Il mare, il buon bere, il mangiare bene e...chi più ne ha, più ne metta

13 settembre 2009

Tropea, non solo cipolle rosse

Finalmente vi parlo un pò delle mie vacanze estive. Comincerei senz’altro con un post su Tropea, bellissimo paesino sul lato tirrenico della Calabria.
Ne avevo sentito parlare bene più volte e così con due miei amici abbiamo prenotato un confortevole Bed & Breakfast in pieno centro.
La cosa più bella di Tropea è senz’altro il mare.
Ha un colore più verde che azzurro, un turchese che è quello che preferisco di più, rispetto al celeste mare della Sardegna o a quello blu di molte località balneari del Mediterraneo.
Il mare verde e pulito era davvero invitante per immersioni e lunghi bagni con la maschera, dove si potevano vedere sotto di te e tra gli scogli pesci bandiera, “surici” (pesce locale tipo triglia che si mangia normalmente fritto) e altri tipici pesci del Mediterraneo.
A Tropea, che è situata in alto rispetto al mare, c’è poi un affollato e animato passeggio lungo il bel corso principale, con una miriade di bar/pasticcerie e ristoranti a fare da corollario.

un tramonto a Tropea
Ristoranti che devo dire, rispetto agli standard a cui sono abituato a Roma, sono senza dubbio più economici (e dire che molti affermano che Tropea è una delle più care località della Calabria!). Spesso una cena tutta a base di pesce mi è costata sui 20 euro, una cifra del tutto ragionevole…
Le cose buone da mangiare a Tropea sono tante ed è facile dimenticare qualcosa. E’ ovvio che il prodotto più utilizzato è la buonissima cipolla rossa, ma non manca mai il piccantissimo peperoncino, diffuso ovunque in Calabria e utilizzato in mille preparazioni, e la famosa ‘nduja.
Nei ristoranti ho avuto modo di gustare una pasta tipica locale, la fileja una specie di fusillo fatto a mano che si condisce proprio con sugo di cipolle o con la ‘nduja stessa (se è per questo con la ‘nduja ci fanno anche gli arancini…).
Ma nei ristoranti si mangiano anche altre cose buonissime che in parte ricordano anche la cucina della non lontana Sicilia: involtini di pesce spada (ne ho gustati di ottimi), pasta con spada, melanzane e menta, spada alla griglia ma anche (in ordine molto random) parmigiana di melanzane alla calabrese (è un po’ più pesante di quella napoletana, essendoci anche del formaggio locale),
polpette di alici, pesce spatola in mille modi (alla griglia, ad involtino, impanato e fritto)….
Uno dei momenti belli della vacanza è stato quando il proprietario nel nostro B&B ci ha offerto il giorno di ferragosto un aperitivo con prodotti tipici della loro terra, ad eccezione della sangrìa che comunque era composta da vino e frutta del luogo:
salame piccante calabrese
tutto molto, esageratamente buono, in particolare la frittata di cipolle e le polpettine fatte con una materia prima che avrete forse :) capito che impazza in Calabria: la melanzana.
Per digerire tutte queste bontà, il consiglio è chiudere con un buon amaro. In questo caso è d’obbligo il buonissimo Amaro del Capo che prende il nome da un altro posto splendido che merita di essere visitato: Capo Vaticano, distante pochi kilometri da Tropea.

7 settembre 2009

La ricetta degli spaghetti “a strati”

