Io l’anatra non l’ho mica assaggiata tante volte, cosa credete….Ma negli ultimi tempi ho avuto modo di “conoscere” maggiormente questo tipo di carne sia per mia curiosità sia per caso.
E’ capitato infatti di mangiarla in una buona panineria scoperta relativamente di recente (Panzai, Circonvallazione Gianicolense, 143 Roma) che, tra tanti gustosi panini, ne proponeva anche uno denominato “Duck”. Il ripieno era composto da petto d’anatra affumicato, insalata, brie, pomodori secchi, salsa di arancia (molto buona) e pere a fettine. Davvero un ottimo panino, ricco, con gli ingredienti che si equilibravano tra di loro in modo perfetto.
Il fatto che soprattutto l’anatra (ma anche il panino nel complesso) mi era piaciuta davvero tanto, mi ha spinto poi a cercare delle ricette con l’anatra, magari utilizzando un petto fresco da cucinare nei modi più svariati.
C’è anche da dire che già da qualche tempo avevo adocchiato sul sito Voiello e su una loro pubblicazione una ricetta di un primo piatto interessante che trovate qui e che aveva come protagonista proprio questo tipo di carne. Allora perché non preparare quella ricetta? Che comunque ho modificato abbastanza, per ottenere il/i piatto/i che vi propongo nel post di oggi.
In pratica ho ridotto a spezzatino (e non a macinato come nella ricetta di cui sopra) due petti d’anatra da circa 250 grammi e li ho fatti rosolare in dell’olio extravergine in cui precedentemente avevo fatto soffriggere sedano, carota e cipolla insieme a del timo. Ho successivamente sfumato con del succo di mezza arancia e del brandy.
Per far cuocere la carne (che non cuoce velocemente, vi avverto) ho aggiunto del brodo vegetale (e non di carne come previsto nella ricetta originale), mescolato con del concentrato di pomodoro (quest’ultima operazione va fatta ovviamente solo in occasione della prima “mestolata” di brodo).
Di tanto in tanto ho aggiunto ancora brodo vegetale per ammorbidire la carne fino a cottura. Poco prima di fine cottura, ho aggiunto dell’altro timo fresco e la buccia di mezza arancia grattugiata.
Con il fantastico sughetto che ne è venuto fuori, ho condito delle ottime penne rigate aggiungendo anche dei pezzetti di carne, che ben hanno completato il piatto.
Ne è venuta fuori una preparazione davvero interessante, ben bilanciata, con il classico contrasto tra il gusto più forte dell’anatra e l’aromaticità e la maggiore dolcezza dell’arancia, che non per niente costituisce l’ingrediente perfetto da abbinare all’anatra.
Chiaramente la carne dell’anatra in umido così ottenuta è soprattutto un ottimo e gustoso secondo, che ho avuto modo di meglio apprezzare il giorno dopo, quando il piatto era ancora più buono e saporito.
Forse non a tutti piace il gusto forte e selvatico dell’anatra, ma io ve la consiglio proprio, parola di un golosone come me!