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24 ottobre 2016

Auvergne, cronaca di un soggiorno nella Francia più verde


Tutti voi sapete quanto io sia appassionato della Francia e di tutto ciò che è ad essa collegato. Ça va sans dire che, e lo sapete bene, sono stato nel paese d’Oltralpe innumerevoli volte. Ed in tante regioni del mio amato “hexagone français”.
Non conoscevo però l’Auvergne, una zona situata più o meno al centro della Francia, ad Ovest dell’area denominata région Rhône-Alpes.
E ora che ci sono stato, posso fornirvi le mie impressioni e qualche consiglio di viaggio.
L’Auvergne è una terra bellissima, dalle mille sfumature di verde, piena di mille attrazioni naturali e dove poter effettuare tante attività sportive (e non solo) all’aria aperta. In Auvergne potete infatti camminare, sciare, volare, tuffarvi, andare al galoppo, pescare…

  
Di essa mi ha colpito la sua bellissima luce, i suoi colori, il clima mite, i paesaggi montani e vulcanici che sembrano disegnati dalla mano di un artista, la sua biodiversità, la calma e la serenità che trasmette.


Per un soggiorno in Auvergne può essere presa come base la città di Clermont Ferrand, a cui si giunge agevolmente in un’ora di comodo aereo Air France da Parigi. Clermont Ferrand, tra l’altro, è una cittadina molto carina con le sue belle piazze e la sua cattedrale mozzafiato, oltre ad essere famosa per la limitrofa fabbrica della Michelin, che offre ai visitatori un interessantissimo museo da non perdere assolutamente.
Il mio itinerario in Auvergne è quindi partito proprio da Clermont Ferrand da cui, scendendo a sud-est per circa un’ora e mezza di viaggio, si giunge ad Ambert, nel cuore del parco regionale del Livradois Forez.
Qui ci si può immergere subito nei bellissimi boschi della zona, magari a passeggio o utilizzando una mountain bike elettrica. La passeggiata con questa bici è infatti piacevolissima e non troppo stancante. Si attraversano foreste da fiaba con stradine tappezzate di foglie dai colori caldi dell’autunno, si scorgono per terra ricci di castagne, si incontrano solide e intrecciate radici di alberi e si respira l’aria pulita tipica dei posti di montagna. Che qui possono raggiungere altezze intorno ai mille metri.


Anche la cittadina di Ambert (gemellata con Gorgonzola e tra un attimo capirete il perché) merita una visita, con le sue pittoresche stradine ed edifici graziosi che fanno parte del suo patrimonio medievale.


La sua specialità gastronomica è la celebre Fourme d'Ambert, ottimo formaggio erborinato di forma cilindrica, le cui fasi di produzione (oltre che la degustazione) sono spiegate nella relativa Maison dedicata.


Vale la pena segnalare anche, vicino ad Ambert, il mulino Richard de Bas, l'ultimo mulino della carta ancora attivo in Auvergne. E si può visitare un museo che racconta la storia della carta stessa e le diverse fasi della fabbricazione.
Una bella cena nel confortevole albergo La Chaumière nella stessa Ambert ha chiuso degnamente la mia prima giornata in Auvergne.
Il giorno dopo ci siamo spostati nella bella zona, un po’ più ad est di Ambert, dove è situato il Parc d’activités de Montagnes de Prabouré, che d’inverno è anche una stazione sciistica.
Qui è stato possibile, in uno scenario montano incantevole, effettuare un primo trasferimento attraverso la Tyrolienne gigante della Haute-Vallée (800 m di lunghezza, 110 m di altezza), la più alta del Massiccio Centrale. La Tyrolienne è un "mezzo di trasporto" che prevede l'aggancio delle persone, in tutta sicurezza, ad un cavo d'acciaio tramite una carrucola, con la quale è possibile lanciarsi in sospensione attraversando una valle di montagna e finire il panoramico viaggio un minuto dopo circa.


In questa zona si possono svolgere anche altre attività molto interessanti ed emozionanti, come il percorso di Rando-Ferrata, con una scalata per circa 500 metri di una roccia dotata di blocchi di granito imponenti, adatta anche ai principianti; o fare un’avventurosa passeggiata sulla "passerelle géante", camminando, sempre in grande sicurezza, su un ponte basculante lungo e stretto.
In questa zona è possibile comunque anche fare delle piacevoli passeggiate nel verde degli stupendi boschi del Praburé, dove nelle belle giornate il sole filtra tra gli alberi e dona ai visitatori delle viste mozzafiato e dei giochi di colori davvero da non perdere.



Dopo una sosta per il pranzo a base di gustosi piatti tipici della zona presso la limitrofa Auberge des Pradeaux (del lato food della regione vi parlerò poi in un post a parte) siamo giunti nel pomeriggio in un incantevole luogo, Saint Gervazy, un fascinoso villaggio medievale con tanto di piacevole castello.
E presso il Centre Equestre du Montcelet abbiamo goduto di una gradevole promenade a cavallo a ritmo lento, adatta anche ai non esperti.


