Il mare, il buon bere, il mangiare bene e...chi più ne ha, più ne metta
30 dicembre 2007
Auguri di "un'ottima annata" 2008
24 dicembre 2007
Buon Natale a tutti!
21 dicembre 2007
‘O sartù ‘e riso
Con questa ricetta parteciperei all’iniziativa di Francesca, anche se in ritardo clamoroso (non ho avuto il tempo di inviarla prima per motivi lavorativi). Sarà a suo buon cuore inserirmi o meno all’ultimo momento nella sua raccolta.
In ogni modo:
Ingredienti:
(per 6/8 persone)
700 g di riso per risotti
pangrattato q.b.
ragù
per il ripieno:
350 g di fiordilatte
3 uova sode
2 scatole di piselli
200 g di parmigiano grattugiato
polpettine fritte q.b.
6 salsicce
Preparare innanzitutto un ragú napoletano (chi non lo conoscesse gli mando la ricetta, ma altrimenti un qualsiasi ragù di carne va bene). Io ci ho messo dentro anche delle salsicce che poi sono usate anche per il ripieno.
Preparare poi delle polpettine piccole, friggerle e lasciarle sgrassare su carta assorbente.
Mettere a cuocere il riso.
Nel frattempo avvantaggiarsi nel preparare gli altri ingredienti dell’imbottitura: tagliare a dadini la mozzarella, le uova sode e le salsicce cotte nel ragú. Far saltare in padella con poca cipollina e lardo i piselli (vanno bene anche quelli in scatola)
Scolare il riso al dente e condirlo con parte del ragú.
Imburrare una tortiera con il buco al centro e rivestirla all’interno di pangrattato. Mettere sul fondo una strato di riso e poi una parte di ingredienti del ripieno, compreso all’ultimo il formaggio grana; continuare in tal modo mettendo prima il riso e poi il ripieno.Concludere con uno strato di riso finale.
Cuocere in forno preriscaldato a 180°C per 20-30 minuti, fino a quando il sartú non sarà dorato.
Rivoltare il sartù che risulterà bello dorato anche dall’altra parte in un piatto di portata.
Servire con qualche cucchiaiata di ragù caldo.
Buon appetito!
13 dicembre 2007
I mercatini di Natale
Ma è Natale e a Natale si suole andare ai mercatini di Natale…
Nel weekend scorso ho avuto modo di visitarne recentemente alcuni.
Sono molto belli quelli del Nord, come ad esempio quello di Trento (dove sono stato la scorsa settimana) che a quanto ho capito è uno di quelli più conosciuti e belli in Italia.
In effetti le cose che vendono sono molto carine ma, diciamocelo, non mi interessano più di tanto (uno stand interessante a Trento però era quello che vende degli gnometti portafortuna intagliati nel legno).
Quello che invece mi interessa molto è il lato gastronomico di questi mercatini. A Trento c’era solo l’imbarazzo della scelta su cosa mangiare. Tutto era buonissimo e per fortuna sono capitato lì quasi ad ora di pranzo. Polenta con capriolo e funghi porcini, ma anche in altre versioni, canederli di tutti i tipi in brodo, bolliti, fondute, vin brulé….mamma mia! Ottimi!
Nel Nord Europa si va ancora più sul pesante con salsicce, hamburger e altra carne alla griglia, oltre ad una sorta di hamburger di patate speziati, serviti con una purea di mele. Chi conosce il nome di quest’ultimo prodotto me lo può dire?
Insomma chi non è stato a questi mercatini ci vada, se non altro per farsi una gustosa mangiata tipo street-food!
Buone feste!
3 dicembre 2007
Asterix e la gastronomia
27 novembre 2007
La Poste e i fari
Beh, questo post racchiude un po’ tutte queste mie passioni: i fari innanzitutto, ma anche i francobolli e la Francia visto che i fari sono tutti francesi.
In passato strumenti indispensabili per i navigatori, i fari erano arrivati numericamente fino a 500 in Francia, formando “una catena di luce” intorno alle coste francesi.
Oggi invece sono, come dice il sito delle poste francesi, “dei guardiani del patrimonio” al quale “la Poste” ha voluto rendere omaggio.
Si tratta di recenti emissioni: nella prima foto vi è un insieme di sei francobolli che rappresenta due fari in mezzo al mare, due fari su isole e due fari sulla terra ferma.
