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12 settembre 2019

Il mio ritorno al Bracconiere


Sono tornato al mitico ristorante il Bracconiere di Ischia dopo ben 10 anni (un mio vecchio post del 2009 me lo ha ricordato) e devo dire che questo locale ha mantenuto intatta, e se possibile migliorato, la sua già ottima cucina.
Per chi non lo conoscesse, il Bracconiere si trova alle pendici del Monte Epomeo a 500 metri di altezza, in una delle zone più interne dell’isola. Per arrivarci bisogna inerpicarsi per strade con pendenze proibitive, che nell’ultimo tratto diventano anche sterrate e scoscese.
Una volta giunti a destinazione, però, si è ripagati da un panorama mozzafiato (sul mare blu e su una buona porzione dell'isola) e da una cucina di terra davvero imperdibile.


Eh già, perché al Bracconiere dovete dimenticare l'elegante e spesso modaiola cucina di pesce dei ristoranti isolani sul mare e immergervi al contrario in un’autentica cucina di terra, di campagna, con l'esaltazione dei sapori dell'orto e la valorizzazione di alcuni prodotti zootecnici, cosa che in effetti coincide proprio con le più vere e radicate tradizioni culinarie ischitane.
Qui la fa da padrone il coniglio, servito in ampi tegami in terracotta e il cui sugo va a condire bucatini e pappardelle. Queste ultime accolgono comunque anche il ragù di cinghiale, altra specialità del locale.
Sono ottimi anche gli antipasti, con tante buone verdure dell’orto e di stagione combinate in modo sapiente. Splendida è stata ad esempio nella mia ultima visita una panzanella arricchita, oltre che con i classici pomodori, anche con pane croccante, fagiolini, cipolla rossa e patate. 


Le patate sono protagoniste anche nella mitica pasta e patate, servita nel "cuzzetiello" (nel pane scavato, senza mollica) e atipicamente presente tra gli antipasti.
Tra i primi questa volta ho ceduto al fascino della genovese, con il valore aggiunto di un tarallo al finocchietto sbriciolato sopra. Un piatto davvero interessante, perché alla dolcezza della cipolla cotta lungamente insieme alla carne si abbina di tanto in tanto il croccante del tarallo e il profumo del finocchietto, assolutamente non invasivo e discreto.


Altra specialità del locale è la carne alla brace, a volte offerta in incantevoli grigliate miste. In questa occasione ho invece optato per un pollo (sempre alla brace) divino, che sulla pelle esterna presentava delle leggere e piacevolissime bruciacchiature. Quello che mi ha colpito di questo piatto è che anche la parte più asciutta, quella del petto, riesce ad essere gustosissima, morbida e umida.


Buoni anche i contorni, tra cui quello con bieta e uvetta e una verza molto saporita, oltre ai classici broccoli con salsiccia (buonissima!).


Va anche sottolineato che in questo locale il personale è molto gentile e competente (cosa non sempre diffusa nella media dei ristoranti italiani) e piacevoli sono anche i non moltissimi tavoli esterni.
In ogni caso il locale è molto bello anche al suo interno. In questo caldo ambiente ci sosterei volentieri ad esempio quando fa freddo, quando si è quasi "autorizzati" a fare una ricca e opulenta mangiata e bevuta, a base rigorosamente di vini ischitani rossi.
Vale la pena di venire al Bracconiere anche per fare nelle vicinanze delle interessanti escursioni. Uno-due km dopo il ristorante, infatti, sempre percorrendo una strada molto pendente e sterrata, è possibile inoltrarsi e passeggiare in piacevoli sentieri ombreggiati nei boschi di Frassitelli e Falanga, antiche vie dei pastori, dove tra acacie e castagneti è possibile fare anche gradevoli pic-nic. Sempre con "a portata di mano" un panorama indimenticabile sul mare e su tutta l’isola.

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