Il mare, il buon bere, il mangiare bene e...chi più ne ha, più ne metta

2 marzo 2011

Itinerari gastronomici romani in una bella giornata di grande rugby


Come ho scritto più di una volta (ad esempio qui  e qui) nel periodo di febbraio-marzo a Roma è il momento del grande rugby internazionale. C’è il mitico torneo “6 Nazioni” e quando c’è da andare a vedere le partite allo stadio, non mi tiro certo indietro.
E’ il fascino di questo sport duro ma leale, rude ma rispettoso dell’avversario, che i giocatori e i tifosi praticano e seguono con grande orgoglio.


E poi il rugby è uno sport conviviale, proprio come siamo noi foodies....E si, perché il bello del rugby è anche il famoso “terzo tempo”, quando i componenti e i fan delle due squadre si ritrovano davanti ad un bel boccale di birra a festeggiare insieme quello che è stato comunque un evento di festa.
Quest’anno a Roma la seconda partita in casa dell’Italia era contro il Galles. Inizio partita alle 15.30. Parto di casa prima di pranzo e mi incontro con un mio amico davanti alla Pasticceria Siciliano-Svizzera a Piazza Pio XI. Questa pasticceria, come suggerisce il nome, offre degli ottimi dolci siciliani e anche a mio avviso dei buonissimi cornetti. Ma questo locale offre anche delle interessanti proposte di rosticceria, come dei fantastici arancini e rustici siciliani, oltre a dei gustosi timballetti di anellini e, a volte, piatti tipici come la caponata. Questa volta ho assaggiato un ottimo arancino al pistacchio e un rustico di pasta sfoglia ripieno di funghi e formaggio veramente notevole (in qualche altra occasione vi parlerò della mia profonda passione per i rustici di pasta sfoglia). Un locale, insomma, che segnalo come da non perdere a chi non lo conoscesse…


Sulla strada che porta allo stadio Flaminio erano presenti altri posti golosi dove poter completare il nostro pranzo itinerante prima della partita.
Ho saltato Pizzarium perché ci ero stato recentemente, ma ci tenevo ad andare in un posto di cui avevo tanto sentito parlare ma dove non ero mai stato, anche per motivi di lontananza rispetto a dove abito.
Mi riferisco a Settembrini, che è un locale difficile da circoscrivere in una specifica categoria perché è al tempo stesso gran caffè, enoteca, gastronomia, ristorante e forse altro ancora.


Limitando il mio giudizio alle sole proposte di rosticceria che ho assaggiato (il resto sarà testato al più presto) devo dire che i prodotti che ho degustato sono stati all’altezza delle aspettative. Ottima la polpetta di melanzane che abbiamo preso, con all’interno un ripieno molto saporito e lasciato (credo) volutamente grossolano e a pezzi (nella foto in basso). Un gradino più in giù, a mio avviso, i supplì di zucca e taleggio e al ragù di polipo.


Giunti allo stadio, prima dell’ingresso alla partita non poteva mancare la degustazione di una buona birra bionda, tra tifosi gallesi vestiti dei loro colori (rossi), con folkloristici e a volte buffi copricapo.


La partita è stata, come spesso accade al 6 Nazioni, molto vibrante, a cominciare dagli emozionanti inni nazionali (qui il bell’inno gallese) e continuando con il match vero e proprio, anche se a mio parere gli azzurri non hanno ancora la capacità di giocare bene nei momenti importanti della partita, mostrando a volte delle inspiegabili ingenuità…
Chiusa la breve descrizione dell’evento sportivo, che per la cronaca ha visto prevalere il Galles, rimane da dire che dopo ci siamo recati a “vivere” il “terzo tempo”, poco fuori lo stadio.
E quindi ancora birra, musica, chiacchiere (anche in inglese), allegria, gadget degli sponsor e, naturalmente, caffè finale a completare una bellissima giornata di sport e di buona e sfiziosa cucina!

25 febbraio 2011

Pizza bianca ripiena di aringa affumicata e confettura agrodolce di cipolle


L’idea di questa ottima pizza mi è venuta andando ad una simpatica e golosa degustazione di marmellate, nella quale tra l’altro ho avuto il piacere di conoscere Pamirilla.
Nell’ambito della degustazione, mi hanno colpito in modo particolare delle tartine con aringhe e una marmellata agrodolce di cipolle: l’abbinamento era secondo me perfetto, ben bilanciato e davvero un elogio a due prodotti (le cipolle e le aringhe) che io adoro.
Tornando a casa con una nutrita provvista di vasetti di marmellata, il primo esperimento da fare era molto banale: provare semplicemente a replicare quell’abbinamento così buono.
Insieme all’ottima marmellata di cipolle acquistata e ad un'altrettanto ottima aringa affumicata che già avevo, occorreva trovare un’eccellente “base di appoggio” dei due ingredienti. Ed allora ho pensato che poteva starci bene una buona pizza bianca.


A Roma la pizza bianca buona non manca di certo…e la mia scelta è ricaduta sul re della pizza (Gabriele Bonci) e sul suo locale “Pizzarium”. Ottima pizza come sempre. Oltre a quella bianca che nella sua semplicità è strepitosa, mi è piaciuta in particolare quella con broccoletti e una caciottina di pecora davvero indimenticabile. Sempre buoni anche i supplì, anche se onestamente spendere 4 euro per un supplì, pur di alta qualità, mi sembra eccessivo!
Con la pizza bianca che ho portato a casa ho allora creato in quattro e quattr’otto una pizza ripiena con gli ingredienti di cui sopra, aggiungendo al tutto anche delle patate lesse.