20 novembre 2007
Politically scorrect…issimo
Nell’ambito dei miei soliti acquisti golosi avevo quindi comprato un prodotto della zona che fino a pochi giorni fa non avevo ancora assaggiato. E’ quello che vedete nella foto: si tratta di una crema di lardo di Colonnata!
Non l’avevo ancora assaggiata sia per via della calda stagione estiva sia perché in genere il consumo di lardo, sia pur buono, è veramente “politically scorrect…issimo” e poco gradito in famiglia, in quanto soprattutto “pesante”.
Ora che il clima consente e autorizza di più un simile consumo, ecco che mi sono sbizzarrito nell’utilizzo di questo ottimo prodotto.
La prima cosa che ho preparato è una ricettina molto semplice ma buonissima di origine emiliana:
Pennette alla crema di lardo
Ingredienti:
crema di lardo
aglio (2 spicchi)
poco olio
rametto di rosmarino
Far sciogliere in una padella la crema di lardo cuocendola a fuoco dolce insieme all’olio. Soffriggere poi nella stessa padella per pochi minuti l’aglio e il rosmarino in questo composto.
Nel frattempo cuocere le pennette al dente, metterle nella padella di cui sopra insieme a un paio di cucchiai di acqua di cottura. Far saltare ancora un po’ e impiattare. Cospargere di parmigiano e finire con qualche goccia di aceto balsamico tradizionale.
Ottima, e che profumo!
Il lardo poi sto continuando ad usarlo in questi giorni spalmato su pane bruschettato caldo o come ottima base per soffritti in zuppe e risotti.
E non mi è ancora finito. Suggerimenti su come posso usarlo ancora?
14 novembre 2007
Padre e figlio
Voi certamente conoscerete di più l’aceto balsamico tradizionale che si usa in innumerevoli piatti salati e dolci, dando un tocco di classe a infinite ricette semplici (ad esempio, “tout simplement”, scaglie di Parmigiano Reggiano e balsamico) e più complesse.
Ma la saba è un prodotto altrettanto interessante, di origine antichissima, prodotto da mosto d’uva e utilizzato anch’esso in numerosi e notevoli piatti. La saba non è altro che mosto cotto a fuoco diretto, successivamente ridotto ad un terzo della sua quantità iniziale e maturato e invecchiato.
Questo prodotto, di colore rosso scuro e sapore dolce, un tempo tipico dell'alimentazione contadina, dà un tocco in più a yogurt bianchi e a gelati e granite, ma può essere anche usato in piatti salati con un utilizzo simile all’aceto balsamico. Ad esempio può dare un tocco dolce e di contrasto alle carni dal gusto deciso o essere usato come condimento o ancora per condire legumi e castagne…
9 novembre 2007
Ponte del 1° novembre in Costiera
Fortunatamente il tempo è stato molto bello e ciò ci ha consentito di girare senza giacconi con il sole che ci riscaldava e baciava quell’angolo di paradiso.
Nella prima giornata abbiamo visitato nella zona sorrentina paesini di pescatori che conoscevo poco come la marina del Cantone o la bellissima S.Agata sui due Golfi (patria tra l’altro dello chef Iaccarino) e soprattutto la sempre incantevole Positano (ci sono stato molte volte ma sempre mi toglie il fiato).
Nella strada da Sorrento a Positano i panorami in macchina, percorrendo lentamente le innumerevoli curve, erano a dir poco stupendi distraendo inevitabilmente il guidatore di turno.
Il giorno dopo abbiamo invece percorso il tratto di costa che va da Positano fino a Vietri sul mare.
Posti davvero unici al mondo. In particolare che belli quei semplici e umili borghi di pescatori che ogni tanto si vedevano…
Ho poi ammirato quelle tante cupole maiolicate dei duomi dei vari paesini.
Arrivati a questo punto, è d’obbligo raccontarvi anche le mie “esperienze gastronomiche”: la prima sera non potevamo rinunciare alla sosta a Vico Equense presso la pizzeria “Da Gigino, l’università della pizza”: in questo posto si preparano “metri” golosi di pizza ai più svariati gusti.
A Sorrento abbiamo cenato dal “Parrucchiano” dove abbiamo preso tra l’altro dei buonissimi involtini di foglia di limone con ripieno di gamberi, successivamente infornati: da sballo!
