Il mare, il buon bere, il mangiare bene e...chi più ne ha, più ne metta

31 dicembre 2024

Post di fine anno (mentre sto preparando un meraviglioso piatto)

Si sta concludendo un anno ancora pieno di soddisfazioni per il mio blog. Un blog che continuo a curare con passione dopo quasi 18 (!) anni di vita(mamma mia!).

Sto ora passando delle tranquille feste natalizie in famiglia con i miei parenti più stretti.

Quest’anno non ho preparato tanti piatti perché sono stato spesso ospite a pranzo o a cena, ma non ho fatto a meno di cucinare i classici (napoletani) del periodo natalizio che non possono mai mancare nella mia famiglia.

Qualche esempio? La mia mitica insalata di rinforzo con acciughe, cavolfiore, salame, ricotta salata, sottaceti, papaccelle, uova sode, e chi più ne ha più ne metta.

Oppure la pizza di scarole che, piaccia o no e contro tradizione, io preparo SEMPRE con pasta sfoglia al posto della pasta di pane. E me ne vanto pure, perché è buonissima così!

Sul fronte dolci, sto sempre più passando dalla parte dei sostenitori del pandoro (“team pandoro” come direbbe qualcuno), specie se di grande qualità (ne ho assaggiato uno di Iginio Massari davvero notevole), piuttosto che di quelli del panettone che mi sta sempre più stancando, anche per i prezzi astronomici di alcuni non sempre di pari qualità e con le mille varianti che ne snaturano l’identità.

Per la cena di Capodanno in questo momento sto preparando un piatto che si preannuncia strepitoso, tratto da una ricetta dello chef Peppe Guida: le candele di Gragnano con genovese di buzzonaglia di tonno. In uno dei prossimi post vi farò sapere come è andata!

Anche questa sera la passerò in famiglia in compagnia degli affetti più cari e anziché andare dopo cena ad affollati e dispendiosi veglioni probabilmente sarò in compagnia anche di un buon romanzo di Maigret 😉.

Con questo post colgo l’occasione per augurarvi (e augurarmi) uno strepitoso anno nuovo!

15 dicembre 2024

A Radio 1 RAI per parlare delle tradizioni natalizie in Francia

Ieri ho avuto l’onore di essere ospitato nell’interessante trasmissione “Il pranzo perfetto” su Radio 1 RAI.

La trasmissione, condotta da Francesca Cosentino, nell’ultima puntata dell’anno ha voluto scoprire i diversi menù nei giorni delle feste natalizie. Oltre a quello proposto dallo chef Alessandro Circiello, sono seguiti i suggerimenti sfiziosi e variegati di tanti foodblogger, tra cui i miei.

Ho descritto in particolare quelli che sono i piatti più tradizionali del Natale in Francia.

Potete trovare l’intera puntata a questo link in cui troverete il mio intervento a partire dal minuto 5.50.

Riporto comunque qui di seguito quanto ho detto in radio ed anche molto di più.

Occorre subito dire che, come in Italia, anche in Francia l’atmosfera del Natale coinvolge e travolge tutti. A dicembre dai più piccoli borghi alla magica e romantica Parigi, ogni luogo su riempie di decorazioni, di luci, di profumi e di cose buone da mangiare.

A Natale sulle tavole francesi tra le entrée abbondano le nobili ostriche (possibilmente di Cancale, in Bretagna) e l’altrettanto pregiato caviale, insieme a salmone affumicato, aragoste e frutti di mare (tra cui le coquilles Saint Jacques o capesante), che sono serviti anche in sontuosi plateaux. Il giorno della Vigilia si usa mangiare l’astice all’Armoricana, servito con una salsa al cognac ottenuta anche dalle carcasse di questo crostaceo.

Tradizionalmente viene servito come entrée anche il foie gras, consumato da solo o su crostini e spesso accompagnato da composte di frutta, come quelle di fichi.

Succulento è anche il cosiddetto bouchée à la reine, un vol-au-vent farcito con una crema densa e saporita generalmente arricchita da un misto di pollo, funghi e frattaglie.

Sempre tra gli antipasti di terra non mancano anche les escargots, le lumache, che sono molto diffuse sulle tavole delle feste soprattutto nella loro versione alla Bourguignonne, cioè cotte in burro all'aglio, prezzemolo e un po' di vino bianco.

Quanto al piatto principale natalizio, il più tradizionale è generalmente il tacchino con le castagne (dinde aux marrons), farcito con un ripieno di salsiccia, pane raffermo e castagne e cotto in forno per più di un'ora. Il tacchino si accompagna di solito con del puré di patate o con il gratin dauphinois, un piatto composto da patate condite con besciamella e gratinate al forno.

Il giorno di Natale si può servire anche il cappone, anch’esso farcito (con carne macinata, frutta secca, pancetta, pane raffermo ed erbe aromatiche) o l’anatra, le canard, servita in diversi modi (con salsa all’arancia, confit, cioè cotta nel suo grasso, o con fichi secchi o freschi).

Prevalgono comunque piatti diversi a seconda delle regioni. Nel Sud della Francia, ad esempio, si può servire la daube de bœuf, uno stufato cotto a fuoco lento per lungo tempo.

Entrées e piatti principali sono innaffiati con importanti vini, soprattutto rossi (Bordeaux, Bourgogne, Côtes du Rhône) ma anche bianchi (con i frutti di mare il mio preferito è sempre il Muscadet) e non mancano le bollicine, in modo particolare, ça va sans dire, lo Champagne.

Per quanto riguarda il capitolo dolci, il tronchetto di Natale, la Bûche de Noël, di buon auspicio, non può mancare e, secondo la tradizione, deve campeggiare al centro della tavola. La Bûche de Noël è un pan di Spagna al cioccolato farcito con ganache al cioccolato e arrotolato in modo da assomigliare a un tronchetto, arricchito con decorazioni natalizie a piacere. Ad esso si può abbinare un meraviglioso vino dolce, il Sauternes.

Nel Sud della Francia, in Provenza, vi è inoltre la tradizione di servire tredici tipi diversi di dolci natalizi (torroni bianchi e neri morbidi e duri, frutta candita, datteri, mandorle ed altra frutta secca, ecc), che rappresentano Gesù e i dodici apostoli.

C’è poi il pain d’épices, un dolce a base di farina di segale, miele e spezie (cannella, chiodi di garofano, noce moscata, ecc.) dalle mille varianti originario dell’Alsazia e tradizionalmente cotto in forme rettangolari.

Nel periodo dell’Epifania si consuma infine la Galette des Rois, una torta di sfoglia ripiena di crema alle mandorle al cui interno vi è un oggetto, detto fève. Chi lo trova, sarà re o regina per un giorno.

Buone feste natalizie in Francia da un innamorato dei sapori e dei territori d’Oltralpe!