Il mare, il buon bere, il mangiare bene e...chi più ne ha, più ne metta

14 dicembre 2014

Sauté...de Bretagne


 E’ da un po’ di tempo che non parlavo di Bretagna e dovevo rimediare. Perché tutti voi conoscete il mio infinito amore per questa regione oltre che per i suoi prodotti e piatti tipici, vero?
Beh, oggi ve ne parlo appunto attraverso un suo prodotto Igp, il Cidre de Bretagne o Cidre Breton. Un gran prodotto, assaggiato tante volte nella terra di Mago Merlino o anche nell’ottimo Breizh Café a Paris, classicamente abbinato con le crêpes o anche le galettes.
 
 
La Bretagna è una delle due principali regioni di coltivazione delle mele da sidro (l’altra è la Normandia, ovviamente) e di elaborazione dello stesso e rappresenta il 40% della produzione nazionale di sidro, il cui termine figurava già in testi del VI secolo.
Come si legge nel disciplinare, il sidro di Bretagna si presenta come una bevanda chiara, con una schiuma sottilmente cremosa e bollicine all'interno del liquido. Il colore varia dal giallo paglierino al marrone-mogano, secondo la composizione varietale e la zona. Per questo motivo le varietà di sidro della zona Ille et Vilaine, tradizionalmente più acide, sono chiare, mentre quelle del Finistère meridionale, dove predominano le mele amare, hanno una colorazione scura più accentuata. Le varietà di sidro di Bretagna sono caratterizzate da aromi ricchi, corposi e rustici, con note fruttate e di fiori, arricchiti di aromi di maturazione speziati.
Capite bene quindi che si tratta di un prodotto eccezionale che ben si accompagna ai piatti tipici di questa splendida regione, che si immerge nel mare tormentoso e tormentato, punteggiato da affascinantissime “sentinelle” che rispondono al nome di fari.
E proprio con un prodotto del mare, nella ricetta che vi propongo oggi, ho voluto abbinare questo sidro Igp.
Ho preparato infatti un sauté di cozze al sidro e ne è venuto fuori un autentico capolavoro.
 
 
Ecco come l’ho fatto: in una casseruola ho fatto imbiondire dello scalogno in olio extravergine di oliva. Piccolo inciso sullo scalogno: ogni volta che lo uso, specie con i frutti di mare, “faccio un immediato viaggio in Francia” perché il suo odore mi riporta subito oltralpe, mi ricorda i plateaux di frutti di mare, degustati davanti al mare, con nelle narici il profumo del mare.
Ma torniamo alla nostra ricetta. Nella stessa casseruola ho fatto aprire le cozze ben pulite e raschiate, a fuoco vivace e coprendo con un coperchio.
Ho aggiunto quindi mezza bottiglia da 33 cl di sidro Igp secco e poca panna o crema di latte. Ho fatto ben insaporire per una decina di minuti sul fuoco e servito, guarnendo con dei gambi di sedano e le loro foglie.
Che dire? Un piatto buonissimo, di mare, con il sidro che non è per niente invasivo e dolce e che dà solo aroma e profumo.
Mi sento assolutamente di dire che potrebbe essere un’idea un pò diversa da proporre nel menù della Vigilia (che mica è tanto lontana). Che ne pensate?

4 commenti:

Gracianne ha detto...

J'aime bien l'utiliser pour cuire des volailles, ca donne une sauce a la fois typee et douce. Mais je n'aurais ps pense aux fruits de mer, il faudrait que j'esaie un de ces jours.

Lefrancbuveur ha detto...

@Gracianne: fais-moi savoir. Ps qu'est ce que ça veut dire "typee"?

Daniela ha detto...

Davvero interessante la tua ricetta, sono certa che il Sidro dona una nota particolare al piatto, ricetta che voglio assolutamente provare. Un saluto, Daniela.

Lefrancbuveur ha detto...

@Daniela: poi fammi sapere che ne pensi. Buona serata