Tra i vini è da rimarcare il Costa d’Amalfi-Ravello di Marisa Cuomo.
Infine i prodotti che ho portato con me a Roma sono:
- marmellata di gelsi bianchi
- una sorta di nutella fatta con olio extravergine delle colline salernitane e nocciole di Giffoni dalla mitica pasticceria De Riso a Minori (ha anche un negozio a Roma, chi abita qui mi chieda pure l’indirizzo!).
5 novembre 2007
The thinking blogger award
Ecco in particolare le sue belle parole:
Toujours un petit Italien, malgré les apparences: Le Franc Buveur: passionné de culture française et de la Bretagne notamment, son blog regorge d'histoires passionnantes, de récits de voyages, de recettes, d'anecdotes culinaires, une véritable mine d'or écrite dans un italien à tomber! Bravissimo! Je suis une grande fan!
Grazie Claire!
La regole del gioco prevedono che chi è stato designato tra i prescelti, debba farlo con altri 5 blog da lui preferiti e meritevoli della “nomination”:
Io indico i seguenti (in ordine alfabetico):
Alex e Mari: Blog di due amiche che scrivono da posti diversi e lontani (Germania e Nuova Zelanda) ma che interpretano in modo univoco la passione per il cibo e la buona cucina con belle foto e ricette di notevole fattura.
Il pranzo di Babette: Kja ha un blog molto interessante perché oltre ad inserire bellissime foto parla di cose non scontate sul mondo dell’enogastronomia, recensisce locali molto carini anche all’estero e propone ricette innovative, veramente da provare.
K-kitchen: sito con molte ricette di mare e bellissime foto. La persona che lo gestisce è Katia, che ama molto il mare come me.
Max la piccola casa: Anche Max dedica il suo blog a interessanti ricette di pesce e ispirate a cucine esotiche e “fusion”. Amo il suo blog perché riesco a trovare molte ricette che vorrei presto gustare. Inoltre dedica post settimanali ai cocktail: è uno dei pochi tra i blog che frequento che lo fanno.
Viviana: Il blog di Viviana mi piace perché traspira di entusiasmo e passione per la buona cucina, sia essa tradizionale che non. Le ricette sono sempre buone e gustose e le foto altrettanto belle.
Chiaramente tutti gli altri blog che sono segnalati nei miei preferiti meriterebbero la segnalazione, però dovendone scegliere solo cinque mi sono rimasti impressi questi.
29 ottobre 2007
Tea time!
I primi freddi, i vetri appannati, il teporino interno, le giornate corte, l’ambiente accogliente, insomma in questo periodo mi viene una gran voglia di riprendere le vecchie abitudini e infilarmi periodicamente in questi accoglienti locali.
Non amo il tè in assoluto (anche se sto rivalutandolo), ma tutto ciò che ruota intorno ad esso: l’ambiente caldo, quello che si mangia insieme al tè (pasticcini, biscotti, marmellate, torte…), il tipo di persone che frequentano questi locali, la bellezza di alcuni posti che a volte sono anche di interesse storico…
A Roma uno dei miei preferiti è Babington’s ma tra i molti posti da non perdere ci sono anche le sale da tè dei grandi alberghi o i caffè storici come l’Antico caffè Greco di Via Condotti.
Sono poi interessanti i negozi specializzati in tè e alcuni di voi mi insegnano che soprattutto all’estero (vedi Parigi, Londra) ne esistono di bellissimi, dove si trovano varietà veramente pregiate di tè e accessori legati al rito del tè.
E allora buon tè a tutti!
23 ottobre 2007
La colatura di alici
Giustamente nei blog di intenditori si parla molto di questo mitico prodotto, che dà un tocco importante a piatti di mare semplici ma buonissimi (anche in abbinamento con i peperoncini verdi….). Ma non solo a piatti di mare, anche a verdure crude e cotte, bruschette, ecc.
Senza descriverlo nel dettaglio, visto che la gran parte di chi legge saprà benissimo di cosa parlo (se non lo sa, me lo dica che lo erudirò in materia), si può solo aggiungere che è un prodotto nato dal liquido che viene fuori dalla “stagionatura” delle alici sottosale catturate nelle pescose acque della costiera amalfitana e in particolare a Cetara, la “capitale” della colatura.