Il mio cavallo, chiamato Opéra, mi ha condotto lungo strade di campagna (a volte anche non pianeggianti) consentendomi di ammirare ancora i verdi campi della regione, i suoi riposanti e affascinanti paesaggi, le belle montagne circostanti e soprattutto di vivere un’esperienza per me davvero fuori dal comune (non ero infatti mai stato a cavallo).
Fuori dal comune è stato anche il bellissimo scenario di viaggio che verso sera abbiamo ammirato intorno a noi per raggiungere verso ovest il nostro nuovo albergo nella località termale di Le Mont Dore: in prima battuta abbiamo apprezzato la bellezza del notevole Lac di Chambon e della chiesa romanica di Saint Nectaire, mentre appena dopo intorno a noi dominavano i nitidi e netti contorni di vicinissime montagne, con una enorme luna dietro di esse che donava un leggero chiarore nella ormai prossima discesa della sera…
Quelle stesse montagne le abbiamo riviste decisamente con un’altra luce, altrettanto mozzafiato, l’indomani, dalle finestre del bellissimo chalet di montagna dove abbiamo dormito (l’Hotel Restaurant Le Puy Ferrand).


In quella giornata ci aspettava un’abbastanza impegnativa passeggiata in montagna che partiva dal Col de la Croix St. Robert fino alla valle di Chaudefour intorno al vulcano Puy de Sancy, nel cuore dell’Auvergne.


Una guida ci ha condotti in sentieri erbosi, ogni tanto macchiati dal rosso delle piante di mirtilli selvatici, e in vallate e depressioni mozzafiato con tutte le sfumature del verde, del marrone e del giallo. Qui l’azione combinata dell'altitudine, la pendenza dei versanti, la loro esposizione e il mantenimento delle pratiche agro-pastorali hanno creato i presupposti per la formazione di una grande biodiversità, rendendo questo luogo di grande interesse ecologico.


Inutile quindi dire che fare un pic-nic a base di prodotti tipici dell’Auvergne (uno su tutti, le lentilles vertes, prodotte in regione) in un tale splendido scenario naturale è stata davvero un’esperienza da ricordare! 



La passeggiata di ritorno in mezzo al bosco, inoltre, è risultata altrettanto interessante, percorrendo stradine strette tappezzate di foglie rosso-bordeaux, attraversando ruscelli e ammirando contestualmente tante differenti varietà di piante.


E’ seguita la visita ad uno dei più bei borghi di Francia, Montpeyroux, arroccato su una collina, con tante graziose viuzze che conducono ad una affascinante torre del tredicesimo secolo. 


Montpeyroux è stato ed è un paesino vocato alla viticoltura (alcune vecchie case, restaurate con cura, hanno conservato le loro cantine) ed oggi si continua a produrre in zona un buon vino, anche biologico (nella chiesa principale del paese, non a caso, vi è la statua di Saint Verny, protettore dei vignaioli). Questo villaggio è stato anche famoso per la lavorazione di una bionda pietra tipica locale, con cui sono costruite alcune casette che oggi accolgono anche pittori e vasai.


L’ultimo giorno del mio viaggio in Auvergne è stato dedicato alla visita del mitico Puy de Dôme, cima simbolo della regione e distante soltanto 15 km da Clermont-Ferrand. Con i suoi 1.465 metri d'altitudine, è il vulcano più alto della catena dei Puys ed è stato riconosciuto come Grand Site de France. 


Sulla sua vetta si può arrivare con un simpatico treno a cremagliera, dal quale si gode di una vista mozzafiato sulle valli limitrofe (purtroppo nel giorno in cui ci sono andato, il tempo non è stato tale da poter apprezzare in pieno il panorama). 


In cima si trovano le rovine di un tempio gallo-romano dedicato a Mercurio, un osservatorio meteorologico e un punto informazioni con una sala dedicata alla vulcanologia. Il Puy de Dôme è anche una meta apprezzata dagli appassionati di parapendio e deltaplano, che spiccano il volo dal suo punto più alto.
Sempre in tema di vulcani e a breve distanza da Clermont Ferrand, vale la pena di visitare il Parco Vulcania per capire meglio cosa sono e come “funzionano” i vulcani. In una splendida cornice paesaggistica in mezzo ai vulcani, Vulcania invita i suoi visitatori a vivere un’esperienza indimenticabile alla scoperta della terra e dei suoi fenomeni naturali, attraverso sale rivestite di schermi, simulatori di sismi, animazioni varie su navette, vascelli e piattaforme mobili, film in 4D, ecc. 


Insomma ci si può immergere in tante avventure, che vi faranno toccare con mano la potenza dei vulcani, facendovi comprendere i meccanismi che li determinano.
Il mio viaggio in Auvergne è sostanzialmente finito qui. Credo di avervi dato un’idea di cosa e quanto questa bella regione possa regalare ai suoi visitatori. Vi invito quindi a trascorrere una bella vacanza in questa zona, che tra l’altro a breve si unirà amministrativamente con la regione Rhône-Alpes per formarne una unica e più grande.
E poi nel luglio 2017, per chi ama il ciclismo, al Puy en Velay, altra area regionale di attrazione turistica, arriverà per 2-3 giorni il Tour de France. Io sono già pronto. E voi?

Per maggiori informazioni sui luoghi citati nell’articolo:

Comitato Regionale per il Turismo dell’Alvernia
Vanessa Michy
Tel. +33(0)4 73 29 49 33 / + 33(0)6 61 27 27 48
e-mail: Vanessa.michy@crdt-auvergne.fr

www.alvernia-turismo.it
www.auvergne-tourisme.info
www.france.fr

ps: è doveroso ringraziare per l’ottima organizzazione e accoglienza ricevuta in Auvergne Barbara Lovato di Atout France Italia e Vanessa Michy del Comité Régional de Développement Touristique d'Auvergne.

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