sbirciando sul sito di questo locale, ho trovato un documento storico per me molto affascinante che è il menù che l’allora trattoria e bottiglieria Pollarola proponeva alla sua clientela nella giornata del 24 giugno 1947. Parliamo quindi di ben 64 anni fa!
Adoro le cucine di un tempo sia per la loro semplicità sia per la forte dose di tradizionalità che hanno e quindi vorrei soffermarmi a parlare di questo menù nel post di oggi. Anche per cercare di capire quale poteva essere l’offerta in una trattoria romana tipica a ridosso degli anni ’50.
Il menù, scritto a penna, comincia con le minestre e tra le proposte vi era la scelta tra una minestra in brodo e una zuppa di verdure. C’è tanta semplicità in tutto ciò….
Tra i primi, le uniche proposte erano degli spaghetti al sugo o al burro. Un po’ più costosi questi ultimi, ma senz’altro più saporiti (presto farò un post sulla pasta “al doppio burro” che credo corrisponda più o meno a questo piatto).
Tra gli “umidi” veniva proposto il palombo alla livornese ed un piatto che avrei, come ipotetico cliente del locale, sicuramente preso e cioè l’osso di prosciutto con fagioli. E chi avrebbe rinunciato anche, tra gli arrosti, ad ¼ di pollo novello con patatine?
Il menù prevedeva anche un fritto, il fritto di pesce, chiaramente più caro, e dei contorni molto semplici: i fagiolini all’olio, l’insalata verde ed i pomodori verdi.
Prima della frutta, chi voleva poteva gustare del buon formaggio, potendo scegliere tra il provolone, il gorgonzola o una caciottina, magari locale.
Data la stagione estiva, l’offerta relativa alla frutta prevedeva pesche, albicocche e ciliegie.
Era previsto anche un menù a prezzo fisso, che prevedeva una minestra o pasta al sugo, una pietanza con contorno e della frutta o formaggio…
Che bello tuffarsi nel passato, nella semplicità e bontà di questi pochi piatti, offerti insieme ad un buono e genuino bicchier di vino, visto che si trattava anche di una bottiglieria... Un’epoca del tutto diversa da quella attuale, sempre frenetica e dalla cucina che a volte sembra far di tutto per cercare l’innovazione a tutti i costi.
Oggi La Pollarola è un ristorante che offre una cucina sempre tradizionale, autentica e tipica romana in un ambiente informale ed accogliente.
La caratteristica del locale è l’attento approvvigionamento e selezione di materie prime di qualità, con i rifornimenti che avvengono davvero nei paraggi, nel vicino mercato di Campo de’ Fiori, nelle pescherie poco distanti e presso macellai di fiducia altrettanto limitrofi. Interessante e coinvolgente è anche la scelta del proprietario di voler “presentare” ai clienti le foto in bianco e nero ed artistiche proprio dei suoi fornitori. Sulle pareti del locale vi sono infatti dei quadri in cui è raffigurato chi contribuisce al successo di questo locale, fornendo prodotti di qualità selezionata e di pregio. Materie prime che vengono utilizzate e lavorate immediatamente e secondo l’effettiva disponibilità, per garantire al cliente prodotti sempre freschi e di stagione.
La mia recensione completa sul ristorante potete trovarla qui.
Io intanto chiudo il post con qualche foto di piatti che ho degustato in questo ristorante e che ho particolarmente apprezzato, come le alici in carrozza (ripiene di mozzarella), la calamarata di totani e carciofi (foto un pò più in alto) ed il sublime ossobuco con funghi….
Piazza Pollarola, 25
00186 Roma
Tel. 06 68801654
10 commenti:
Questi incontri col passato sono sempre interessanti. Mi sembra che questo menu era delizioso.
@Gabriela: grande!
Enrico, la simplicite de ce menu ne vient-elle pas du fait que la guerre n'etait pas terminee depuis longtemps, et que beaucoup de produits manquaient encore?
Jolis photos des plats de La Pollarola.
@Gracianne: bien sur oui, mais des témoignages des parents qui j'ai me disent que meme beaucoup aprés la guerre la cuisine dans certain restaurants c'était plus ou moins comme ça.
A bientot :)
complimenti per la collaborazione Enrico! bello anche il vecchio menu...io ne possiedo uno, vecchio si fa per dire, ma cmnq datato, del ristorante dove ho lavorato a Londra come baby-cameriera quando avevo 16 anni... il mitico Chandos in Trafalgar Square. i vecchi menu ci comunicano sempre tante tenere memorie.
@Bea: grazie mille e sottoscrivo ogni tua parola ;)
Veramente interessante!Grazie!
@IlGamberorusso: piacere di conoscerti!
Anch'io rimango affascinata da tutto cio' che è antico e riguarda la cucina, molto interessante questo post, complimenti per la tua recensione Enrico. Buona settimana Daniela.
Grazie mille come sempre, Daniela!
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