Una curiosità che riguarda questo prodotto è che gli abitanti di Cetara in segno di amicizia durante il periodo natalizio si scambiano bottigliette di questo prezioso liquido.
Per saperne di più, comunque, esiste un anche un sito, che dà parecchie informazioni su questo prodotto e ne indica le caratteristiche e gli eventi legati ad esso.
Ecco una ricettina che ho provato recentemente e che è davvero buona:
Linguine con colatura di alici e limone
(per 4 persone)
In una insalatiera di coccio far marinare per circa una mezzoretta olio extravergine di oliva (qb), aglio tagliato sottile (uno spicchio), prezzemolo tritato, poco peperoncino, il succo di un limone. Nel frattempo far cuocere 300-400 grammi di linguine e, una volta al dente, scolatele e mescolatele nell’insalatiera insieme a 2 cucchiai di acqua di cottura. Amalgamare per bene e servite cospargendo i piatti con ancora un po’ di prezzemolo tritato.
Buon appetito!
19 ottobre 2007
Quel mazzolin….
Tra i vari prodotti comprati, c’era un bellissimo mazzetto di finocchietto selvatico bio coltivato a 1.400 metri sui monti di Campitello Matese. Non potete capire che profumo che ha…inebriante…
Questo acquisto mi ha fatto contento perché questo è uno dei tanti esempi che dimostra che con poco più di un euro si può “essere felici” per lungo tempo.
Spesso infatti l’acquisto di una quantità anche minima di un’erba o una spezia consente un suo utilizzo per anni in innumerevoli ricette e piatti.
E quindi ritengo veramente ben spesi quei soldi che consentono un “divertimento” prolungato nel tempo e di fare degli interessanti “esperimenti”.
Con questo finocchietto ora cosa ci preparo? Mi viene subito in mente qualcosa di siciliano, per esempio la pasta con le sarde o la pasta con melanzane, pesce spada e finocchietto. Ma penso anche al suo utilizzo su qualche tipo di carne come quella di agnello cotta alla brace o su qualche grigliata di pesce. Voi che mi consigliate?
12 ottobre 2007
Le città di mare
9 ottobre 2007
Autunno (perché adesso è autunno?) = zucca
Invece non è certo il caso di questo periodo, con giornate splendide (almeno a Roma) e caldo quasi estivo (detto per inciso: spero che venga un pò di freddo, anche se non troppo, perché non ne abbiamo da una vita qui a Roma: lo scorso inverno è stato inesistente!).
Comunque, in autunno non posso fare a meno di parlare (e mangiare…) di un prodotto che adoro: la zucca.
Sarà il bel colore che ha, le bizzarre forme che presenta, il suo gusto dolce, il suo utilizzo in svariati piatti…ma questo prodotto è proprio “un mito” per me.
Ottimo il suo utilizzo come ripieno nella pasta fresca (nella disputa tra Ferrara e Mantova tifo per la prima, ma non disdegno assolutamente l’impiego degli amaretti da parte della città lombarda), buone le gustosissime zuppe con la sua “crema”, fantastici i risotti…
Ma la zucca si può utilizzare anche per gnocchi, torte, dolcetti e marmellate…
A livello ornamentale, poi, è bellissima e coloratissima e non dimentichiamo che a fine mese c’è una festa (di Halloween, anche se non è della nostra tradizione), in cui è protagonista….
"Buona" zucca a tutti!
Ps: Giustamente in questi giorni impazzano post sulla zucca con altre interessantissime e gustosissime ricette, come ad esempio quelle di Viviana, Marika e Adina...
2 ottobre 2007
I testaroli della Luni
Ma penso che sia attuale lo stesso, perché può rappresentare un simbolo della famosa dieta mediterranea, che ha nel nostro paese uno degli esponenti più alti.
La “pasta” che si nasconde sotto la bandiera italiana è rappresentata dai cosiddetti Testaroli, di colore grigio chiaro e composti di farina integrale, acqua e sale. La pasta ottenuta da questi ingredienti viene poi cotta su particolari dischi di terracotta (tempo fa) o di ghisa, detti appunto “testi”, da cui deriva il nome.
La loro origine risale all’antica Roma e alla vecchia città romana di Luni. Si tratta di un prodotto che si realizza in quella bellissima zona che è la Lunigiana, al confine tra Liguria e alta Toscana, in particolare nel pontremolese.
Tagliati a grosse strisce o in modo irregolare, si mangiano abitualmente col pesto genovese (verde della bandiera) o più semplicemente con olio buono e parmigiano (bianco della bandiera) o al pomodoro (rosso della bandiera).
Si abbinano bene a vini rossi, come quello dei Colli di Luni.
Buonisssssimi!
27 settembre 2007
8 things about me
Le regole sono semplici: bisogna parlare di otto fatti, a caso, che riguardano se stessi, in un post dedicato e occorre scegliere altri/e otto blogger che devono rispondere allo stesso meme.
Premetto però che non amo troppo parlare di me e sono un pò pigro (siamo allora già a due delle otto cose su di me?...no, scherzo), quindi le risposte, in qualche modo, ne risentiranno e saranno piuttosto sintetiche…
Allora:
1. amo gli sport: ne seguo (in ordine sparso tennis, basket, calcio, rugby, vela, ciclismo) e ne pratico molti (nuoto, tennis, calcio, ciclismo). Tifo (e ora caleranno gli ascolti del mio blog) Napoli sia nel calcio che nel basket;
2. amo il salato e di meno il dolce;
3. amo il mare e le isole (si capisce dal blog?...) e di meno la montagna;
4. amo i locali di buona cucina e di meno quelli “fighetti” e da “piacioni” (che spesso non sono anche di buona cucina…);
5. amo gli inverni freddi e di meno le estati calde;
6. amo la tradizione e di meno l’innovazione;
7. amo la Francia e tutto quello che ad essa è collegato (si capisce dal blog?...);
8. amo il mondo dei foodblogger (per me sconosciuto fino a pochi mesi fa).
Tutto qui...
Siccome ho visto che molti blogger sono stati nominati per lo stesso meme, lancio a chi vuole e se ne ha voglia l’invito a rispondere al meme. In particolare ci terrei che rispondesse Claire se per lei va bene.
22 settembre 2007
L’île de Batz
Con 20 minuti di traghetto si giunge in quest’isoletta che è molto piccola e si può girare tutta a piedi in una giornata.
Percorrendola a piedi, si attraversano delle piacevolissime e strette strade di campagna, con il verde da un lato e il mare azzurro e calmo dall'altro. Lungo costa, ogni tanto, si aprono baiette con scogliere frastagliate e spiaggette cosparse delle famose alghe bretoni e conchiglie, che ho raccolto.
La cosa che mi ha colpito è stata la presenza di persone che scavano nella sabbia per prendere dei vermi di cui pare siano ghiotte le spigole locali…
Inoltrandosi poi in percorsi interni, si scorgono anche pinete, laghetti, animali che pascolano liberamente...
17 settembre 2007
Viva il bio!
Questa Fiera è veramente piacevole da visitare, sia per la parte collegata all’alimentazione (i prodotti agroalimentari sono molto interessanti sia dal punto di vista gustativo che dell’ “originalità”) che per il settore no-food.
In particolare la Fiera presenta un’interessantissima sezione sull’eco-tessile (in special modo amo le camicie in canapa biologica, che sono veramente di un tessuto inimitabile).
La parte che riguarda i cosmetici e il wellness interessa poi moltissimo il pubblico femminile e quindi invito vivamente le blogger che non conoscono questa fiera ad andarci di corsa l’anno prossimo!
Tra i prodotti che compro sempre quando vado al SANA (ma anche in vari mercatini bio qui a Roma) sono i formaggi dell’azienda Parco produce, localizzata vicino l’Aquila, che tra l’altro fa un’inimitabile ricottina al fumo di ginepro, che è stata anche ricordata recentemente da altri blogger di cui al momento sinceramente non ricordo il nome (chiedo venia!).
L’azienda ha anche, mi dicono, un ottimo agriturismo dove si può anche pranzare la domenica e che andrò presto a sperimentare…
In ultimo, siccome il SANA ha da poco aperto un blog, da blogger e rivolgendomi a bloggers, non potevo non segnalarlo!
10 settembre 2007
I mercati
Sono le vere anime delle città, con ogni ben di dio di prodotti freschi e confezionati e un tripudio di verdura e frutta, carne e pesce, salumi e formaggi.
In alcune città vi sono dei mercati storici, visitati per la loro bellezza anche da turisti, oltre che dalle massaie che vanno quotidianamente a fare la spesa.
