Quando vado a
Bologna (e non solo...), riporto sempre a casa qualche souvenir culinario (ma
và... ;)). Si tratta spesso di tortellini o tortelloni, ma anche di tagliatelle
o altri tipi di pasta fresca.
L'ultima volta che sono stato nel capoluogo emiliano, per cambiare un pò, ho voluto invece comprare qualcosa di diverso.
Mi ricordavo di aver visto l'esecuzione di una gustosa preparazione, quella della cosiddetta "Zuppa Imperiale", nella simpatica trasmissione "Vito con i suoi" del Gambero Rosso Channel. E allora ho deciso di comprarla.
La Zuppa Imperiale è una delle tante ricette della tradizione bolognese (depositata tra l'altro ufficialmente dalla sezione di Bologna dell'Accademia Italiana della Cucina nel 2009) che si consuma soprattutto nel periodo freddo, essendo abbinata al brodo di carne bollente. Possibilmente ottimo e preferibilmente di cappone.
La ricetta prevede la combinazione di una serie di ingredienti come le uova, il parmigiano, il semolino, il burro, il sale, il pepe e la noce moscata, in modo da ottenere una pastella morbida e spumosa (vi sono comunque anche alcune varianti, come l’aggiunta di mortadella all’impasto). Dopodiché questa pastella si fa dorare e indurire al forno e si taglia a cubettini che successivamente si immergono nel brodo bollente. Qui devono sostare circa 3 minuti, più 1-2 di attesa a fuoco spento. La ricetta con le dosi precise la trovate qui.
L'ultima volta che sono stato nel capoluogo emiliano, per cambiare un pò, ho voluto invece comprare qualcosa di diverso.
Mi ricordavo di aver visto l'esecuzione di una gustosa preparazione, quella della cosiddetta "Zuppa Imperiale", nella simpatica trasmissione "Vito con i suoi" del Gambero Rosso Channel. E allora ho deciso di comprarla.
La Zuppa Imperiale è una delle tante ricette della tradizione bolognese (depositata tra l'altro ufficialmente dalla sezione di Bologna dell'Accademia Italiana della Cucina nel 2009) che si consuma soprattutto nel periodo freddo, essendo abbinata al brodo di carne bollente. Possibilmente ottimo e preferibilmente di cappone.
La ricetta prevede la combinazione di una serie di ingredienti come le uova, il parmigiano, il semolino, il burro, il sale, il pepe e la noce moscata, in modo da ottenere una pastella morbida e spumosa (vi sono comunque anche alcune varianti, come l’aggiunta di mortadella all’impasto). Dopodiché questa pastella si fa dorare e indurire al forno e si taglia a cubettini che successivamente si immergono nel brodo bollente. Qui devono sostare circa 3 minuti, più 1-2 di attesa a fuoco spento. La ricetta con le dosi precise la trovate qui.
E’ una preparazione
semplice e gustosissima, citata se vogliamo anche dall'Artusi che ne scrisse una
simile nel suo famoso ”La Scienza in cucina e l’Arte di mangiar bene”. La sua
versione non prevedeva però che il composto si facesse rassodare nel forno,
bensì in una padella sul normale fornello.
Un'ultima curiosità sulla Zuppa Imperiale: pare che l’origine del nome possa derivare dal fatto che fu importata dall’Austria a Parma una minestra simile ai tempi del ducato di Maria Luigia che era stata la moglie dell'imperatore Napoleone I (da qui il nome “Imperiale”).
Ps: l’ultima volta che sono stato a Bologna ho acquistato anche un altro ”souvenir” molto particolare di cui vi parlerò presto su questi schermi. Seguitemi!
Un'ultima curiosità sulla Zuppa Imperiale: pare che l’origine del nome possa derivare dal fatto che fu importata dall’Austria a Parma una minestra simile ai tempi del ducato di Maria Luigia che era stata la moglie dell'imperatore Napoleone I (da qui il nome “Imperiale”).
Ps: l’ultima volta che sono stato a Bologna ho acquistato anche un altro ”souvenir” molto particolare di cui vi parlerò presto su questi schermi. Seguitemi!
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