
Dopo tante volte che sono stato a Bologna, è giunta l’ora di segnalare qualche posticino (legato al food, ovviamente…) dove fare shopping o mangiare qualcosa di buono.
Quella che segue quindi è una sorta di miniguida molto essenziale, con indicazioni però assolutamente circoscritte e non esaustive.
La guidina segue un itinerario che è sostanzialmente lungo la direttrice “Stazione-Piazza Maggiore” (e dintorni), indicando alcuni posti di rilievo che (secondo me) si trovano in quest’area, ordinati secondo il percorso che si fa tra questi due estremi (la stazione e Piazza Maggiore appunto) e collegati sostanzialmente dalla lunga Via Indipendenza. I locali segnalati, quindi, sono indicati in ordine “spaziale” e non ad esempio per tipo di pasto o locale.
Allora cominciamo con il nostro itinerario. Tipicamente a Bologna si arriva in treno e già all’interno della stazione c’è un posto da segnalare. E’ la
Dispensa Emilia, una tigelleria tradizionale. Ogni volta che vengo a Bologna, mi fermo sempre in questo posticino che potrebbe aver l’aria di uno dei soliti bar presenti in stazione dove si mangiano terribili paninacci. Invece questo posto merita veramente una sosta. Si mangiano delle tigelle, tra cui quella che adoro è quella classica al pesto e parmigiano, ma ce ne sono tantissime altre molto buone. In abbinamento, si può bere un ottimo bicchiere di Lambrusco o altri vini tipici locali. Dunque se avete necessità di mangiare bene ma veloce, questo è un buon indirizzo. Pensavo di tenere segreto il nome di questo locale che a me pur piaceva tanto, perché forse qualche purista poteva storcere il naso, ma quando ho sentito parlare bene di questo posto da uno che se ne intende e cioè il gastronauta Davide Paolini, ciò mi ha molto rincuorato :-).
Iniziando a percorrere Via Indipendenza dalla stazione e camminando sul lato destro sotto i portici, segnalo un posticino che forse non potrà piacere a tutti ma è sfizioso e secondo me buono (coloro che frequentano solo ristoranti stellati e posti del genere passino alla prossima segnalazione, please). E’ un negozietto che si chiama
“6 fritto” e che offre evidentemente cose fritte: pesce fritto ed altri tipi di fritti in cartoccio, da mangiare sul posto o da portare via. Si va dalla frittura di totani, gamberi e calamaretti a quella tipica di Bologna (crema fritta, polpettine), al fritto di verdure e ad altro ancora. Il posto è adatto per uno snack prima di cena, quando si ha un po’ di fame ma non si vuole esagerare.
Proseguendo su Via Indipendenza, deviando un po’ sulla sinistra su Via Irnerio e girando poi a destra (questa è una deviazione un po’ più importante rispetto al nostro itinerario) si trova una bellissima enoteca-ristorante, la
cantina Bentivoglio.

E’ un posto veramente carino, dove si ascolta anche della buona musica jazz e dove sono stato l’ultima volta che ero a Bologna a bere un bicchiere con i simpaticissimi
Luca e Sabrina. Oltretutto le numerose bottiglie presenti “arredano” il locale e lo rendono veramente delizioso!
Tornando di nuovo su Via Indipendenza, quest’ultima ad un certo punto incrocia sulla sinistra Via Righi, dove si trova la trattoria da
Tony. Locale semplice, con foto varie e maglietta del Bologna attaccate alle pareti, offre i piatti tipici della cucina bolognese a prezzi onesti.

L’ultima volta che ci sono stato, visto che faceva un freddo notevole, ho preso degli ottimi passatelli in brodo e uno dei miei miti tra i piatti bolognesi: la cotoletta alla bolognese. Il ristorante offre anche altri classici della cucina felsinea come i tortellini in brodo o al ragù, le lasagne o le tagliatelle alla bolognese. Come secondi piatti, sono buoni anche i bolliti.
Approdiamo lentamente a Piazza Maggiore, dove ci attende la statua del Nettuno. Poco prima, però, girando a destra su via Ugo Bassi e percorrendola sul lato sinistro, dopo 5-10 minuti a piedi sotto i portici si incontra un’istituzione per i bolognesi, il caffè storico (risale al 1907) e pasticceria
Gamberini.

E’ un posto molto buono per gli aperitivi ma anche per le sue brioches mattutine e conserva gran parte degli arredi di un tempo, ben restaurati. Secondo la guida dei
locali storici “è nella leggenda dei bolognesi perché la mattina presto serviva paste e brioches calde anche dalla porta di servizio nella via laterale, dove si formavano lunghe code”.Ora facciamo il percorso a ritroso e ritorniamo a Piazza Maggiore. Dopo aver ammirato il Nettuno, la bella piazza, gli splendidi palazzi e la Basilica di San Petronio, possiamo continuare il nostro giro di “zingararate” enogastronomiche. Vicino alla piazza, un posto da non mancare è anche
l’Osteria del Sole, un locale storico e d’altri tempi, con mille foto attaccate alle pareti e dove bere esclusivamente un buon bicchiere di vino (qui non si può mangiare).

A pochi passi da questo locale, c’è quella che io chiamo “la via dei tortellini”. Uno dopo l’altro, ci sono due negozi che vendono, sia pur a prezzo non certo economico, tortellini, tortelloni, ravioli, gnocchi e altre prelibatezze tipiche (anche dolci) bolognesi, preparate in modo artigianale.
Un primo negozio a Via Caprarie si chiama
Paolo Atti e Figli, locale storico che mantiene l’arredamento stile Ottocento e Liberty dove personaggi illustri, sempre secondo la guida dei locali storici, amavano sostare e intrattenersi a parlare col proprietario di prelibatezze locali.


Accanto c’è
Tamburini che allo stesso modo offre golose paste fresche e prodotti di alta salumeria.
Sempre lì vicino, c’è la bellissima libreria Coop che ha la caratteristica di offrire, accanto agli scaffali dei libri, i prodotti tipici di
Eataly; ma al suo interno sono presenti anche un ristorante, un’enoteca e una birreria, contornati al tempo stesso da libri, conserve, cibo confezionato di qualità e altri prodotti di questo genere.
Il nostro breve tour gastronomico di Bologna finisce qui. Se ne potrebbero immaginare tanti altri, con segnalazioni di posti altrettanto buoni e altrettanto tradizionali, ma anche più “innovativi”. Ad esempio ho sentito parlare molto bene (me lo accennava anche
lei) del ristorante Casa Monica (Via San Rocco, 16 tel. 051 522522), che però non ho ancora sperimentato.
Chiudo il post, visto che siamo nel pieno del periodo di Carnevale ed oggi è giovedì grasso, con la dedica ad un personaggio e ad una maschera rappresentativa di Bologna:
Balanzone, un dotto uomo di legge che è chiamato così perché il suo nome deriva da balanza, bilancia, simbolo della giustizia. E’ un personaggio un po’ saputello, che si lancia spesso in elaborati discorsi pieni di citazioni colte, in un latino spesso storpiato. Ha delle guancione rosse, è vestito di nero, con un gran cappello e mantello ed ha un mega pancione….

Ed io e Balanzone vi salutiamo, gustando degli ottimi dolci fritti di Carnevale che si mangiano in questo periodo a Bologna…