Peccato…
Mi viene in mente un’idea: facciamo un censimento dei mercati "storici" in Italia e all’estero?
Mi aiutate? Io dò il via…la Boquerìa di Barcellona…A voi la parola…
5 settembre 2007
Le Franc buveur se met à table
Invitato da Flo a rispondere a queste domande, rispondo qui di seguito (prima in francese) volentieri:
Vivez-vous en ville ou à la campagne?
Quel genre de musique aimez-vous?
In italiano:
Qual’è il tuo stato di famiglia?
Vivi in città o in campagna?
Qual’è il tuo odore preferito (per le candele, l’incenso, ecc. ...)?
Quale genere di musica ti piace?
sei abbonato/a a una rivista?
29 agosto 2007
Roscoff, Bretagne
Il posto è molto bello, è sul mare, e tutto parla appunto di mare e di alghe.
Le alghe sono davvero un punto di riferimento in questo paesino, dove esistono istituti universitari sul loro studio e centri talassoterapici che utilizzano le proprietà benefiche delle alghe e del mare per curare, tonificare e rilassare i loro clienti.
Tra questi, la “Oignon rosé” gustata da me in un paio di piatti tra cui la bruschetta alla composta di oignon rosé e naturalmente la "soupe à l’oignon", molto diffusa anche a Parigi.
13 agosto 2007
Chiuso per ferie (Buone vacanze!)
9 agosto 2007
Il sondaggino
Si trattava di una domanda un pò provocatoria, perché qui siamo tutti dei golosoni ed amanti del buon mangiare “slow e tipico” e sicuramente meno dei cibi industriali. Tuttavia io personalmente amo alcuni cibi industriali perché li ritengo in alcuni casi proprio buoni. In particolare i surgelati di pesce e altro pesce elaborato che ho dimostrato di gradire anche tramite questo post. In effetti anche il piccolo campione che ha risposto al sondaggino si è orientato in questo modo: il 50% degli intervistati preferisce i surgelati di pesce, mentre il 25% ha scelto i piatti pronti surgelati. Il 12% invece ha indicato di gradire il tonno e altri prodotti condinsalata e le bevande gassate.
2 agosto 2007
Spices
Sono sempre più sostitutive del sale perché danno gusto senza far male alla salute.
Molte sono tipiche dell’area mediterranea e siamo ben contenti di abitare in questa zona per averle sempre a disposizione.
Sono sempre lì disponibili sul nostro balcone per essere utilizzate in gustose ricette.
Insomma, viva le spezie!
Le foto sono state fatte a Grasse, dove ho comprato delle fines herbes e delle herbes de Provence che sto ancora utilizzando nelle più svariate ricette.
27 luglio 2007
Capri
Sul fronte gastronomico, anche qui c’è molto da esplorare. Oltre alla “caprese”, intesa sia come insalata che come torta (anche se lì viene chiamata torta alle mandorle), ci sono un sacco di altre ricette sfiziose che potete trovare qui. Di queste in particolare mi piace molto per la sua semplicità e mediterraneità quella della “Chiummenzana”, pasta con pomodoro, aglio, peperoncino, basilico ed origano (l’aggiunta di quest’ultimo dà un tocco veramente di qualità).
Riguardo a quanto è stato scritto sulla cucina caprese, un libro che consiglio, tra l’altro dal titolo bellissimo, è “Giallaranci mitili impazziti di luce” di Claudio Novelli, editore La Conchiglia. Le ricette sono a completamento di storie capresi. Un libro quindi che non parla solo di cucina, ma anche di racconti, incontri e di personaggi importanti che hanno frequentato l'isola.
23 luglio 2007
La paella è una danza...che si balla nella città di Valenza....
19 luglio 2007
Farinata…
Fondamentalmente è fatta di farina di ceci, olio, acqua, sale e pepe. Tutto nel forno a legna e si ottiene uno street food buonissimo che io adoro.
Poi ci sono le varianti, alla cipolla, alle olive, in alcune zone della Liguria.
Tra le “farinaterie”, io ne conosco una, sperimentata recentemente di persona, che merita:
“La Pia” a Sarzana, Tel. 0187.620521
Vive le Tour de France!
In tv si vedono dei paesaggi bellissimi, oltre ad apprezzare le gesta tecniche dei ciclisti e le strategie di squadra. Qualcuno dirà che i ciclisti sono tutti dopati, ed è vero, ma non importa, io amo il ciclismo a prescindere…
Tra l’altro sto leggendo un libro giallo di Gianni Mura (un bravissimo giornalista sportivo, esperto di enogastronomia) che è ambientato proprio al Tour. Il libro è bello non solo per il genere e per l’ambientazione ciclistica, ma anche perché descrive luoghi, ristoranti, bistrot e piatti francesi che fanno venire la voglia di essere in Francia (come farò io quest’estate).
Poi descrive la vita dei giornalisti al seguito del Tour, che deve essere stancante ma veramente intrigante, e la figura di un commissario alla Maigret.
Insomma, vive le Tour!
9 luglio 2007
Weekend in Liguria: Camogli
E’ un paesino della Liguria vicino Genova (per chi non lo conoscesse) davvero incantevole come si può vedere nella foto, del resto.
In questo posto si svolge una sagra del pesce del tutto particolare, in quanto in una mega padella (larga quanto una piazzetta) si frigge del pesce azzurro freschissimo.
Il porticciolo dei pescatori con le reti e le barchette, poi, è veramente gradevole.
Tipico di questa cittadina è un primo piatto, ovviamente a base di pesce, che vi propongo:
SPAGHETTI AL PESCE DI SCOGLIO
500 gr. di pesce misto di scoglio, pulito e sfilettato
400 gr.di spaghetti
50 gr di burro
prezzemolo
vino bianco secco
scorza di limone
In una padella mettere il burro, un po’ di prezzemolo e qualche scorzetta di limone. Aggiungere il pesce e ricoprirlo col vino. Coprire con un coperchio e far cuocere per meno di mezz'ora, rigirando il pesce una volta e aggiungendo se necessario altro vino. Per addensare un po’ la salsina, se si vuole si può aggiungere un cucchiaino di farina, facendola ben incorporare.
Cuocere la pasta, scolarla al dente, fatela insaporire nella padella e servirla.
Buon appetito!
4 luglio 2007
La bassa pavese, il San Colombano e il Grande Brera
Questo vino (nella tipologia rosso) dal colore rosso rubino, dall’odore caratteristico e dal sapore: sapido e secco era molto apprezzato da Gianni Brera, indimenticato giornalista, scrittore ed esperto di enogastronomia.
Per chi non lo conoscesse o per chi vuole saperne di più su di lui, di Gianni Brera si parla in un sito molto interessante a lui dedicato che trovate qui.
Insieme al buon vino delle sue parti, da lui molto apprezzato, egli amava anche ovviamente mangiare bene e perché allora non abbinare al San Colombano un piatto che il buon Gianni amava tanto?
Eccovelo, tratto dalla ricetta proveniente dal “Ristorante alpino”:
RISOTTO AI "CUNFANON" - IL RISOTTO DI GIANNI BRERA
Per 4 persone:
300 gr. di riso Carnaroli
60 gr. di Parmigiano Reggiano
2 piante di "Cunfanon"
50 gr. di burro
pepe nero
brodo q.b.
Mettere il riso a secco nel tegame da risotto già caldo, bagnare con il brodo caldo poco alla volta.
A metà cottura (8 minuti) aggiungere i "Cunfanon" finemente tagliati e portare a cottura.
Togliere dal fuoco e mantecare con burro e parmigiano. Impiattare, spolverizzando con del pepe nero fresco.
Nota: I "Cunfanon" (detti anche landar) sono erbe spontanee che crescono in primavera nei prati sabbiosi e assomigliano (come foglie) ai denti di cane. Il nome scientifico è "Rapmanus Landra".
PS: chi sa dove acquistare il San Colombano a Roma, me lo fa sapere? Grazie!
28 giugno 2007
Weekend in Liguria
23 giugno 2007
America’s Cup!
Si sfidano Alinghi (Svizzera) e New Zealand. Tifo per i “kiwi” perché è assurdo che vinca ancora la Coppa una nazione non bagnata dal mare! Mentre i neozelandesi prendono la barca a vela anche per andare a scuola…
Per il momento vince Alinghi 1-0, ma spero nella rivincita del Team New Zealand e del suo skipper Dean Barker. Buon vento, “kiwi”!!!
La Coppa America si tiene nelle acque della bellissima Valencia. E' una città godibile, vivace, piena di opere architettoniche importanti.
