Finalmente sono approdato in questa bellissima isola. Ne avevo sentito parlare per motivi gastronomici, grazie alle numerose citazioni di Davide Paolini che parlava del tonno di ottima qualità che si pesca da quelle parti tra fine maggio e i primi di giugno nelle tonnare ancora attive.
Oltre alla buona cucina, il paesino è davvero incantevole e la cosa interessante è che si tratta di un’isola abitata originariamente da genovesi di Pegli che si erano stabiliti inizialmente a Tabarka in Tunisia. Ebbene, oggi gli abitanti locali usano il dialetto, le tradizioni, la cucina utilizzata dai liguri presenti nel ‘700 sull’isola, con legami quindi storici e culturali con Genova.
Di conseguenza, camminando nei vicoli della cittadina, sembra di stare in Liguria con tutte quelle casettine colorate e una cucina che ne è fortemente influenzata.
Quest’ultima quindi è un misto di cucina ligure (si mangia un ottimo pesto, la farinata, le focacce…) e tabarkina (ad esempio il cous-cous con verdure) oltre che ovviamente di quella sarda.
Poi siccome lì il tonno è il pesce da pescare per eccellenza, la cucina locale ne è inevitabilmente influenzata. In particolare il tonno alla carlofortina è davvero un must. E’ un tonno brasato con salsina a base di pomodori, alloro, aceto: veramente gustoso!
Ho mangiato questo piatto ed altri in numerosi ristoranti molto buoni e dall’aria marinara, a volte ex abitazioni di pescatori (a proposito, le pescherie hanno pesce freschissimo e vendono anche del costosissimo tonno inscatolato artigianalmente).
Oltre alla buona cucina, il paesino è davvero incantevole e la cosa interessante è che si tratta di un’isola abitata originariamente da genovesi di Pegli che si erano stabiliti inizialmente a Tabarka in Tunisia. Ebbene, oggi gli abitanti locali usano il dialetto, le tradizioni, la cucina utilizzata dai liguri presenti nel ‘700 sull’isola, con legami quindi storici e culturali con Genova.
Di conseguenza, camminando nei vicoli della cittadina, sembra di stare in Liguria con tutte quelle casettine colorate e una cucina che ne è fortemente influenzata.
Quest’ultima quindi è un misto di cucina ligure (si mangia un ottimo pesto, la farinata, le focacce…) e tabarkina (ad esempio il cous-cous con verdure) oltre che ovviamente di quella sarda.
Poi siccome lì il tonno è il pesce da pescare per eccellenza, la cucina locale ne è inevitabilmente influenzata. In particolare il tonno alla carlofortina è davvero un must. E’ un tonno brasato con salsina a base di pomodori, alloro, aceto: veramente gustoso!
Ho mangiato questo piatto ed altri in numerosi ristoranti molto buoni e dall’aria marinara, a volte ex abitazioni di pescatori (a proposito, le pescherie hanno pesce freschissimo e vendono anche del costosissimo tonno inscatolato artigianalmente).
Last but not least le spiagge: inutile dire che sono bellissime, con un mare turchese, come del resto in tutta la Sardegna. Ce n’è per tutti i gusti: sabbiose e rocciose. Da Punta Sandalo si ammira inoltre un bellissimo panorama, con un affascinante faro che nelle mie narrazioni (dove è presente) non può mai non essere citato.