Foto tratta
dall’account Instagram https://www.instagram.com/paulbocuse_officiel/
Gironzolando alcuni giorni fa su Instagram, tra vari post interessanti mi ha incuriosito quello dell’account “Paul Bocuse_officiel” che descriveva la storia di un piatto diventato mitico, la zuppa di tartufo nero VGE, dove VGE sta per Valéry Giscard D’Esteing, ex Presidente della Repubblica francese.
La storia
di questo piatto è molto interessante, curiosa, e divertente ed ha contribuito
alla notorietà del grande chef Paul Bocuse.
Correva l’anno
1975 e Paul Bocuse ricevette dall'Eliseo una lettera su carta intestata che
annunciava che il Presidente in persona gli avrebbe conferito la Legion
d'Onore. La firma del Presidente Valéry Giscard d'Estaing sembrava testimoniare
il carattere ufficiale della lettera. In realtà invece si trattava di uno
scherzo, ben architettato da uno dei suoi amici. Il Presidente allora,
informato di questo scherzo, volle ricompensare per davvero Bocuse poche
settimane dopo.
E proprio
in occasione della solenne cerimonia di attribuzione del titolo di ambasciatore
della cucina francese e di Cavaliere della Legion d'Onore nacque tale soupe
creata da Bocuse.
Tuttavia con
grande modestia lo chef non rivendicò la paternità di questo piatto, affermando
di non averlo inventato perché “chi può dire di aver creato qualcosa in
cucina?”
Più che di
creazione, in effetti, si dovrebbe parlare d’ispirazione, perché la zuppa risente
di influenze alsaziane e dell'Ardèche. Bocuse, infatti, per realizzare
questo piatto si ispirò a Paul Haeberlin che in Alsazia dopo una battuta di
caccia aveva cucinato una ricetta al tartufo in una piccola casseruola bianca, ricoperta
di pasta brisée. Inoltre il piatto discende anche da una zuppa di verdure dei
contadini tartufai dell'Ardèche, che usavano mangiarla calda con al suo interno
del tartufo, che così poteva liberare tutti i suoi più voluttuosi e inebrianti profumi.
Un'idea culinaria ereditata anche dalla tradizione inglese del chicken pie che,
combinata con le altre due ispirazioni appena descritte, portarono Paul Bocuse a realizzare
questa famosa zuppa.
La zuppa VGE
è composta quindi, in sintesi, da un brodo di manzo, una brunoise di verdure, del
tartufo nero grattugiato, del foie gras ed è chiusa con una delicata e
fragrante pasta sfoglia.
Al Presidente,
che definì Bocuse “un homme de tradition et d’invention” e che si
chiedeva come fare per gustare al meglio la sua zuppa di tartufo perfettamente
sigillata, il grande chef Bocuse rispose fermamente: "Cassez la
croûte, Monsieur le Président!" In effetti la zuppa di tartufo nero, una
volta aperta rompendo la crosta che cade nella soupe, presenta un
profumo inebriante che solletica le narici, soddisfacendo primariamente il
senso dell’olfatto che percepisce e sintetizza un mix di tanti ingredienti davvero
ben amalgamati tra loro, in una perfetta alchimia.
Da allora questa
zuppa è diventata famosa in tutto il mondo ed ha consacrato definitivamente il
genio di Bocuse, erigendolo ancor di più tra i grandissimi chef a livello internazionale.
La storia
di questa zuppa si può ben apprezzare anche in questo video e c’è da
aggiungere che, volendo, si può gustare ancora oggi nel menù invernale del restaurant
gastronomique Paul Bocuse a Collonges-au-Mont-d'Or
nei pressi di Lione.
Il prezzo
del piatto denominato oggi “Soupe aux truffes noires Elysée” è di 120 €,
ma ne vale davvero la pena.
In
abbinamento viene suggerito uno Champagne Vranken – Blanc de Blancs 1987,
“la cui effervescenza quasi effimera solletica le papille gustative, esaltando
come in un bosco i profumi di funghi e tartufo fresco e facendo riecheggiare al
palato la fragranza della pasta sfoglia...”.
Noblesse oblige!
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