Il mare, il buon bere, il mangiare bene e...chi più ne ha, più ne metta

5 febbraio 2022

Freddo e gelo, il rimedio è una soupe à l’oignon gratinée!


In questi freddi giorni invernali, compresi quelli del lungo gennaio appena passato, si sente l’esigenza di mangiare qualcosa di caldo e confortevole. Che c’è di meglio allora di una buona zuppa?
In questo periodo ne sto preparando di buonissime, con tante ottime verdure, singolarmente utilizzate, come zucca, cavolfiore, verza, zucchine, patate, ecc. che cuocio in abbondante liquido dopo averle fatte soffriggere di solito con della cipolla. Nello stesso liquido abitualmente cuocio poi la pasta, tipicamente una pasta mista, che arrivata a cottura porta come risultato finale una zuppa densa e davvero (in)saporita. Da mangiare rigorosamente tiepida, con abbondante parmigiano o pecorino. Siamo al top, vi assicuro!
Ma il mio forte orientamento alla Francia mi ha portato recentemente, dopo tantissimo tempo devo dire, a preparare anche la mitica “Soupe à l’oignon gratinée”.
Di questa zuppa ho parlato diverse volte in questo blog, sottolineando che mi piace poco la sua traduzione italiana (zuppa di cipolle gratinata ?!?, orribile!) e che questo piatto è legato indissolubilmente a Parigi, al quartiere di Les Halles in particolare, dove veniva preparata negli ex mercati generali dai lavoratori del posto, che la consumavano la mattina presto per scaldarsi un po’ e contrastare il freddo rigido.
Quando si parla di soupe à l’oignon gratinée non si può non menzionare il Commissario Maigret di Simenon, che la cita più volte nei suoi romanzi, come ad esempio nei bellissimi “Maigret e l’affare Picpus“ e “Maigret e la giovane morta”.
Il Commissario spesso abbinava questa soupe ad una buona birra bionda alla spina, con cui effettivamente si sposa in modo perfetto. Ai tempi di Simenon e del Commissario non esistevano certo le birre artigianali con specifiche caratteristiche a cui qualcuno oggi vorrebbe/potrebbe abbinarla, ma semplicemente appunto delle buone, godibili e fresche birre bionde. Punto. Che sono quelle che anche io di solito prediligo rispetto a molte altre tipologie.
Ma veniamo alla ricetta di questa soupe, che presenta diverse varianti. Ecco quella che ho scelto questa volta:
 
Pelare e affettare sottilmente quattro cipolle. In una pentola scaldare dell’abbondante burro, aggiungere le cipolle e cuocere a fuoco basso mescolando spesso, finché non diventano dorate. Sfumare con del vino bianco, salare, pepare ed aggiungere del brodo di carne, abbassando successivamente la fiamma e lasciando sobbollire per circa un'ora.
Trasferire il tutto in delle ciotoline singole sulle quali si saranno poste delle fettine di baguette (usate solo questo pane, mi raccomando!) abbrustolite (in forno da entrambi i lati) e dell’abbondante “gruyère rapé”. Gratinare quindi in forno caldo a 250°, usando il grill, per una decina di minuti circa, o comunque finché non si forma una crosticina dorata. Bon appétit!
 
Ps a Parigi ho mangiato un’ottima soupe à l’oignon gratinée, probabilmente ve l’avrò già detto, alla Brasserie Vagenende nel quartiere Saint Germain. Se vi capita, provatela lì ;)

Nessun commento: