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18 gennaio 2009

17 gennaio, Sant’Antonio Abate

Ieri, 17 gennaio è stata la festa di Sant’Antonio Abate, protettore degli animali e patrono degli allevatori. Il santo è infatti quasi sempre raffigurato con a fianco un maialino. Per questo nella religiosità popolare il maiale cominciò ad essere associato a S.Antonio Abate, considerato il santo patrono di questa specie e, per estensione, di tutti gli animali domestici e della stalla. E’ anche patrono di quanti lavorano con il fuoco, come i pompieri, perchè guariva da quel fuoco metaforico che era l'herpes zoster, nota appunto come “fuoco di S.Antonio” o “fuoco sacro”. Per millenni e tuttora si usa inoltre in molti paesi accendere nella ricorrenza i “falò di Sant'Antonio”, che avevano una funzione purificatrice e fecondatrice.
Per l’occasione della festa di Sant’Antonio Abate l’AIA, Associazione Italiana Allevatori, ha “messo in campo” una folta rappresentanza di allevatori e loro animali in Piazza San Pietro a Roma.
Come ha sottolineato la stessa AIA nel comunicato di presentazione dell’evento, “questa festa è sempre stata un appuntamento molto sentito dagli allevatori. Una tradizione antica che si tramanda da secoli e che ancora oggi è oggetto di una profonda devozione nelle nostre campagne, testimoniata anche dalle immaginette votive esposte nelle stalle.
Un giorno speciale quindi per il mondo zootecnico nazionale, per invocare la benedizione e la protezione del santo sugli uomini, i loro animali e i prodotti della terra. E per ricordare a tutti l'impegnativo lavoro svolto dagli allevatori italiani, troppo spesso sottovalutato, per garantire ai cittadini alimenti di prima necessità quali latte, carne, formaggi o salumi”.
In un grande padiglione all’inizio di Via della Conciliazione erano presenti tutti i principali animali: bovini di razza frisona, bruna, Limousine, Jersey, la mitica Chianina,



e poi galline, pecore (razza comisana e sopravvissana), capre, pavoni,

struzzi, asini, cavalli, oche, conigli…

il mio animale preferito, l'asino (nella foto, uno di razza del Monte Amiata)

Con la mia macchinetta digitale mi sono allora precipitato in San Pietro per fare belle foto (alcune potete vederle in questo post), in una splendida giornata di sole.
Lo spettacolo era notevole, visto che non si è abituati a vedere tutti i giorni animali di razze così specifiche.
C’erano anche molte persone che hanno portato in piazza i loro animali domestici per farli benedire (era presente anche un signore con una tartaruga!).


Insomma una splendida e piacevole mattinata con la campagna che, almeno per una volta, è arrivata in città!

12 commenti:

Antonietta ha detto...

Adoro questo Santo, me lo sento mio al 50% con quello di Padova

Lefrancbuveur ha detto...

Beh, visto il tuo nome...
Anche io sono molto devoto al Santo di Padova.
Ciao
Enrico

Luca and Sabrina ha detto...

Che rabbia, al prossimo incontro mangereccio noi non ci saremo. Roma rimane sempre a più di 400km da casa.
Dolcissima quella tartarughina.
Bacione da Sabrina&Luca

marcella candido cianchetti ha detto...

bel post se passi da me non solo trovi ricettina veloce ma pure post su sant'antonio x non mio buon inizio di settimana

Günther ha detto...

un gran bel post sugli animali non posso non essere daccordo

Lefrancbuveur ha detto...

@luca&sabrina: visto che bella la tartarughina?

@marcella: passo a vedere, ma tu tutto bene?

@gunther: grazie molte!

elisa ha detto...

bellissime foto..complimenti..chissà che bella festa!

Lefrancbuveur ha detto...

Grazie della visita, Elisa.
E' vero, è stata proprio una bella festa.
A presto.
Enrico

Anna Righeblu ha detto...

Che belle foto Enrico e che bella iniziativa!
Anche a me piace molto l'asino come animale...in autunno ho avuto modo di incontrarne due, di proprietà di un amico, si chiamano Luna e Lulù, bellissimi!
Ciao e a presto

Lefrancbuveur ha detto...

Devono essere carinissimi,Anna. Dove si trovano?

Anna Righeblu ha detto...

Sono carinissimi e molto socievoli, la foto è tra quelle del link a Martin Steiger, tra i simpatici link in righeblu

Lefrancbuveur ha detto...

Anna, vado a vedere