La presentazione della Guida dei Bar d’Italia del Gambero
Rosso è stata, come negli anni passati, molto interessante sia in sede di
premiazione dei vincitori sia per quanto riguarda l’offerta del successivo
buffet.
Davanti ad un folto e numeroso pubblico, anche quest’anno sono stati premiati i migliori bar del nostro paese, un format che ormai tende ad essere estremamente versatile, adattandosi ai diversi momenti di consumo della giornata, con un’offerta di altissima qualità che punta anche sulla differenziazione.
L’attenzione infatti alle materie prime, selezionate meticolosamente e quando possibile autoprodotte, il recupero di antichi sapori dimenticati oltre a formule diversificate come l’orario no stop, costituiscono il valore aggiunto di questi locali che consente loro di fronteggiare al meglio la domanda di un consumatore in evoluzione.
Non è un caso che il Bar dell’anno, la Caffetteria Torinese di Palmanova (UD) sia stato premiato con la seguente motivazione: “si conferma per la seconda volta nel giro di tre anni, il locale che meglio interpreta il concetto di bar del terzo millennio, assommando qualità delle materie prime, originalità dell’offerta, attenzione all’ambiente, capacità di innovazione”.
Forse i Bar d’Italia stanno fronteggiando meglio questo periodo di crisi perché, al contrario dei ristoranti, consentono di “comprare felicità” ed eccellenze gastronomiche dolci e salate anche a prezzi contenuti ed in coerenza con l’alta ristorazione. Un modo di trasformare una “minaccia” in opportunità.
Molti nuovi locali che sposano le caratteristiche finora elencate (anche aperti da poco) sono entrati nella Guida e sono sicuro che la loro scelta sarà vincente come gli altri e soddisferà molto bene le esigenze del mercato.
Davanti ad un folto e numeroso pubblico, anche quest’anno sono stati premiati i migliori bar del nostro paese, un format che ormai tende ad essere estremamente versatile, adattandosi ai diversi momenti di consumo della giornata, con un’offerta di altissima qualità che punta anche sulla differenziazione.
L’attenzione infatti alle materie prime, selezionate meticolosamente e quando possibile autoprodotte, il recupero di antichi sapori dimenticati oltre a formule diversificate come l’orario no stop, costituiscono il valore aggiunto di questi locali che consente loro di fronteggiare al meglio la domanda di un consumatore in evoluzione.
Non è un caso che il Bar dell’anno, la Caffetteria Torinese di Palmanova (UD) sia stato premiato con la seguente motivazione: “si conferma per la seconda volta nel giro di tre anni, il locale che meglio interpreta il concetto di bar del terzo millennio, assommando qualità delle materie prime, originalità dell’offerta, attenzione all’ambiente, capacità di innovazione”.
Forse i Bar d’Italia stanno fronteggiando meglio questo periodo di crisi perché, al contrario dei ristoranti, consentono di “comprare felicità” ed eccellenze gastronomiche dolci e salate anche a prezzi contenuti ed in coerenza con l’alta ristorazione. Un modo di trasformare una “minaccia” in opportunità.
Molti nuovi locali che sposano le caratteristiche finora elencate (anche aperti da poco) sono entrati nella Guida e sono sicuro che la loro scelta sarà vincente come gli altri e soddisferà molto bene le esigenze del mercato.
Il post premiazione mi ha consentito ancora una volta di riassaggiare le delizie di noti e storici caffè, ma anche di gustare le prelibatezze, soprattutto salate (chi mi segue sa che di gran lunga le preferisco alle dolci), di locali che non conoscevo.
Voglio qui menzionare in particolare tre locali di cui ho
particolarmente apprezzato i prodotti.
Innanzitutto citerei la pasticceria Caprice di Pescara della famiglia Camplone, delle cui tante specialità ho fatto un’autentica degustazione sequenziale.
Innanzitutto citerei la pasticceria Caprice di Pescara della famiglia Camplone, delle cui tante specialità ho fatto un’autentica degustazione sequenziale.
Buonissimi i “tajarille
e fasciule” un’ottima pasta e fagioli con zafferano, l’agnello cace e ove, le
pipindune e ove e le lenticchie di Santo Stefano, servite in simpatiche
cocottine.
I tajarille e fasciule della Pasticceria Caprice |
Da non perdere sono poi a mio parere i bignè al formaggio
de Il Chiosco di Lonigo (Vicenza), “un chiosco in versione luxury” come si
legge nella Guida.
Ottime anche le specialità salate del Via delle Torri di Trieste, degli stessi proprietari del tempio dello street food triestino, Buffet da Pepi di cui ho parlato qui, presentando un’altra mitica Guida del Gambero Rosso. Ottimi in particolare erano i crostini con salmerino del Trentino, come pure il pan brioche e altre golosità rustiche.
Per una elencazione esaustiva di tutti i locali premiati, comunque, potete dare un’occhiata qui. Per scendere invece nel dettaglio delle caratteristiche di questi fantastici caffè, vi consiglio di acquistare di questa utile Guida. In cui sono presenti tanti bar che curano molto l’estetica, oltre che i contenuti ed il gusto.
Ottime anche le specialità salate del Via delle Torri di Trieste, degli stessi proprietari del tempio dello street food triestino, Buffet da Pepi di cui ho parlato qui, presentando un’altra mitica Guida del Gambero Rosso. Ottimi in particolare erano i crostini con salmerino del Trentino, come pure il pan brioche e altre golosità rustiche.
Per una elencazione esaustiva di tutti i locali premiati, comunque, potete dare un’occhiata qui. Per scendere invece nel dettaglio delle caratteristiche di questi fantastici caffè, vi consiglio di acquistare di questa utile Guida. In cui sono presenti tanti bar che curano molto l’estetica, oltre che i contenuti ed il gusto.
Perché
anche l’occhio vuole assolutamente la sua parte.
Bar d’Italia del Gambero Rosso 2014
1750 indirizzi per spuntini sani e sfiziosi
Gambero Rosso®
pp 352 - 10,00 euro
Bar d’Italia del Gambero Rosso 2014
1750 indirizzi per spuntini sani e sfiziosi
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6 commenti:
mi fa molto piacere veder premiati dei bar sia triestini che regionali!Buona domenica Enrico!
@Chiara: tutte le regioni italiane hanno le loro eccellenze e quindi in questa Guida ci sono tutte
Mi sono innamorata di quei cosini con i lamponi...
@Serena: come non innammorarsene?
Tutte le regioni hanno le loro eccellenze, adoro i dolci , ma quei “tajarille e fasciule” ni hanno conquistato . Buon week end Daniela.
@Daniela: hai ragione, di gran lunga anche il mio piatto preferito ;)
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