E' molto divertente e vivace anche la zona del porto dove c'è il villaggio della coppa America. A Valencia, inoltre, si mangia benissimo.
Oltre alla ben nota Paella valenciana, si può gustare dell’ottimo pesce come le seppie “a la plancha”, gli spiedini di gamberoni o i calamari fritti, buonissimi e morbidissimi, serviti con salsine deliziose…
21 giugno 2007
La catedral del mar
Ebbene sì, è stato proprio così. Ho letto “L’ombra del vento” di Carlos Ruiz Zafon e poi “La Cattedrale del Mare” di Ildefonso Falcones.
Il primo è un romanzo bellissimo, un pò misterioso, un pò giallo, quasi magico, che racconta anche belle storie d’amore e di amicizia sullo sfondo di una Barcellona dell’epoca franchista.
Il secondo è ambientato in questa città nel periodo medievale in cui Barcellona aveva un ruolo importante nei commerci marittimi e guerreggiava per la conquista di terre da sottrarre a re rivali.
In questo contesto, si inquadrano le alterne e appassionanti vicende che interessano un uomo, Arnau Estanyol, la cui vita è scandita da eventi che viaggiano in parallelo alla lunga e lenta costruzione della cattedrale di Santa Maria del Mar, la chiesa del popolo e degli uomini di mare devoti alla Madonna del Mare. Ben descritto e dipinto, a mio avviso, anche il personaggio di Mar, una delle tante protagoniste femminili.
Nella foto, l’interno della Cattedrale del Mar che ho fotografato distrattamente (e male, come si vede, ma forse dipende dalla mia macchinetta) non sapendo ancora di dover leggere circa un anno dopo un bellissimo libro dedicato ad essa...
18 giugno 2007
Il nettare dell’Isola verde
Io amo soprattutto i bianchi che nelle calde sere d’estate, serviti a temperatura ideale, si accompagnano a fantastici primi piatti a base di pesce e a grigliate di mare.
Tra i più noti vini, vi sono quelli che provengono in percentuali elevate da uve Biancolella (nella foto) e Forastera.
La coltivazione della vite avviene non lontano dal (e anche sul) Monte Epomeo dal quale, come si vede, si gode anche di una splendida vista dell’isola.
L’unicità di questi vini dipende dai terreni dove sono coltivate le uve, molto argillosi e vulcanici.
I vini bianchi, secchi, di colore paglierino ed odore caratteristico sono prodotti da bravissimi produttori come Pietratorcia o Casa D’Ambra (e tanti altri, ma ora non ne ricordo il nome).
Se vi fate una gita o una vacanza ad Ischia, degustateli magari in cantina dove potrete vedere oltretutto dei panorami inediti dell’ “Isola verde”.
A Ischia poi si fanno anche ottimi vini rossi tra cui quelli prodotti con uve Piedirosso o, come si dice da quelle parti, "Per'è palumm". Questi rossi si abbinano classicamente con il coniglio all'ischitana (scommetto che molte blogger a questo punto mi chiederanno la ricetta: ok, ok ce l'ho, ve la spedirò!).
16 giugno 2007
Il McDonald’s del mare
Io sono letteralmente patito per i suoi piatti e i suoi snack, che si possono anche mangiare camminando, in piccoli box di cartone.
Qualche esempio? gamberi e calamari fritti, fish and chips, ricche insalate di mare, merluzzo o stoccafisso alla crema di funghi o di formaggio, aringhe marinate con salsine deliziose, salmone cucinato in vari modi, il tutto insieme a succulente insalate, patate e erbette: ECCEZIONALE!!!
Premetto che penso di rientrare nella crescente cerchia di intenditori del buon cibo e del buon bere e che quindi non sarebbe certo questo il tipo di locale da frequentare, però questo cibo gustoso, molto “easy”, che ricorda il buon pescato dei grandi pescherecci dei mari del Nord mi affascina.
Quando mi reco in quei paesi per me la sosta da NORDSEE è d’obbligo…
13 giugno 2007
Procida e i suoi limoni
A Procida la cucina, inoltre, è espressione e sintesi del mare ma anche della campagna che si trova nell’entroterra.
La gastronomia locale ha anche in quest’isola le sue specificità, ma qui vi presento una ricetta semplice semplice a base di un frutto davvero buono da quelle parti: il limone.
Insalata di limoni