Ancora un post interlocutorio prima di parlarvi delle mie vacanze estive.
Il post di oggi riguarda una ricetta che si fa da sempre a casa mia, ma di cui non conosco il nome. Si tratta di un primo di origini siciliane (credo) che in pratica è una pasta al forno cotta con poca acqua, grazie anche a quella fornita dai pomodori presenti nella ricetta.
Più precisamente e andando con ordine, si pone in un tegame da forno dell’olio e sopra di esso, a coprire tutta la superficie, si adagiano dei San Marzano tagliati nel senso della lunghezza.
Nello strato successivo si pongono degli spaghetti crudi spezzettati e si mette sopra dell’olio, del sale, dell’origano, del basilico e dell’aglio a pezzetti.
Si continua poi di nuovo con uno strato di San Marzano e si procede alternando sempre gli stessi strati fino alla fine. Nell’ultimo strato si pongono di nuovo i pomodori a coprire il tutto.
Si versa successivamente su un lato del tegame un bicchiere d’acqua e si fa cuocere sul fuoco, coprendo il tegame, per dieci minuti. La cottura termina poi in forno dopo altri dieci minuti.
Il piatto che ne viene fuori è morbido, mediterraneo, ottimo. E’ molto buona anche la crosticina che si forma nella parte bassa dello “sformato” ed è sfiziosa la croccantezza di alcuni spaghetti in superficie.
Non conoscendo il nome di questa ricetta, qualcuno ha idea di come si chiami esattamente? Avevo poi letto, non so più dove, a proposito di una variante di questa ricetta. Se non ricordo male, si aggiungono anche le acciughe: qualcuno ne sa qualcosa?

31 agosto 2009

Cibo da spiaggia (e non solo)

Dopo il cibo da partita (precedente post), ecco il cibo da spiaggia. In particolare questo è uno dei cibi da spiaggia (e di strada) dell’isola d’Ischia.
Si chiama ZINGARA, ma sinceramente non so da dove derivi questo nome.
Come potete vedere dalla foto, è un panino tostato composto da due lunghe fette di pane casareccio e ripieno di mozzarella, pomodori, prosciutto crudo, lattuga e poca maionese (capite bene che alle volte mangiare una zingara intera è davvero un’impresa da camionisti).
E’ un panino se vogliamo non molto innovativo, ma buono e dal nome bizzarro che quando vado ad Ischia non faccio mai a meno di mangiare, generalmente in spiaggia. Al solito ve ne sono di ottimi e di pessimi, ma mediamente la qualità è buona.
La zingara si mangia anche di notte (spesso fonda…) dopo essere stati nei locali, in alternativa al classico cornetto, che pur ad Ischia è rappresentato in ottimo modo.
In qualche “rozzo covo di pirati” del porto la zingara a quell’ora è sublime e per me di gran lunga preferibile alle cose dolci (ma io non faccio testo perché amo molto di più il salato…).

27 agosto 2009

Cibo da partita

Torno a Roma in una rovente domenica di agosto. La città è deserta e non cammina una persona. Torno a casa con i mezzi pubblici che a fatica circolano….
Rientro in tempo per vedere alla tv la prima giornata di campionato. Che bello, almeno questo... Ma cosa cenare e cosa "abbinare" alla partita visto che ho poche provviste?
Ma ho del peperoncino (comprato da poco in Calabria), ho dell’aglio e dell’olio, ho come sempre la colatura di alici…Allora il primo è sostanzialmente fatto…:-)
Ecco la semplice ricetta:

In una zuppiera mettere del buon olio extravergine, insieme ad uno spicchio d’aglio tagliato a pezzettini minuscoli, del peperoncino sminuzzato, del prezzemolo, un cucchiaio di colatura di alici e far amalgamare ed insaporire per una decina di minuti.
Nel frattempo cuocere al dente delle linguine, scolarle e dopo aver messo un cucchiaio di acqua di cottura nel composto precedentemente preparato, condire con questa salsetta le linguine.

(che poi l’esito della partita non sia stato favorevole è un altro conto: il piatto era buonissimo e questa è quasi la cosa più importante!)

Buon rientro a tutti!

7 agosto 2009

Buone vacanze a tutti...

....e divertitevi, riposatevi e rilassatevi, magari con qualche bel libro.
Io ve ne consiglio due di Simenon, riguardanti il Commissario Maigret ed ambientati in luoghi estivi:

Ci si risente verso la fine di agosto.
Ciao!