L'interno della mia pizza ripiena
La pizza che ne è venuta fuori è risultata veramente mitica, ben equilibrata, ricca, succulenta, da accompagnare con una bella birra artigianale di gradazione sostenuta, che sposa molto bene la complessità della preparazione…

20 febbraio 2011

Cibo (goloso e sfizioso) del Nord Europa


Non so voi ma a me ogni tanto non dispiace di mangiare qualcosina di sfizioso in posti che possono essere considerati "pseudo fast-food".
E devo dirvi che non sempre mangiare in tali luoghi sia proprio così male. E’ chiaro che ciò è vero solo se in questi posti ci si va solo qualche volta e se si escludono categoricamente alcuni locali più noti e più propriamente della categoria…
Ad esempio il rapporto con Ikea, con cui prima o poi tutti si devono confrontare, ha di piacevole di potersi fermare al suo ristorante, che offre piatti per niente malvagi e in certi casi anche biologici.
Una mia passione sono le famose polpettine, servite con la loro salsa e con quella di mirtilli (su youtube c'è anche un video per eseguire la ricetta). Ma anche il salmone affumicato devo dire che non è per niente male, con una deliziosa salsina di accompagnamento.


A proposito di salmone ed altre specialità ittiche nordiche, un altro posto che mi intriga parecchio quando mi reco in Germania è poi la catena NordSee.
Si trova con i suoi ristoranti in tantissime città dei paesi di lingua tedesca (Germania, ma anche Austria e Svizzera) e offre sia panini con ripieno di pesce fritto e salse da poter agevolmente portar via (incluso il fish and chips), sia piatti preparati a base di pesce guarniti in modo egregio (come solo all’estero sanno fare) con insalate, salse e contorni golosissimi.
Un piatto che recentemente ho mangiato, ad esempio, è un filetto di pesce con funghi e formaggio fuso, guarnito da contorni a scelta: una vera bontà!


Inoltre ho scoperto che i ristoranti Nordsee vendono anche del pesce fresco (salmone e quant’altro) da portare a casa e cucinare tra le proprie mura.
Mi piace molto il modo di mangiare delle genti del Nord Europa, con un notevole utilizzo di salse a guarnizione dei piatti di carne e di pesce, cosa che capita molto di meno nella nostra cucina come ben sapete. E’ una cucina alla quale occorre abituarsi, più pesante senz’altro, ma certamente ricca e saporita.
E allora secondo me non c’è niente di male se ogni tanto ci si concede delle “scappatelle” del genere dal grande cibo di qualità (mediterraneo e non)...

11 febbraio 2011

La Camargue nel piatto


Ho fatto la conoscenza con il riso rosso della Camargue sugli scaffali di un supermercato qualche tempo fa, quando dovevo acquistare un riso dal colore altrettanto inconsueto, quello nero Venere.
Mi ero ripromesso di prenderlo in qualche altra occasione, ma non è capitato per molto tempo. Adesso finalmente l’ora è giunta…
E’ un riso dalla colorazione naturale rosso-bruna, a grani lunghi e integrale, coltivato in una bellissima zona, la Camargue, che si trova ad ovest di Marsiglia. E’ tra l’altro una splendida terra di tori e cavalli, allevati allo stato brado e in libertà.
L’utilizzo in cucina di questo riso è il più versatile possibile: è ideale per la realizzazione di colorate insalate di riso ma anche per accompagnare in modo sublime piatti a base di carne o di pesce. Ma si può usare, vista la sua leggerezza e la caratteristica dei grani, anche in gustose e sfiziose preparazioni tipo “thai”. A voi la scelta tra i mille utilizzi di questo riso, ma qualche suggerimento lo trovate comunque qui.
Vista poi la regola, che condivido molto, di abbinare ad un determinato prodotto di un territorio altri prodotti (inclusi i vini, of course!) e materie prime dello stesso territorio, allora questo riso si può utilizzare anche per farci un’insalata di riso alla niçoise i cui ingredienti sono tipici della non lontana Nizza e della classica insalata niçoise. E non si può non dire che a questo riso andrebbero abbinate sempre e comunque le herbes de Provence della non lontana Provenza…
Detto tutto ciò, come ho invece utilizzato io questo riso? Beh, in modo ancora diverso, come spesso mi accade….: l’ho abbinato ad un ragù bianco di polpo e patate.


Ecco “in prosa” la mia ricetta:
Far bollire in acqua dei polipetti di medie dimensioni e pulirli per bene. In una padella far soffriggere uno spicchio d’aglio tagliato a pezzetti in dell’olio extravergine, aggiungere dei capperi dissalati e, se volete, poche olive nere. Aggiungere i polipi bolliti, poco concentrato di pomodoro, vino bianco secco. Far evaporare e cominciare a far insaporire.
Aggiungere successivamente delle patate lesse tagliate a cubetti e dell’acqua e far ancora insaporire per bene. Verso fine cottura, regolare di sale e pepe.
Nel frattempo far cuocere il riso che sarà pronto in circa mezz’ora. Condirlo con un po’ del sughetto dei polipi e patate, con dell’olio extravergine e una manciatina di herbes de Provence. Impiattare i polipi, aggiungendo accanto uno sformatino di riso rosso di Camargue condito nel modo descritto e modellato con un coppapasta.
Un piatto che vi piacerà senz’altro, gustoso e che dà una sensazione di leggerezza grazie a questo splendido riso. Provare per credere...